
26 Maggio 2023
28 Marzo 2023 6
Neuralink, l'azienda fondata da Elon Musk e altri imprenditori nel 2016, nonostante l'ennesima richiesta per avviare test clinici su esseri umani sia stata probabilmente respinta dalla Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti, starebbe comunque cercando un partner con cui collaborare per sviluppare le sue neuroprotesi.
Stando a quanto riportato dalle Reuters, Neuralink avrebbe avvicinato il Barrow Neurological Institute di Phoenix, in Arizona, uno dei maggiori centri di neurochirurgia statunitensi già noto per aver ottenuto nel lontano 1997 l'approvazione da parte della FDA per impiantare nei pazienti dei dispositivi di stimolazione cerebrale per ridurre i tremori causati dal Parkinson.
Il Barrow Neurological Institute ha già utilizzato questi strumenti di neuromodulazione su oltre 175.000 persone. Le neuroprotesi di Neuralink, invece, sono dei dispositivi di tipo Brain Computer Interface (BCI) che utilizzano elettrodi impiantati nel cervello per fornire una comunicazione diretta con un computer, senza limitarsi ai soli stimoli elettrici.
L'obiettivo della società di Musk è quello di creare una connessione diretta che possa consentire ai pazienti di controllare dispositivi tramite i loro pensieri oltre che ripristinare la funzione motoria in pazienti paralitici o la vista in chi ha problemi di cecità.
Fino ad oggi nessuna azienda ha ricevuto l'approvazione per testare e introdurre sul mercato un impianto del genere, decisamente più invasivo rispetto, ad esempio, a quello sviluppato da Syncron (che ha ottenuto il via libera per i test sull'uomo). Le principali preoccupazioni della FDA riguarderebbero la batteria al litio del dispositivo, in modo particolare la ricarica transdermica che potrebbe danneggiare i tessuti in caso di malfunzionamento, e il rischio di potenziali danni causati dai piccoli fili che permettono il collegamento dell'impianto neurale, anche in caso di una sua semplice rimozione.
Neuralink si trova sicuramente una fase di stallo dopo le previsioni eccessivamente ottimistiche dello scorso novembre che puntavano all'inizio di test sull'uomo entro 6 mesi. Ma questo non è l'unico problema. Nei mesi scorsi, infatti, il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti ha avviato delle indagini sulle modalità utilizzare da Neuralink per condurre test sugli animali. Inoltre, la società è stata anche messa sotto inchiesta dal Dipartimento dei trasporti degli Stati Uniti d'America con l'accusa di aver trasportato dispositivi rimossi dopo l'uso sulle scimmie, senza accurate sanificazioni da potenziali agenti patogeni.
Commenti
Muskio è pazzo, ha firmato una lettera pubblicata dalla no profit Future of Life Institute con altri 1.000 nomi illustri, che recita: L'intelligenza artificiale pone "profondi rischi per la società e l'umanità" e per questo servirebbe una "pausa" di almeno sei mesi nell'"addestramento" dei sistemi più avanzati.
E poi dall' altra parte prosegue con gli impianti neurali e con la guida autonoma....
Ma che facesse pace con se stesso.
Se tutto ciò andasse in porto sarebbe un sogno, fino ad oggi utopico, per milioni di persone!
Presto o tardi comunque si arriverà anche a questo…
Un impiantino nella capoccia di Elon lo aiuterebbe sicuramente visto le caxxate che ha fatto ultimamente. Twitter ne trarrebbe sicuramente beneficio perchè penso che peggio di così sia difficile fare.
o perfino cominciare ad essere annoverata tra "la gente" :D
Io ce l'ho già e mi sento benissxqi7c79h32hrg973hijlknsbovdibwfepon...