
30 Giugno 2023
Ricordate il volo di Richard Branson a bordo di VSS Unity nel 2021? Riuscì ad anticipare di poco Blue Origin e ad avvicinarsi alla linea di Karman, ma senza arrivarci davvero, con gran soddisfazione di Jeff Bezos. Ora la società è pronta a un ultimo e decisivo test, che ancora una volta porterà a quasi 100 km di altezza un equipaggio di 4 persone, le ultime con buona probabilità prima di dare il via ai viaggi a pagamento per coloro che hanno già acquistato uno dei preziosi biglietti (da 450.000 dollari...).
Lo ha confermato Virgin Galactic stessa, che vuole completare la missione Unity 25 entro la fine di maggio. "Unity 25 è la valutazione finale dell'intero sistema di volo spaziale e dell'esperienza degli astronauti prima dell'apertura del servizio commerciale a fine giugno", ha scritto Virgin Galactic lunedì in un aggiornamento risalente a ieri.
Il volo invierà quattro dipendenti della Virgin Galactic che siederanno all'interno della cabina dell'aereo spaziale: Jamila Gilbert, Christopher Huie, Luke Mays e Beth Moses. Mike Masucci e CJ Sturckow piloteranno Unity. Moses è il capo istruttore astronauta della Virgin Galactic. Ha già effettuato due precedenti voli spaziali con la compagnia. Gli altri tre passeggeri sono tutti novellini del volo spaziale.
Come sapranno bene i più informati, il principale concorrente di Virgin Galactic nel settore del turismo suborbitale è la compagnia Blue Origin di Jeff Bezos. Il loro razzo, il New Shepard, non vola da settembre 2022, quando ha riscontrato un'anomalia durante un volo senza equipaggio.
La partenza delle prossime missioni è prevista dallo Spaceport America, nel New Mexico. La procedura prevede il trasporto in quota della navicella VSS Unity da parte dell'aereo VMS Eve. Una volta che saranno raggiunti i 15 km di altezza avverrà una delle sequenze più delicate, lo sgancio della navicella. La Unity accenderà i motori e completerà l'ultima parte della salita arrivando a poco meno di 100 km di altezza.
A quel punto l'equipaggio potrà sperimentare alcuni minuti in condizione di microgravità e poi inizierà la manovra di ritorno a Terra. Anche questa fase sarà piuttosto delicata ed entrerà in gioco un sistema collaudato di rallentamento denominato "a piuma", dove due alette aerodinamiche regolabili aiuteranno i piloti a mantenere l'orientamento e la stabilità del velivolo nell'ultima fase del processo di rientro. E poi ci sarà l'atterraggio, uguale in tutto e per tutto a quello di un aereo classico.
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Commenti
Caparezza l'aveva giá ipotizzato 15 anni fa.
Nel senso che i passeggeri vengano sganciati fuori dall'orbita!
Nel senso che i passeggeri non vengono sganciati in orbita?
No, quella era Virgin Orbit, sempre della Virgin ma si occupava del lancio in orbita di mini satelliti, questa invece si occupa di brevi voli suborbitali almeno in teoria ha già dei contratti con la nostra aeronautica.
il turismo spaziale.....spero sia ad emissioni zero.
oh appena scritto lo stesso! :)
no non loro ma un'altra società del gruppo!
quella per il lancio dei satelliti, se ben ricordo!
Quella era Virgin Orbit, che se non sbaglio doveva fare lancio di satelliti o cose simili
anche io sapevo fosse fallita
no no
Me lo sono chiesto anch'io...
ma non era fallita?!