
12 Gennaio 2022
Mascherine chirurgiche, gel igienizzanti, guanti in lattice. Ci sono oggetti che, con l'avvento della pandemia, si sono insidiati nell'esistenza di ognuno di noi, plasmando nuove abitudini quotidiane come demiurghi Amuleti salvifici o condanna di una delle pagine più oscure del nuovo Millennio, che non si può ancora definirsi conclusa? A voi la scelta. Resta il fatto che siano moltissimi i simboli dell'annus horribilis e dei suoi strascichi che interesseranno inevitabilmente anche l'era post pandemica. Ce n'è uno, in particolare, che più di ogni altro rappresenta un ponte tra il mondo materiale e quello digitale e ha avuto la sua vera rivincita con lo scoppio della pandemia, nonostante sia in circolazione da 27 anni.
Sto parlando del QR Code, il codice bidimensionale che memorizza dati e informazioni che vengono decodificati e letti attraverso l'uso di software presenti su smartphone o tablet, oppure installando app dedicate sui propri device.
Forse non tutti immaginano che il QR Code - dove QR sta per "Quick Response", ovvero la "risposta rapida" del dispositivo che lo scansiona nella decodifica delle informazioni connesse - è figlio degli anni Novanta: fu la società giapponese Denso Wave, sussidiaria della Toyota, a svilupparlo nel 1994 per tracciare e riconoscere le componenti delle automobili provenienti dal Giappone, riducendo i tempi per la ricerca delle sostituzioni.
La sua abilità nel contenere più informazioni di un normale codice a barre, facilmente "leggibili" tramite l'utilizzo di un lettore, lo rese appetibile agli occhi di moltissime aziende per la gestione delle scorte, ma fu solo nel 1999, quando la società decise di distribuire la tecnologia sotto licenza libera, che ci fu la svolta. E dal Paese del Sol Levante, il suo utilizzo negli anni si espanse altrove, interessando le più disparate categorie merceologiche, ma anche privati, complice l'avvento degli smartphone. I dispositivi mobile intelligenti sono infatti gli strumenti ideali per veicolare le informazioni smart dei codici QR.
Con il passare degli anni, nonostante questi codici 2D si siano dignitosamente fatti largo in buona parte del mondo, il loro utilizzo non ha mai davvero raggiunto la penetrazione attesa. Probabilmente, questa "nuova" modalità non rispondeva a una reale esigenza degli utenti: essere indirizzati una pagina web scansionando il codice con un’app installata separatamente non risultava al tempo così utile e funzionale, dal momento in cui si trattava di un percorso già predeterminato dall'ideatore del codice stesso. Tanto che in molti preferivano la vecchia maniera.
È stato il Sars-Cov-2 a trasformare il codice QR in una reale necessità. L'urgenza di azzerare qualsiasi tipo di contatto fisico per adattarsi alle nuove norme igienico-sanitarie ha infatti investito di nuova luce i quadratini bianchi e neri che lo compongono. Ed ecco così che il QR Code è diventato emblema del nuovo vivere "contactless", forte della sua semplicità e immediatezza d'utilizzo e anche della sua non trascurabile indole eco-sostenibile..
Il QR Code è uno scrigno di dati di svariate categorie: i suoi moduli possono contenere collegamenti a siti internet, URL e pagine web, ma anche a informazioni di contatto come numeri di telefono e indirizzi e-mail, passando per i contenuti grafici (foto, video, ma anche suoni), documenti in diversi formati, moduli e link di pagamento e ancora biglietti da visita, mappe, testi. Motivo per cui si presta ad una facile adattabilità ai più disparati ambiti.
Retail, ristorazione (dove il QR code dischiude la lista delle pietanze normalmente elencate in un menu cartaceo), ma anche editoria, musei, aeroporti (dove il quadrato magico è abbinato alla carta d'imbarco) sono solo alcuni degli esempi più eclatanti.
Sovrano di tutti i codici Quick Response in circolazione è quello del Green pass, che viene inviato ai cittadini dal Ministero della Salute tramite SMS o e-mail e che racchiude le informazioni personali che attestano una delle tre condizioni previste per la concessione del certificato (avvenuta vaccinazione, esito negativo del tampone, guarigione dalla malattia). Ma su questo tema torneremo tra poco.
Non è da trascurare neanche l'aspetto ecologico di questo strumento, dal momento in cui permette di risparmiare carta altrimenti impiegata per depliant, biglietti o menu gettando le basi per un riscontro positivo sull'ambiente a lungo termine.
La tecnologia su cui si fonda il QR Code è simile a quella del codice a barre tradizionale, con la differenza che il primo immagazzina le informazioni nei quadratini che lo compongono anziché nelle linee parallele del secondo. Potrebbe sembrare una banalità, eppure la differenzia è sostanziale, in primo luogo per una questione di "capienza" delle due tipologie: codici a barre sono monodimensionali e possono contenere un massimo di 20 caratteri di testo di informazioni. I quadrati, invece, permettono raccogliere le informazioni in modo bidimensionale, dando al codice la possibilità di contenere fino a migliaia di caratteri di dati. Un singolo crittogramma contenuto nel codice può infatti inglobare fino a 7.089 caratteri numerici o 4.296 alfanumerici.
C'è poi un'altra differenza: se la lettura del codice a barre avviene per mezzo di una luce laser, per quella di un codice QR basta utilizzare la fotocamera di uno smartphone, che scatta un'istantanea del codice appoggiandosi ai caratteri presenti al suo interno per decifrarlo.
Graficamente, un QR Code è formato da tre o quattro quadrati grandi posizionati sugli angoli della figura, che servono alla fotocamera affinché sia rilevata la cornice del codice. Uno di essi è leggermente più piccolo e permette allo smartphone che lo inquadra di capire le dimensioni e la posizione dell'immagine rispetto all'inquadratura. La trama che completa il quadrato diramandosi dal centro ai bordi, composta a sua volta da quadratini più piccoli, contiene le informazioni veicolate dal codice e varia di codice in codice.
Sono molti i vantaggi derivanti dall'utilizzo dei QR Code negli aspetti della vita quotidiana, presentano anche alcuni punti critici che possono renderne difficoltoso l'uso.
A fare la differenza è spesso sistema operativo dello smartphone che si utilizza per individuarlo e decifrarlo. Con iOS e iPadOS, grazie a un aggiornamento del 2018, è possibile scansionare i codici QR utilizzando direttamente la fotocamera: basta, infatti, inquadrare il codice con l'applicazione aperta per un suo riconoscimento quasi immediato, che verrà visualizzato premendo sul banner pop up che compare in automatico.
Cambia la storia per gli utilizzatori di smartphone con sistema operativo Android: non tutti i suoi possessori hanno infatti la garanzia di poter leggere i QR code con il solo utilizzo della fotocamera, in quanto alcuni dispositivi non sono abilitati a scansionare i codici QR nativamente ma hanno necessità di appoggiarsi a un'app di terze parti; un fatto che rende meno immediato il percorso di usufrutto del codice e che espone inevitabilmente l'utente a maggiori rischi, soprattutto sul fronte privacy.
Ed è proprio sulla privacy che bisogna puntare la lente: la diffusione capillare dei QR Code in ogni meandro di vita quotidiana ci espone anche a serie minacce Quick Response Code hanno tutte le carte per essere facile bersaglio di hacker e criminali informatici.
A dare l'allarme sono numerose realtà che segnalano l'incorporazione di codici malevoli in mail utilizzate per il cosiddetto "phishing", l'attività con cui i truffatori tentano di captare i dati riservati dei destinatari, motivando la richiesta con ragioni di ordine tecnico. Tanto da aver portato alla coniazione di un nuovo termine, "Qishing", ovvero il phishing che utilizza come "amo" proprio il QR Code.
La scansione di un codice QR maligno indirizza gli utenti che inconsapevolmente "abboccano" a link che riproducono fedelmente grafiche ufficiali e in cui vengono richieste le loro credenziali: in questo modo, i truffatori hanno accesso diretto agli account personali delle vittime, con il loro corredo infinito di dati sensibili. Tramite la scansione di QR malevoli, gli utenti possono anche capitare su app store non autorizzati e scaricare senza accorgersene applicazioni nocive contenenti malware e ransomware che si appropriano delle loro informazioni personali.
Si tratta di un argomento decisamente attuale, dato il recente rilascio dei Green pass per la libera circolazione dei cittadini sul territorio nazionale e in Unione Europea: il QR contenuto dalla certificazione verde è una culla di dati personali quali nome e cognome, data, luogo di nascita e informazioni riguardanti la vaccinazione (ma anche date di test antigenici e tamponi molecolari, così come eventuali altri dati sanitari sensibili) che, se intercettati da malitenzionati, possono portare a gravi conseguenze. Non solo le classiche profilazioni per finalità commerciali o di marketing, ma anche truffe e veri e propri furti d'identità.
Al punto che lo stesso Garante della Privacy ha intimato a chiunque lo avesse già ricevuto di non divulgare il Green pass sui social network.
Limitare i rischi nell'utilizzo dei QR Code è possibile adottando una serie di accorgimenti non scontati ma fondamentali. Gli esperti di cybersecurity suggeriscono in particolare di non condividere QR contenenti i propri dati, a meno che non sia obbligatorio, così come scansionare QR Code che provengono da pagine social o da mail non giustificate.
Inoltre, è bene assicurarsi che il codice provenga da una fonte attendibile e che, nel caso in cui fosse stampato, sia originale e non stampato su un doppione, e di evitare l'apertura automatica di una pagina internet dopo la scansione del codice, con un'accortezza particolare della url su cui atterrerà. Bisogna infine ricordarsi di scaricare app qualificate, qualora il proprio smartphone non disponesse di un lettore integrato.
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Commenti
Peccato invece che vengano utilizzati molto poco i tag nfc, sono molto comodi anche quelli
Io l'unica volta che ho usato "seriamente" l'NFC del telefono è stato per far scansionare la carta d'identità per accedere all'app IO(molto comodo)
Galaxy a71 legge in automatico dalla fotocamera
Sì, riesce a leggermi i codici a barre(molto lentamente), ma non sono mai riuscito a fare funzionare un QR, forse sono troppo impaziente io...
Sta sera proverò :)
Grazie per la dritta comunque!
Sulla comodita' pero' ho qualche dubbio. Vivo all'estero e qui si utilizzano sia QR che NFC. Osservazione personale: i clienti che pagano con QR sono SEMPRE quelli piu' lenti. Si va da svariati secondi fino al minuto quando non riescono ad inquadrare bene il QR. Con l'NFC da cellulare si paga piu' velocemente (salvo che l'utente non abbia le impostazioni corrette attive). E con le carte contactless si paga istantaneamente con margine di errore (dell'utente) praticamente nullo. Ecco perche' ancora preferisco queste ultime rispetto a tutto il resto.
No no, a me lo fa proprio nel viewfinder principale, senza bisogno di aprire Lens con la scorciatoia.
Hai abilitato questo?
https://uploads.disquscdn.c...
Per un qr code green 0ass fittizio a chi mi rivolgo?
Non c'è problema, sto giusto lavorando su un programma di decodifica. Puoi risparmiarti la fatica.
non lo sapevo, che figata. purtroppo il mio ha l'impronta sul retro, ho il mi8, però quando il mi11 scenderà di prezzo sarò felice di fare questo upgrade :-)
guardi lasci stare il Qr code non saprei come illustrarglielo e ho pure la macchina in doppia fila, passo domani magari, buon lavoro
0.01€ su più di 1000€ di smartphone non è sta gran spesona per un produttore eh...
(inoltre l'nfc è infinitamente più comodo di un QR code)
confermo.
Quindi come funzionerebbe?
Se il lettore sta sul POS allora è il cliente che deve generare il qrcode.
Quindi deve aprire un app, digitare l'importo senza sbagliare e farlo inquadrare dal negoziante...
Mi sfuggirà qualcosa ma sbloccare il telefono e avvicinarlo al POS mi sembra più veloce e facile
Ma anche i codici a barre possono essere letti da uno smartphone, non è vero che si deve usare un laser.
Io sul Pixel 3XL devo sempre andare su Lens, (dalla fotocamera) oppure premere sull'icona Lens nella barra di Google in basso
Io sul 3XL devo sempre andare su Lens, dalla fotocamera, oppure premere sull'icona Lens nella barra di Google in basso
Ottima cosa, grazie mille
Oppo, almeno sul 10x Zoom non c'era, stessa cosa OnePlus sul 8... Però li ho usati prima di Android 11, quindi potrebbero averlo aggiunto... (Bisognava usare Lens come sui Pixel...)
Grande, grazie!
Devi usare Lens purtroppo, non è molto immediato purtroppo... Io l'ho scoperto per caso :D
ma penso un po tutti lo facciano ..
Su Android Firefox e Edge leggono i qr.
Per carità, questione di gusti e opinioni. Io da almeno 3 anni non pago più con la carta ma solo con il telefono. Infinitamente più comodo da quando le carte vogliono sempre il Pin.
Uso anche i QR code, ma molto molto meno.
Sto dicendo che i Pixel fanno la stessa cosa infatti...
Non conoscevo questo modo di dire, grazie per avermelo fatto conoscere :)
Io per esempio quando vado al supermercato pago sempre con il watch via NFC, per dirtela tutta. La maggior parte della gente non usa questa cosa perché non sa che esiste evidentemente, per me è super comoda.
Opera browser ha la scansione del Qr code nella barra dell'indirizzo
Bella tesò
La UX non va mai sottovalutata, ci sono svariate utilità per l'NFC, accoppiamento incluso che non sempre è facile fare con il bluetooth, vedi cuffie wireless che si collegano direttamente con l'NFC, e printare un QR code sulle cuffie wireless mi sembra poco carino a livello di design.
Quali applicazioni avrebbe?
Sono tutte applicazioni che il QR code può benissimo fare, tranne nel caso dell'accoppiamento, che francamente può benissimo essere fatto tramite bluetooth.
Scambio di file neanche a parlarne, visto che il Wifi Direct se lo mangia in termini di velocità.
L'NFC ci sarebbe comunque dato che ha altre applicazioni ovunque, quindi il tuo discorso non ha molto senso sinceramente.
Eh beh, consumerà 30 centesimi di corrente al giorno un POS, davvero insostenibile...
Prova a farti il conto di quanti milioni di dispositivi vende ogni anno Apple, Xiaomi, Samsung e compagnia bella, e vedi se a loro converrebbe più il QR o installare 10 centesimi di chip nfc sul dispositivo.
Xiaomi solo nel 2020 con il Redmi Note 8 (che ha venduto 11 mln di esemplari), ha evitato di buttare 1mln di € in chip nfc, mantenendo lo stesso prezzo.
Apple con tutta la sua lineup potrebbe arrivare anche a dieci volte tanto.
infatti... poi ovvio se vanno a prendere il telefono di sottomarca a 50€ da aliexpress... non si lamentino
iPhone legge i QR code dall'applicazione nativa della fotocamera.
Inquadra il QR e toccalo.
Comunque la Google Camera li legge direttamente...
Come se fosse antani insomma.
Un articolo interessante per chi vuole sapere che ci sta nel QR code del green pass
https://gir.st/blog/greenpass.html
Stiamo parlando di xiaomi...
Mmm diciamo forse che l'idea del QR code e la matematica che ci sta dietro e l'algoritmo per leggerli erano smart quando sono stati inventati, tutto qui...
Concordo. Di smart cosa avrebbe?
E che altro dovrebbero contenere?
I chip NFC sono ovunque allo stesso modo e i chip costano meno dell'energia per proiettare un QR code sullo schermo.
Ti brucio quanto a digitazione. Pivello.
Anche i Pixel la hanno gia' da un po' :)
Lo fanno anche i Pixel da un po', direttamente dalla fotocamera :)
Spero di maturare e arrivare al suo livello intanto impari a digitare con più di due dita alla volta e non scassi la tastiera, amazon è su internet
Sempre detto che è molto più funzionale dell'NFC.
Montare un lettore qr su un POS è infinitamente meno costoso rispetto a montare un chip nfc su centinaia di milioni di telefoni.
Nononstante abbia