La Russia verso l'isolamento digitale, ma è possibile? Le alternative a Internet | Video

22 Marzo 2022 428

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I fronti della guerra tra Russia e Ucraina sono, purtroppo, molteplici; non a caso si parla, sin dal suo scoppio, di un conflitto ibrido a tutti gli effetti. Oltre alle armi, i mezzi e le strategie militari, nell'arsenale dell'esercito russo non mancano azioni cibernetiche che poggiano (anche) su un rigido controllo dell'informazione e un utilizzo manipolatorio dei social network, che per la controparte ucraina sono invece l'unica possibilità di mostrare in presa diretta la drammaticità del fronte più efferato, quello delle bombe e dei missili che stanno mettendo in ginocchio le città e milioni di civili.

Per la Russia, la tecnologia è diventata un’arma non meno distruttiva di quelle da fuoco, bavaglio dei dissidenti e mezzo di storpiatura della realtà a colpi di fake news e disinformazione. Ma il Paese che sta mettendo a ferro e fuoco l’Ucraina e, di riflesso, tutto il mondo occidentale, è sull’orlo di un pericoloso isolamento virtuale. Quella innalzata tra Mosca e l’Occidente rischia infatti di diventare una cortina di ferro digitale e tecnologica rafforzata da offensive e controffensive, come l'abbandono delle big tech del territorio russo da un lato e l'oscuramento di gran parte delle piattaforme digitali internazionali dall'altro.

Ma in questo scenario drammatico, è davvero possibile disconnettere un Paese intero? E quali possibilità sono rimaste alla popolazione russa per connettersi con i concittadini e con il mondo esterno, informandosi sulle reali dinamiche di ciò che accade oltreconfine? In questo articolo proviamo a ripercorrere gli ultimi accaduti, dal duello tra i colossi del tech e il governo di Mosca, alle minacce di isolamento della Russia su una rete internet locale, fino ai colpi sferrati al gigante Yandex, le vie di fuga privilegiate dagli utenti russi e il recente stratagemma delle VPN.

SOMMARIO

IL BLOCCO DEI SOCIAL INTERNAZIONALI

Al contrario delle big tech, che hanno optato per una fuga di massa dal territorio russo, i social media internazionali hanno deciso di rimanere attivi sin dall'inizio dell'invasione, con il duplice intento di osteggiare il governo di Putin e mantenersi come punto di riferimento informativo per i cittadini, l'ultimo baluardo di una comunicazione che sfugge al bavaglio del governo.

Per tale motivo, i social sono stati tra i primi media a finire nel mirino di Putin insieme alla stampa indipendente del Paese, diventando vittime di una controffensiva che risponde, tra le altre cose, alla ritirata delle big tech dalla nazione. Il 14 marzo scorso, il Roskomnadzor, l'organo della Federazione Russa a capo del controllo dei media, ha oscurato Instagram in Russia in risposta all’iniziativa di Meta di allentare le maglie della censura dei contenuti che incitano ad odio e violenza, permettendo agli utenti di entrambi i social in sua orbita di pubblicare liberamente contenuti contro la guerra e contro l’esercito russo, Putin e Lukashenko (esclusi i contenuti contro la popolazione civile russa). La nuova policy, che interessa solo Armenia, Azerbaigian, Estonia, Georgia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Russia, Slovacchia e Ucraina, oltre alla limitazione dell’attività di Meta sul territorio russo, ha tra le altre cose comportato l'inserimento diretto del gruppo di Zuckerberg nelle liste delle organizzazioni estremiste.

Il caso dell'oscuramento di Instagram non è isolato: a “cadere” è stato anche Twitter, che ha tuttavia risposto alle limitazioni di Mosca con il lancio di una versione TOR della piattaforma (acronimo di "The Onion Router"), capace di aggirare la censura aumentando la protezione della privacy degli utenti. Si tratta di una rete che incanala i dati attraverso una stratificazione a "cipolla", nascondendo quelli che identificano l'utente e aggirando, in questo caso, la censura.

Ad alzare la voce è stata anche Google, che ha ordinato il blocco dei canali YouTube collegati ai media finanziati dal governo russo, mentre TikTok ha interrotto i live streaming di contenuti dopo l’approvazione della legge russa che impone pene più stringenti per quelle che Mosca reputa “fake news” sulla guerra. Sul social cinese alcuni profili avrebbero veicolato video e immagini pro-Cremlino, contribuendo a rafforzare la propaganda di Putin ai danni dei giovani utenti mossi dal disperato bisogno di sapere quanto stia accadendo in Ucraina.

VERSO L’ISOLAMENTO: LA RUNET

Quello della Russia, in realtà, è un sogno di sovranità digitale perseguito già da molto tempo prima dello scoppio della guerra, come dimostra la genesi di RuNet: qualche settimana fa ha iniziato a circolare la notizia, riportata dalla testata bielorussa Nexa ma non confermata dal Cremlino, riguardante la presunta intenzione della Russia di disconnettersi dalla Rete internet globale per trincerarsi in una rete parallela, isolata dal mondo esterno, chiamata RuNet appunto. Anche se è ritornato agli onori della cronaca da poco, il progetto RuNet è però in lavorazione dal 2014, ed è stato riconosciuto giuridicamente da un emendamento nel 2019, quando lo stesso Putin lo dipinse come "arma di difesa" contro potenziali cyber attacchi esteri.

Un articolo pubblicato sull'agenzia di stampa russa Tass in quello stesso periodo riportava di “esercitazioni completate con successo riguardo la stabilità della rete”, ma nel 2021 l’implementazione è stata rallentata da malfunzionamenti dovuti verosimilmente alla mancanza di apparecchiature adeguate. Dopo quasi tre anni di sperimentazioni, il Paese starebbe ora pianificando una migrazione completa su un’intranet di Stato, come testimonia un documento allegato a un tweet di Nexa, in cui sono elencate le modalità di accesso alla rete per tutti gli enti statali del Paese. Questo porterebbe all’isolamento di 140 milioni di civili - già vessati da una subdola censura e dalla mistificazione della realtà - dal resto del Globo. Ma i passi da compiere verso la sovranità digitale potrebbero essere ancora numerosi e non esenti da ostacoli e criticità.

YANDEX, IL GOOGLE RUSSO VICINO AL DEFAULT

La missione di rendere la Russia un Paese autosufficiente dal punto di vista digitale, soprattutto per quanto riguarda la navigazione, fa forza sugli ausili di "casa", uno stuolo di social media e piattaforme autoctone che imitano i modelli occidentali nelle funzioni, nelle intenzioni e spesso anche nel design.

Un esempio è Yandex, il colosso ICT proprietario del più grande motore di ricerca del Paese nonché azienda tech più potente della Russia, ribattezzata la “Google russa” per le dimensioni e il fitto portfolio di servizi e divisioni che possiede (nel 2018 ha lanciato uno smartphone proprietario).

Pur avendo scampato le sanzioni imposte dall’Occidente su gran parte delle imprese russe, la sua solidità è vacillata dopo che la Borsa di New York ne ha sospeso le negoziazioni sul titolo, tratteggiando all'orizzonte il rischio di un possibile default. Se questo dovesse verificarsi, si spalancherebbe un fronte di crisi incolmabile non solo per la posizione finanziaria dell’azienda, che ha sede legale nei Paesi Bassi ma headquarter in Russia, ma anche e soprattutto per ulteriori limitazioni alla navigazione in rete dei cittadini russi, che si vedrebbero ancora più impossibilitati a mantenere contatti con il mondo occidentale. Tuttavia, è bene sottolineare che si tratta pur sempre di strumenti in mano a Mosca, dunque non esenti da veti e manipolazioni.

LE ALTERNATIVE RUSSE AI SOCIAL

Una delle mete verso cui si è riversato l'esodo di utenti delle app internazionali oscurate è VKontakte (VK) il “Facebook” russo co-fondato da Pavel Durov (il "padre" di Telegram). Vkontakte è da tempo il social più popolare e utilizzato in Russia, ma con il conflitto ha guadagnato terreno, incentivando persino gli utenti a pubblicare contenuti in cambio del 100% delle entrate provenienti dalla monetizzazione, come riporta la stampa internazionale. La piattaforma, su cui sono presenti non pochi post inneggianti Putin, nei giorni scorsi è stata bersaglio dell'ennesimo web raid di Anonymous, che ha diffuso una serie di messaggi sulla guerra in Ucraina direttamente dall'account russo.

Altri zoccoli duri del panorama social del Paese sono l'appendice di VK, Odnoklasskini, che permette ai suoi iscritti di scambiarsi foto, video, card ed emojii, e Moi Myr, a cui si può accedere solo se si possiede un indirizzo mail russo.

Per sopperire alla mancanza di Instagram, il 28 marzo la Russia lancerà Rossgram, una versione locale del social di Mark Zuckerberg che sarà disponibile per Android e iOS inizialmente per una ristretta cerchia di creator e influencer (la stessa che lamentava in lacrime la chiusura della piattaforma madre - ignorando la gravità della guerra), per poi essere esteso all'utenza ordinaria nel mese di aprile.

Quanto ai servizi di messaggistica, WhatsApp e Telegram sono (per ora) rimasti immuni alla censura di Mosca. Telegram, in particolare, sta ricoprendo il ruolo cruciale di "corridoio" digitale tramite cui accedere al Paese o, viceversa, "uscirne", uno dei motivi per cui è stato oggetto di un massiccio spostamento degli utenti russi: su Telegram è possibile reperire canali di informazione e politica liberi dalla censura, molti dei quali schierati contro Putin, ma anche aggiornamenti sulla guerra, immagini, video e persino il discorso del presidente ucraino Zelensky al Congresso.

AGGIRARE LA CENSURA CON LE VPN

C’è però un sotterfugio cui stanno ricorrendo gli utenti russi per scansare i blocchi imposti da Putin: l'utilizzo smodato di VPN. Una VPN, infatti, “camuffa” l’indirizzo IP dei PC simulando una posizione geografica diversa da quella effettiva, in modo tale che le persone che navigano in Rete collegandosi dalla Russia possano comunque accedere ai siti oscurati o bloccati. Da inizio marzo, l'utilizzo dei servizi VPN per iOS e Android è aumentato del 1.500% nel Paese, per un totale di circa 6 milioni di download, come riporta un'analisi di SensorTower. Tuttavia, nelle ultime settimane, le autorità russe hanno fatto chiudere circa 20 popolari servizi VPN.

COME SARÀ L'INTERNET DEL FUTURO?

Questa drammatica situazione è ancora in divenire, ma quel che è certo è che modellerà un nuovo futuro per internet, non solo per i civili russi, ma per l’intera concezione condivisa di quella che, sin dal suo avvento, si pone come una rete globale capace di connettere il mondo intero, attualmente in procinto di essere diviso da una cortina di ferro digitale. Il rischio, oltre ai danni provocati dal conflitto, è che venga meno la missione intrinseca della stessa Rete internet, da sempre intesa come forza universale e globalizzante, e si generi quello che i ricercatori del Massachussetts Institute of Technolofy definiscono "splinternet", un'internet segmentata che potrebbe causare danni tecnologici alla Russia stessa.

Invece dell'unica Internet globale che abbiamo oggi avremmo un certo numero di reti nazionali o regionali che non si parlano tra loro e forse operano anche utilizzando tecnologie incompatibili - spiegano i ricercatori, come riporta Ansa. -Questo significherebbe la fine di Internet come unica tecnologia di comunicazione globale, e forse non solo temporaneamente".

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Commenti

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Federico

Non ho mai creduto nei "capitalisti buoni", ma la formulazione sociale del capitalismo se non altro pone un freno, obbligando il modello a garantire una parte di beneficio alla collettività da un lato e stabilendo freni agli snaturamenti che il controllo di grandi quantità di capitali può essere tentato di mettere in atto.
Però non userei la parola "morale" ma lo definirei "eticamente accettabile", il capitalismo per sua natura non potrebbe esistere senza violare parecchie istanze morali.
Nonostante questo Il modello capitalista resta comunque il migliore che si sia riusciti ad escogitare, quello che da un lato garantisce la maggior crescita del benessere sociale, e dall'altro grazie alla necessità di competizione soddisfa gli istinti predatori della specie umana.

Ora, sarebbe possibile instaurare un modello di capitalismo sociale in paradigmi come quelli dell'europa occidentale?
Solo parzialmente, e questo lo abbiamo fatto nel periodo dell'emergenza Covid, quando abbiamo mutuato dalla Cina l'ampio sistema di garanzie statali al credito, che rappresenta uno dei capisaldi del capitalismo sociale.
Però non potremo mai andare oltre questo, e non è questione di modello di governo ma di vincoli normativi nei quali ci siamo imprigionati da soli.

BATTLEFIELD

Il capitalismo sociale applicato da una Repubblica non mi dispiacerebbe(ma come?). Sarebbe probabilmente la forma più accettabile (moralmente)

Federico

Non è detto che gli imperi si frammentino, più spesso si restringono al nucleo originario tornando ad essere reami.
Assolutamente d'accordo sulla parte relativa al capitalismo, per il quale però non esiste un singolo modello.
I cento anni precedenti sono stati il secolo degli Stati Uniti e del capitalismo privato, questo è il secolo delle Cina e del capitalismo sociale creato da Xi Jinping.

BATTLEFIELD

Gli Imperi si frammentano sempre, l'Europa, avendo una lunghissima tradizione in tal senso, è riuscita a trovare una soluzione federandosi, prima o poi, dopo che saranno definitivamente crollati e si saranno trasformati in Repubbliche (vere), anche Russia e Cina troveranno la quadra. Facciamo da sempre lo stesso percorso...espansione,frammentazione,federazione. La federazione funziona solo se a federarsi sono Repubbliche che si riconoscono vicendevolmente. Io ho capito questo dalla storia. Il Capitalismo ci rende interdipendenti e ci obbliga ad iniziare un processo di riconoscimento reciproco. La Democrazia, rende più stabile tale percorso.

Federico

Sai quante sono i Paesi del mondo a riconoscere Taiwan?
Sono 7, solo 7.
Il più importante di questi è il Vaticano.

BATTLEFIELD

E chi ha riconosciuto Repubblica il Donbass? Fammi capire perchè l'Italia non riconosce Repubblica la Corsica e non interviene con la Francia? O con la cattolica Irlanda contro i Protestanti?

BATTLEFIELD

corretto, fin quando giudica se stesso all'interno dei propri confini

BATTLEFIELD

direi di no, inquadrerei la Russia più come una cleptocrazia

BATTLEFIELD

ecco "la Russia poi sparirebbe" si chiama deterrenza nucleare ed è l'unico motivo per cui la Russia non lancerà missili con testata atomica. Vai sereno

BATTLEFIELD

il termine "popolo" nel lessico comune, non indica solitamente la fascia molto benestante di una popolazione quanto i redditi medio-bassi (non si usa nemmeno per indicare il reddito medio). E comunque una cosa è sicura, il "popolo" Russo appoggia Putin con percentuali molto elevate. Sarà a causa della censura? Sarà a causa dell'abitudine? Non lo so. Quel che so è che chi vuole aiutare il popolo russo, è apertamente schierato contro il popolo ucraino

BATTLEFIELD

lì dovremmo vergognarci noi italiani ad aver permesso alla Francia di bombardare la Libia...

Norman Tyler

poche idee ma confuse ne ? la lega è tuo tovarich nella adorazioen ( o odorazione ? ) dell cuIo del vecchio ubriacone russo ...fascisti e komunisti ... le due facce dimmer+a della stessa medaglia di stagno

Bisanzio

Mr Biden sogna la ricca Siberia

Bisanzio

Chi si è preso il diritto di ammazzare Gheddafi?

Aristarco

Io si, evidentemente tu no, visto ciò che stai scrivendo...sei il solito che pensa sia meglio far finta di nulla e lasciar fare al dittatore di turno

Aristarco

Ti ho già spiegato la differenza in un post bello lungo, se vuoi ci riprovo...poi sembra il discorso del bullo di scuola, chi alza le mani sbaglia a prescindere, ti possono dire quello che vogliono ma se sei il primo a sparare un missile sei tu che hai torto, non certo la nato

gp

ma sai fare una analisi del testo e capire cosa c'è scritto nel commento? troppo difficile.

Condiloma Peperlizia

Certo sta massacrando civili in Ucraina esattamente come hanno fatto (forse peggio) gli americani in Libia, Afghanistan, ecc. Troppo buoni? Ma se stanno facendo di tutto per spingerlo a far partire qualche testata nucleare per il globo azz..

Condiloma Peperlizia

In effetti è benaltrismo, ma è utile per capire l'incoerenza delle scelte politiche attuali.

Aristarco

Ah beh si possono arrendersi e sottomettersi ai russi...bella possibilità di scelta...in Libia hanno avuto la possibilità di autodeterminarsi...invece continuano a farsi la guerra tra di loro...in Libia non c'è nessuna terra arida, visto che sono pieni di idrocarburi da estrarre

Aristarco

Certo che c'entra, perché l'unico motivo per il quale fatica è il nostro supporto, non l'avessimo dato insieme alle sanzioni adesso sarebbe già passato oltre...

gp

e cosa c'entra questo? ti sto dicendo che non ce la fa con l'ucraina (armata più o meno da noi), figuriamoci contro la nato, con solo gli stati uniti che spendono 700 miliardi di dollari in armi

Ikaro
Aristarco

Secondo te perché non riesce? Forse perché li stiamo aiutando?

Aristarco

N'altro diversamente abile nella comprensione di un testo...perché sarei benpensante?

gp

tra poco non riesce ad affrontare l'ucraina e tu pensi che conquisterà i paesi dell'urss sotto la NATO, ma siete seri?

Frazzngarth

appunto, in questo caso si sta criticando il metodo operatorio

Magnitudine

perché ci sono i benpensanti come te che andrebbero messi sotto aceto

Aristarco

Ah perché tu essendo sveglio, saresti felice ad una russia che riconquista i territori ex URSS....con un nuovo dittatore....tu si che sei furbooo

gp

Lo so che sono quello sveglio, sei tu che stai dicendo che stai dicendo che è nostro dovere bloccare Putin, e lo stiamo facendo solo per assecondare gli stati uniti, e la Germania ne sono la dimostrazione visto che non sono d'accordo sul blocco del petrolio e hanno anticipatamente bloccato il gasdotto, prima che mettessero qualche sanzione, così da essere riaperto quando vogliono, noi invece stiamo facendo solo quello che dicono gli americani.

Aristarco

Esistono stati su cui può avanzare che non fanno parte della nato ma sono in Europa e l'illazione è di putin stesso, non mia...lo stesso che dichiarava di non voler invadere l'Ucraina e chiedeva agli usa l'ora dell'invasione

Ps massacrando civili come non ci fosse un domani, siamo fin troppo buoni con lui

Condiloma Peperlizia

Che Putin avanzi oltre l'Ucraina è pura Illazione. In quel caso ha senso che si muova poi la NATO. Ma finché rimane confinato in Ucraina queste sanzioni e interventi sono eccessivi.

Aristarco

Il suolo europeo è già scenario di guerra e non fossimo intervenuti sarebbero già passati al prossimo stato sovrano

Aristarco

Tu sei quello sveglio in famiglia vero? Dove ho mai scritto che dobbiamo fare gli interessi americani? Dove? Ma tu vivi in occidente o in siberia? No, perché hai difficoltà di capire l'italiano

Ildebrando Jki

Tempo al tempo, servo

J0k3r_IT

la Russia non ha nessun interesse a dare il pretesto alla Nato di intervenire. Non sono degli idioti, anzi sono ottimi giocatori di scacchi... pagamenti richiesti in rubli per il gas docet.

Ildebrando Jki

In quanto usufruitore ti spetta diritto di critica, non sul metodo operatorio naturalmente, ma sulle disastrose conseguenze dello stesso.

Ildebrando Jki

Vero, verissimo, per questo esiste gente come te.
Altrimenti non esisteresti.
Metti l'uniforme di mosca, coraggio.

gp

almeno gli ucraini hanno la possibilità di scelta di fermare la guerra quando vogliono, e la ricostruzione sicuramente a spese nostre, in libia hanno lasciato un terra arrida destinata a essere scenari di guerra e passaggio di armi. siamo degli sch1f0s1

TheBoss

e quando i governi fantoccio sono messi dal blocco occidentale vanno bene ? L'instabilità di tutto il nord africa e parte del medio oriente a chi ha giovato ? All'Italia ? All'UE ? Agli abitanti di quei paesi ?
Dove sono le sanzioni e lo sdegno verso gli autori di quei "capolavori" ?

Fare quelle cose andava bene ? Spingere l'instabilità in Siria (alleata della Russia) finanziando e fomentando una rivolta contro il regime di Assad va bene ? Ha aiutato i Siriani ? Ha aiutato la distensione ?
Ha aiutato la democrazia, perché noi siamo per la democrazia vero ? Però non ci crea alcun turbamento emotivo combattere là con i nostri amici Sauditi, che ad oggi rappresentano una delle peggiori tirannie sul pianeta...

Da amanti della democrazia non dovremmo essere partner di una simile monarchia, dovremmo averla già invasa esportandovi la nostra democrazia come abbiamo fatto in Iraq ed in Afghanistan, avremmo dovuto armare i cittadini come abbiamo fatto in Siria affinché il popolo si affrancasse da tale tirannia. Ma forse è meglio usarli come emanazione dell'influenza occidentale. Chi se ne fott3 se poi qualche giornalista viene macellato da vivo, diciamo che sono un nuovo rinascimento...

Non ci crea neanche troppo rimorso che chi ha reso pubblici i "nostri" recenti crimini di guerra adesso stia marcendo in prigione (eh ma Putin ammazza i giornalisti sgraditi)

andando a ritroso puoi trovare a "intervalli regolari" episodi simili.

L'Ucraina non è in UE, non è nella NATO (meno di un mese fa Biden diceva che non ha i requisiti per entrare nella NATO), non è un paese amico più di quanto lo sia la Russia, non è un partner commerciale migliore o più importante della Russia ma è uno dei paesi più corrotti del mondo occidentale, è un paese in cui sono avvenuti crimini di guerra da parte di organizzazioni paramilitari filogovernative e denunciati da AI, OSCE e ONU e ben taciuti anche dal governo Zelensky che è ben lieto di continuare ad usare quelle organizzazioni che chiamarle criminali si fa torto alla organizzazioni criminali. La diplomazia occidentale avrebbe dovuto spingere questi paesi alla neutralità, come era desiderato anche dall'occidente alla caduta dell'URSS come era stato ribadito nel 2008 quando la loro candidatura per l'ingresso in UE era stato respinto.

Hai detto bene, va osservato TUTTO il contesto non solo quello europeo, e guardare esclusivamente il contesto EUROPEO, perchè è quello che "ci tocca da vicino", perché è quello per cui empatiziamo, fa perdere di vista troppo panorama e troppi punti e purtroppo i tuoi principi, i miei principi non rientrano (se non di facciata, se non per comodo) nelle logiche delle grandi potenze...

Karma Diamond

Immagino tu sarai in prima fila a combattere eroicamente contro il secondo esercito al mondo: quanto è bello internet e poter scrivere qualsiasi demenzialità senza temere conseguenze, vero?

Aristarco

Ricordo che chi ha cominciato ad usare per primo le armi non siamo stati noi...

Black_Codec

Non li accetta, vuole rubli

Condiloma Peperlizia

Io ho paura invece che stiano proprio spingendo ad usare il suolo europeo come scenario di guerra..

AndreA

Invece fare la guerra per idee diverse è democratico...!? Per come la vedo io si tratta d'ignoranza

Frazzngarth

Non sono un cretino, ma non ho comunque le competenze per criticare; se voglio criticare prendo una laurea in medicina con specializzazione in cardiologia, altrimenti sto zitto.

AndreA

Sono in pace con il mio cervello stai tra, tant'è che non ho mai detto di essere democratico e neanche fascista ma comunista mai e poi mai.

Ildebrando Jki

Qui se c'è un servo c'ha la foto del Joker, servo di Pootino, dai, quando la russia supererà l'ucraina e verrà in occidente metti pure l'uniforme di mosca e punta il fucile contro il tuo popolo, ti accoglieremo a braccia aperte ;)

Ildebrando Jki

Quando degli invasori busseranno alle porte di casa tua ti dirò con
molto piacere di cedergli l'impianto ànalè in modo da evitare io la
supposta.

landyandy

Se lecco un po il deretano può essere che si ricorderanno di me.
Meglio essere lungimiranti ;-)

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