Samsung EZCal: i TV si regolano automaticamente tramite lo smartphone

29 Gennaio 2021 22

Dagli Stati Uniti giungono nuovi dettagli sul funzionamento di EZCal, una funzione attualmente in sviluppo che si avvale di uno smartphone per eseguire la calibrazione automatica dei televisori Samsung in SDR e HDR. La novità è stata annunciata al CES 2021 e ne avevamo parlato rapidamente all'interno di un articolo che riportava le specifiche ufficiose dei TV Neo QLED QN900A. Il colosso coreano ha di recente organizzato alcune dimostrazioni per i colleghi statunitensi; grazie a queste prime impressioni disponiamo di molte più informazioni.

Il ruolo centrale è affidato all'applicazione EZCal sviluppata per gli smartphone della gamma Samsung Galaxy e per gli iPhone di Apple. Dopo aver installato l'app è necessario collegare il proprio telefono alla stessa rete Wi-Fi sulla quale è presente anche il TV che si andrà a regolare. Sul televisore compare quindi una schermata che mostra come posizionare lo smartphone in relazione allo schermo. Prima di procedere con la taratura vera e propria viene analizzata (dal televisore e dallo smartphone) la quantità di luce nell'ambiente. Il passaggio è necessario poiché qualsiasi processo di questo tipo è direttamente dipendente dalla luminosità ambientale: una regolazione perfetta eseguita per un salone oscurato sarebbe totalmente scorretta e molto poco piacevole da guardare in una stanza sempre ben illuminata (vale anche il contrario).

Il passo successivo consiste nella misurazione delle immagini visualizzate dal televisore utilizzando la fotocamera integrata nello smartphone. I dati raccolti, insieme alle informazioni sulla luminosità della stanza, servono per impostare tutti i parametri necessari ad ottenere una qualità dell'immagine ottimale secondo gli standard in uso, gli stessi che si utilizzano in ogni passaggio dalla creazione (registi, coloristi) alla distribuzione dei contenuti (in streaming, su disco o sui canali televisivi).


L'accuratezza dei risultati e il tempo impiegato variano in funzione della modalità scelta. EZCal dispone di tre livelli di intervento: Quick Mode, Basic Mode e Professional Mode. Quick Mode è ovviamente la modalità più rapida: richiede meno di 30 secondi (il tempo varia anche a seconda dello smartphone usato) e si limita ad intervenire sul bilanciamento del bianco a due punti. Samsung sostiene che la qualità ottenuta è circa il 70% di quella che si avrebbe eseguendo una taratura in modo convenzionale.

Con Basic Mode si ottiene una maggiore precisione: occorrono un massimo di tre minuti e vengono presi in considerazione molti più parametri. Parliamo per la precisione del bilanciamento del bianco su 20 punti, della linearità sulla scala dei grigi e del gamma. La fedeltà raggiunta è misurata in un DeltaE (l'errore rispetto al risultato ottimale) inferiore a 1 (la soglia critica per l'occhio umano è 3). Questo livello è pari a circa il 90% di una calibrazione professionale, secondo quanto asserito dai tecnici Samsung.

Per gli utenti più esigenti c'è infine il Professional Mode, un processo sensibilmente più elaborato ed evoluto che richiede qualche accortezza in più. Anzitutto si dovrebbe idealmente posizionare lo smartphone su un treppiede per evitare qualsiasi movimento. Si consiglia inoltre di oscurare l'ambiente per garantire una lettura più precisa dei parametri (evidentemente la si immagina come una calibrazione pensata per la visione al buio, solitamente preferita da chi ricerca la massima fedeltà). Le regolazioni intervengono sul bilanciamento del bianco, la linearità, il gamma e anche sui colori. Il completamento richiede fino a quindici minuti per garantire un errore molto contenuto: il DeltaE fissato come obiettivo è 0,5, quasi perfettamente corrispondente ad una calibrazione professionale (Samsung parla di un'accuratezza del 97-98%).


Tutte le regolazioni così create dovrebbe andare a migliorare la modalità video Film, quella che da sempre è la più accurata presente di base in tutti i modelli Samsung. La decisione finale non è stata però presa poiché al momento vi sono ancora vari aspetti da definire. Il primo è inerente gli smartphone supportati: abbiamo menzionato la gamma Galaxy e gli iPhone ma non c'è ad oggi un elenco già finalizzato con tutti i modelli.

Le dimostrazioni sono state inoltre eseguite su televisori dotati di una versione del software appositamente modificata. Lo sviluppo è stato portato avanti da personale Samsung esterno alla divisione TV vera e propria (ricordiamo che EZCal nasce come progetto C-Lab Inside). Si dovrà dunque valutare come integrare il tutto all'interno dei prodotti in commercio e su quali abilitare la calibrazione automatica. Abbiamo già menzionato le voci che riportano EZCal tra le specifiche dei Neo QLED 2021; in attesa di conferme ufficiali resta anche da stabilire se la funzione sarà nel caso disponibile sin dall'uscita o se verrà aggiunta successivamente tramite un nuovo firmware.

Al momento è difficile esprimersi sul grado di precisione effettivamente raggiunto tramite questo sistema. Sulla carta l'idea è interessante soprattutto per tutti quegli utenti che non sarebbero in grado di regolare a dovere il proprio televisore. Offrire una soluzione pratica ed economica (l'app è gratuita e la diffusione di smartphone Galaxy e iPhone è molto elevata) per migliorare la fedeltà dell'immagine è sicuramente una novità positiva.

Le possibili criticità riguardano principalmente alcuni aspetti, primo tra tutti la modalità più ambiziosa tra le tre, quella professionale. In genere per una taratura davvero professionale si utilizzano strumenti profilati e appositamente creati per questo scopo; tra le principali caratteristiche vi è una notevole sensibilità sulle basse luci, i livelli più scuri della scala dei grigi. Misurare quantitativi di luce così esigui con esattezza e rapidamente è un compito non semplice nemmeno per colorimetri che costano svariate centinaia di euro (quelli migliori richiedono un esborso di alcune migliaia di euro). Solo i test sul campo potranno dirci se e quali smartphone dispongono di fotocamere capaci di avvicinarsi a questi livelli di precisione (in mancanza della quale anche il più accurato flusso di lavoro non può fare miracoli).


L'altra possibile criticità è data dagli automatismi. Recensendo TV e proiettori abbiamo più volte messo alla prova le tarature automatiche che sempre più marchi propongono (solitamente in sinergia con il software Calman ma non mancano applicazioni sviluppate in proprio). Senza l'intervento di un tecnico esperto le procedure non portano sempre ad ottimi risultati poiché i dati misurati dagli strumenti non raccontano tutto quello che c'è da sapere su un determinato pannello. Ricordiamo ad esempio il sofisticato sistema messo a punto da LG che si interfaccia direttamente con l'hardware e che può agire su migliaia di misurazioni per portare la resa cromatica a livelli teoricamente di eccellenza. Come abbiamo constatato nei nostri test, tale livello resta raggiungibile solo sulla carta poiché durante il processo vengono introdotti errori nella riproduzione delle sfumature e nessuno strumento è in grado di coglierli.

La valutazione sull'efficacia delle regolazioni spetta perciò alla persona seduta davanti allo schermo ed è probabile che un utente inesperto, leggendo grafici apparentemente perfetti, possa non accorgersi immediatamente dell'errore (lo hanno fatto anche alcuni addetti ai lavori che ai tempi definivano la taratura perfetta) o non capire come mai una calibrazione a prima vista ottima non è davvero soddisfacente per l'occhio. Precisiamo che la problematica non riguarda solo LG: l'abbiamo citata a titolo di esempio ma sono molti (quasi tutti in realtà e di qualsiasi marchio) i prodotti che tollerano interventi solo entro un certo livello (spesso le criticità emergono lavorando sulle componenti cromatiche) e che evidenziano artefatti se ci si spinge oltre, senza però evidenziarlo nelle misure. Va comunque precisato che EZCal dovrebbe offrire un margine di intervento all'utente: quello che non sappiamo è se questo margine sarà sufficiente e se sarà necessario per non incappare nelle problematiche che abbiamo descritto.

Siamo comunque molto curiosi di poter toccare con mano le potenzialità di questa funzione: ottenere una resa più fedele (anche se non dovesse raggiungere il livello di una taratura eseguita da un professionista) grazie ad un sistema pratico e largamente accessibile aiuterebbe a creare una maggiore cultura dell'immagine anche tra i meno esperti.


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Commenti

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Marco Chieppa

Ma va solo con cellulari Samsung e Iphone ?

massimo

sto provando ad usare tale app,non mi funziona (ho un galaxy s7 edge)
ma si trova uno straccio di informazione che ti dice come usare tale app?
poi giudicherò la bontà di tale app.

Nicola
Ema

Solo marketing

Ema

Mah ! Io ne ho preso uno anche se di tipo entry level (Q60T), nel complesso un bel TV ma con dei vuoi terribilmente incolmabili come ad es la gestione orrenda del movimento. Un altro TV Philips che possiedo del 2012, vecchio anche se top di gamma, sta proprio su un altro pianeta in fluidità dell'immagine senza artefatti. Anche un piccolo LG da 32 del 2015 che sta in cameretta non fa così schifo come il Samsung

Anto

Per lo stesso motivo per cui Google porta YouTube su iOs.

marco

Samsung e la numero 1 ! Il resto è cineseria

Se solo usasse il Dolby Vision e non volesse fare la prepotente con quella ciofeca di HDR10+

Akio Morita

L’importante è essere convinti

Akio Morita

Beh lui riesce bene a fare il professore, tu come alunno sei un po’ deludente! Invece di studiare la grammatica stai sempre sul web!

Stefano
Arturo Smeraldo

Samsung è avanti anni luce

Nicola Buriani

Perché per l'audio serve uniformità e gli iPhone sono quelli che la garantiscono più di tutti.
Sonos poi non vende smartphone quindi non deve includere i propri prodotti come ovviamente deve fare Samsung.
In questo caso il motivo per cui gli iPhone non vengono tagliati fuori è proprio perché non avrebbe senso limitare la platea di possibili utenti, cosa ci guadagnerebbe la divisione TV di Samsung?
E infatti ripeto che l'app SmartThings c'è anche per iOS (e non è di sicuro una questione di uniformità hardware in questo caso).
Non mi stupirei se ampliassero ancora il numero di prodotti disponibili ma ovviamente lo faranno, nel caso, solo in seguito perché devono testare le fotocamere di ciascun prodotto per essere certi che il sistema funzioni (proporre un servizio che non funziona o addirittura che rischia di peggiorare le prestazioni di partenza non avrebbe alcun senso).

eric

.....mhà....non credo....ogni casa sceglie in maniera indipendente....per esempio Sonos, che sono tra le migliori soundbar sul mercato, usa solo IOS con iPhone per calibrare gli speakers in funzione delle dimensioni della stanza...

Antonio63333

Non serve a nulla in quanto basa la calibrazione sulla fotocamera del cellulare che non è una sonda calibrata, paradossalmente si rischia di scalibrare un tv invece di calibrarlo. Piu che altro è un giochino per far credere all'utente che ha un tv calibrato.

Shane Falco

Vedremo più avanti se funzionerà bene tale sistema e quali smartphone supporterà...

GePaCa

Perchè un'app del genere è legata fortemente alla telecamera. Gli Iphone sono pochi modelli e molto diffusi. Fare la stessa cosa con altri marchi come Xiaomi che sforna 30 modelli l'anno sarebbe impensabile.

Nebula

Ottimo

Nicola Buriani

Perché immagino che tagliare fuori gli iPhone sia poco furbo, è una funzione per spingere la vendita di TV Samsung, non gli smartphone.
Anche l'app SmartThings è disponibile per iOS e presumo per lo stesso motivo.

acitre

Perché spesso chi ha una TV samsung ha uno smartphone apple?

Aster

per quelli che comprano la TV Samsung e hanno un iPhone o iPad

Coolguy

Se questa app e' di Samsung,perche' la porta pure su ios?

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