
13 Aprile 2021
02 Aprile 2021 10
Più volte abbiamo ripetuto come negli ultimi mesi l'utilizzo di smartphone, PC e tablet sia cresciuto in modo quasi "innaturale", spinto dalle necessità di restare collegati da casa durante la pandemia per lavorare, studiare, restare in contatto con amici e familiari e rilassarsi con un gioco o una serie TV da guardare in streaming. Il consolidamento di queste nuove abitudini (che poi tanto nuove non sono, sono state semplicemente accelerate) ha avuto ripercussioni sul mercato: da un lato le difficoltà nella produzione e nella logistica incontrate dalle filiere, dall'altro la crescente domanda da parte della popolazione di dispositivi da cui connettersi alla rete.
É Gartner a mostrare quanto la situazione attuale stia incidendo sul mercato: i PC, tablet e smartphone attivi nel 2021 saranno in tutto 6,2 miliardi, con 125 milioni di tablet e portatili in più rispetto allo scorso anno. A incidere saranno soprattutto i tablet e i portatili, strumenti diventati ormai indispensabili in questa nuova quotidianità. Il trend è in crescita: per il 2022 ci si attende un ulteriore aumento (+3,2%), pari a 6,4 miliardi di dispositivi in uso.
L'andamento del mercato dipenderà molto da come evolveranno domanda e offerta in ambito smartphone: nel 2020 il calo è stato evidente - controbilanciato dal boom di tablet e portatili - ma ci si attende un rimbalzo importante dovuto alla ripresa della domanda ed all'espansione del 5G.
Attenzione però ai possibili cambiamenti che potrebbero verificarsi durante il 2021: l'auspicato ridimensionamento dell'emergenza sanitaria (anche se siamo ancora lontani da questo, almeno in Europa) potrebbe raffreddare la domanda di alcune tipologie di dispositivi, primi fra tutti i tablet. Ormai quasi in ogni casa ce n'è uno, ed è alquanto improbabile che già nel 2021 si decida di passare a un modello nuovo: la vita media di un tablet è infatti decisamente superiore rispetto a quella di uno smartphone - detto in altre parole: lo si cambia meno frequentemente. E dunque il rischio è che si manifesti una contrazione che potrebbe tornare a mettere in crisi il settore.
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Commenti
Quando due anni fa passai ad un ChromeOS che a livello mondiale segnava un modesto 0.1% un sacco di gente mi dette del folle.
Un anno fa, allo 0.37% magari erano un po'di meno, ma davvero in pochi ci avrebbero scommesso.
Adesso è oltre il 2% e ricevo tonnellate di email di gente che mi chiede di riaprire Uncino e ricominciare gli articoli su FydeOS.
Desktop Operating Systems Percentage Market Share
Desktop Operating System Market Share Worldwide - March 2021
Windows 75.55%
OS X 16.5%
Unknown 3.89%
Chrome OS 2.09%
Linux 1.97%
FreeBSD 0%
Certo, fame e richiesta e la disponibilità è bassa e i prezzi pompati da non crederci.
Grazie al cielo tengo sempre tutto e recupero roba che altri vorrebbero buttare e per la DaD di mia figlia ho attaccato al televisore un vecchio portatile con lo schermo quasi inutilizzabile (tipo 30-40% dei pixel morti) a costo zero. :D
A volte fare l'accumulatore serve. :D
Cheers
Mica tanto.
In generale costa meno fare un leasing di portatili con ricambio ogni due/tre anni piuttosto che postazioni fisse. Da noi, nonostante non servissero davvero a molti prima dell'attuale situazione, eravamo già migrati tutti su portatile da un bel pezzo.
Ciò non toglie che per uso personale io abbia il mio bel fisso, ovviamente. ;)
Cheers
io resto fedele al PC.
il vero amore, è per sempre.
Io tra uffici e postazioni in negozio ho circa 15 unità desktop contando anche gli AIO
conta che per molti macchinari industriali c'è un pc abbinato, quindi aziende come la mia hanno più pc che dipendenti
Sono comunque tanti.
In ufficio penso siano la norma, mentre a nelle case una rarità.
se include il mondo business è normale
Ancora ci sono 500 milioni di pc fissi al mondo. Non pensavo. Meno male