
13 Ottobre 2023
L'idea di trasmettere energia solare dallo spazio non è nuova, e ne abbiamo parlato in tempi recenti dopo la conferma che il Giappone inizierà dei test estesi nel 2025. Eppure i primi segni risalgono al 1968, quando un ingegnere della NASA di nome Peter Glaser ha prodotto il primo progetto di satellite a energia solare trasmissibile sulla Terra.
A distanza di 55 anni stiamo sperimentando un'importante evoluzione, stando a quanto ha annunciato un team di ricercatori del Caltech la scorsa settimana. Space Solar Power Demonstrator (SSPD-1), una tecnologia prototipale, ha raccolto la luce solare, l'ha convertita in elettricità e l'ha trasmessa a dei ricevitori a microonde installati sul tetto del campus, a Pasadena. L'esperimento dimostra anche che l'installazione, lanciata il 3 gennaio, è in grado di sopravvivere al viaggio nello spazio e all'ambiente ostile in cui è stata immessa.
"Secondo le nostre conoscenze, nessuno ha mai dimostrato il trasferimento di energia senza fili nello spazio, neanche con strutture rigide costose. Noi lo stiamo facendo con strutture leggere e flessibili e con i nostri circuiti integrati. Questa è una novità"
Questa è la dichiarazione di Ali Hajimiri, professore di ingegneria elettrica ed ingegneria medica e co-direttore del Progetto di Energia Solare dello Spazio del Caltech (SSPP), in un comunicato stampa pubblicato l'1 giugno.
L'esperimento, conosciuto con il nome di MAPLE (Microwave Array for Power-transfer Low-orbit Experiment), è uno dei tre progetti di ricerca in corso a bordo dell'SSPD-1. Lo sforzo ha coinvolto due diversi array di ricevitori e trasmettitori leggeri a microonde con chip personalizzati, secondo quanto riportato dal Caltech. Nel comunicato stampa, il team ha aggiunto che l'allestimento di trasmissione è stato progettato per ridurre al minimo la quantità di carburante necessario per l'invio nello spazio, e che il design doveva essere sufficientemente flessibile per consentire ai trasmettitori di essere ripiegati su un razzo.
L'energia solare raccolta direttamente nello spazio è da tempo considerata una sorta di Santo Graal nella comunità scientifica. Sebbene costosa nella sua forma attuale, la tecnologia promette un'energia rinnovabile potenzialmente illimitata, con pannelli solari capaci di raccogliere la luce solare indipendentemente dall'ora del giorno. L'uso delle microonde per trasmettere energia significherebbe anche che la copertura nuvolosa non rappresenterebbe un'interferenza.
Ma non è tutt'oro ciò che luccica e le opinioni sono discordanti anche all'interno della comunità scientifica. Il fisico Casey Handmer è dell'idea che i costi rendano l'energia solare spaziale una modalità di approvvigionamento assolutamente proibitiva, e anche Elon Musk è dello stesso avviso, ma si è espresso senza mezze misure dichiarando che investire in simili tecnologie è la cosa più stupida che si possa fare. Bisognerebbe fare i conti con le perdite di trasmissione, le perdite termiche e i costi logistici, talmente alti da rendere le attuali tecnologie fotovoltaiche a terra molto più convenienti.
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Commenti
Più che altro eri un ragazzino parecchio in ritardo, Tesla l'aveva ipotizzato molto prima di te.
Serve sapere con quale efficienza
non ho detto infatti che è sbagliato sperimentare, ma che è impraticabile ad oggi sul globo, quindi è appunto un esperimento fine a se stesso.
no, non lo conosco. se è un complimento, meglio!
È evidente che non conosci il personaggio di cui parlo, il mio era una specie di complimento
Non ho detto che è inutile, ma che non è praticabile. Quindi calmati
Esatto
No, intendevo dire che è poco praticabile sulla terra. Potrebbe peró essere utile per alimentare mezzi spaziali in uscita dall’orbita che stazionano senza appesantirli. O qualcosa di simile su una base lunare.
Esatto
noto che quando Elone Muschio non è direttamente interessato al profitto di qualche nuova tecnologia allora è tuttakakka
Mamma mia, mi sembra di sentire parlare mordin solus di mass effect, e se non lo conosci, ti assicuro che la mia non è un offesa
Perché, non é possibile lavorare su piú fronti? Siamo quasi 8.2 miliardi di persone al mondo e dobbiamo lasciare perdere una scoperta che potrebbe darci una mano nel futuro perché l'hai deciso tu?
Ti assicuro che Greenpeace non ha nulla da spartire con la "comunitá scientifica", anzi, sono uno dei baluardi, insieme ai Verdi, della divulgazione del pensiero antiscientifico
Ogni esperimento è fine a se stesso, soprattutto quando di stratta di prove pioneristiche dove quello che si ricerca è spesso la fattibilità di un processo, da li poi si decide di porre o meno le basi per qualcosa di più accurato e sempre più efficiente in termini di resa o costi, giudicare a priori sulla carta è sempre sbagliato.
E comunque nulla vieta di studiare questo sistema e nel frattempo continuare ad investire in pannelli, dighe, centrali a terra, fusione ecc.. ecc..., perchè una cosa non esclude l'altra.
Quando si fanno esperimenti si scoprono anche tante cose parallele, quindi ben venga la sperimentazione.
Esperimento fine a se stesso, costo troppo elevato, rischio ambientale non indifferente, resa forse accettabile meglio investire in pannelli, dighe e centrali a terra, e sperando nella fusione.
La “comunità scientifica” sarà composta solo qualche professore legato a Greenpeace
Sicuramente si può fare se non consideri i costi di realizzazione e di esercizio oltre al fatto che si dovranno interdire kmq di terreno per far passare fasci di microonde da centinaia di MW di potenza l’uno
vero però affascinante!
e si è espresso, non ma si è espresso.
Non capisco perchè la comunità scientifica perde tempo con gli esperimenti quando basterebbe chiedere a Elon Musk.
beh, o ha scambiato il primo di giugno con il primo di aprile o è tanta roba!
ma non mi dire!
Forse è un po' troppo fantascientifico, per il momento.