
Articolo 21 Nov
Un nuovo report afferma che gli sviluppi di Neuralink stanno soffrendo di un rallentamento, nonostante le affermazioni audaci e ripetute del CEO Elon Musk. Scopriamo così che le prospettive della startup di portare sui mercati la celebre interfaccia cervello-computer (BCI) si starebbero diluendo nel tempo rispetto le previsioni.
Sebbene manchino conferme ufficiali, pare che l'FDA abbia negato l'autorizzazione a condurre prove sugli esseri umani, naturalmente a causa delle preoccupazioni sulla sicurezza del dispositivo. Alcuni ex dipendenti di Neuralink, contattati sulla questione, hanno raccontato che le principali preoccupazioni della FDA riguarderebbero la batteria al litio del dispositivo e il rischio di potenziali danni causati dai piccoli fili che permettono il collegamento dell'impianto neurale.
Per quanto riguarda la batteria, pare che le preoccupazioni della FDA riguardino soprattutto la capacità di ricarica transdermica, una caratteristica avanzata e introdotta di recente, che in caso di malfunzionamento potrebbe mettere a rischio il tessuto circostante. Neuralink sostiene che un malfunzionamento sia improbabile, ma questo alone di rischio potrebbe non bastare all'organo di controllo per dare il via libera ai test su cavie umane.
Ci sono poi molteplici preoccupazioni riguardo all'eventuali sostituzione del dispositivo e per la semplice rimozione, e al centro ci sarebbero principalmente i minuscoli filamenti attraversati da corrente elettrica e connessi al cervello dell'utente. Neuralink non ha fornito rassicurazioni adeguate sui rischi di incidenti, che potrebbero ad esempio verificarsi nel caso in cui uno dei fili si spezzi e migri in altre aree del cervello, o semplicemente danneggi la zona cerebrale circostante.
L'azienda di Elon Musk si trova quindi in una fase di stallo e appare evidente che le dichiarazioni di novembre 2022, quando affermava che i test sull'uomo sarebbero iniziati entro 6 mesi, fossero eccessivamente ottimistiche.
Il percorso di questa azienda è stato fino a oggi più instabile del previsto. Ricordiamo infatti che, dopo numerose lamentele del personale, sul finire del 2022 è finita sotto inchiesta federale per potenziali violazioni del benessere degli animali. Non solo, di recente è stata messa sotto inchiesta dal Dipartimento dei trasporti degli Stati Uniti d'America con l'accusa di aver trasportato dispositivi rimossi dopo l'uso sulle scimmie, senza accurate sanificazioni da potenziali agenti patogeni. L'argomento è molto sentito dopo questi anni di pandemia e non può far altro che complicare la delicata posizione di Neuralink.
Commenti
Qui siamo davvero ai primi passi alla realizzazione della fantascienza. Che ancora non sappiamo se magari possa anche aprire la strada alla medicina per nuove diagnosi e cure, nonostante non sia l'obiettivo. Purtroppo o per fortuna ci sono degl'organi di controllo ma se la strada è questa ci si arriverà comunque. Solo più tardi
Ah.
Sintesi!
quella non è "etica", quello è "diritto". è ben diverso!
l'etica ti dice "cosa è giusto".
la scienza ti dice "che cos'è".
Stiamo dicendo la stessa cosa.
Ti ricordo che l’etica è mischiata alla scienza a causa delle porcate immonde che sono state fatte in passato su esseri umani, per solo scopo di ricerca scientifica. Non solo dai nazisti. Un controllo serve, bisogna mantenersi umani
Il pacemaker serve a salvare vite, Neuralink a farsi pippe mentali.
e su questo sono d'accordo, ma questa discussione era più filosofica che matematica. già il piano su cui hai posto tu la questione è ben diverso ed è meritevole di approfondimento. ma d'altro canto l'ho già anche scritto in un precedente messaggio "sulla sicurezza intervengono i burocrati a fare le normative, sta poi a chi progetta fare di conseguenza". qualcuno dovrebbe determinare quel rapporto rischio/beneficio e successivamente si affinerà la tecnologia fino al raggiungimento di tale rapporto. ma questo con l'etica di avere interfacce uomo-macchina non c'entra niente.
La differenza sta nel fatto che un pacemaker serve a ridurre l'eventualità di un maggior danno (la morte per arresto cardiaco) in persone considerate a rischio perché già precedentemente soggette a morte improvvisa.
In altre parole, ti impianto un dispositivo che ha l'1% di possibilità di crearti problemi senza il quale hai il 30% di possibilità di morire.
Neuralink ha un X% di possibilità di crearti problemi, e questo valore X è ignoto in quanto l'azienda stessa non è stata in grado di determinarlo con certezza. Finché il valore non sarà noto, sarà impossibile calcolare il rapporto rischio/beneficio, che sta alla base dell'approvazione di qualsiasi cosa.
Non è una questione etica, è matematica.
Non è che non lo sanno.. probabilmente non hanno dato abbastanza garanzie.
Ad ogni modo sarebbe meglio che la batteria fosse esterna
ah perchè quel sistema si potrebbe connettere alla rete?
e poi un pacemaker ci vuole poco a farlo saltare, secondo te perchè indicano di non entrare nelle sale con onde elettromagnetiche ad alta energia? e se uno si portasse dietro una antenna alimentata con una pompa di carica sai quanti potrebbe farne fuori? eppure nessuno pensa che sia un problema "etico". l'etica sui sistemi neurali / neuromorfici è solo egoismo, così come lo è pure sulla genetica. vogliono giocare a fare gli "etici", poco sotto c'è un bell'articolo sull'utilizzo dell'AI per la generazione di articoli di giornale, discutano di quello e rompano meno le palle a chi fa scienza!
certo se un hacker viola un chip nel cervello e te lo scombussola, vorrei proprio vedere come ti difendi con un pezzo di carta XD, certe cose non andrebbero fatte e basta l'etica serve a quello, non penso che un pacemaker sia sicuro al 100% ma di certo non ne metterei mai uno che si possa connettere in rete o a internet ...
ripeto "questa cosa di mischiare etica con scienza è una disgrazia". sulla sicurezza intervengono i burocrati a fare le normative, sta poi a chi progetta fare di conseguenza, o pensi che un pacemaker sia al 100% sicuro?
non solo non etico, ma non sicuro aggiungerei ...
in soldoni cercano di capire come creare interfacce neurali, che penso siano limitate al meccanismo "cervello->dispositivo" e non il contrario (perchè purtroppo il contrario verrebbe liquidato come "non etico", e questa cosa di mischiare etica e scienza è una rovina).
Che fosse embrionale lo si sa, ma addirittura che non hanno risposto a cose del tipo "che succede se si rompe un filo nel cervello?" è grave.
devo capire meglio che fa questa tecnologia, ma non mi sento molto rassicurato al momento ...
E meno male