Coronavirus: a Cambridge il prossimo anno accademico sarà solo online

20 Maggio 2020 110

Con il progredire delle "fasi" di gestione della pandemia in cui ci si va man mano addentrando, gli interrogativi si moltiplicano: ad esempio, quanto durerà ancora il distanziamento sociale dovuto all'emergenza sanitaria? E se queste condizioni si protraessero per un periodo abbastanza lungo, sarà lecito continuare a parlare di emergenza o bisognerà abituarsi a definirla una "nuova normalità"?

Una risposta arriva, seppure indirettamente, dall'Università di Cambridge. Di fronte a un periodo che si preannuncia pieno di incertezze, l'ateneo britannico ha preso posizione, comunicando che le lezioni online proseguiranno anche per tutto il prossimo anno accademico, quindi fino a metà 2021. Come ha riferito un portavoce:

"L'Università si sta adattando di continuo alle raccomandazioni delle autorità man mano che la pandemia procede. Tuttavia, è probabile che il distanziamento sociale sarà necessario ancora per un po', e così si è deciso di evitare tutte le lezioni dal vivo per l'intero anno accademico a venire".


Si tratta della prima istituzione del genere ad aver comunicato delle decisioni così drastiche in merito: l'ateneo continuerà per tutto il prossimo anno accademico a rendere disponibili le lezioni online, e solo piccoli gruppi classe potranno riprendere alcune attività dal vivo, rispettando rigorosamente le distanze di sicurezza, a meno di nuove indicazioni da parte del governo.

Quindi, sì ai tutorial impartiti su base individuale e ai seminari con uno o due studenti; no alle lecture, conferenze che solitamente vedevano la presenza di molti uditori.

L'annuncio è dovuto anche alle indicazioni dell'ente che sorveglia il sistema universitario britannico, il quale nei giorni scorsi aveva detto che gli studenti in procinto di iscriversi al prossimo anno accademico hanno il diritto di essere informati con assoluta chiarezza sulle modalità di erogazione dei corsi, prima di effettuare le proprie scelte entro la metà di giugno.


Certo, per Cambridge e Oxford non si tratta di un cambiamento poi così radicale, poiché le due università, fiori all'occhiello del sistema di istruzione superiore britannico, basavano già molte delle proprie attività sul piccolo gruppo. Tuttavia, il problema è attuale, e riguarda gli atenei di tutto il mondo, che si trovano a dover dare indicazioni sull'inizio del prossimo anno accademico.

In Gran Bretagna, come in Italia, il primo semestre inizia a settembre, e le attività volte ad aiutare le matricole ad ambientarsi quest'anno saranno probabilmente scoraggiate; negli Stati Uniti, l'Università della Carolina del Sud sta già modificando il calendario delle lezioni autunnali per fronteggiare una possibile recrudescenza della diffusione del virus a causa del ritorno della stagione fredda.

Il danno, nel caso di Cambridge, non è solo educativo ma anche economico, perché gli studenti si troveranno a sostenere le ingenti rette universitarie d'elite e i costi di mantenimento (in totale si può arrivare a 20.000 euro all'anno) per assistere a lezioni online.


Per questo, e per evitare che altri atenei seguano l'esempio di Cambridge, l'Unione nazionale degli studenti ha lanciato una petizione per chiedere la restituzione delle rette o la cancellazione del rimborso dei prestiti che quasi tutti, nel Regno Unito, accendono per pagarsi gli studi.

Un altro rischio, stavolta per le università, è quello di veder sfumare le iscrizioni degli studenti provenienti dall'estero; ciò potrebbe portare anche le istituzioni più blasonate alla bancarotta, come fa notare il Corriere della Sera.


110

Commenti

Regolamento Commentando dichiaro di aver letto il regolamento e di essere a conoscenza delle informazioni e norme che regolano le discussioni sul sito. Clicca per info.
Caricamento in corso. Per commentare attendere...
DefinitelyNotBruceWayne

La passione c'era, perché avevo lavorato nell'azienda di famiglia e perché con il gruppo industriale per cui lavoravo ho avuto modo di seguire gli sviluppi della Odeon Tower o del Muse di Renzo Piano o di progetti infrastrutturali di vario tipo.
Sapevo già quella che era la pratica e la soddisfazione del lavoro di ingegnere civile. Il problema è che il percorso di ingegneria civile non mi stava dando l'esperienza e le competenze che servivo sapessero.
Ora vedo le stesse cose con informatica. Mi tocca studiare roba inesatta e magari superata pure a livello metodologico o tecnologico per fare contento qualche professore che, probabilmente, non è mai uscito dal mondo della ricerca.
Non penso neanche sia un problema di UniTN perché ho fatto un annetto in UniVR e i problemi erano simili (più altre situazioni assurde tipo "ammetto all'esame solo chi compra il mio libro"). Penso sia un problema del sistema universitario italiano. Seguo i corsi su EDX di tante università straniere per integrare gli appunti striminziti che ho e l'approccio mi piace sicuramente di più.

rsMkII

Assolutamente! Ma questo vuol dire fare dei progetti a lungo termine, il che funziona SEMPRE in ottica di crescita personale, sia che vada in porto o no, perché crea sempre nuovi stimoli e nuove idee. Temo invece che molti saranno costretti a risparmiare e basta, senza mettere da parte nulla neanche per "quel" giorno o "quel" viaggio, dovendo avere altre spese comunque, nel quotidiano...

rsMkII

Non hai colto il punto. Parlavo della mia esperienza e di ciò che provo io pensando a questa cosa, di sicuro non voglio fare un discorso che vale per tutti, ma a parte questo... Ho parlato del fare il corso interamente online. Se tu vivevi a due passi dall'università e ci andavi, era comunque diverso dal fare tutto solo online, non dovendo neanche incontrare altre persone. No? ;)

nutci

Se mi posso permettere dal io punto di vista hai sbagliato l'approccio con cui si intraprende un percorso del genere.
è chiaro che tu voglia un titolo di studio per poter lavorare meglio e in maniera più proficua ma lo scopo di un corso universitario non è per forza quello di inserirti nel mondo del lavoro ma bensì darti conoscenze di base e specifiche.
Sta a te poi saperle trasporre nell'ambito lavorativo per creare un profitto.

A mio avviso, se avevi la passione per civile, avresti dovuto farti gli anni che ti sentivi, 3 o 5, e non preoccuparti di quanto questi potessero creare o meno un mondo con il lavoro.

DefinitelyNotBruceWayne

Io avevo scelto il percorso professionalizzante perché volevo farmi i 3 anni e buttarmi nel mondo del lavoro, ma ogni professore non faceva altro che ripetere "non so come funzioni nel mondo del lavoro o su un cantiere perché ho sempre fatto ricerca". Era tutto il contrario di quello che volevo e pure la situazione lavorativa non prometteva meglio.
Ora, studiando informatica e lavorando nello stesso settore, noto sempre che non c'è nessun ponte tra il mondo universitario e quello lavorativo visto che non si sa bene a cosa cerchino di prepararti, ma non ti danno nessuna competenza spendibile nell'immediato. Però oh, quel titolo mi apre qualche porta in più, sarebbe stupido non cercare di prenderlo.

Paneeno

Lo spritz mi piace.

The Supreme Mat

No mi sono spiegato male forse... Le lezioni online sono per tutti i corsi solamente in questo periodo, adesso non mi ricordo quali sono disponibili sempre in questa modalità , non vorrei dire una cavolata ma forse solo ingegneria informatica ( che viene trattato come un corso separato rispetto ad ingegneria informatica "normale")

Agno91

Ciao, anche io lavoro full time e per questo sto studiando ingegneria gestionale con Uninettuno. Mi confermi che Polimi ha le lezioni online per tutti i corsi?
Grazie

nutci

Io scelsi civile perchè appassionato di strutture ma arrivato all'esame di tecnica delle costruzioni mi resi conto che quello per cui l'avevo scelta era quello che meno mi piaceva.
Inoltre, come quando scegli la scuola superiore, puoi andare a tutti gli open day che vuoi ma non hai mai un quadro completo.

Mi accorsi che erano ben altre le materie che mi piacevano e decisi di svoltare verso aero.

MatitaNera

È bfaksa come giuda

DefinitelyNotBruceWayne

Ha delle dinamiche assurde. Pure l'IT in Italia fa sorridere, ma è un filo più dinamico.

SerbelloniMazzantiVienDalMare

Concordo. Tra l'altro io stesso negli anni '80 frequentavo una universitá ma le lezioni di due esami le ho frequentate in una universitá diversa perché il prof era più bravo....immaginatevi l'avanti e indietro tra le due universitá! Ahahhahah

nutci

L'ambito civile purtroppo è bello ma difficile.

DefinitelyNotBruceWayne

Per i primi due anni non ho fatto niente per colpa dell'id1ozia, poi al terzo ho recuperato. Mi mancavano 4 esami, ma i compagni di corso che avevano già finito facevano, nel migliore dei casi, tutti gli stagisti schiavi (e anche adesso non se la passano meglio). Avendo un diploma di perito informatico e avendo continuato a fare consulenza e qualche lavoretto per tutta la durata della triennale di ingegneria civile sono tornato sui miei passi.
Purtroppo con il diploma al giorno d'oggi si fa un po' fatica a introdursi nel mercato del lavoro e nel passaggio alla facoltà di informatica non mi hanno riconosciuto alcun esame (avrei dovuto integrare e mettere pure mano al portafogli).
L'università rimane un "must have", ma per comodità ho fatto anche 2 anni di ITS mettendomi in tasca un secondo diploma e già lavoro quindi diciamo che il bisogno della laurea c'è, ma si fa sentire meno. Quello che si fa sentire meno è anche la voglia di perdersi dietro a certi professori o certe assurdità del sistema universitario.

lurdz
lurdz
nutci

Se posso sempre chiedere: finito la triennale in civile e poi passaggio ad info?
Scusa le domande ma ho affrontato un percorso analogo solo che sono passato da civile ad aero.

tulipanonero1990

Quella privata se di un certo livello si. Nel caso di Cambridge, causa anche l'ingessatura della società inglese, è addirittura una dei principali selling point.

DefinitelyNotBruceWayne

Cambio corso per motivi personali di varia natura.

DefinitelyNotBruceWayne

Sisi, il test non mi preoccupa. Avendo appunto studiato sia ingegneria civile che informatica non ho problemi a superare il test di ingresso.
Il vero problema è il riconoscimento dei CFU. Purtroppo tra integrazioni e discorsi vari finisce sempre per essere un discorso che vale la pena dimenticare.

The Supreme Mat

Certo fai bene! Ci sono alcuni corsi molto interessanti, ad esempio questo semestre abbiamo fondamenti di comunicazione ed internet che è molto bello, ed altri un po' noiosi come analisi matematica... Comunque per iscriverti al Poli prima devi superare un test, se ti guardi gli argomenti richiesti non è difficile ( è richiesto anche l'inglese a un livello base però)

Luca Esse

L'università tradizionale (intendo quella italiana) ti aiuta in questo? (Dell'estero non ho informazioni quindi sto zitto) direi proprio di no.

mail9000it

Nelle università prestigiose (che sono care ma hanno anche test di ammissione abbastanza severe) conosci persone interessanti oppure molto ricche. Sono contatti che non trovi sui social (puoi mantenerle, ma non trovarle).

nutci

Se posso chiedere: doppia laurea o cambio di corso?

SerbelloniMazzantiVienDalMare

“sia più portato a valutare scelte drastiche come cercare lavoro all’estero” da come lo scrivi sembra una cosa positiva e invece è una cagata.

DefinitelyNotBruceWayne

Lavoro 8 ore al giorno. Non ho una gran scelta.
Detto questo tra distrarmi guardando la penna o stare a casa e studiare per conto mio ho sempre preferito la seconda.

tulipanonero1990

Io mica parlo di scambio di opinioni, io parlo di rete professionale e relazioni sociali. Fare rete è una necessaria chiave per il successo, se ancor prima di esordire sul mercato del lavoro hai già una buona rete di contatti è tutto più semplice. So di cosa parlo.

The Supreme Mat

Comunque parlo per me, io non vado al lavoro ma per rimanere in pari con gli esami (fino ad ora ho fatto i primi 3, quelli che potevo fare) devi comunque studiare tanto, ti ammiro io non ce la farei mai sinceramente con il tempo

Lu

Le lezioni sono atti pubblici. Chiunque può già partecipare da uditore, anche nei corsi a numero chiuso. Agli iscritti sono riservati i tirocini e, ovviamente, gli esami (che sono necessari per il pezzo di carta). Non ci sarebbe nessun mercato nero delle lezioni ma solo studenti più preparati. Basterebbero aule più piccole perché molti studenti seguirebbero online (in live o differita). Inoltre le risorse e il tempo guadagnato sarebbero usati per potenziare le attività pratiche.

The Supreme Mat

La qualità è ottima, non c'è nessun obbligo di frequenza, però non seguire il prof e studiare per conto proprio è da pazzi

SalvoM

ma dici a Cambridge o in generale? non mi sembra una foto tanto anormale al tramonto..

MatitaNera

Tu hai mai visto quei colori nella realtà?

DefinitelyNotBruceWayne

La qualità delle registrazioni è buona? Hai corsi con obbligo di frequenza o simili?

DefinitelyNotBruceWayne

Mah, ho studiato sia ingegneria civile che informatica tra Verona e Trento. Queste grandi cime non le ho mai trovate e non ho mai fatto grandi discorsi.
La "presenza" è solo un mezzo, ma lo studio o la discussione si possono fare anche online.

19e20

E rendere pubblica la conoscenza? Giammai! L’università non può permetterselo.. per quello anche nelle università più blasonate sono solo alcune le lezioni registrate e fruibili..

Ps: considera che da che mondo è mondo una volta che hai registrato è di dominio pubblico.. basta iscriversi un anno, seguire tutto scaricare e rivendere..

dicolamiasisi

dovrebbero pero ridurre la retta altrimenti tutti su pegaso

Luca Esse

Perchè oggi chi vive in campagna non ha la semplicità di accesso all'istruzione che ha chi vive in città. Per molte ragioni si creano quindi 2 sottopopolazioni, 1 che dovrà affrontare più problemi per garantirsi un accesso al mondo accademico e 1 che avrà meno problemi. Questa disparità si traduce in una propensione maggiore per il 1o ad avere nel complesso medie più basse/propensione al fuori corso. Attraverso un maggiore impegno negli strumenti online si avvicinano i 2 sottogruppi rendendo l'accesso maggiormente equo. Queste teorie sono riconosciute dal mondo accademico e venivano già applicate prima del 2020, con didattica a distanza attraverso siti online dedicati per ogni docente, videolezioni e servizi accessibili da remoto di vario tipo (l'accesso alla parte zero del corso di Continuo è subordinata al superamento dei un test da svolgere online, da 2018. Unimi). Fatti veri e verificabili.

Riguardo al discorso "gruppi di studio" sono a conoscenda dell'importanza del confronto, ritengo però errato definire che questo possa avvenire solo di presenza. Ci sono già tutti gli strumenti per poter fare riunioni e conferenze da remoto e queste possono essere fatte anche dagli studenti per scambiarsi le informazioni utili al reciproco supporto allo studio. Replica un po' intesa in broadcasting :)

Lu

La didattica online dovrà affiancare quella frontale. Ha innumerevoli vantaggi per lo studente, i docenti, l'ateneo, l'ambiente...
Tuttavia ciò che dovrebbe essere fatto ovunque sono le lezioni registrate. Spesso viene fornito materiale di approfondimento per lo studio ma se si parla di fornire una lezione registrata è tabù dei tabù. Spesso non c'è materiale migliore della lezione stessa e renderla fruibile a tutti, quando e dove vogliono, migliora di gran lunga la conoscenza e la preparazione. Per me questo è il passo obbligatorio da fare.

nutci

Non è la stessa cosa.

DefinitelyNotBruceWayne

Le discussioni con i colleghi le puoi avere anche su un forum, non serve per forza la presenza.

Luca Esse

Che è poi invece l'esatto contrario perchè il confronto è produttivo nel momento stesso in cui è sostenuto da una gruppo eterogeneo. Lo scambio di opinioni di persone di estrazione sociale diversa rende questo produttivo, mentre quello svolto tra persone omogenee lo rende meno utile. Teorie non certo mie

nutci

Se prima avevo il dubbio che tu fossi una capra, ora ne ho la conferma.

nutci

Sarà che vado in università per studiare e non per sbronzarmi.
Cogl!0ne io.

nutci

Credo che le forniranno sicuramente.
C'è da capire se le forniranno insieme alle lezioni dal vivo o in alternativa a queste.

nutci

Quando parlavo di vita in ateneo mi riferivo al tempo passato fra una pausa e l'altra e dopo la lezione a parlare con i propri colleghi di dubbi vari, del tempo trascorso in aula studio, del tempo dedicato a risolvere esercizi con poche o nulle soluzioni facendo in modo di portare gli studenti a sviluppare un pensiero critico e oggettivo sulla materia di studio basato sul confronto fra metodi di pensiero e non di nozioni imparate.
Questo network esiste anche in italia seppur non ci siano campus in stile americano.

Prima di sparare a caso cerca di avere un quadro completo della situazione.

The Supreme Mat

Ciao, io frequento il primo anno di ingegneria informatica al polimi ( il corso normale, cioè non quello online di base) e ti dico che si sono organizzati benissimo! Inoltre tutte le lezioni sono registrate e caricate su Microsoft stream

SalvoM

Cosa avrebbe di falso? Non capisco...

MatitaNera

Quella di copertina dell'articolo.

Alex

infatti. Altro che vacanze.

mail9000it

Come ho scritto nel post sopra, credo che sia una formazione di vita.
Ritengo che chi ha passato un "distacco" del genere, sia più portato a valutare altre scelte drastiche come cercare lavoro all'estero.
Questo ovviamente non ha nulla a che fare con le personali qualità di una persona.

Android

Nokia G22 vs Fairphone 4: smartphone sostenibili e riparabili con tante differenze

HDMotori.it

Recensione 70Mai Omni: la Dash Cam a 360° con ADAS ci è piaciuta! | Video

Articolo

Paramount+, tutti i film e le serie TV in arrivo ad aprile 2023

Tecnologia

Microsoft 365 Copilot: l'intelligenza artificiale arriva in tutte le app Office