
08 Aprile 2022
Immaginate di poter sentire il suono dell'universo o quello di alcune tra le più suggestive galassie, nebulose, formazioni stellari o buchi neri visibili. Ciò sarebbe normalmente impossibile, ma è proprio questo desiderio che ha spinto la NASA a realizzare una trasformazione dei dati raccolti dai telescopi spaziali in vere e proprie melodie.
Tale operazione era già stata fatta in precedenza e ora questa suggestiva trasformazione è stata operata su 3 scene cosmiche con un risultato del tutto inedito, vediamole una per una.
L'immagine che potete ascoltare trasformata in suoni è la più profonda che sia mai stata realizzata dal telescopio spaziale a raggi X Chandra. Sono stati necessari 7 milioni di secondi di osservazione per carpire ogni dettaglio di quest'area chiamata Chandra Deep Field South che è posizionata nell'emisfero meridionale.
I puntini luminosi e distinti per tipologia di colorazione potrebbero sembra semplici stelle ma in realtà sono galassie e buchi neri supermassicci posti al centro di esse. Per capire i parametri che hanno permesso la nascita di questa particolare melodia cosmica, dovete sapere che ogni colore ha determinato i toni udibili, mentre la loro comparsa nella timeline è legata alla barra visibile durante lo spostamento dalla parte inferiore dell'immagine verso l'alto.
Più specificamente, i colori verso l'estremità rossa della scala cromatica sono stati associati alle frequenze sonore più basse mentre i colori verso il viola sono stati assegnati a quelle più alte. La luce che nell'immagine appare di un bianco brillante viene percepita come rumore bianco. L'ampia gamma di frequenze musicali rappresenta l'intera gamma di frequenze dei raggi X raccolte da Chandra di questa regione. Non solo, la posizione delle zone luminose è stata correlata anche alla stereofonia, il risultato è incredibile.
Quest'immagine trasformata in musica mostra la Nebulosa Occhio di Gatto, ossia quella che si presume essere una stella nelle fasi finali della sua vita che, iniziando a esaurire l'elio, soffia via enormi nuvole di gas e polvere. Le incredibili strutture, osservate per la prima volta dal suo scopritore, l'astronomo William Herschel, soon state tradotte in musica con un procedimento diverso da quello precedente.
Per ascoltare questi dati si è utilizzata una scansione circolare molto simile visivamente a quella effettuata dai radar, che si muove in senso orario emanando sonorità a partire dal punto centrale. La luce più lontana dal centro viene tradotta con le tonalità più alte, mentre le luci più intense presentano un volume maggiore. Avendo utilizzato mezzi diversi per creare questa rappresentazione, i raggi X sono rappresentati da sonorità più aspre, mentre i dati della luce visibile sono rappresentati da suoni più fluidi. Risulta sicuramente comprensibile della precedente, ma l'elaborazione sonora non è da meno in termini di fascino.
L'ultima immagine tradotta in musica riguarda Messier M51, forse meglio conosciuto con il suo soprannome di Galassia Vortice perché il suo orientamento frontale rispetto alla Terra rivela i suoi bracci a spirale avvolti.
Questo è un aspetto particolarmente interessante perchè trattandosi di una galassia a spirale simile alla nostra Via Lattea, possiamo osservare direttamente dalla nostra posizione la sua porzione centrale a fini di studio.
Al pari della precedente, la trasformazione in musica inizia in alto e si muove radialmente intorno all'immagine in senso orario. Il raggio è stato mappato sulle note di una scala minore melodica. Ogni lunghezza d'onda della luce nell'immagine, ottenuta dai telescopi (infrarossi, ottici, ultravioletti e raggi X) è stata assegnata a una diversa gamma di frequenze.
La sequenza inizia con i suoni di tutti e quattro i tipi di luce, ma poi si sposta separatamente attraverso i dati di Spitzer, Hubble, GALEX e Chandra. Il ronzio basso e costante che risulta chiaramente udibile, è stato associato al nucleo luminoso,
Queste incredibili trasformazioni dei dati in musica sono state realizzate dal Chandra X-ray Center (CXC) avvalendosi della collaborazione dello scienziato Dr. Kimberly Arcand (CXC), dell'astrofisico Dr. Matt Russo e dal musicista Andrew Santaguida.
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Commenti
simpatica come cosa! :)
te le scopi? si. son buchi neri
I sette miliardi di millisecondi fa proprio ridere.
Scommetto che si può fare musica anche con le mie scorreggie.
Il reparto comunicazione della NASA è sempre al lavoro.
L’ultimo è giusto giusto per un film horror :)
Pensavo al articolo per il campo magnetico del buco nero
"Arbitraria" possono dirlo solo quelle due capre di Zimi e Talpa, se una frequenza viene trasformata da visiva a sonora o se si cambia la velocità di riproduzione la musica non cambia: Lo si fa normalmente con la musica che componiamo noi, cambiando intonazione o ritmo
Meglio degli ultimi Sanremo
Esatto.
no, possiamo dire che la musica associata è arbitraria
Quindi possiamo dire che il cosmo è artificiale.
incredibilmente banale, direi. Associare altezza, volume e toni, con una scelta del tutto arbitraria visto che toni e scale le decide qualcuno non di certo il cosmo, non è nulla di speciale, si può fare con qualsiasi immagine anche sui disegni dei bambini.
Dai che questa gliela regalo: "minimalismo cosmico".
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È proprio che la SIAE arriva ovunque