Facebook presenta Horizon Workrooms per Oculus Quest 2: le riunioni sbarcano in VR

19 Agosto 2021 8

Facebook e Oculus hanno annunciato Horizon Workrooms, la nuova applicazione di collaborazione pensata per Oculus Quest 2 (qui la nostra recensione) che permette alle persone di riunirsi e lavorare nella stessa stanza virtuale a prescindere dalla distanza. L’applicazione sarà disponibile a partire da oggi in forma gratuita per tutti i possessori di Quest 2 e verrà distribuita in tutti i Paesi in cui è commercializzato il visore.

Noi abbiamo avuto modo di assistere alla presentazione di Horizon Workrooms direttamente dall’applicazione stessa, in modo da potervela raccontare dopo averla provata in uno scenario reale - quindi una vera e propria conferenza virtuale - dove hanno preso parte alcuni rappresentanti di Facebook e Oculus tra cui Andrew “Boz” Bosworth (VP di Facebook Reality Labs), Mike LeBeau (Director di FRL Work Experiences) e Saf Samms (Technical Program Manager).

Purtroppo la versione beta che abbiamo testato non permette di effettuare screenshot dell’applicazione, quindi non possiamo mostrarvi efficacemente alcuni degli aspetti che andremo a trattare (primo su tutti le opzioni di personalizzazione); tutte le immagini presenti nell’articolo provengono direttamente dal materiale scattato da Facebook durante la nostra sessione.

LA CONFIGURAZIONE PRIMA DI INIZIARE

Con Horizon Workrooms, Facebook e Oculus puntano a riprodurre in VR la nostra scrivania che utilizziamo durante la classica giornata lavorativa. Il primo setup dell’applicazione ci invita a definire la nostra area di lavoro in maniera simile a quanto avviene con il sistema guardian, dandoci quindi la possibilità di definire uno spazio fisico per il nostro piano di lavoro virtuale.

Per fare ciò l’app ci invita a liberare lo spazio da oggetti inutili che potrebbero ostacolare la nostra esperienza d’uso quando indossiamo il casco, ma ci invita anche a lasciare la tastiera del PC (o il portatile) al suo posto, in quanto sarà possibile portarla all’interno della stanza virtuale (delle modalità parleremo in seguito). Oltre a ciò, se si ha spazio a sufficienza nella propria stanza, è possibile definire una zona in cui posizionare una vera e propria lavagna virtuale. Questa tornerà utile durante le riunioni, specialmente se dobbiamo disegnare o evidenziare del materiale durante una presentazione, ad esempio.

Trattandosi di un’applicazione legata espressamente all’ambito lavorativo, Horizon Workrooms lavora in tandem con Workplace, il social di Facebook dedicata al settore business. Workplace è infatti lo strumento attraverso il quale si possono pianificare le riunioni e invitare i partecipanti, quindi è fondamentale per l’utilizzo di Horizon.

Oltre a ciò non è necessario altro, se non prendere i classici accorgimenti che si adottano quando si utilizza un’applicazione VR, ovvero assicurarsi di avere spazio a sufficienza e di trovarsi in una stanza ben illuminata.

TUTTI ASSIEME, MA DISTANTI

Horizon Workrooms punta principalmente ad azzerare le distanze tra i team separati dalla pandemia, attraverso uno strumento che permette di avere un’esperienza di interazione nettamente superiore a quella di una tradizionale videochiamata di gruppo. Invece che trovarsi davanti alla classica finestra con tanti riquadri e altrettanti volti, Horizon permette di ritrovarsi all’interno di una stanza per conferenze virtuale, dove ogni partecipante è identificato da un avatar (altamente personalizzabile in tantissimi aspetti, dal fisico al vestiario) i cui movimenti tendono a replicare quelli del corpo reale.

Sebbene l’app sia completamente gestibile con i controlli Oculus Touch, il modo più naturale per utilizzarla è attraverso il riconoscimento delle mani, in modo da animare il proprio avatar con la gestualità tipica di ognuno di noi mentre parla. Ovviamente tutti i movimenti vengono riprodotti all’interno dello spazio virtuale, quindi attenzione a non fare nulla di troppo sconveniente!

Ogni stanza può ospitare sino a 16 partecipanti (in VR, ma è possibile che sino a 50 persone seguano e intervengano nella riunione anche tramite un tradizionale client web) ed è possibile scegliere tra diversi layout in base al tipo di riunione. Ad esempio sarà possibile accedere ad una stanza che ricorda la disposizione di un’aula universitaria, con i partecipanti seduti ai banchi e il relatore di turno in piedi davanti ad una lavagna interattiva. In alternativa è possibile impostare una tavola rotonda o un tavolo più tradizionale che consente sempre di accedere ad una lavagna, ma che in questo caso pone i partecipanti l’uno di fronte all’altro su due file.

L’interazione con la lavagna avviene in modo abbastanza curioso. Prima di tutto è bene segnalare che la lavagna condivisa nella stanza è solo una delle due realmente accessibili all’utente; l’altra si trova direttamente sulla nostra scrivania e ha dimensioni molto più piccole (quello che disegnamo può essere proiettato sulla princiaple). Il disegno richiede l’utilizzo di un controller Oculus Touch, ma in questo caso bisogna impugnarlo in maniera diversa. Invece che indossarlo tradizionalmente, infatti, è necessario utilizzarlo come se fosse una penna, quindi afferrandolo dal manico e con la punta rivolta verso il basso. Sulla lavagna è possibile disegnare e cancellare liberamente e scegliere una gamma ristretta di colori per il tratto.


Lo scopo principale è quello di creare un ambiente nel quale le persone possano interagire in maniera naturale, proprio come se si fosse presenti di persona. Il tracciamento delle mani è quindi fondamentale per accrescere questa sensazione, visto che permette di indicare una persona, alzare la mano e così via. L’importanza della gestualità nella comunicazione è fondamentale e il fatto che in Horizon si possa riprodurre una buona parte di essa è un valore aggiunto notevole. Ciò non avviene in maniera molto efficace con le espressioni facciali (ovviamente, non essendoci un modo per rilevarle), tuttavia il labiale dei parlanti viene riprodotto abbastanza fedelmente, almeno sino a quando si parla in inglese.

L’audio è un altro elemento ad essere stato curato con particolare attenzione, dal momento che si tratta di quell’aspetto che se non funziona a dovere è in grado di rompere l’illusione di trovarsi nella stessa stanza. Per fare ciò il team di sviluppo di Horizon ha utilizzato un sistema di codifica che garantisce una latenza bassissima con una perdita di qualità trascurabile. Ovviamente è necessario disporre di una connessione stabile, ma nel complesso si ha una qualità superiore a quella di una videochiamata tradizionale.

Ma il vero fiore all’occhiello di questa implementazione non è tanto la qualità in sé, quanto l’utilizzo dell’audio spaziale per posizionare correttamente ogni fonte sonora. All’interno delle stanze di Horizon, ogni partecipante sentirà la voce degli altri provenire esattamente dalla loro posizione relativa; capire chi sta parlando è incredibilmente semplice e non servono indicatori visivi per segnalarlo. Basta solo girarsi nella direzione da cui viene la voce per avere un contatto diretto con l’interlocutore.

PORTARE IL PROPRIO PC IN VR

Una delle caratteristiche uniche di Horizon Workrooms riguarda la possibilità di portare il proprio PC all’interno della stanza VR, in modo da poterci interagire senza dover mai rimuovere il casco. Al fine di rendere l’esperienza il più immersiva possibile, l’applicazione utilizza diverse tecnologie per fare in modo di

Nelle immagini presenti nell’articolo potete vedere come davanti ad ogni persona è presente una tastiera o la parte bassa di un portatile; quel modello 3D indica esattamente il punto nello spazio e il tipo di PC che viene utilizzato da ogni singolo partecipante (nella nostra stanza erano praticamente tutti MacBook), in quanto l’applicazione permette di accedere ad una vasta selezione di modelli 3D per i principali computer presenti in commercio.

Una volta scelto il modello (inclusa diagonale del display e colore della scocca), Horizon Workrooms utilizza le videocamere del Quest 2 per identificare il computer nello spazio reale, in modo da proporci il suo modello 3D all’interno del visore nel punto esatto in cui si trova. Idealmente lo scopo è quello di permetterci di vedere chiaramente la tastiera e il trackpad anche senza toglierci il casco e possiamo dire che il risultato è quasi perfetto. Occorre qualche aggiustamento minimo per fare in modo che la tastiera reale e il modello 3D combacino alla perfezione; poi ci penserà la memoria muscolare a fare il resto e a permettervi di digitare ad una velocità accettabile anche con il casco indossato.

Zuckerberg non era presente durante la nostra sessione!

In alternativa a ciò, è possibile aprire una vera e propria finestra sulla realtà attraverso la funzione passthrough del visore, ovvero quella che permette di utilizzare le videocamere per vedere cosa accade nel mondo reale. All’interno di Horizon esiste la possibilità - tramite un toggle presente sulla scrivania - di abilitare questa funzione solo in uno spazio preciso della scrivania, in modo da restare immersi nell’ambiente VR e monitorare cosa accade sotto le nostre dita.

Oltre a questi accorgimenti che ci permettono di avere un contatto fisico con il nostro hardware anche mentre siamo in VR, Horizon riesce a portare lo schermo del nostro computer all’interno dell’esperienza tramite un’applicazione dedicata da installare sul proprio PC (Windows e Mac), in modo da avere uno streaming diretto e a bassa latenza del desktop. In questo modo sarà possibile interagire in maniera completa con qualsiasi applicazione in esecuzione sul computer e all’occorrenza è possibile persino condividere la propria schermata con tutti gli altri partecipanti.

Purtroppo la finestra del PC non può essere riposizionata all’interno dello spazio VR, bensì sarà sempre davanti a noi ad una distanza fissa nello spazio (occorre quindi avvicinarsi o allontanarsi fisicamente per vederla meglio), ma è presente un tasto che permette di alternare tra due diverse dimensioni dello schermo virtuale. I portavoce di Facebook hanno dichiarato che questa scelta ha lo scopo di evitare che il PC possa oscurare gli altri partecipanti e ridurre quindi il contatto diretto, ma è comunque aperto al feedback degli utenti qualora si renda necessario inserire ulteriori opzioni.

UNO SFORZO TECNICO NON INDIFFERENTE

Horizon Workrooms è disponibile al momento solo su Oculus Quest 2 e non sono stati rilasciati dettagli aggiuntivi per quanto riguarda la disponibilità futura sul primo modello. Conoscendo il modus operandi dell’azienda è probabile che si stia lavorando affinché anche il primo Quest non venga tagliato fuori, nonostante la base installata notevolmente ridotta, tuttavia non sarà facile raggiungere questo risultato.

Horizon è infatti - a detta dei rappresentanti di Oculus - l’applicazione VR più pesante mai realizzata per il visore, in quanto utilizza contemporaneamente:

  • Il tracciamento attivo delle mani
  • Il desktop remoto
  • La comunicazione vocale sempre attiva
  • Le videocamere per le funzioni Mixed Reality, come il posizionamento del PC nello spazio virtuale
  • La funzione passthrough localizzata
  • L’hardware grafico per la realizzazione della stanza, di ogni elemento in tempo reale (come la lavagna) e la gestione dei modelli poligonali di tutti i partecipanti

Lo sfruttamento intensivo di tutte queste tecnologie in contemporanea pone a dura prova l’hardware del Quest 2, anche se durante l’utilizzo non abbiamo riscontrato il minimo surriscaldamento o rallentamento. La prima versione dell’applicazione ci è parsa abbastanza pulita e raffinata, considerando che lo scopo iniziale del team è stato proprio quello di ridurre al minimo le funzionalità extra per concentrarsi esclusivamente su quelle indispensabili. Ad esempio, in futuro è prevista la possibilità di arredare le stanze secondo i propri gusti, ma al momento non è una priorità.

Ovviamente tale carico di lavoro si ripercuote sull’autonomia del visore; difficile aspettarsi più di un’ora di riunione senza mettere mano all’alimentazione esterna. Nel corso della nostra prova, una partecipante ha abbandonato temporaneamente la stanza proprio perché il visore le si è scaricato durante la prova; il consiglio è quello di utilizzare Horizon con un lungo cavo di ricarica collegato al Quest per evitare situazioni simili.

Nel complesso consideriamo l’esperienza offerta da Horizon Workrooms molto positiva. Il comfort dell’applicazione è elevato anche dopo una sessione molto intensa e lunga. Servizi come questo ci fanno capire quali possono essere le potenzialità della VR applicate alla vita lavorativa di tutti i giorni, uscendo quindi dall’ambito gaming. Il grado di immersività offerto e la maggiore efficacia rispetto alle tradizionali videochiamate è senza dubbio un valore aggiunto notevole e qualche realtà potrebbe persino considerare di dotare parte dei propri dipendenti di un visore VR proprio per prendere parte ad esperienze simili.

Il costo dei 399 euro a casco (considerando che è necessario fornire un Quest 2 a partecipante) potrebbe sembrare elevato in senso assoluto, ma se si considera l’abbattimento degli altri costi (non dover noleggiare una stanza per le riunioni, non dover tenere conto dei costi di trasporto dei partecipanti, e così via) e il fatto che la spesa deve essere sostenuta solo una volta (l’app è comunque gratuita e non presenta abbonamenti), l’eventualità non è poi così azzardata.


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Commenti

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Nuanda

Ci mancava il tuo solito banale intervento a riguardo del Quest e dei suoi giochi....

zdnko

E' un fake, è risaputo che solo gli italiani muovono tanto le mani quando parlano! :D

Miki_Mik

Cose che si potevano fare già più di dieci anni fa con la Xbox360 e il Kinect, ricordate?
Certo, non era in realtà virtuale ma permetteva comunque di organizza eventi singoli, di coppia e anche vere e proprie tavole rotonde tra il nostro avatar e gli amici, ognuno da casa propria catturando i movimenti di ognuno tramite la telecamera di Xbox e parlandosi tramite cuffie e microfono. Nonostante il decennio trascorso ci sarà un motivo per cui la tecnologia non ha mai preso... forse perché organizzare riunioni virtuali (magari pure di lavoro) con gli avatar non è il massimo :-/

https://uploads.disquscdn.c...

GianL

Riunioni di lavoro virtuali con FB che ascolta tutto...
occheiii

LaVeraVerità

Riunioni virtuali con gli avatar? No grazie.

comatrix

Perché non c'è trippa per gatti ultimamente, o lo usi col PC o allora solo robetta

comatrix

Che facessero arrivare qualche gioco piuttosto, perché ancora ancora su PCVR i giochi ce ne sono a iosa, lo Standalone di Oculus latita alla grande (ultimamente solo robetta su Standalone, giochi validi proprio ZERO!!!)

jose manu

Che roba inutile

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