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TV 8K Samsung: come funziona l'upscaling con intelligenza artificiale

26 Febbraio 2021 308

La diffusione dei TV ad alta definizione ha portato ad un progressivo e sempre più rapido incremento della risoluzione. Dagli HD Ready, generalmente caratterizzati da una risoluzione di 1366 x 768 pixel, si è poi passati ai Full HD (1920 x 1080 pixel) e agli Ultra HD (3840 x 2160 pixel). L'ultima e più recente novità è costituita dai televisori con risoluzione 8K, 7680 x 4320 pixel, una densità estremamente elevata che richiede, come ad ogni passaggio, un adeguamento di tutta la catena video, dalla produzione alla distribuzione dei contenuti.

Come avviene in occasione di ogni incremento quantitativo dei pixel, la diffusione degli schermi precede quella del materiale a risoluzione nativa. Lo abbiamo sperimentato fin dagli albori dell'HD e lo possiamo constatare anche oggi: la maggior parte dei canali sul digitale terrestre trasmette ancora segnali in Standard Definition (SD). É proprio per questo motivo che alcune tecnologie integrate nei TV risultano fondamentali per poter garantire una buona qualità con tutte le tipologie di segnale. Ci riferiamo a tutto ciò che normalmente viene definito "upscaling", il processo compiuto dall'elettronica per adattare le sorgenti alla risoluzione del pannello (se le due non combaciano già in partenza, naturalmente).

Questo aspetto risulta particolarmente importante sui TV 8K per via della disponibilità di materiale a risoluzione nativa. La recentissima introduzione sul mercato dei primi esemplari (parliamo degli ultimi due anni circa per i modelli consumer) rende imperativa la necessità di adattare al meglio tutto il materiale disponibile a risoluzione inferiore, dalla definizione standard alle varie forme di HD (come 720p, 1080i e 1080p) passando poi per l'Ultra HD. Per eseguire questo adattamento nel miglior modo possibile sono nate nuove soluzioni più evolute rispetto ai sistemi che potremmo definire più convenzionali. Nel corso dell'articolo andremo ad illustrare le tecnologie messe in campo da Samsung per l'upscaling sui TV QLED 8K.

SOMMARIO

COME VIENE GESTITA LA RISOLUZIONE SUI TV PIATTI

Tutti i TV piatti dispongono di una risoluzione nativa che potremmo definire una misura d'area espressa in pixel anziché in centimetri. La più comune è ormai da tempo l'Ultra HD, 3840 x 2160 pixel alla quale si aggiungono anche altre varianti più o meno definite. Ci riferiamo a tutto quello che rientra sotto il cappello dell'HD-Ready, generalmente fissato a 1366 x 768 pixel (ormai presente solo su tagli piccoli di fascia bassa), al Full HD, 1920 x 1080 pixel e all'8K, 7680 x 4320 pixel.

Tutto ciò che viene visualizzato su schermo viene sempre riadattato alla risoluzione nativa del pannello (ovviamente nel caso non lo sia all'origine). Non importa dunque che si utilizzino i sintonizzatori integrati per il digitale terrestre o satellitare, un lettore Blu-ray o Ultra HD Blu-ray, una console o PC da gioco o lo streaming tramite le applicazioni per Smart TV; in tutti i casi è l'elettronica a compiere le operazioni necessarie per "spalmare" i pixel presenti nella sorgente su tutti quelli messi a disposizione dallo schermo.

Senza questo processo sarebbe possibile visualizzare immagini a tutto schermo solo nel caso in cui la risoluzione del segnale in ingresso fosse perfettamente sovrapponibile con quella del pannello. Tutte le sorgenti con definizione più bassa verrebbero semplicemente mostrate all'interno di una finestra grande una frazione dello schermo: le dimensioni diverrebbero sempre più piccole in proporzione al calo della risoluzione. Basti pensare, ad esempio, che un TV Full HD dispone di 2.073.600 pixel contro i 414.720 pixel di una sorgente PAL a definizione standard. Se non ci fosse alcuna operazione per riadattare la risoluzione, il video PAL in ingresso occuperebbe solo 1/5 del display.

COS'É L'UPSCALING E COME FUNZIONA

L'upscaling è l'elaborazione che si applica tutti i segnali meno definiti per portarli alla risoluzione nativa di un TV. Il processo inverso (da un segnale più definito ad un pannello meno definito) si chiama invece downscaling. A svolgere tutti i calcoli necessari è l'elettronica di bordo, meglio identificata come "processore video". La bontà dell'adattamento varia in funzione delle tecnologie impiegate.

La forma più basilare di upscaling è fondata sull'interpolazione, un calcolo matematico che permette di determinare alcuni valori non noti conoscendo altre informazioni collegate all'interno dello stesso intervallo. L'interpolazione viene usata sui televisori per vari scopi: si può applicare ad esempio per incrementare la fluidità delle immagini creando nuovi fotogrammi che si aggiungono a quelli presenti nella sorgente. In questo caso i fotogrammi originari sono le informazioni note che consentono di elaborare (nell'intervallo tra due frame) i movimenti intermedi necessari a rendere più scorrevoli i filmati.

TV Samsung QLED Q950TS 8K

Quando si parla di upscaling l'interpolazione è di fatto il meccanismo più elementare che può essere applicato. Ne esistono comunque delle varianti più o meno complesse che permettono di ottenere risultati differenti. La logica è sempre la stessa: le immagini vengono ricostruite ragionando in base ai colori contenuti nel segnale da upscalare. Il modello utilizzato si basa sulle informazioni relative ai colori presenti nella sorgente originale: i pixel mancanti vengono rappresentati su schermo replicando lo stesso colore presente nel pixel più vicino del quale si conosce l'informazione cromatica (poiché è presente nel segnale a risoluzione inferiore).

Questi calcoli si possono anche applicare in modo più raffinato e complesso per ottenere risultati migliori. Ne sono un esempio l'interpolazione bilineare e l'interpolazione bicubica. La prima aumenta il numero di pixel usati come modello per ricostruire quello mancante: l'elettronica analizza i colori presenti sui 4 pixel più prossimi (disposti su una griglia 2 x 2) e ricrea una componente cromatica che risulta una media tra tutti i valori di partenza. L'interpolazione bicubica opera invece analizzando i 16 pixel più vicini disposti su una griglia 4 x 4.

Esistono perciò varie soluzioni e algoritmi capaci di produrre risultati più o meno buoni e con un "peso", inteso come capacità di calcolo necessaria, molto differente. Nel corso degli anni tutte le tecnologie hanno dovuto fare i conti con aumenti progressivi ed importanti della risoluzione di tutti gli schermi televisivi, dei monitor e dei proiettori. Questi incrementi hanno evidenziato varie limitazioni che tratteremo nel prossimo capitolo.

I LIMITI DELL'UPSCALING CONVENZIONALE
RED.com, LLC

L'upscaling basato sull'interpolazione va incontro a diversi limiti che non vengono superati nemmeno con le versioni più sofisticate dei già menzionati algoritmi. L'efficacia limitata era già nota ed apprezzabile sin dall'introduzione sul mercato dei primi pannelli ad alta definizione. É proprio per questi motivi che anche gli algoritmi si sono evoluti col tempo. La disponibilità di schermi sempre più definiti ha semplicemente accentuato tali problemi e ha reso evidente la necessità di compiere un ulteriore passo in avanti.

Quali sono queste limitazioni? Come si può intuire non è semplice ricreare con precisione le informazioni mancanti basandosi semplicemente su quelle presenti all'interno dei pixel che compongono la sorgente da upsclare. Un primo esempio in tal senso è costituito dalle linee oblique. La ricostruzione dei pixel da creare ex-novo porta facilmente a far emergere quello che in gergo prende il nome di "aliasing", un termine che si può rendere in italiano con "scalettature". Quelle che dovrebbero risultare semplicemente linee perfettamente dritte sono invece strisce di pixel disposti a zig-zag. L'occhio le percepisce come una sorta di tratti incerti e poco definiti.

L'incremento della risoluzione e con essa del livello di dettaglio porta poi spesso ad aumentare anche il rumore video eventualmente presente nella sorgente. Per contenere questi difetti sono stati sviluppati appositi algoritmi che però vanno incontro ad ulteriori criticità, prima tra tutte la necessità di bilanciare l'intervento per non risultare troppo aggressivi. La riduzione del rumore video, se applicata con troppa enfasi, porta infatti a mitigarne sensibilmente l'incidenza ma a discapito dei dettagli presenti su schermo. In pratica si tratta della proverbiale coperta corta: incrementare molto la risoluzione può portare ad esaltare il rumore video e contenere quest'ultimo causa una diminuzione del dettaglio (quanto meno di quello più fine).


Un altro artefatto ricorrente è il cosiddetto "edge enhancement", un ispessimento dei bordi che si verifica proprio perché l'elettronica, approssimandone la ricostruzione, non riesce sempre a definire esattamente i contorni e finisce per copiarli su una quantità di pixel eccessiva enfatizzandoli più del dovuto. Lo si può notare di sovente anche sul testo scritto che, proprio per questo motivo, appare più sgranato e più difficoltoso da leggere. Per mitigare tutti i limiti che abbiamo descritto si può ricorrere all'uso di alcuni filtri che rendono più morbida l'immagine, in modo da mascherare i difetti presenti. Il prezzo da pagare è rappresentato da un quadro che appare più sfocato e piatto.

In generale possiamo pertanto affermare che gli algoritmi convenzionali hanno un'efficacia non sempre ottimale poiché si basano su modelli generici che non consentono di ottimizzare gli interventi agendo in maniera specifica sull'immagine. Ne deriva una ricostruzione del dettaglio non sempre efficace specialmente quando la mole di informazioni mancanti da ricreare è ingente, come nel caso dei segnali a risoluzione più elevata, 8K su tutti. Sono questi i motivi che hanno portato alla creazione di tecnologie capaci di portare l'upscaling su di un livello più elevato.

IL CONTRIBUTO DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Come abbiamo visto i modelli tradizionali si sono rivelati limitati nell'adattare la risoluzione dei contenuti a schermi sempre più definiti. Il motivo è del resto facilmente intuibile: la quantità di pixel da ricreare quando si porta un segnale SD, HD o Full HD su un televisore 8K è estremamente elevata. Basarsi solo su un'approssimazione che prende in considerazione i pixel più vicini non è un sistema efficace perché non permette di ricostruire un livello di dettaglio soddisfacente. Tutti i particolari che renderebbero l'immagine più compatta, tridimensionale e ricca si vanno irrimediabilmente a perdere inficiando tutti i vantaggi dati dall'altissima definizione dei pannelli.

Qual è stata dunque la soluzione verso cui si sono affacciati i produttori che hanno scelto di puntare sui televisori 8K? La risposta alle necessità summenzionate è l'intelligenza artificiale, una soluzione che Samsung ha adottato (tra i primi nel mercato TV) sin dalla prima generazione introdotta nel 2018. Cosa si intende realmente con "intelligenza artificiale"? Questi termini, insieme all'acronimo AI (o IA se lo si traduce più propriamente in italiano) sono divenuti ormai di uso molto comune non solo nel trattamento di segnali video ma anche per molti altri ambiti.

Immagine a risoluzione Ultra HD nativa (sinistra) e upscalata in 8K (a destra)

All'ampio uso non è però corrisposta una altrettanto diffusa opera di divulgazione utile per far comprendere meglio la natura di questo concetto, che per molti è rimasto sicuramente fumoso. Non stupisce pertanto che molte persone associno l'intelligenza artificiale a "chiacchiere da marketing" che hanno il solo scopo di imbellettare i prodotti agli occhi dei potenziali clienti.

In realtà si tratta di una semplificazione che cela un argomento molto vasto e complesso che però è ben lontano dal poter essere definito "tutto fumo e niente arrosto". L'intelligenza artificiale si basa sulle cosiddette reti neurali artificiali, un modello di calcolo la cui struttura stratificata cerca di imitare la rete di neuroni nel cervello umano. Robert Hecht-Nielsen, un pioniere nel settore dei neurocomputer, le ha definite così:

Un sistema di elaborazione costituito da una serie di elementi semplici e altamente interconnessi, che processano le informazioni mediante la loro risposta di stato dinamica agli input esterni.

Lo schema che rappresenta una rete neurale

Le reti neurali sono costituite da un certo numero di nodi interconnessi e sono organizzate in strati. Il sistema più basilare è quello che prevede un livello di input, un livello di output e uno strato nascosto (hidden layer). Il livello di input è quello iniziale: è qui che gli input esterni vengono presentati alla rete sotto forma di modelli. Tramite l'interconnessione fornita dai nodi, che potremmo definire come neuroni artificiali, si passa poi al livello nascosto dove viene eseguita l'elaborazione vera e propria. Il livello di output è quello che fornisce il risultato di tutto il processo. Questa spiegazione molto semplificata ci permette di passare al vero fulcro del discorso: come funziona in concreto una rete neurale e quali vantaggi offre?

Nel caso dell'upscaling di segnali video si parte da un archivio composto da immagini campione preparate da tecnici. Il contributo umano è necessario anche per impostare le caratteristiche da ricercare nelle immagini e i classificatori in base a cui l'AI deve poi operare; non è quindi un automatismo assoluto. Su queste premesse la rete neurale inizia ad apprendere in base ai criteri impartiti sfruttando quello che viene definito machine learning. Samsung lo ha integrato nelle prime generazioni di televisori 8K, nello specifico le serie Q900R e Q950R.

L'archivio predisposto dagli ingegneri coreani contiene immagini in alta e bassa definizione che servono per allenare l'intellingenza artificiale. Questa dicotomia è fondamentale perché permette di valutare quanto dettaglio viene perso scalando verso il basso e come peggiora la qualità. In pratica si opera prima degradando la qualità, passando da un'immagine in alta risoluzione ad una sua versione meno definita, dopodiché si inverte l'elaborazione per insegnare all'AI come ripristinare tutte le informazioni perse. Il confronto tra le due versioni innesca il processo utile a riconoscere ed applicare gli interventi più efficaci per eseguire un upscaling a risoluzione 8K. Questo processo viene affinato gradualmente con ripetute iterazioni e permette di migliorare la qualità dell'elaborazione.

Immagine a risoluzione Ultra HD nativa (sinistra) e upscalata in 8K (a destra)

A differenza della semplice interpolazione dei pixel, la rete neurale è in grado di scegliere come intervenire in base a vari elementi, quelli che sono stati impostati nelle fasi iniziali dai tecnici. Il sistema può riconoscere elementi come volti, superfici particolari (le trame di un tessuto oppure una parete in pietra), un testo eccetera e applica a ciascuno gli algoritmi più efficienti utilizzando l'approccio che ha portato al miglior risultato in fase di apprendimento. Possiamo suddividere l'upscaling con machine learning nelle seguenti fasi:

  1. Il segnale in ingresso viene analizzato dal processore che lo confronta con il suo archivio, cercando per ogni elemento su schermo (volti, superfici eccetera) il modello più simile;
  2. Su ogni elemento vengono applicati gli algoritmi che hanno dato i risultati migliori per quel determinato oggetto;
  3. L'elaborazione comprende vari passaggi: ricostruzione del dettaglio originale (perso per via della risoluzione più bassa), riduzione del rumore video e miglioramento dei bordi di tutti gli oggetti.

La qualità dell'upscaling risulta sensibilmente migliore rispetto a quella che si ottiene tramite sistemi convenzionali. Il motivo è presto detto: l'interpolazione non è un metodo particolarmente raffinato e sicuramente non è "intelligente". Non è infatti capace di operare distinzioni sugli elementi da elaborare e interviene perciò tendenzialmente sempre allo stesso modo. L'AI può invece riconoscere determinati oggetti: un volto ad esempio ma anche un palazzo, un prato o un tessuto. In tutti questi casi non viene semplicemente replicata l'informazione contenuta nei pixel contigui: il processore applica gli algoritmi che si sono dimostrati più efficaci per ogni modello che ha imparato a riconoscere, restituendo una resa il più vicino possibile a quella di un segnale a risoluzione nativa.

QUANTUM PROCESSOR 8K E AI UPSCALING: ARRIVA IL DEEP LEARNING

Con la terza generazione di TV 8K, lanciati nel 2020, Samsung ha introdotto il Quantum Processor 8K con AI Upscaling e deep learning. Dietro questa terminologia si cela una forma più evoluta di intelligenza artificiale capace di offrire vari vantaggi. A distinguere il deep learning dal machine learning è anzitutto la struttura della rete. Il termine "deep" fa riferimento agli strati nascosti che sono molteplici (si può arrivare a numeri molto elevati). Ogni livello di nodi si allena su un insieme distinto di parametri in base all'output del livello precedente. Si può dunque intuire la complessità di questo sistema che è capace di gestire archivi molto estesi e di operare sulla base di moltissimi parametri.

Machine learning e deep learning a confronto | Introducing Deep Learning with MATLAB

Il deep learning è anche in grado di raggruppare autonomamente i modelli inseriti come input per la rete neurale. Se il machine learning richiede che sia un'intelligenza umana a svolgere questo lavoro, il deep learning può invece operare in proprio ed è in grado di scoprire correlazioni all'interno di dati che non sono stati etichettati e strutturati, individuando anche criteri e somiglianze che potrebbero sfuggire all'intervento umano o che richiederebbero molto più tempo per essere catalogati. Nel caso di immagini l'AI può raggruppare tutto ciò che contiene una barca in primo piano, tutte le foto con un cane in alto a destra o tutte quelle dove compare sempre la stessa persona.

Durante il processo di apprendimento l'intelligenza artificiale con deep learning impara a riconoscere le correlazioni tra alcune caratteristiche rilevanti e i risultati ottimali. Ovviamente un tale livello di complessità e di finezza nell'elaborazione dei dati ha un costo: per poter funzionare al meglio è richiesta una maggiore capacità di calcolo e un archivio di partenza molto esteso. I benefici sono però molteplici: se il machine learning permette di applicare gli algoritmi per il miglioramento dell'upscaling nel modo più efficace, il deep learning può spingersi ancora oltre, arrivando ad ottimizzare e ad affinare gli algoritmi stessi. Questa caratteristica, tradotta in parole più semplici, permette al processore di sviluppare in proprio appositi algoritmi in base all'archivio usato per l'apprendimento dell'AI.

Pregi e di fatti di machine learning e deep learning | Introducing Deep Learning with MATLAB

L'upscaling non è più limitato al riconoscimento di determinati elementi od oggetti impostati dall'uomo nelle fasi iniziali dell'elaborazione. Il processore è in grado di distinguere la tipologia dei contenuti che l'utente sta visualizzando sullo schermo: riesce quindi a capire il contesto. Lo sport, un film o un programma televisivo vengono trattati diversamente applicando le tecniche più efficienti per ogni scenario. L'intervento si può concentrare sulle aree più importanti dell'immagine mettendo in secondo piano le altre. Non sempre è consigliabile applicare determinate elaborazioni a tutto il quadro: nel caso in cui vi siano aree in cui il dettaglio è molto ridotto si corre il rischio di enfatizzare i difetti presenti (per esempio rumore video o sfumature imprecise). Differenziare il trattamento per concentrarsi dove è veramente utile previene queste problematiche che sarebbero invece emerse con un upscaling convenzionale.

A fare la differenza, rispetto al machine learning, non è dunque la natura degli interventi adottati: parliamo sempre di tecniche per ricostruire il dettaglio, per ridurre il rumore video, migliorare i bordi di oggetti, soggetti, testi e così via. L'incremento qualitativo è dato da un livello di ottimizzazione superiore: l'analisi delle immagini pixel per pixel trae giovamento dalla possibilità di stabilire molti più criteri (individuati dall'AI) per la classificazione degli elementi che compongono l'archivio di modelli. La rete neurale sfrutta tutte le correlazioni trovate per sviluppare gli algoritmi; l'apprendimento porta così a perfezionare l'upscaling e ad elevarne le prestazioni.

Articolo in collaborazione con Samsung


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Commenti

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Nicola Buriani

Ho letto solo ora il tuo messaggio con enorme ritardo, mi dispiace non aver risposto prima ma non avendomi citato non potevo ricevere una notifica e l'articolo era già piuttosto datato, motivo per cui non avevo più controllato i commenti.
Mi dispiace per la tua esperienza però non capisco il nesso tra l'acquisto del TV e questo speciale sull'upscaling.
Mi spiego meglio: se il modello che avevi acquistato ha deficit di luminosità (non avendolo mai provato non posso entrare nel merito) e nelle recensioni questo non è emerso, è giusto che tu lo faccia presente agli autori e te ne lamenti.
Il punto è che questa non solo non è una recensione del prodotto che hai acquistato, non è proprio una recensione.
Come avresti mai potuto trovare indicazioni sulla luminosità di uno specifico modello all'interno di un articolo che parla solo dell'upscaling?
L'upscaling con AI non ha niente a che vedere con la gestione della retroilluminazione e tutto quello che ne consegue.
Per lo stesso motivo qui non puoi di sicuro aver letto che si consiglia di acquistare un TV 8K ed eventualmente proprio il modello che hai comprato tu, dato che l'argomento è tutt'altro.
Per farla più semplice: se l'articolo descrive il funzionamento dell'upscaling con AI, non ti puoi basare solo su quello per andare a comprare un qualsiasi Samsung 8K perché al limite l'articolo ti può aver chiarito che l'upscaling funziona bene (ed effettivamente è così, quello che ho scritto lo riscriverei anche oggi), ma non ti può aver dato nessuna indicazione sulla qualità di qualsiasi modello nello specifico visto che proprio non ne parla e nessun TV si valuta solo e unicamente in base all'upscaling, anzi, in certi casi si può anche preferire un upscaling più scarso a fronte di un pannello migliore, ad esempio, dato che l'elaborazione si può anche spostare su dispositivi esterni.
Tutto questo per ribadire che mi dispiace tu non ti sia trovato bene con il tuo acquiso, ma nessuna parte di questo articolo consiglia di comprare un TV 8K e men che meno un modello specifico, anche perché discorsi generici che provassero a valutare i TV 8K Samsung come se fossero tutti intercambiabili non avrebbero nessun senso, ogni modello va valutato singolarmente, non si possono recensire categorie di prodotti senza averli provati uno per uno (specialmente chi fa recensioni tecniche con misure, sarebbe veramente assurdo).

Antonio63333

Con me sfondi una porta aperta, infatti ho scelto un Oled Panasonic che ha proprio le caratteristiche che descrivi, della parte smart del tv me ne frego, ma pochissimi la pensano così, la maggior parte degli acquirenti la prima cosa che cerca in un tv sono le app ed i giochini vari, infatti i marchi piu venduti sono quelli che puntano su questi aspetti piuttosto che sulla qualità massima dell'immagine.

Vittorio

Su questo non sono d'accordo.
Considera che si parla di TV top di gamma che quasi sempre vengono usati con Sky o altri box esterni.
Io ad esempio preferirei un TV con ottimo pannello, tante porte e sistema operativo basic (super leggero che si avvia veloce).

Antonio63333

Li vendessero in Giappone allora, che senso ha venderli qui, e mi riferisco anche a Sony con i suoi 8K inutili eh.

Antonio63333

Se è per questo anche meno di 5 anni, visto che oramai la longevità di un tv si basa sulle app e le funzioni accessorie, i produttori non aggiornano piu i modelli dopo 2 anni e tu hai un tv perfetto dove però manca l'app XY che è solo sul nuovo modello.

Vespasianix

Era lo stesso filmato, in fhd e 4k.
E non ho certamente 12/10 di vista.

Ottoore

Le vie del Signore sono infinite.

Sepp0

ahahah la latenza negativa mi mancava XD

Sepp0

Il problema è lo stesso di nonno Gigi che deve cambiare la Panda 750 del 1990: se deve metterci più di 100 euro di tasca sua, si tiene la Panda 750.

La tecnologia per trasmettere in 4K\8K c'è, evidentemente i costi sono tali da rendere semplicemente antieconomico farlo per i broadcaster che non siano Sky (da noi). Rendiamoci conto che siamo nel 2021 e gli unici canali in chiaro che trasmettono in "pseudo FHD" sono i tre\quattro della RAI, i 3 di Mediaset e La7. Gli altri sono ancora TUTTI sub FHD. Quando avremo anche Televigevano che trasmette in FHD, le TV sul mercato saranno tutte 8K e il problema sarà lo stesso identico che abbiamo ora con Televigevano e le TV 4K.

Gli upscaler secondo me faranno miracoli coi contenuti "statici" (guardo Matrix in FHD, la TV ha il film nel suo database di IA e quindi sa come trattarlo alla perfezione), ma coi contenuti dinamici come le trasmissioni TV (in diretta o differita che sia), la vedo dura se il segnale base farà schifo.

Ottoore

Ci son tante truffe ben agghindate.

I powerline 500Mb/s con scheda di rete 10/100, la latenza negativa promessa da Google per Stadia, il 4k dinamico delle console...

Io personalmente credo nel criterio della competenza: se trovi un vuoto normativo è giusto nuotarci dentro, la colpa è sempre dell'utente incompetente.

Vittorio

No. Anche perché tra 5 anni si saranno inventati qualcos'altro e il tuo TV sarà comunque datato.

Vittorio

Android è lentissimo anche sulle TV di fascia alta, tranne qualche rara eccezione molto recente.

Sepp0

Tizen OS e Web OS sono sullo stesso piano. Android è un pelo meglio di entrambi ma solo sulla carta visto che se non hai una TV di fascia alta va lento come la quaresima.

Alessandro M.

Se riusciranno a sviluppare bene l'upscaling fino magari ad ottenere un buon 80% della qualità rispetto alla risoluzione nativa in 8k allora non sarà necessario aspettare 20 anni per vedere i contenuti appositi in quella risoluzione, ma alm momento non so dire quanto sia buona questa tecnologia

Sepp0

Ad essere obsolete saranno probabilmente solo le porte HDMI (ed il sistema operativo del televisore, problema che però si risolve easy con una fire stick), il pannello se è sano andrà bene uguale.

Sepp0

E' già molto difficile percepire differenze tra 4K e 8K, a meno che non si abbia uno schermo 8K enorme e lo si guardi da distanze molto piccole. Arriveremo a un punto in cui i 100 pollici 8K costeranno come i 65 4K e lì ci fermeremo, andare oltre credo non abbia senso perchè sarebbe appunto impossibile notare differenze apprezzabili.

Mi aspetto invece un'evoluzione costante delle tecniche di upscaling, unico campo in cui ci sono ancora grossi margini di miglioramento, ci vorranno 20 anni prima che da noi i canali TV trasmettano in 8K nativi.

Sepp0

Nope. Da 2 metri e mezzo serve un 65 per notare differenze apprezzabili tra 1080p e 4k.

Se le noti su un 55, vuol dire che il filmato 1080p è encodato in maniera orribile rispetto allo stesso 4K.

Sepp0

Shane, lassa perde, dai.

In casa ho 4 TV Samsung, ma se vogliamo dirla tutta, sia come resa out of the box sia come resa post calibrazione, a livello di accuratezza visiva gli OLED si vedono meglio dei QLED. Possiamo discutere di quanto sia ampia la differenza, ma la differenza c'è. Si assottiglia sempre di più di anno in anno ma, di nuovo, oggi c'è ancora.

Non difendiamo l'indifendibile.

Sepp0

8k ha senso, secondo me, solo dai 75 pollici in su. Al di sotto, a meno di non avere il divano attaccato alla TV, è impossibile notare differenze apprezzabili col 4K.

Alessandro M.

Tempo fa lessi che non si vorrà spingere i televisori oltre l'8k perché oltre questa definizione è impossibile percepirne la differenza fisicamente dall'occhio umano, sicuramente miglioreranno i pannelli 8k per quel che riguarda gamma di colori, frame rate, contrasto e quant'altro ma a livello di definizione siamo al limite fisico umano...

Christian Saccani

Purtroppo il marketing trova un senso a tutto.

Giovanni

Guarda io non sono il tipo da "oh li ho visti da mediaworld,( euronic e compagnia bella) e i sony sono favolosi" ......anche perchè tra l'altro dovresti sapere che nei centri commerciali che citi, la maggior parte dei televisori esposti sono Samsung e lo dico senza paura alcuna di essere smentito e chissa' perche eh? (ah beato marketing e santa pubblicità)...
quello che dici è verissimo ogni televisore va confrontato per fascia di prezzo, giustissimo!!!....e ti dico con totale imparzialità che apprezzo i Samsun nella fascia 32 pollici full hd, o anche UHD nei 40 pollici...cioe' nelle televisioni economiche fanno un gran bel lavoro....
andiamo ai top di gamma...il bello è che hai citato un articolo in cui si fa notare che gli oled dovrebbero comprarli "chiunque puo' permetterseli" , una frase che lascia poco spazio a dubbi ahahhah....
ma vabbè andiamo oltre ....l'inferiorità del Qled è notoriamente dimostrata da esperti del settore non da me che sono l'ultimo ignorante....i Qled perdono non sono nel tanto paventato nero perfetto (local dimming il loro modo di dire "almeno ci provo") ma in molte altre cose....Samsung ha fatto molti passi in avanti con il Q90R e il Q95 ma da qui a dire che può competere con gli Oled diciamo qualcosa simile a una bestemmia!!!....poi capisco i Samsung fan boy e mi spiace per loro...
la strategia di Samsung di spaventare tutti col burn in , ripeto che questo spauracchio era presente SUL LORO SITO UFFICIALE ,è fallita miseramente...... e ovviamente vira su altro , poichè ammettere un fallimento(QLED) nel marketing è dannoso assai, bisogna sempre trovare soluzioni migliorative del progetto iniziale ...si chiamano strategie aziendali di marketing eh non le invento io!!!....
Poi magari tra qualche anno tira fuori la migliore tv 8K del mercato eh, bhoo...ma ad oggi nei top di gamma è palesemente inferiore...il resto sono chiacchiere!!!

Marcomanni

Hanno anche la supervista per distinguere da 3 metri di distanza la differenza tra 8 milioni di pixel e 33 spalmati su un 55 pollici? Incredibile.... mi ci devo trasferire.

Shane Falco

in italia è una presa per il kul0, in giappone che hanno dei canali in 8k non lo è...

Marcomanni

Domanda per i più esperti. Esiste una presa per il cu70 più grande dell’8K nel settore dellelettronica di consumo?

Shane Falco

1) sia oled che lcd hanno i loro pro e contro sia come caratteristiche tecniche sia di durata nel tempo sia a livello di sistema operativo usato e sia a livello di funzioni.

2) che sony e panasonic siano superiori a samsung non è assolutamente vero, bisogna confrontarli ognuno per modello, fascia di prezzo, fascia di appartenenza e li puoi confrontare guardando le recensioni di esperti che trovi su rtings . com e su avforums . com, poi per carità ognuno può inventarsi quello che vuole dando giudizi ad occhio nudo dicendo "eh ma io le ho viste accese al mediaworld e le ho confrontate" o altre sciocchezze simili.

3) Articolo che ti mostra i pro e contro degli oled e degli lcd: https://www . rtings . com/tv/reviews/by-type/qled-vs-oled-vs-led

Giovanni

Bhe chi non si ricorda di Pioneer il re del plasma insieme a Panasonic.... Ad oggi il re dell'upscaling penso sia Sony anche se Panasonic e Philips non sono male...

Giovanni

Pienamente d'accordo con te su tutto

Giovanni

Non si sa se durerà 5 anni... Chi lo dice? Fa le macchie ma dove?.... La tecnologia Oled al momento è la migliore.... Puoi essere di opinione diversa ci mancherebbe ma sei nel torto

Giovanni

Verissimo.... In qualsiasi supermercato o negozio di elettronica ci sono più Samsung che meloni al mercato

Giovanni

Leader de che??? Di vendite forse... Di qualità superiore agli altri ma proprio NO!!!!
Samsung non è a livelli di Sony e Panasonic

Giovanni

I 4K saranno attuali anche tra 5 anni

Giovanni

Ragazzi buonasera ho letto questa interessante discussione... Spiace sentire che l'articolo è marketing di Samsung, Nicola per quello che lo conosco(lo seguo da anni) è assolutamente imparziale...
D'altro canto leggere alcune affermazioni poco ponderate di alcuni utenti lascia un po' basiti... Ciò che dice Antonio riguardo gli Oled è vero, che vi piaccia o no questa tecnologia è superiore al Qled di Samsung e vi sono decine e decine di dimostrazioni....
Samsung ovviamente cerca di reagire virando su nuovi progetti come questo inutile 8K, inutile come 8K di Sony eh, per dire che tutti sbagliano.... L'upscaling come sappiamo serve a molto ma i miracoli non li fa.... Riguardo alla resa del pannello organico, chi è che dice che dura 5 anni e poi amen?... Un po' come il famoso burn in che Samsung citava nel suo sito ufficiale per screditare l'Oled e chi lo ha visto??...
Ognuno ha il suo brand ci mancherebbe ma attualmente la battaglia persa dal. QLED è innegabile che vi piaccia o no....
Sony e Panasonic nella facia top sono superiori ai top Samsung.... Ma non perché noi che abbiamo Oled siamo dei geni e voi che avete Samsung dei cretini... Ma ci mancherebbe.... Solo che tocca ammettere quando un prodotto è migliore di un altro... Amen

pollopopo

meglio un eccellente 4k con local dimming serio o oled ecc... che un mediocre 8k .... tanto i contenuti 8k le conti su 1 dito e richiedono comunque un connessione di tutto rispetto, il computer e le console non lo permetteranno di usare veramente bene prima di altri 4/5 anni... inoltre su un 65 4k io noto differenze solo se gioco in 4k nativo per una questione di texture, se lo uso per vedere i film se si usano file buoni fra un fhd e un 4k le differenze a 2.5mt sono ridicole.... già il 4k nativo permette a 1mt su un 75 di non distinguere i pixel .....

Nando

Sì figuri

Naomo

Kontattali.

Vespasianix

Ho appena fatto la prova su YouTube, a 1,5 mt su un 48cx, la differenza si nota; a 2,5 mt praticamente no.

dario

tra 5 anni i 4k saranno senz'altro obsoleti, visto che già gli 8k stanno facendo la presenza nel mercato oggi.
ciò non comporta però che i 4k tra 5 anni si vedranno peggio di quanto si vedano oggi.

Ottoore

No, a parità di segnale (dovrei dire con un segnale avente pari caratteristiche, non identico) non puoi distinguere il 4k dal 1080p a 2.5m da un 55". È fisica.

Sfortunatamente il contenuto differirà per altre caratteristiche (bitrate, codifica, hdr, profondità colore etc) e quindi sarai in grado di farlo.

Ottoore

Dovresti dirlo a THX e alla SMPTE. L'occupazione di x gradi del campo visivo è frutto di studi che prendono in considerazione vari aspetti: in primis la possibilità di guardare l'intero display senza muove la testa (comportamento che, alla lunga, porterebbe a problemi derivanti dalla cattiva postura) e il coinvolgimento.

Se la distanza di visione è adatta ad un 50" non è adatta ad un 65". Semplice.

Daniel

Ah be tanto la tua nuova TV 8K il prossimo anno è già robba da antiquariato

Nicola Corsi

Che teoria strampalata è questa? In casa mia se dovessi cambiare il mio 50 con un 65 lo guarderei dalla stessa identica di stanza di ora, non è che sposto il divano se cambio tv...

Nicola Buriani

Puoi avere la tua idea (tu come l'altro utente: a criticare siete stati in due, non che il numero conti: una critica non è più o meno valida a seconda di quante persone la sostengono e quindi se lo dicono in due neanche li si calcola, tanto per capirci) ma per fare certe affermazioni piuttosto pesanti dovresti anche portare qualche solido argomento a favore, altrimenti criticare (anche molto duramente) diventa un po' troppo semplice.
Qui quello che viene portato come argomento è una tautologia: il problema creato dalla collaborazione consisterebbe nel fatto che è una collaborazione.
Non è un argomento, è la ripetizione del concetto di partenza, è quello il punto.
E infatti hai ribadito che in pratica non importa affatto quale sia il contenuto e su questo, mi dispiace, non mi troverai mai d'accordo perché un articolo è il contenuto, se prescindi da quello stai parlando del nulla.
Nel caso specifico sembra che scrivere un elogio vuoto e pieno di iperboli sia la stessa cosa di dedicare tempo per spiegare tutta la tecnologia di base, tutta l'applicazione su determinati prodotti, a quanto pare non c'è differenza.
Non è vero che sono la stessa cosa, non sono neanche lontanamente simili e credo che lo capiscano tutti, quindi non capisco perché insistere su quel punto, non porta a niente è evidente.
E una frase che hai scritto me lo conferma: "Se poi per farti piacere dobbiamo tutti credere che i tv 8K samsung facciano miracoli trasformando un'immagine 4K (o peggio FHD) in 8K rendendola persino piu fedele dell'originale, beh allora mi dispiace ma non sarò io a farlo.".
Mi citi il punto dell'articolo dove ho scritto qualcosa del genere?
Perché sono sicuro al 100% che non esista affatto.
Se non esiste perché devi inventare cose che non ci sono e tentare di farmi dire quello che non ho mai neanche lontanamente lasciato intendere?
Queste non sono più neanche critiche: se mi critichi ti basi su quello che ho scritto, non su quello che ci vuoi leggere ficcandoci a forza quello che più ti aggrada.
Te lo chiedo di nuovo: l'articolo è preciso e imparziale nell'esporre l'oggetto di cui tratta sì o no?
Basta un sì o un no motivato citando dei passaggi, se devi utilizzare perifrasi o 40 righe per non dire né sì né no, allora non stai rispondendo.

Per il resto torno a ribadire che l'idea di non poter parlare di un solo marchio o prodotto, altrimenti è pubblicità e viene invalidata qualsiasi cosa scritta (anche se è la pura verità oggettiva), mi sembra abbastanza assurda e i motivi li ho già elencati: esce un nuovo processore con tecnologie inedite?
Non si può parlarne perché scrivere un approfondimento è pubblicità dato che non si parla di tutte le marche.
Qualcuno vuole fare un articolo sui TV Hisense a doppia modulazione?
Non si può perché non si citano altre marche.
A dir la verità non ho neanche capito perché va bene invece parlare degli OLED evo, non trovo la spiegazione che hai scritto per nulla convincente: in questo articolo si dubita di qualsiasi cosa e per gli OLED evo invece si prende subito per buona la dichiarazione sul 20% di luminosità in più?
Non mi sembra un approccio coerente, dovrebbero valere le stesse cose scritte qui: ci vuole una prova altrimenti è pubblicità dato che chi ci assicura che sia vero?
Magari è il produttore che ha contattato le redazioni per spingere i propri prodotti (piccola nota: sto ovviamente ragionando per assurdo).
E applicando la frase che hai scritto a me, potrei criticare il pezzo con interventi tipo "se poi far piacere a qualcuno dobbiamo dire che gli OLED evo sono luminosi come gli LCD, beh, allora mi dispiace non sarò io a farlo".
Come vedi non ci vuole niente a demolire un articolo con questa logica.
Ti faccio anche presente che in linea teorica avrebbe anche più senso avere dubbi sul funzionamento di pannelli nuovi che nessuno ha visto o misurato, piuttosto che su tecnologie come l'AI che funzionano così, in campo video, dal 2011, quindi da scoprire c'è rimasto poco ormai, sono le prestazioni che possono cambiare da modello a modello e quelle vanno valutate (ma di quelle qui non si parla proprio, neanche in mezza riga), non la tecnologia che c'è dietro.

Chiudo con le ultime cose: cosa c'entra l'imparzialità con le comparative?
Adesso tutto quello che non è una comparativa è un articolo di parte?
Abbiamo appena eliminato anche le recensioni dall'equazione, se proseguiamo ancora un po' non resterà nessuna tipologia di articolo che si possa trattare senza fare pubblicità.
Un articolo non è imparziale se inventa o distorce volutamente informazioni o pareri per far figurare un prodotto meglio o peggio di quello che sarebbe in realtà, non se non contiene tutta la produzione esistente al suo interno.
Perché non si dovrebbero scrivere articoli dedicati a prodotti che non funzionano esattamente allo stesso modo?
Ti ho anche già spiegato perché è terribilmente complesso racchiudere un discorso del genere in un solo articolo: diventerebbe un discorso estremamente complesso (e mi pare lo sia già) e lunghissimo ma quello che lo renderebbe quasi infattibile è la ricerca delle informazioni.
Nessuna delle case produttrici fornisce molto materiale su questi argomenti: ci sono i soliti schemi come quello che ho riportato nell'articolo (che di suo dice davvero poco) e al massimo qualche frase per descriverne il funzionamento a grandi linee, stop.
In alcuni casi se elimini il materiale da marketing puro (tutti i superlativi e i discorsi che proprio non puoi riportare perché quella sì che è smaccatamente pubblicità) ti restano 10 righe al massimo?
Infatti se vai a leggere gli articoli che parlano di questi argomenti sui vari modelli vedi che sono sempre estremamente vaghi, non per colpa di chi li scrive ovviamente (non ti puoi inventare tu le informazioni sul funzionamento se non ti viene fornito materiale dettagliato, gli algoritmi non li vedi a occhio neanche quando li provi i televisori come non puoi vedere se hanno usato un archivio unico per allenare l'AI o più di uno).
Per arrivare a capo del funzionamento sui Samsung ho impiegato settimane di ricerca, ho usato vari contatti e nessuno aveva il quadro completo, solo alla fine sono riuscito a ricomporre il puzzle e a scrivere la spiegazione contenuta nell'articolo.
Se avessi dovuto fare la stessa cosa anche per Sony, LG, Panasonic, Philips, TCL e Hisense questo articolo non sarebbe mai uscito perché nessuna testata approverà mai un tale impiego di tempo per un pezzo di questo tipo (e infatti quanti ne trovi online? Zero, non è un caso) e in secondo luogo perché il tempo richiesto avrebbe portato all'uscita di un articolo nato già vecchio (alcuni dei nuovi modelli non funzionano come i vecchi, anche sui Samsung ci sono differenze che andranno valutate).
Secondo me ad interessare dovrebbe essere la qualità e l'attendibilità delle informazioni.

KarlettoFX

No. Scusa. Nel mio caso intendevo un LG.
Comunque li contatto. Grazie.

Antonio63333

Beh Nicola tu la vedi in un modo, io in un altro, posso avere la mia idea o devo accettare tutto quello che scrivi come un dogma incontrovertibile? Sono libero di commentare che per me è uno spot o vuoi solo applausi? Io ti seguo da un decennio, forse piu, quando scrivevi per un'altra testata e piu di un tv (plasma) l'ho comprato proprio seguendo le tue recensioni. Quindi non sono prevenuto verso di te, ma un articolo simile per me è propaganda, lo sarebbe stato anche se fosse stato in collaborazione con Sony, Panasonic, LG o qualsiasi altro marchio. E lo è poichè non è un articolo (come tanti che hai scritto) basato nell'analisi di una tecnologia (che è comune a tutti i tv 8K) ma specificatamente su un'applicazione di essa su un ben determinato marchio. Se leggi poi tutti i commenti non solo vedrai che non sono stato il solo a vederlo come uno spot, ma ci sono alcuni post di persone che lavorano in campo televisivo che distruggono la tesi che un segnale upscalato in qualsiasi maniera possa essere migliore dell'originale visto che nel migliore dei casi si ottengono immagini artefatte da informazioni che nulla c'entrano con l'immagine originale.
Se poi per farti piacere dobbiamo tutti credere che i tv 8K samsung facciano miracoli trasformando un'immagine 4K (o peggio FHD) in 8K rendendola persino piu fedele dell'originale, beh allora mi dispiace ma non sarò io a farlo.
Per quel che ricordo dell'articolo sui pannelli EVO poi, mi sembra che si parlava solo di un aumento generico della luminosità massima, non ricordo di aver letto di altre differenze con i pannelli attuali, e non vedo cosa dovevo scrivere se era un comunicato stampa di LG riportato da voi come tale. LG ha detto che questi pannelli EVO saranno piu luminosi, bene quando usciranno si vedrà se è vero misurandoli. La differenza tra i pannelli Oled ed i tv 8K (ed il relativo upscaling) è che i pannelli Oled li fa solo LG mentre i tv 8K li fanno quasi tutti i produttori (credo solo Panasonic non si è lanciata in questo mercato) mentre da questo articolo sembra che sia un'esclusiva samsung. Ecco se volevi fare un vero articolo imparziale dovevi descrivere le varie tecnologie di upscaling utilizzate dai vari produttori di tv 8K e magari confrontare i risultati, a quel punto anche se samsung fosse risultata la migliore non ci sarebbe stato nulla da obiettare.

Vespasianix

Per me il g1 al black friday starà sui 1500.

Vespasianix

arrivati ad una determinata distanza
Appunto. Ma su un 55" a 2.5 mt la differenza si nota.

Nicola Buriani

Sui Samsung?
Non ricordo quali siano le condizioni, se ne hanno, che fanno scattare l'eventuale sostituzione.
In genere hanno praticamente tutti delle tolleranze: ti consiglierei di contattare l'assistenza per chiedere conferme.

Nicola Buriani

No Antonio, non avevi risposto a nulla, ti erano state fatte domande ben precise e non hai risposto, neanche nei messaggi cancellati e lo sai anche tu.
Io capisco avere idee diverse, capisco lo scetticismo ma la polemica che sembra quasi montata ad arte (ormai appena leggi Samsung cominci ad inveire contro il mondo, spero che tu te ne renda conto e capisca anche che così non va bene, non puoi sistematicamente arrivare ad apostrofare chiunque non sia d'accordo con te dandogli del venduto, lo dici anche agli utenti e non a uno solo, l'hai detto persino di RTings che i TV li compra...) la capisco molto meno.
Che sia un articolo in collaborazione è scritto, non serve chissà quale abilità per scoprirlo, basta leggere, nessuno lo nega, se avessimo voluto fare i vaghi non lo avremmo scritto.
Che compaia come articolo in collaborazione, ovunque sia riportato (se ci fosse il video sarebbe indicato anche lì), è assolutamente normale quindi.
Il punto attorno al quale si sta girando senza andare al nocciolo della questione è però un altro ed è lo stesso su cui sia tu che l'altro utente che ha criticato vi siete incartati, secondo me: se il contenuto dell'articolo è preciso e imparziale, perché insistere tanto sempre sugli stessi concetti tentando di far passare il tutto come se fosse assimilabile alla comunicazione nelle pubblicità dei produttori, dove è generalmente tutto meraviglioso e anche un video in 320 x 200 si vede come l'8K perché l'upscaling fa i miracoli?
Se invece l'articolo non è preciso ed è palesemente sbilanciato a favore dei prodotti di cui si parla, allora non c'è nessuna difficoltà nel sottolineare i passaggi dove questo avviene.
Bisogna scegliere una o l'altra però, qui quale vale tra le due?
Se poi la risposta, come per l'altro utente, è che non c'è una prova, allora faccio di nuovo presente anche a te che questa non è una prova e se per non fare pubblicità intesa come articoli volti a favorire i prodotti si devono fare solo prove, allora praticamente si possono scrivere solo recensioni.
Nel caso mi chiedo però come mai non ho letto discorsi simili nell'articolo sui pannelli OLED evo di LG, perché se la logica da applicare è questa sarebbero dovute arrivare le stesse critiche dalle persone che le hanno espresse qui dato che anche lì manca la prova e anche lì una parte delle informazioni arriva (per forza di cose) dalla casa madre.

nexusprime

Quest'anno volevo prendermi una buona tv da utilizzare con le nuove console che ho già e vedere tutti i contenuti on demand da netflix, amazon e Disney +.
Sono rimasto un po' spiazzato da LG con la serie C1 che quest' anno sarà non il suo top di gamma, posto riservato ad LG G1.
Stavo valutando di fare questo acquisto verso novembre durante il black friday e vedere ad oggi tutte le tv in uscita per capire la scelta migliore.
Con LG avrei tutte le migliori tecnologie tra cui quelle dedicate al gaming.
Speriamo per l'estate si possa trarre delle conclusioni definitive.

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