Xiaomi esce dalla blacklist USA: il comunicato ufficiale dell'accordo

26 Maggio 2021 20

Xiaomi è stata ufficialmente rimossa dalla blacklist degli Stati Uniti. L'azienda cinese non viene più definita "Communist Chinese Military Company", come in precedenza sancito dall'Amministrazione Trump tramite ordine esecutivo.

Questo il comunicato integrale:

Xiaomi (la “Società”) è lieta di annunciare che in data 25 maggio 2021, alle ore 16:09 (Eastern Standard Time), il Tribunale Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto di Columbia ha emesso un ordinamento definitivo per annullare la designazione della Società da parte del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti come “Communist Chinese Military Company” (CCMC). Annullando la designazione, il tribunale ha formalmente eliminato tutte le restrizioni sulla capacità delle persone statunitensi di acquistare o detenere titoli dell'azienda.

La Società è grata per la fiducia e il sostegno dei suoi utenti globali, partner, dipendenti e azionisti. Ribadisce di essere una società aperta, trasparente, quotata in borsa e gestita in modo indipendente. La Società continuerà a fornire prodotti di elettronica di consumo e servizi affidabili agli utenti, e a costruire incessantemente prodotti incredibili a prezzi onesti per permettere a tutti nel mondo di godere di una vita migliore attraverso la tecnologia innovativa.

Dunque Xiaomi esce dalla lista nera, e torna ad essere considerata un'azienda indipendente dalle forze armate e dal governo cinese. Va ricordato però che i servizi Google e la fornitura dei componenti non erano mai stati a rischio: in altre parole, la vicenda non può essere del tutto paragonata a quella di Huawei.

  • Huawei è all'interno di due distinte blacklist: una del Dipartimento della Difesa, l'altra del Dipartimento del Commercio.
    • Dipartimento della Difesa: le aziende americane non possono investire sulla società bannata (Huawei)
    • Dipartimento del Commercio: le aziende americane non possono instaurare alcun tipo di rapporto commerciale con la società bannata (Huawei). Il blocco di Google è il risultato di questo secondo ban.
  • Xiaomi era stata inserita solamente in una delle due blacklist, ovvero quella del Dipartimento della Difesa. Il rischio era il blocco degli investimenti e la cessione delle partecipazioni in essere da parte degli investitori statunitensi entro l'11 novembre 2021.
CRONISTORIA IN BREVE
  • A gennaio il Presidente uscente degli Stati Uniti Donald Trump ha aggiornato la lista nera delle aziende colluse con l'esercito cinese inserendo Xiaomi. L'ordine esecutivo vieta alle aziende americane di investire in Xiaomi.
  • Xiaomi risponde affermando di aver sempre rispettato le leggi in vigore e di non aver nulla a che fare con l'esercito cinese e con il partito comunista.
  • Xiaomi fa causa agli Stati Uniti presso il Tribunale distrettuale della Columbia.
  • A marzo il giudice federale Rudolph Contreras sancisce che il rapporto tra Xiaomi e l'esercito cinese non può essere comprovato
  • Due mesi dopo Xiaomi e il Governo degli Stati Uniti preannunciano l'accordo per la risoluzione dei contenziosi.
  • Il 25 maggio l'accordo è definitivamente ratificato. Xiaomi esce dalla blacklist e le aziende USA potranno continuare ad investire liberamente nell'azienda cinese.

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Commenti

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Wakaranai

Da ByeMi a WelcomeMI

Maicol.Mar

Veramente più che l'america era una corciata di Trump... Uscito di scena Trump non è totalmente cambiata l'aria ma è plausibile che alcune posizioni si siano modificate.

Inoltre lasciami dire che:
- se l' America ti mette in black list c'è poco da fare..
e
- scendere a compromessi col governo americano..
sono 2 affermazioni che trovo in antitesi tra di loro.

Maicol.Mar

Mi sfugge il senso...
- USA succubi degli indiani?
- Indiani che hanno pagato gli USA per togliere il ban?

Ma soprattutto: se era un ban che vietava alle sole aziende USA di investire su Xiaomi, cosa centrerebbe la produzione in india?

Dark!tetto

Nel caso di Huawei è ben diverso, quella dello spionaggio era solo la balla trumpiana, il vero motivo è un comportamento anticoncorrenziale nel commercio internazionale con l'intento di ottenere una posizione dominante. Questo sia in settori strategici come il 5G sia come brand consumer per penetrare nei mercati extra Cinesi e di conseguenza dare al governo cinese un peso sui mercati globali. Con l'aggravante che effettivamente Huawei "sembra" essere un progetto governativo che aveva proprio quello come unico obiettivo. Ora che lo sia o meno è innegabile che se Huawei si aggiudica tutti gli appalti globali per la costruzione della rete 5G vendendo in perdita perchè il governo inietta denaro illimitato ha un potere non indifferente, se poi a questo aggiungi pure che quasi l'intera produzione globale è in Cina hanno un bel potere in mano se domani a questi gli girano. Quindi il potenziale pericolo di cui parlavano le agenzie di sicurezza americane non era per via dello spionaggio, ma per questo motivo come esposto all'insediamento dall'amministrazione biden tramite portavoce, Trump essendo in continua campagna elettorale per avere consenso popolare invece doveva dare in pasto all'opinione pubblica un nemico che lui stava combattendo e ha deciso per quella linea comunicativa, aggiungerei fallimentare sia per lui sia perchè ha fatto si che in molti prendessero le "difese" di huawei anche in campo internazionale.

Detta a grandi linee è questa la situazione per cui Huawei non avrà lo stesso trattamento

Massimo

sei stato in cina e non hai visto tutte le aziende occidentali che operano in cina facendo miliardi ogni anno?
una cosa è parlare di banche dove lo stato deve per forza deve mettersi di mezzo un altra sono le aziende che lo stato centra poco o nulla
Se sai come funzionano i pagamenti in cina dovresti sapere che mastercard e compagnia varia non hanno futuro in cina i pagamenti non vanno su quella direzione dalle loro parti

Gennaro Di Sarno

Eccomi qui.
Non ho mai parlato di aiuti di comunismo ma di aiuti di stato e di competizione estera bloccata. L'esempio classico è quello delle banche americane ed europee che non posso operare in cina, quando ci vivevo non potevo pagare con visa o mastercard ma ero un fierissimo possessore di un conto presso la agricultural bank of china. Se queste politiche le applichi su più settori ed in maniera sistematica ecco perchè sono pronto ad affermare che le aziende cinesi dovrebbero avere le medesime restrizioni da noi

Estiquaatsi

Producono molto in India, gli indiani non sarebbero stati contenti di un ban.

Massimiliano

non vedo il legame sinceramente

Repox Ray

Mannaggia, niente HarmonyOS per Ciaomì... :(

marcoesse
momentarybliss

Quindi accuse fuffa, in conseguenza delle quali si potrebbe presumere sia avvenuto lo stesso per Huawei, anche perché è stata bannata senza offire alcuna condizione per essere riabilitata

Massimo

ah sei il solito che dice loro devono dimostrare che non fanno affari sporchi col governo cinese e non il contrario?

Eccomi.
Perché secondo te questo esclude che lo siano?
ps. ovviamente "comuniste" fa ridere, il concetto non era questo, ma visto il livello va bene anche così.

max76

Sono più propenso a pensare che o hanno trovato un giudice che va contro il volere del dipartimento della difesa degli stati uniti (gran botta di c*lo) o hanno dovuto sganciare i dane'...

Maicol.Mar

Mmmmm... decisione di un giudice federale... forse è più plausibile che sia xiaomi ad aver appigli legali per richiedere danni...
Ma se vogliamo credere che xiaomi abbia corrotto un giudice federale possiamo crederlo, c'è chi crede alla terra piatta che è certamente più improbabile XD

max76

Ciaomi ovviamente..

Maicol.Mar

Chi il governo statunitense o Xiaomi?

Massimo

Ma come.. non dicevano che tutte le aziende cinesi erano mafiose..

max76

Chissà quante palanche avrà dovuto sganciare...

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