
19 Luglio 2023
Xiaomi ha deciso di spostare una parte del suo apparato produttivo in India, seguendo l'esempio di altri giganti tecnologici, uno su tutti Apple. Non si tratta in realtà di una novità in senso stretto per l'azienda cinese, che da qualche tempo produce localmente TV e smartphone da vendere all'interno del paese. Ora Xiaomi ha deciso di rafforzare l'apparato produttivo al di fuori della Cina, includendo anche una parte dei dispositivi audio che fino ad oggi sono stati realizzati solamente nella madre patria.
L'annuncio è stato fatto dal dirigente Muralikrishnan B di Xiaomi su Twitter, il quale ha affermato che la mossa rafforza l'impegno dell'azienda in questo paese con la campagna "Make in India".
Happy to announce our tie-up with Optiemus Electronics Limited @OELindia, to manufacture high-quality #Audio products locally in Noida.
— Muralikrishnan B (@hawkeye) May 29, 2023
The partnership reinforces our commitment to #MakeinIndia - broadening & deepening supply chain #localisation & supporting domestic champions. pic.twitter.com/VEDVQE2gyW
Non è chiaro quali tipologie di prodotti saranno realizzati in India, ma sappiamo che la società vende nel paese altoparlanti, auricolari e cuffie. Molte aziende hanno preferito ampliare la produzione allargandosi all'India dopo i problemi causati dalla pandemia, poiché i rigidi blocchi imposti dalla Cina nei periodi più caldi hanno ostacolato la produzione e la spedizione in modo importante. C'è però da dire che la campagna "Make in India" ha radici più profonde ed è nata prima dell'era pandemica.
Il programma si è intensificato con l'arrivo al potere del primo ministro indiano Narendra Modi e ha l'obiettivo di aumentare il tasso di crescita del settore manifatturiero del 12-14% all'anno, creare nuovi posti di lavoro e garantire che il settore manifatturiero rappresenti il 25% della produzione del paese PIL entro il 2025. In effetti, dopo decenni in cui tutti i produttori hanno investito sulla Cina, l'India è diventata molto più attraente negli ultimi anni, complici i costi minori di gestione e dei salari: nel 2017 gli stipendi in Cina erano cinque volte superiori a quelli in India e ciò ha attirato i primi colossi del tech, e non solo.
Xiaomi collaborerà con il produttore Optiemus per portare la produzione in India. I gadget audio saranno prodotti in una fabbrica dislocata nell'Uttar Pradesh e l'obiettivo principale è aumentare la produzione in India del 50% entro il 2025.
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Commenti
Si spera che almeno adesso gli auricolari Xiaomi (parlo di quelli sui 40-50 euro, oltre manco le guardo) si sentano decentemente, visto che, oltre ad essere brutte copie di Airpods, Galaxy Buds ecc., lato qualità audio (seppur ovviabile tramite equalizzatore) molto spesso sanno di cinesata, oltre al fatto che spesso e volentieri gli auricolari Xiaomi si collegano male, non si collegano proprio, si attivino a caxxo di cane o si sentano uno sì e l'altro no.
Ho visto un blogger che parlava di 700 euro al mese per un operaio per le città di periferia e per il comparto automotive. Per le città principali tier 1 si parla di 1200 euro al mese. Con questi stipendi non fai più prodotti economici e le industrie tendono a spostarsi in India, Vietnam ecc.
India, India!!! :)
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Beh mica tutti vogliono fare gli schiavi eterni
Una volta gli schiavi erano i neri, poi gli italiani nel nord Europa e in America, poi i giapponesi, poi i cinesi etc.. prima o poi nell’ industrializzazione ci passano tutti. Staste scoprendo l’acqua calda
Non ci sono più i cinesi di una volta.
Che è successo, non si dice più made ma make?
tu ci scherzi, ma lo stavo pensando pure io. La loro evoluzione, espansione e sopraggiunto benessere sta progressivamente aumentando secondo me il costo del lavoro e probabilmente gli schiavi sono sempre meno. Meglio cercare schiavi più schiavi di loro.
in Cina il lavoro costava troppo ..
Non vorrei allarmare nessuno ma il tizio a destra è sotto puntamento da un cecchino https://uploads.disquscdn.c...