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Follower finti, guadagni veri: come sono diventato un Influencer | + Intervallo

08 Maggio 2020 414

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Diventare influencer su Instagram acquistando follower finti e guadagnare soldi veri: era questo il mio obiettivo. Un esperimento di più di due anni nato quando la misura era colma, colma perché nel mondo delle relazioni tra aziende e influencer si navigava (e spesso si naviga tutt'ora) nel torbido.

Il profilo Instagram dell'esperimento

Nel dicembre 2016 ho acquistato poco più di 2.000 follower di Twitter al prezzo di una birra media. Questa volta è andata molto peggio: l'esperimento ha richiesto qualche anno tra le diverse fasi e non sapevo se e quando avrei recuperato i soldi spesi di tasca mia...

FASE 1: IL BOT (140$)

Sono convinto che l'origine del fenomeno sia da ricercare nel voyeurismo elevato all'ennesima potenza. Instagram è già una piattaforma guidata dal "farsi i mazzi degli altri" ma il meccanismo che ha dato il via al "follow-unfollow", la base su cui sono nati i bot, è ancora più perverso. Per qualche strano motivo, infatti, gli utenti di Instagram andavano a spiare i follower degli influencer più seguiti.

Questi erano organizzati cronologicamente: un follow-unfollow (anche manuale) faceva sì che il tuo nome spuntasse in alto nella lista dei fan del famoso di turno e, ripetendo l'operazione con costanza, si potevano guadagnare nuovi seguaci. L'algoritmo di Instagram aveva un campanello d'allarme: dopo un certo numero di operazioni simili in un arco di tempo ridotto, scattava il blocco dell'account o il ban temporaneo.

È in questo contesto che nascono i bot, software che possono essere installati in locale o sfruttati tramite servizi online a pagamento, permettendo di scegliere un bersaglio famoso per andare a caccia di like e utenti.


La piattaforma offre tantissimi filtri per trovare il pubblico migliore. Descrivere tutte le opzioni meriterebbe un articolo a parte; mi limiterò a dire che il livello di profondità raggiunto consente di targhettizzare, ad esempio, solamente le donne di 30 anni che parlano francese e amano i #gatticiccioni. Oppure, nel mio caso, chi si interessava al mondo auto e moto.

L'esperimento è partito proprio così, con i giorni di prova gratuita di alcuni servizi di bot online, potenzialmente pericolosi perché richiedevano di fornire utente e password dell'account Instagram.

Il sistema funzionava: ho impostato una frequenza di follow/unfollow/like/commenti molto bassa, scelto i miei target e avviato il bot ad orari che simulassero quelli di un essere umano. L'unica accortezza che mi si richiedeva era quella di mettere in pausa l'automatismo qualora desiderassi commentare e lasciare like di mio pugno.

FASE 2: ACQUISTO FOLLOWERS SU INSTAGRAM (89$)

La prudenza, forse eccessiva rivalutando a posteriori, è sempre stata la linea guida di questo mio esperimento: non volevo rischiare di perdere l'account. Anche la fase di acquisto dei followers Instagram (pagati con Paypal) è stata caratterizzata da un incremento lento e costante piuttosto che da un'esplosione da un giorno all'altro.

Qualcuno avrebbe potuto accorgersi che qualcosa non andava: la riuscita dell'impresa dipendeva anche dal fatto che restasse tutto segreto fino al momento della pubblicazione di questo resoconto.


Per far sì che ciò accadesse ho dovuto spendere qualcosa in più: potevo scegliere tariffe più convenienti ma quella che distribuiva gradualmente i followers mi è costata 88,99$, permettendomi di scegliere vari tagli di incremento. Ho deciso di crescere di 125 seguaci al giorno, cosa che ha dilatato enormemente i tempi ma mi ha permesso di simulare una crescita organica. Prevedendo un'eventuale perdita di utenti-bot, cosa poi accaduta, mi sono tenuto largo acquistandone 10.000.

La mia strategia non è stata la migliore, lo ammetto, e vi spiego perché nei capitoli successivi. Prima, qualche esempio di "professionisti" già avviati: (finti) influencer che ho seguito e tracciato nei numeri, evidenziando alcuni schemi ricorrenti.


Ai tempi dell'avvio dell'esperimento, ormai un paio d'anni fa, la strategia più in voga era quella di una crescita a picchi. I servizi di acquisto follower erano meno sofisticati, non avevano le garanzie sul refil dei seguaci persi ma erano anche più economici. Per questo motivo il finto influencer piazzava un ordine da 10.000 fan che poi sparivano con il tempo, sia gradualmente, sia in maniera massiccia e repentina. Diventava quindi necessario ripristinare i numeri con nuovi acquisti.

Nulla vieta di sfruttare più strategie contemporaneamente, unendo ad esempio l'utilizzo di bot con quello dei servizi di vendita seguaci. Le due immagini qui sopra mostrano due strategie diverse di influencer oggi attivi su Instagram e coinvolti in campagne e progetti.

INSTAGRAM POD: LIKE E COMMENTI (GRATIS)

Spesso si dice che viviamo in un mondo di egoisti: nulla di più falso, almeno per quanto riguarda i finti fenomeni dei Social Network. I pod smentiscono questa affermazione perché creano delle community in cui ci si sostiene a vicenda. Nella mia strada ho incrociato due tipologie principali.

Da un lato ci sono i gruppi, prevalentemente Telegram, dove ognuno pubblica la richiesta di like e commenti ad una foto. Prima di riceverli bisogna dare il proprio like e scrivere un commento alle dieci foto precedenti ad esempio. I pod sono organizzati in round, gestiti da bot e amministratori in carne ed ossa e funzionano bene, a patto che vogliate perdere tempo nell'eseguire le azioni richieste.

Parallelamente a questi gruppi, gratuiti ma ben organizzati, esistono servizi via web dove puoi caricare le foto, chiedere engagement e, pagando il balzello premium, mettere anche dei paletti sul tema del commento. Questo è utile se stai sponsorizzando un determinato prodotto o se vuoi farti notare da un marchio, chiedendo agli amici di pod di taggare il brand stesso. In caso contrario le regole prevedono "almeno tre/quattro parole e una emoji"...il risultato è questo:


Piattaforme simili sono fatte davvero bene, molto versatili e semplicissime da utilizzare: da PC o da smartphone seleziono la foto che voglio pompare artificialmente e quanti crediti voglio spenderci. Semplificando: 1 credito è uguale ad un commento alla mia foto mentre per guadagnare crediti posso commentare le foto altrui (1 credito ogni 2 o 3 commenti).

Chi potete trovare in questi pod o piattaforme? Di tutto: da Giuseppina la wannabe influencer di moda al personaggio della TV o della radio, passando per lo studio medico di chirurgia plastica. Non vi basta? C'è anche la Pizzeria Tal dei Tali o il classicissimo Giovanni, quello che fa le duckface nelle foto e vuole diventare "life coach influencer" definendosi "digital entrepeneur" e mostrandosi sempre in foto #urbex. Rigorosamente a petto nudo.

Ci sono anche i volti noti? Gli influencer "grossi"? Difficile trovarli qui: loro sono organizzati con pod privati, molto più interessanti perché l'accordo è quello di commentare mettendoci un minimo di cervello, sforzo e impegno (rispetto agli esempi degli screenshot qui sopra). I commenti risultano quindi realistici.

I DANNI E COME EVITARLI

Questo esperimento mi è costato molto, e non parlo solo di soldi. Spesso il danno maggiore non è quello visibile e, in questo caso, il sacrificio nascosto è quello del posizionamento del mio profilo agli occhi dell'algoritmo. Da un engagement di tutto rispetto, ai tempi della manciata di migliaia di follower reali che avevo, sono passato a percentuali disastrose. Oggi il mio engagement è dello 0.69%, irrisorio se consideriamo una media del 4% per account da 10.000 followers.

Non usate queste percentuali per capire chi è vero e chi è finto: personalmente sono stato un "truffatore" pigro e poco costante e il tasso di engagement può essere falsato. Non ci sono istruzioni precise, si impara sperimentando; possiamo però riassumere la strategia con i seguenti punti:

  • comprare i follower
  • comprare i like per ogni foto
  • acquistare commenti per ogni foto (o procurarseli con un pod)
  • acquistare visualizzazioni storie

Bilanciando artificialmente like, commenti e follower nel numero ideale, si può raggiungere quel tasso di engagement che ci fa percepire come reali quando scrutinati da un social media manager o un digital marketing manager poco attento.

FASE 3: GUADAGNARE FACENDO L'INFLUENCER (420€)

Terminate le prime fasi e creato un profilo sufficientemente convincente nei suoi numeri, mi lancio nella fase finale: vendermi come influencer. Mi iscrivo ad un paio di piattaforme ma scopro che la prima richiede di accumulare crediti che poi vanno convertiti in buoni di ogni tipo (Amazon, negozi online e via dicendo). Troppo poco per me, non ho perso tutti questi mesi per entrare nel giochino dei punti fragola: porto a casa il buono da 20€ sfruttando le promozioni iniziali e decido di cambiare aria.

DISCLAIMER: le piattaforme per influencer non hanno niente a che vedere con le pratiche truffaldine descritte sopra dato che offrono un servizio legittimo e legale (con regolare fattura o ritenuta d'acconto)

Scartata anche la piattaforma con logica pay-per-click, comprare follower aveva infatti rovinato l'engagement reale e non avevo speranza di guadagnare cifre soddisfacenti (raccolti poco meno di 4€), scelgo di puntare tutto sul network che paga a campagna.

Dal profilo imposto le cifre richieste per i miei servigi da influencer e mi accorgo di aver puntato troppo in alto. Arrivano però proposte interessanti dai 30 ai 150€ per sponsorizzazione.


Ne accetto alcune, leggo il briefing, invio le bozze, faccio le modifiche richieste (più nello stile che nel contenuto, anche in questo caso la colpa non è della piattaforma/network ma dell'azienda che mette dei paletti) e pubblico tutto sui miei social, tra storie e feed di Instagram. In alcuni casi mi viene chiesto anche un post su Facebook.

Dopo qualche mese emetto regolare fattura e mi arrivano i pagamenti, circa 420€ lordi sommando tutte le proposte accettate, scelte sempre con l'ottica di non compromettermi agli occhi dei miei follower reali, evitando quindi un commento di tipo qualitativo e limitandomi a fare da vetrina per dati oggettivi.

Così si conclude l'esperimento...forse. A voi le conclusioni, a me affrontare le conseguenze (se ci saranno). E se decidessi di continuare facendo un acquisto da 100.000 followers per provare a giocare con i più grandi?

INTERVALLO: I RETROSCENA DELL'ESPERIMENTO

Volete saperne di più? Nell'episodio odierno de l'Intervallo, con Andrea Nepori e Lorenzo Paletti, trovate ulteriori retroscena e curiosità.

In questa puntata trovate le risposte ad alcune domande lasciate in sospeso nel video e alcuni cenni sulle questioni legali che ruotano intorno all'acquisto di followers.

Intervallo è su Spreaker, nostro partner tecnico per la distribuzione, e su tutte le piattaforme di podcasting.

Potete seguire l'Intervallo iscrivendovi su:

VIDEO

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Commenti

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NihilGuru

Beh allora tanta roba! Almeno aveva una qualità vera

MJ

Curiosità: si possono acquistare "follower" per un canale telegram? Chiedo perché, per un certo canale di offerte, c'è un andamento di partecipanti che sembra strano.. Posso capire una crescita nei giorni verso Natale. Però poi ci sono delle crescite repentine (in pochi giorni) a cui seguono diverse settimane di perdita lenta.. poi tornati sotto una certa soglia, di nuovo la crescita veloce e così via..
Curiosità, nulla più.. ma potrebbe essere un caso simile a quello dell'articolo?

artick82

generalmente un settore di cui ne sai già qualcosa.

Frederik

I pratica sbattendosi un pò prima e con qualche centinaio di spesa si arriva a prendere dai 400€ in su non facendo nulla?
Che dire

apps accaunt

può essere...era un rant generico piuttosto che commento puntuale all'articolo..su questo hai ragione

skelektron

Come ti dicevo, ho letto il tuo commento ma magari lo hai postato come risposta alla persona sbagliata, così come non hai ripreso il senso dell'articolo ma hai semplicemente detto la tua (da me condivisa quasi totalmente) opinione.

apps accaunt

contento che tu rida...e cmq ripeto l'articolo l'ho letto...la mia considerazione generale è come instagram e soci siano a mio parere lo zero dell'inutilità assoluta e che chi ci sta dietro, ci perde tempo (sempre a mio parere) ecc ecc si merita tutto il nulla cosmico che questi social producono, sia da influencer "veri" che da influencer "farlocchi" come questo tizio qua. Il semplice fatto che si possa dal nulla fare una cosa cosi ti da il metro dell'assurdità di tutta sta roba.
E' ovvio che non hai letto il mio commento, anzi forse l'hai letto ma nn l'hai capito

LordRed

Completamente d'accordo. Io personalmente trovo che sia abbastanza evidente quando un post è sponsorizzato, ma ci sono tante persone che pur stando tutto il giorno a guardarli non se ne rendono conto. Di loro mi dispiace ma fino a un certo punto. Tutto sommato siamo d'accordo su tutto

simone

Luigi articolo molto interessante! Una domanda...Come si capisce in che settore cimentarsi nel postare foto e contenuti in modo che sia il più appetibile possibile per ottenere richieste di pubblicità ?

simone

Come si capisce in che settore cimentarsi nel postare foto e commenti in modo che sia il più appetibile possibile per ottenere richieste di pubblicità ?

L0RE15

Vero in merito alle regole. A quel punto salta fuori l'onestà intelletuale e l'educazione: se una legge è mancante, non è che si ha il diritto di fare i furbi. O meglio, chiunque può decidere di farlo, ma io preferirei avere un'immagine pulita ed onesta piuttosto che fare le classiche "furbate" dicendo "ah ma la legge me lo consente" oppure "manca una legge". Il buonsenso non ha bisogno di leggi, l'onestà nemmeno: questione di modi di pensare e stili di vita! :)

LordRed

Il vero problema sono gli analfabeti funzionali. Se un utente non si rende conto che l'influencer sta pubblicizzando un prodotto (e magari ti fornisce pure un codice sconto) beh ti dirò che fanno anche bene. D'accordo però su fatto che si tratti di una cosa che va regolamentata, ma se lo stato non fa nulla, l'influencer si limita giustamente a rispettare le poche regole imposte.

L0RE15

Disprezzare assolutamente no: come dice lei è un lavoro. Però molti di questi pseudo influencers nascondono questa cosa e, anzi, tendono a negarla. Oggi con il cambio di leggi e l'obbligo di indicare se è una pubblicità pagata, le cose forse stanno cambiando, ma prima era la sagra della falsità (e purtroppo il discorso potrebbe ampliarsi anche a blog e siti).

Alex Bianco

Ma infatti i social ( piu che altro facebook) sono nati per UNIRE persone lontane tra loro e che magari non si vedevano da anni...stop.
Il fine era quello e nulla di piu...connettere persone e parlarci.
Poi il tutto,come sempre, degenera quando ci sono di mezzo milioni di persone e i social si sono trasformati in baracconi da circo in cui regna la superficialita' di chi non sa' come passare il tempo, tra fake news perche' ci si guadagna su ( con conseguente e maggiore rincoglionimento delle persone) ed edonismo rapportato all'ennesima potenza (instagram e' il re per eccellenza) in cui c'e' una spasmodica ricerca di qualcuno che ti guardi senno' la tua autostima va' a picco (quante persone psicologicamente deboli).
Insomma...una bella cura disintossicante ,ogni tanto durante l'anno, dai social non fa' mai male

Alex Bianco

Ma infatti i social ( piu che altro facebook) sono nati per UNIRE persone lontane tra loro e che magari non si vedevano da anni...stop.
Il fine era quello e nulla di piu...connettere persone e parlarci.
Poi il tutto,come sempre, degenera quando ci sono di mezzo milioni di persone e i social si sono trasformati in baracconi da circo in cui regna la superficialita' di chi non sa' come passare il tempo, tra fake news perche' ci si guadagna su ( con conseguente e maggiore rincoglionimento delle persone) ed edonismo rapportato all'ennesima potenza in cui c'e' una spasmodica ricerca di qualcuno che ti guardi senno' la tua autostima va' a picco (quante persone psicologicamente deboli).
Insomma...una bella cura disintossicante dai social non fa' mai male.

LordRed

Va bene è legittimo.
La risposta è sempre no. Lascio a te capire il perché.

Nino

Dipende pee quale, se parli di quella italiana, lo sono.

TheAlabek

Per la legge no

TheAlabek

Veramente è legittimissimo

sgarbateLLo

Verrebbe una battuta troppo facile su Trump

sgarbateLLo

È un influencer di se stesso

Soprano

a proposito ieri mi è capitato un account aperto a maggio con 400 follower una tizia non ricordo non mi sembra tanto normale

SalvaJu29ro

Bell'articolo
Mai avuto nulla contro gli influencer, anche se non mi è mai interessato di social tipo Instagram.
Come in qualunque lavoro esistente, ci sono quelli che lavorano scorrettamente.
Ben svegliati

SalvaJu29ro

Poteva andare peggio: potevamo vivere cento anni fa

SalvaJu29ro

Sgarbi.
Niente, fa già ridere così

SalvaJu29ro

Quello che hai detto all'ultimo non è nato con gli influencer però

Nino
Nino

Eccerto, almeno fingo qualcosa, io invece la devo scaricare aggratisse. Lol.

Peppuzziniello69

Vuoi essere come Berlusconi pieno di ragazze e di milioni!
Me la ricordo ancora! LOL

Peppuzziniello69

Adoro quel film!!!! :D

apps accaunt

Certo...ma oltre a quel fenomeno esiste anche quello "reale" dove milioni di persone vere fanno salire sul piedistallo personaggi di valore inesistente..come scrivevo prima..lo zero assoluto del nulla cosmico

skelektron

Mi fa ridere perché fai accuse senza conoscere la gente a cui rispondi, io non conosco uno, che fosse un singolo influencer o youtuber perché come dicevo li ritengo fonte di anticultura per la società.
Ciò non toglie che riconosco che per coinvolgere tante persone, almeno debbano avere creatività e intelligenza tali da creare contenuti di qualità.

Comunque, il punto è che come suggeriva chi ti ha risposto prima di me, è ovvio che non hai letto l'articolo, che parla di tutt'altro rispetto a quanto dici, e cioè di come l'autore dell'articolo sia diventato influencer solo acquistando follower e like ai post, quindi il tuo commento era completamente fuori luogo.

Nino

Ce chi lo fa er Sofa' :PP

Nino

Eccerrto e' tutto vero.

Nino

Eccerto, flatulenzer.

Nino

No siamo scemo piu' scemo completi.... Ma sono molto intelligente

Nino

Il berlusaka, va bene rosico, vorrei le donne del Berluska e soldi. cit 883.

Nino

Eccerto, sti flatulenzer imbroglioni.

Nino

Siamo in due allora scemo piu' scemo.....

Nino

Pure io mi Arrabbio.

Nino

Falla sta gara.

Nino

Andiamo nel baratro, abbiamo toccando il fondo.

Nino

Solo con 123k ti danno, ce chi ne ha di piu'.

Nino

Famo parte pure noi.

Nino

Sono fancazzisti.

Nino

Quelli no, uno di quelli potresti essere tu elusore filiale che porti li figli all'estero.

Nino

Sono la stessa cosa.

Joe

Ripeto e ribadisco, poi chiudo. Si tratta di un errore palese ed ovvio che non è bello da leggersi, figuriamoci. Ci mancherebbe. Scrivendo con un cellulare o un tablet (li/gli) può capitare.

Ti chiedo allora: è giusto correggere gli altri (chiunque esso sia) non sapendo se si tratti di distrazione o mancanza? È questione di buona educazione e rispetto. In fondo non conosci chi scrive.

Buona domenica anche a te.

Grass

Ma hai letto l'articolo?

Perché uno strafalcione, come tu stesso lo hai definito, non è mai bello da leggersi.
Questo a prescindere dal tuo punto di vista.

Buona domenica!

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