Se la sonda Parker Solar Probe è quella che ci ha permesso di avvicinarci al Sole come non mai, allo stato attuale è il Solar Orbiter a regalarci nuove immagini e dati di grande interesse scientifico sulla nostra stella madre. Lanciata lo scorso 10 febbraio 2020, la missione congiunta tra NASA ed ESA e chiamata Solar Orbiter, ha portato l'omonima sonda sempre più vicina alla superficie del Sole, fino ad arrivare al primo approccio ravvicinato a metà giugno.

L'Agenzia Spaziale Europea fa sapere che ci troviamo di fronte alle immagini più ravvicinate del Sole a nostra disposizione, grazie ad esse gli scienziati potranno effettuare studi approfonditi sugli strati più esterni del Sole e migliorarne la comprensione. Ecco una ricostruzione in video, condivisa dall'ESA sulla sua pagina ufficiale.

Ma c'è già un traguardo, l'analisi delle immagini ha rivelato un fenomeno che gli scienziati chiamano Campfires, dei piccoli fuochi luminescenti che si ritiene siano nipoti dei brillamenti solari, solo milioni di volte più piccoli come dimensioni.

La loro natura non è del tutto chiara, ma è possibile che siano delle mini-esplosioni conosciute come nanoflares - piccole scintille che in teoria riscaldano l'atmosfera esterna del Sole, che risulta infine 300 volte più calda della superficie solare.

Per ulteriori informazioni o per approfondire l'argomento, vi rimandiamo alla lettura della notizia originale (In VIA), mentre per tutte le immagini ad alta risoluzione è possibile visitare il sito dell'ESA (in FONTE).