
Tecnologia 30 Dic
18 Aprile 2020 36
Questo periodo di quarantena ha permesso a molti di avvicinarsi a modalità di contatto che le persone abituate a lavorare in remoto conoscono molto bene, è stato un costante fiorire di video-conferenze e video-call, un modo per sentirsi più vicini nonostante la lontananza.
Anche le principali agenzie spaziali hanno dovuto prendere precauzioni ed adeguarsi alle attuali condizioni, tra queste la NASA che nonostante abbia temporaneamente fermato alcuni dei progetti in opera, ha in essere una serie di missioni che non possono essere abbandonate a se stesse. Se il prossimo luglio, salvo ritardi ovviamente, prenderà il via la nuova missione Mars 2020 con l'invio sul pianeta rosso di un rover nuovo di zecca chiamato Perseverance, sappiamo bene che Curiosity è ancora attivo e gode di buona salute. Come fare per proseguire i lavori di esplorazione di Marte? Naturalmente lavorando in remoto, ed è proprio quello che il team responsabile del rover sta facendo.
Tutto è cominciato lo scorso 20 marzo, giorno in cui al Jet Propulsion Laboratory della NASA, nel sud della California, non c'era quasi nessuno, un giorno diverso, l'inizio di un lungo periodo di distanziamento sociale che, come riporta la cronaca, vede gli Stati Uniti impegnati al pari dei paesi europei. Risale a quel giorno la foto che vedete in testata, si stratta della prima volta in cui i membri del team responsabile per Curiosity non hanno potuto lavorare a contatto, e che hanno voluto ricordare con uno scatto storico.
Il lavoro ha potuto continuare, lo testimonia il fatto che i primi comandi "da casa" inviati al rover sono andati a buon fine e solo due giorni dopo, Curiosity ha prelevato un campione di roccia in una zona denominata "Edimburgo". Una sfida non esente da criticità, per la quale la NASA si è affidata a soluzioni non propriamente all'ultimo grido da un punto di vista hi-tech.
In uno stato di normalità, la componente hardware rappresenta solo una parte dell'incredibile lavoro che si nasconde dietro il controllo a distanza di un rover, specie se si parla di un mezzo posizionato su un altro pianeta. Non si parla ovviamente della semplice capacità di impartire i comandi, ma di un lavoro di equipe che include centinaia di scienziati che operano valutazioni sui possibili obiettivi della ricerca, analizzano le scoperte e decidono quali passi compiere ed in che direzione, il tutto in relazione ai dati reinviati sulla Terra ed analizzati dagli esperti.
E' quindi evidente che, alla base della programmazione di una sequenza di movimenti ed operazioni, il lavoro alle spalle è di norma piuttosto articolato. Secondo il JPL, lavorare in remoto dilata leggermente i tempi e richiede un lavoro di pianificazione maggiore, un tempo maggiore legato alle difficoltà di comunicazione. Tutto avviene a distanza, si parla di almeno 15 canali chat aperti per le comunicazioni e di un uso intensivo delle video conferenze.
E poi c'è tutta la componente hardware, la NASA ha preventivamente preparato il nuovo ambiente di lavoro qualche settimana prima che gli USA applichino le restrizioni, ma non è tutt'oro ciò che luccica e i tempi molto stretti hanno inevitabilmente portato l'agenzia a scendere a pesanti compromessi.
Il team di controllo ha sempre operato attraverso l'analisi di immagini tridimensionali attraverso l'utilizzo di sistemi VR, vista la necessità di capire al meglio dove guidare Curiosity e quali limiti imporre all'eventuale estensione del braccio robotico. Naturalmente, sistemi di questo genere richiedo una buona potenza di calcolo, la stessa che di norma si rende necessaria nei sistemi da gaming di fascia alta, ma vista la situazione di emergenza ci si è dovuti "adattare", mettiamola così. La NASA ha distribuito preventivamente agli ingegneri PC, monitor, cuffie e tutto il necessario per operare: non parliamo però di sistemi di fascia alta, ma solamente di ciò che si è riuscito a recuperare nel poco tempo a disposizione prima della rigorosa applicazione delle regole di distanziamento sociale.
Potrebbe sembrare assurdo, ma la necessità di semplificare e rendere possibile il lavoro a distanza nel più breve tempo possibile, ha costretto il team di controllo del JPL ad abbandonare l'uso dei visori 3D più evoluti, quelli che richiedono schede grafiche ad elevata potenza, per affidarsi ai vecchi anaglifo, quelli caratterizzati da lenti con colori complementari rosso-blu. Ciò ha permesso di operare con hardware meno performanti di quelli utilizzati in sede, e di dare il via all'operazione di perforazione più recente, quella denominata "Edimburgo". Prima di passare alla missione vera e propria si è passati per una fase si pianificazione, seguita dalla simulazione, ma a quanto pare l'obiettivo è stato centrato.
Dunque il lavoro continuerà anche senza soluzioni all'ultimo grido, e questo fa piuttosto sorridere se pensiamo che senza dubbio alcuno, il nostro Nicolo ha in ufficio dell'hardware decisamente più performante di quello che attualmente utilizzano i membri del team Curiosity. Ma prima di concludere, vediamo quali saranno i prossimi passi della NASA, un futuro costella da alcune missioni a breve termine che dovrebbero prendere il via nel 2020 nonostante la situazione pandemica, ma anche di progetti ambiziosi che richiederanno diversi anni per essere portati a termine.
Nonostante le difficoltà, la NASA continua a guardare in alto e, solamente ieri, è arrivata una delle più importanti notizie dell'era Bridenstine, con l'annuncio che il primo volo in orbita con la capsula Crew Dragon di SpaceX e con equipaggio statunitense a bordo, prenderà il via il prossimo 27 maggio. non accadeva dal 2011, anno in cui il programma Space Shuttle venne definitivamente chiuso.
Oltre al grande traguardo ci cui sopra, rinviato solamente di qualche settimana rispetto la data prevista inizialmente (7 maggio), non sembra che la missione Mars 2020 subirà slittamenti. Grazie ad essa sarà inviato un nuovo rover su Marte, dotato di tecnologie innovative e visionarie se vogliamo, tra tutte vale la pena citare il generatore d'ossigeno MOXIE e un drone, da noi battezzato "Marscopter", che testerà la possibilità di esplorare dall'alto il pianeta rosso. Qui ulteriori notizie per approfondire.
Infine non va dimenticata la ri-conquista della Luna, se l'obiettivo è riportare l'uomo sul nostro satellite entro il 2024, si tratta solamente di un primo passo verso una presenza costante che possa fare da ponte per le future missioni di esplorazione del sistema solare.
Come muoversi? La NASA ha già voluto immaginare il futuro mettendo in campo diversi progetti, non solo le missioni Artemis ma anche la costruzione di una stazione orbitale chiamata Gateway, la realizzazione di un campo base modulare sulla superficie, e molto altro che potrete approfondire nel nostro precedente articolo.
Non solo esplorazione ma anche studio ed osservazione, se l'innovativo telescopio spaziale James Webb ha subito diversi ritardi nella progettazione e, nonostante quasi 1 anno fa sia stato dichiarato pronto si dovrà attendere marzo del 2021 per la sua messa in opera, si guarda al futuro con progetti ancora più ambiziosi.
Con un legame a doppio filo ai piani di colonizzazione lunare trova spazio il recente progetto di radiotelescopio lunare, uno strumento da posizionare all'interno di un cratere nel lato nascosto della Luna, le cui dimensioni saranno assolutamente non comuni. Si parla di un riflettore a 1 km di diametro, che troverà spazio in un cratere di 3-5 km di diametro. Nei prossimi mesi si valuterà l'affidabilità, in caso positivo, un giorno potremo sondare l'universo sconosciuto coma mai siamo stati in grado di fare fino ad oggi.
Commenti
a guardare la foto a destra in alto sembra un mechwarrior di 200m
O ebraico, cirillico ecc;)
araba o giapponese allora...
Tu stesso affermi che "i nuovi motori sono stati, si, proprio il problema" e allora? Comunque il problema del 737 max non ha nulla a che vedere con l'età della tecnologia impiegata, ma con una progettazione errata perché ha sottostimato i rischi del sistema automatico, la supremazia del pilota non deve venire mai meno.
Ah perfetto, allora è il 2009
Oh dovreste farne di più di articoli buoni come questo
no però guarda il 20 nel nome c'è
Che più inutile e fallace non potevi.
Bell'articolo
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Fidati, anche senza scoperta extraterrestri, il corso dell'umanità dovrà per forza cambiare, o on meglio o in peggio (estinzione umana)
La tastiera era questa.
https://uploads.disquscdn.c...
Le scoperte che farà Perseverance potrebbero cambiare il corso della storia dell'umanità. Spero si faccia tutto bene, anche se con gli occhiali di plastica colorata.
Sei tu male informato :) Il punto è che i sensori sono gestiti da hardware molto vecchio, nello specifico non ricordo se un 80286 o 386. Anche sul 737 Max. Infatti quando hanno dovuto riprogrammarlo dopo il disastro, si sono trovati davanti al problema che la CPU non era abbastanza potente per gestire i dati provenienti da più sensori garantendo così l'esclusione di un eventuale sensore malfunzionante (che è ciò che ha causato il problema). Qualcuno ha azzardato che il problema fosse già noto e che fosse la reale causa per cui non hanno deciso di implementare un meccanismo di ridondanza fin dall'inizio, e a pensare male a volte ci si azzecca. Poi ti faccio anche notare che alla base di tutto c'è proprio la volontà di riciclare un design vecchio. Con nuovi motori, sì, che sono stati proprio il problema dato che hanno causato una modifica del comportamento dell'aereo tale da doverla correggere con degli automatismi. Insomma, non parlerei tanto di nuovo quando la causa dei problemi è stata proprio il voler riciclare troppo la roba vecchia.
Sei male informato, l'aereo ha volato per la prima volta nel 1016 con NUOVI motori e un NUOVO dispositivo software per correggere la posizione avanzata dei NUOVI motori, il NUOVO dispositivo software funziona a testa di cavolo provocando i disastri.
Dillo a quelli che sono morti sul Boeing 737 Max a causa dell'hardware di 30 anni fa...
Ma all la fine fa tutto la camera grandangolare!
Relativamante all'hardware poco x tanto, tanto x poco , è sempre stato così
nel 2010 intendi?
No.Niente lettere latine
Che tastiera avete?! Inglese?!
È l'unica ò nella tastiera
Esatto! Non a caso è famoso il.."la potenza è nulla senza controllo" (e capacità aggiungo io).
A mio avviso è mille volte più difficile fare ciò che sta facendo la Nasa su Marte del 90% delle scemenze che i più fanno coi loro dispositivi hw quali tablet, telefoni e simili. Uno spreco di hw mostruoso che, tra l'altro, spesso l'utente non sa nemmeno usare.
Nicolo
Tagli in vista per Nicolò
Mi sembra normale. Pochi task tutti fondamentali. Software testato e possibilmente privo di inceppamento o bugs. Hardware efficiente e privo di difetti. Latenza di minuti nella comunicazione per cui affidabilità della banda senza perdita di dati.
Però dai telefoni pretendiamo sempre più cose e anche diverse tra loro, con centinaia di modelli e configurazioni diverse non è facile uniformare le cose e programmare tutto che sfrutti bene tutto
Quest'articolo mi fa pensare invece al mondo degli smartphone, dove domina (soprattutto nel mondo Android) l'hardware sul software.
Mille giga di RAM, octa-core, cento megapixel per la fotocamera e poi il telefono lagga, si riavvia, la fotocamera soffre in condizioni di poca luce e così via.
In tutti i disastri l'uso delle vecchie tecnologie si rivela vincente, non solo nei film catastrofici ma anche nella realtà.
Nelle foto vedo 2-3-4 monitor, Wolowitz faceva tutto con uno schermo e due click.
Pivelli.
Più che altro sono estremamente rodati, si conoscono a memoria, visto che con loro sono nati i primi sistemi automatizzati, si conosce bene come fare debugging e quali sono i punti deboli di queste macchine.
Fatto sta che, appunto, non serve solo la potenza bruta, ma anche l'ottimizzazione, che ormai è una creatura mitologica peggio di Salvini al parlamento europeo.
No contano le dimensioni della potenza di calcolo, ma come si usa...
in quei casi è anche una questione di affidabilità dei componenti, per quello vengono scelti prodotti del genere in applicazioni critiche
Il 68000 era un signor processore, possedeva lo stato supervisore.
Così me lo avevano descritto.
Rendiamoci conto che molti aerei Airbus utilizzano ancora i Motorola 68000.
L'ottimizzazione dei compiti è il fulcro, non la potenza bruta, che serve principalmente a far lavorare alla membro di loppide i programmatori.