
13 Gennaio 2021
Le sperimentazioni vanno avanti da quasi otto anni, e ora è arrivato il momento di concludere in rete: i "puck" tecnologici sono pronti a diventare lo standard nel campionato di hockey più importante del mondo. La 104° stagione della NHL, infatti, segna una svolta epocale con l'introduzione di un disco tech.
L'apparenza non cambia: peso di 170 grammi, diametro di 7,62 cm e spessore di 2,54 cm. I giocatori professionisti hanno già detto di non accorgersi, in partita, della differenza. Ma le differenze stanno tutte sotto la gomma, dove trovano posto batteria, chip e sensori (ciascun disco ha un costo di circa 40 dollari).
Lo scopo è quello di raccogliere dati utili alle squadre e ai giocatori, ma anche agli spettatori televisivi e a quelli dal vivo (quando sarà consentito tornare sugli spalti), fornendo dati e statistiche in tempo reale. Inutile dire che, tra le altre cose, questa novità aprirà anche nuovi scenari per i bookmakers nel settore delle scommesse live.
Ad ogni modo, nelle fasi iniziali solo una porzione ridotta dei dati raccolti verrò concessa anche alle emittenti televisive: la maggior parte dei parametri sarà ad appannaggio delle squadre e della lega.
Quanto registrato dal "puck" verrà peraltro integrato dalle rilevazioni dei sensori installati nelle spalline di protezione dei giocatori. Come spiegato dal direttore dell'area relativa ai digital media della NHL, Stephen McArdle, ogni secondo i sensori invieranno circa 60 informazioni al disco, e almeno 10 per ciascun giocatore. Prima del match, le squadre provvederanno come sempre a congelare i dischi per limitarne i rimbalzi: se la vernice speciale presente sul rivestimento esterno in gomma si tingerà di viola allora il disco sarà utilizzabile, se invece diventerà grigia significherà che la temperatura è ancora troppo alta.
Non è la prima volta, comunque, che l'hockey prova a modificare il dischetto: alla fine degli anni '90 sotto la spinta di Fox Sports furono introdotti dei "puck" luminosi dall'aspetto più sci-fi, ma decisamente meno tech di quelli attuali. L'effetto che si creava, e che potete apprezzare nel video qui sotto, era sicuramente suggestivo, ma gli atleti lo hanno giudicato distraente, e neanche il pubblico ha gradito. E quindi si è tornati al classico disco di gomma, senza quei led RGB che oggi associamo ai computer e agli accessori dedicati al gaming.
Questa nuova versione con chip e sensori invece è stata messa alla prova per la prima volta in gare ufficiali già nel 2016, in occasione della World Cup of Hockey, e poi successivamente testata a campione in alcuni eventi nel corso della stagione agonistica.
Chissà se nel calcio, oltre alla goal line technology che in serie A è stata introdotta a partire dalla stagione 2015-16, vedremo mai dei palloni hi-tech: intanto la tecnologia sta però riempiendo gli spalti a partire dalla finale della scorsa edizione della Coppa Italia con coreografie virtuali che aiutano a smorzare il colpo d'occhio degli stadi vuoti, e così sarà anche perla Supercoppa italiana di domani sera, che vedrà affrontarsi Juventus e Napoli: pardon, la PS5 Supercup.
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Commenti
aspe che mi asciugo le lacrime
Figata! i dati se ben convertiti diventeranno molto interessanti
Figo!
Faranno, faranno
anche una bella sonda nel sedere per leggerne i movimenti
Io farei una cosa smart anche per il calcio, sensori nel pallone e negli scarpini dei calciatori, sarebbe ottimo per le statistiche e magari anche per capire chi ha toccato per ultimo il pallone (vedi fuorigioco o calcio d'angolo dubbio)
PS5 Supercup.... Tristezza. Lo so che pagano, però, tristezza...