
16 Novembre 2021
Netflix ha pubblicato sul proprio canale YouTube ufficiale il trailer della terza (e ultima!) stagione di Lost in Space, la serie sci-fi remake di quella omonima degli Anni '60 (e non dimentichiamo l'adattamento cinematografico con Matt LeBlanc di fine Anni '90) a sua volta adattata da un romanzo che risale addirittura al 1812, Il Robinson svizzero di Johann David Wyss. Ogni "divisione" della famiglia Robinson ha le proprie gatte da pelare, per così dire: i figli devono affrontare la separazione dai genitori, i genitori devono affrontare la questione figli e mille altre assieme, e i robot hanno... I classici problemi da robot, no?
La prima stagione del reboot di Lost in Space è arrivata nel 2018; la seconda nel 2019. Poi è arrivata la pandemia di COVID-19 che ha scombussolato i piani di tutta l'industria del cinema e della TV (non che negli altri settori le cose vadano tanto meglio, ma questa è un'altra storia), e si è finiti per saltare un anno. Tanto per essere chiari, la serie era stata strutturata su tre stagioni fin dal principio, come aveva detto l'ideatore e showrunner Zack Estrin.
La serie, per chi se lo fosse perso, è ambientata nel 2046, due anni dopo il grave impatto di un asteroide che minaccia la sopravvivenza dell'umanità stessa. Racconta la storia della famiglia Robinson, scelta per la 24° missione di colonizzazione della Resolute, una nave spaziale che trasporta un ristretto gruppo di pionieri nel sistema planetario di Alpha Centauri. Durante il viaggio, per via dell'intervento di un robot alieno, i Robinson sono costretti a fare un atterraggio di emergenza in un pianeta abitabile nelle vicinanze.
Nel cast troviamo:
Qualche settimana fa Netflix aveva rilasciato il primo teaser, ve lo riproponiamo qui per completezza:
Tutti gli episodi della terza stagione saranno disponibili dall'1 dicembre su Netflix.
Commenti
Quello è un altro discorso, per altro avevo scritto all'inizio che si sono basati molto sulle situazione e personaggi precedenti, quindi è il contrario.
Hanno solo modificato l'origine della prima figlia per inserire il personaggio di colore (tecnicamente a metà) ma comunque l'hanno inserita con una ragionevole spiegazione, nulla di forzato.
Potevano benissimo farne a meno, ma fa uguale non è quello il punto, ma non vedi gente che litiga per due episodi sul colore delle tendine del bagno tra un combattimento con gli alieni ed uno con gli zombie, oppure gente che per non turbare altri invece di fare la mossa più logica fa quella che ne fa uccidere una decina, ma solo di quelli di contorno che fino a quel momento stavano sullo sfondo e non sei manco sicuro che siano gli stessi. E continue robe così, senza entrare nel merito del "manuale cencelli" dei personaggi da mettere a forza
Boh la trama mi è sembrata scontata come tante altre
Spiaze che finisca in tre stagioni, alcune trame un po' sprecate, ma nel complesso bene.
bene bene me gusta come serie
Eh mica tutti sono perspicaci subito! :D
Quoto.
Ormai si salva ben poco di tutta la produzione occidentale. Arriva raramente qualche boccata d'aria respirabile.
Dato il limitato numero di personaggi e una base costruita prima del politicamentecorettismo che deve aver cacciato tutti quelli che sapevano scrivere una storia minimamente sensata e coerente, viste le ultime serie che sembrano scritte da un bambino di 3 anni che ha trovato in casa l'hashish dei genitori, è quasi un peccato che questa finisca ed altre robacce assurde arrivino a ben oltre la decima stagione
Non è il massimo della vita, ma confermo che fotografia ed effetti speciali sono notevoli per una serie.
Lo si capiva dalla prima. :P
Accettabile.
Prosegue il buon periodo di Netflix
Mi piace quando le serie nascono e finiscono per programmazione anticipata e non quando vengono tenute in vita a flebo perché fanno fare cassa.
Ho lasciato a metà la prima pensando di riprenderla; non la trovo un gran che come insieme ma mi piace la fotografia e l'ambientazione. Ora però con "dei robot" mi hai spoilerato :D
Non capirò mai questo "vizio" di rilasciare delle serie già pensate per finire in un certo numero di stagioni in uno stillicidio che dura anni. Ormai quando esce la nuova stagione non ricordi quasi nulla delle precedenti. Senza considerare che la maggior pazzia è fare le riprese di anno in anno e non tutte insieme, con il rischio che qualche attore non ci sia più, cambi fisicamente etc e diventi incompatibile con i tempi della storia ambientata magari in settimane o mesi e non in tre anni o più. Bah.
L'ultima è stata interessante con un sacco di movimento, da parte dei robot.
:)