
Economia e mercato 26 Set
Pare che il progetto europeo di costringere i colossi del settore tecnologico a contribuire allo sviluppo infrastrutturale di internet vada avanti: le fonti di Bloomberg riportano che è stata stilata una prima bozza della proposta, aperta per le consultazioni anche da parte delle società tech stesse. Il documento dice che le aziende potrebbero contribuire a un fondo designato per compensare gli operatori dei costi di realizzazione delle reti mobili 5G e di quelle fisse in fibra ottica; inoltre, potrebbe essere istituito un sistema di pagamenti diretti alle telco.
Ci sono diversi dettagli importanti ancora da definire. Per esempio, se sia necessario stabilire delle soglie di traffico per attivare questo tipo di "tassa", anche se di fatto andrebbe direttamente ad altre aziende (ogni tanto pubbliche, è vero, ma non sempre), in modo analogo al meccanismo dei "gatekeeper" visto nell'ambito del Digital Markets Act. Vale la pena precisare che questa prima bozza è ancora molto distante dall'essere una proposta concreta e verosimile. Potrebbero volerci ancora anni, ammesso e non concesso che si decida di andare fino in fondo.
Non è la prima volta che si parla di un'iniziativa simile: segnali e indiscrezioni erano filtrati già nei mesi scorsi. Ci sono pareri decisamente contrastanti all'interno dell'UE stessa, con l'autorità per le comunicazioni elettroniche che sostiene che potrebbe causare danni significativi all'ecosistema internet. In ogni caso, questa sessione di consultazione rimarrà aperta per i prossimi due o tre mesi.
I dubbi sulla legittimità dell'iniziativa sono legittimi, ma d'altra parte è vero che il mondo è sempre più affamato di dati. L'ascesa dello streaming video (e con questo si includono film e serie, eventi in diretta, contenuti stile YouTube o TikTok, videoconferenze, perfino interi videogiochi), esacerbata in particolare nell'ultimo periodo dalla pandemia di COVID-19 e dai conseguenti confinamenti a casa, sembra essere più rapida di quella delle reti di nuova generazione. E con l'intera questione metaverso/VR alle porte, viene da chiedersi quanto il progresso possa essere ancora sostenibile.
Recensione Samsung Galaxy S23 Plus: 3 motivi per sceglierlo e 3 per non farlo
Recensione Kingston FURY Beast e Renegade RGB: le DDR5 che aspettavamo
Recensione Xiaomi 13 Lite: ha senso con i Redmi Note 12 sul mercato? | Video
Disney+, tutti i film e le serie TV in arrivo ad aprile 2023
Commenti
giusto errore mio
Io l'ho espressa all'inizio la mia tesi escludendo X e lui non capendola ha risposto "si però se consideri X".
Il vero dramma è che dopo un mese c'è ancora gente che non capisce uno scambio in italiano semplice.
ma se lo escludi tu che senso ha?
Cioè lui ha espresso una tesi e te per confutagliela usi un'antitesi limitata forzata per avere ragione....è sbagliato.
Se vuoi confutarla farlo senza limitazioni sul dominio della sua tesi oppure esprimi te una tua tesi.
Una tua tesi personale non confuta un'altra tesi
no la concorrenza fiscale è scorretta perchè dipende da leggi statali, ovvero da dei soggetti che dovrebbero essere imparziali, una concorrenza fiscale è assimilabile ad un aiuto di stato, per questo è un problema, il punto è che si scontra poi con la sovranità territoriale ecc ecc, ciò detto il 15% sarebbe già una bella pezza
Certo, c'è la proposta del 15% che è una specie di pezza anche se estremamente parziale.
Il punto secondo me è un altro. In realtà non trovo che la concorrenza fiscale sia un problema, è solo un modo di fare concorrenza come un altro.
Capisco la questione del "eh ma dopo le grande aziende pagano molte meno tasse", ma da un punto di vista concreto è concorrenza come lo è avere l'università di stanford a 100 metri che sforna ingegneri migliori dell'università del belize e quindi chi apre un'azienda vicino a stanford è enormemente avvantaggiato rispetto a chi la apre in belize.
Se ci pensi cambia veramente nulla.
ma non sono stato mica a io inventarmi la proposta della tassazione minima al 15%, parliamo di un congresso internazionale, tralasciando poi il fatto che la concorrenza fiscale (in quanto operata dagli Stati) è al limite della concorrenza scorretta ecc ecc, non è un caso che queste cose vengano sempre discusse, poi che si realizzino o meno è un altro discorso
Se ogni stato ha tassazioni diverse va da sè che qualche forma di concorrenza fiscale esisterà sempre ed è utopico pensare di livellarle.
Anche perchè ci sono paesi un tantino più efficienti dell'italia dove non servono tasse al 50% per far funzionare le cose.
ma dai non lo sapevo che ogni stato del mondo avesse tassazioni diverse, ma pensa un po'...
E' un tipo di concorrenza come ne esistono tantissimi altri.
Ogni stato del mondo ha tasse diversissime per cose diversissime, se la tua idea è costringere ogni stato del mondo ad adeguarsi a quella italiana auguri, sono sicuro che ci si riuscirà.
ma certo che me la prendo con questi stati soprattutto visto che certi sono anche in UE! ma che concorrenza è questa? infatti è una notizia di non troppo tempo fa' del tentativo di un accordo ti tassare al minimo (15%) in ogni paese...
Si ma io ho escluso appositamente e in maniera chiara le strade in cui ci sono i caselli, come le autostrade.
E' inutile che dice "eh ma i caselli in autostrada?". Grazie al ca**o, li ho appena esclusi (tralasciando che poi non è mica esclusiva degli autotrasporti).
ma ci sono su alcune strade, lui mica ha specificato solo quelle statali (e pure su un paio di quelle statali ci sono i caselli)
In realtà li tassano secondo le leggi dello stato in cui scelgono di operare, se alcuni paesi (e non sono solo 2-3) vogliono tenere le tasse più basse o nulla in alcuni casi, prendetevela con loro.
Ciò tra l'altro non esclude che ci siano anche delle telco che usano questo giochetto.
Di regalare dei soldi a loro con motivazioni assurde sarebbe proprio da evitare, visto poi il rischio quasi certo di problemi di neutralità di rete.
Semplicemente se le telco pensano di non fare abbastanza soldi, aumentino gli abbonamenti.
appunto visto che non li tassano adeguatamente questa potrebbe una via traversa, il problema è che tanto poi alzerebbero il prezzo e sempre i consumatori ne pagherebbero il prezzo
vivo in un paese di 13k abitanti in veneto da me arriva la fibra misto rame in casa... sono 4 anni che pubblicizzavano l arrivo della fibra e mi sono ritrovato in pratica con un adsl+.. da 7 mega in Dw e 1mega in Up sono passato a 30/3 è gia un bel traguardo ma quanto passerà prima di vedermi il cavo della fibra in casa?? stessa solfa dove vive mia sorella.. 8k di abitanti, la zona piu lontana è coperta dalla fibra perche ci sta la ZI vicino il centro del paese invece viaggia con ADSL tim a 3/4mega, rete mobile da 15dw/30up e Eolo e compagnia 30/3.... 15km di distanza tra i due paesi e differenze abissali da come parli tu. Non vivo in zone remote..
"hai appena scoperto il funzionamento delle imprese" io lo sapevo gia come funzionano, è a te che mancava il pezzo successivo dove loro non investono nelle infrastrutture in cui lavorano..
Dipende come viene alla fine impostato il tutto
Io ho parlato di strade statali, lui di caselli. Su una normalissima strada provinciale extraurbana non ci sono caselli.
ottima cosa, chi vuole fare soldi facili deve contribuire invece di approfittarne per creare monopoli
dove lo avrebbe scritto?
Cittadina del centro italia dove c'è l'ftth da un pezzo. Non è ancora tutta coperta, ma una buona parte si, e a livello europeo non siamo messi così male, tant'è che a livello di numeri assoluti tra i grandi paesi siamo abbastanza in alto.
Ovvio che non c'è una copertura del 100%, ma se non portano la fibra in un paesino di montagna di 84 persone dove l'età media è 64 anni, non ci si può stupire più di tanto.
Hai appena scoperto come funzionano le imprese.
Se i provider si lamentano tanto che aumentino i costi degli abbonamenti per finanziare l'infrastruttura.
la rete non è vecchia per niente dove?? milano? roma?padova? siamo nel 2023 e il rame nelle case italiane regna ancora sovrano mentre tutto gira dai 2k in su.. "hanno risposto al mercato offrendo il loro prodotto"...mica tanto...le big del teck hanno sempre usato gli utenti come tester.. sempre! sperimentano un servizio investendoci milioni sperando che prenda piede. se la gente risponde bene partono in larga scala altrimenti tutto tace e propongono qualcos'altro piu avanti.. l ultimo caso che mi viene in mente è META.. chi cavolo se lo incxlava meta se non lo avessero pubblicizzato per mesi senza uno stralcio di prova che la cosa funzionasse come si deve? altro esempio? NFT... "è il futuro è il futuro!!" poi arriva musk, posta una scimmietta con un copia/incolla ed ecco un nuovo "prodotto offerto al mercato" che se ne va....
siamo seri, le grandi multinazionali fanno miliardi di puro profitto ogni trimestre e non certo con gli abbonamenti da 7€ al mese. Non vedo il problema nel chiedere contributi allo sviluppo delle infrastrutture strategiche e fondamentali per il futuro dell'umanità e del progresso scientifico, tecnologico e umano da parte di colossi oscenamente profittevoli (senza mandarli in fallimento ovviamente). Sarebbe anche ora di finirla di collettivizzare i costi e privatizzare i profitti.
L'UE sta facendo di tutto per arrivare a farci pagare anche l'aria che respiriamo e trattare la rete internet come fosse un'autostrada non è che l'ennesimo balzello che si va ad aggiungere alla lunga lista già in atto. Si ricordano che internet non è gratis e che i clienti finali pagano già 25-30€ al mese da decenni?
Costringere una multinazionale a pagare un "casello" ad ogni passaggio non farà altro che indurla ad aumentare i prezzi dei servizi offerti all'utenza o peggio ancora a mettere a pagamento ciò che oggi è gratis (mi viene in mente "gmail"). Morale della favola? I costi saranno riversati sempre e solo su di noi.
Sulle strade statali dove sono i caselli?
Già che non pagano le tasse (o meglio, ne pagano poche sfruttando ogni cavillo burocratico) e che straguadagnano proprio grazie a internet, direi che non sarebbe così assurdo tassarli un po' per migliorare le linee internet (cosa che tra l'altro gli ritorna indietro nel momento in cui più utenti avranno accesso ovunque a una rete veloce)
Infatti gli autotrasporti pagano (bollo, caselli, eccetera)
Ma da dove esce questa? La rete non è vecchia per niente, la fibra almeno FTTC sta quasi ovunque e di FTTH ce n'è un bel po', idem il 4G a buone velocità che è ovunque.
Le big tech non "hanno creato un bisogno", hanno risposto al mercato offrendo un prodotto, e la gente li usa, e paga degli abbonamenti per usare questi e altri prodotti, se proprio vogliono possono alzare gli abbonamenti, mica andare a farsi legalizzare un furto
discorsi davvero differenti.. un autotrasporto non ha colpe se l'economia richiede piu viaggi per far ricevere la merce ognidovve.
Diversa la questione di internet dove i big-tech hanno creato un bisogno e ci stanno guadagnando miliardi non facendo niente per mantenere il carico suggestionato di una rete vecchia non creata per quella funzione.
mah!
Si ma queste non sarebbero tasse, sarebbero soldi in più per le telco.
Sulle autostrade appunto. E credo che lì il motivo sia diverso.
facciano pagare le tasse sulla base del traffico allora.
la cosa peggiore è che se lasci fare a loro si fanno metodi o backdoor per sfruttare la rete a loro piacimento.
da un lato ok che "pagano" loro ma dall'altro rischi lato sicurezza
bè visto che queste aziende qui pagano tasse magiche, direi che ci sta visto che internet stesso è anche il servizio che offrono
sulle autostrade già è così più il mezzo è pesante e più paga
idea senza senso. Comunistata priva di alcuna dignitá
Fatemelo dire adesso si sta mostrando la vera faccia dell'Unione Europea è lei che vuole diffondere il 5G ad ogni costo! Io dico se ci sono i soldi bene altrimenti è giusto spegnere le antenne e tornare indietro, d'altronde il futuro basato sui video youtube dei Me contro Te, Tikke Tokke con challenge senza senso, videoconferenze con Zelensky che chiede armi. Non è un buon futuro che si prospetta, bisogna fermarsi e pensarci su.
Una pagliacciata allucinante.
Come se alle aziende di autotrasporto venissero richiesti altri soldi per pagare le strade statali su cui passano i loro mezzi in aggiunta alle tasse che già pagano.