
12 Aprile 2022
A un paio di giorni di distanza dalle accuse mosse da Frances Haugen, ex dipendente di Facebook, Mark Zuckerberg ha replicato. Lo ha fatto in una lettera aperta diretta ai propri dipendenti, pubblicata sotto forma di post proprio sul social network che ha contribuito a fondare.
Secondo Zuckerberg, quelle di Haugen sono delle affermazioni "illogiche", che non rispondono a ciò che Facebook fa in realtà, a partire dall'accusa di dare la precedenza al profitto rispetto alla sicurezza e al benessere degli utenti:
"Non è vero. Ad esempio, quando abbiamo introdotto il principio MSI (Meaningful Social Interactions) per quanto riguarda il feed delle news, sapevamo che avrebbe mostrato meno video virali e più contenuti prodotti da famiglia e amici, con una conseguente riduzione del tempo speso su Facebook, ma l'abbiamo fatto comunque perché la ricerca suggeriva fosse la scelta migliore per il benessere delle persone".
Dal punto di vista della testimone, il principio MSI è stato semplicemente un metro introdotto arbitrariamente da Facebook a discapito di altri cambiamenti che avrebbero invece potuto impattare significativamente sulla disinformazione e i contenuti ingannevoli: condivisione di materiale basato sull'odio come benzina per la rabbia.
Un'affermazione illogica, secondo Zuckerberg, perché coloro che pagano per gli inserti pubblicitari su cui Facebook si regge chiederebbero di non essere associati a contenuti pericolosi o rabbiosi.
Per quanto riguarda la ricerca secondo cui Instagram è pericoloso per le adolescenti - su cui Facebook avrebbe sostanzialmente glissato, prendendone in considerazione solo una parte - Zuckerberg ha sottolineato come i risultati evidenziassero che secondo le ragazzine intervistate l'uso di Instagram contribuisse a farle sentire meglio piuttosto che peggio durante i "momenti difficili dell'adolescenza".
Respinte al mittente anche le accuse di aver influito alla diffusione dei messaggi d'odio che hanno portato all'assalto del Congresso lo scorso 6 gennaio, perché, come ha spiegato la vicepresidente della policy sui contenuti di Facebook, "la responsabilità dell'assalto sta in coloro che hanno infranto la legge". In conclusione, Zuckerberg ha passato la palla alle istituzioni:
"Ci stiamo impegnando per fare del nostro meglio, ma a un certo livello l'organo giusto a cui rivolgersi è il nostro Congresso eletto democraticamente. Ad esempio, qual è l'età giusta per usare internet? In che modo i servizi del web dovrebbero verificare l'età delle persone? In che modo le aziende dovrebbero bilanciare la privacy degli adolescenti lasciando accesso ai genitori sulle loro attività?".
A ribadire il concetto anche la portavoce di Facebook Lena Pietsch, che in una nota diffusa al termine dell'audizione al Congresso di Frances Haugen ha chiosato:
"Oggi, una sottocommissione per il commercio del Senato ha tenuto un'audizione con una ex product manager di Facebook che ha lavorato per l'azienda per meno di due anni, non ha avuto rapporti diretti, né ha mai partecipato a una riunione decisionale con i dirigenti e ha dichiarato più di sei volte di non aver lavorato sull'argomento su cui è stata interpellata. Non siamo d'accordo con la sua descrizione di molte questioni su cui ha testimoniato. Nonostante questo, siamo d'accordo su una cosa: è ora di iniziare a definire regole standard per internet. Sono passati 25 anni da quando le regole per internet sono state scritte e invece di aspettarsi che l'industria prenda decisioni di carattere sociale che spettano ai legislatori, è tempo che il Congresso agisca".
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Commenti
Lercio:Facebook, Mark Zuckerberg si difende: il profitto non viene prima degli utenti
Facebook, Mark Zuckerberg si difende: il profitto non viene prima degli utenti
Viene mooooooolto prima.
Il profitto viene prima. Su questo non c'è dubbio.
Poi si può decidere quanto profitto sacrificare per qualche scelta etica. Ma il fine ultimo è il profitto.
Se così non fosse quando ha creato facebook invece di fare azienda, cause e investimenti avrebbe dovuto rilasciare tutto open source e regalarlo al mondo.
Ma infatti non viene prima degli utenti, viene prima di qualsiasi altra cosa, persino prima di sua madre.
E da quando??
"Il profitto non viene prima degli utenti... diamine, ma questa dove ha studiato economia??"
Secondo me sei troppo drastico. Hai guardato il problema solo da un punto di vista, vorresti limitare il libero pensiero ma non ti sei espresso per niente su chi raccoglie dati degli internauti e li rivendere come mele al mercato.
Anche a me. Strano
Non viene prima, viene molto prima.
Mark Zuckerberg si difende: il profitto non viene prima degli utenti... poi scoppia a ridere
Esatto, serve intanto una educazione all'uso corretto, ma comunque, serve prima di tutto l'educazione. Perchè se uno insulta ed offende gratuitamente, tanto educato non è.
Poi si, un conto è essere anonimi nei confronti degli utenti, come magari in questo caso, un conto è invece nei confronti delle forze dell'ordine. In questo caso, basterebbe rispondere penalmente di quello che si dice e che si fa, esattamente come succede per strada. Questo succede, ma non sempre, ma quelle poche volte che qualcuno è stato beccato, sicuramente se ne è pentito. Penso a quelli che hanno minacciato il PdR qualche tempo fa, c'è un reato, ed è giusto pagarne le conseguenze.
A quel punto non c'è più bisogno dell'educazione specifica, basta la semplice educazione.
Esattamente come se per strada offendi una persona e ti prendi una querela, la stessa cosa deve succedere online.
A quel punto, rimane sempre la libertà di pensiero e parola (che non mi stancherò mai di dire che è ben diversa dalla libertà di dire fesserie), ma almeno si risponde davanti alla legge di questo pensiero e parola. Un conto è essere critici nei confronti del governo di turno, che ci sta ed è sacrosanto, un conto è augurare le peggio cose alle persone
...Per caso la usavi anche su Twitch? Mi è giunta voce di un leak notevole ieri notte...
Sono d’accordo. Facciamo un’epurazione di massa!
Scherzi a parte, per quanta verità ci sia dietro la tua considerazione, il problema qui è un altro. Internet non può continuare ad essere visto come uno strumento d’uso comune innocuo al pari di una lavatrice o di un materasso. È invece uno strumento complesso di estrema utilità ed anche pericolosità, al pari delle automobili. E al pari delle automobili avrebbe bisogno di essere regolamentato, ed essere “concesso” in uso libero (passatemi l’espressione) solo dopo l’età adulta e una educazione volta al suo uso corretto con tanto di esami e “patente” d’uso.
I controlli dovrebbero essere più serrati e andrebbe resa impossibile l’anonimità sui social e su qualsiasi piattaforma di interazione tra persone, così che chiunque debba sempre e comunque essere cosciente che risponderà legalmente, oltre che moralmente, di ciò che dirà o farà online.
Purtroppo, come hai detto, troppe persone sono troppo stupide, troppo ignoranti o troppo menefreghiste per comportarsi in maniera corretta su internet, quando è convinta di non essere perseguibile, per cui va eliminata l’impunità che regna sovrana online, è concesso l’uso di internet solo dopo un’adeguata educazione e sotto un “codice della rete” paragonabile a quello della strada.
Probabilmente la mia è pura utopia, ma ditemi se sarebbe tanto sbagliata come idea.
PS: in tutto ciò mi unisco a quelli che schifano Zuck più della peste.
https://uploads.disquscdn.c...
Nel senso che serve avere utenti per avere profitto, non c'è il rischio di impantanrsi come con l'uovo e la gallina
Potrebbe anche darsi, alla fine i soldi son soldi e Facebook è un'azienda.
Il problema vero è un altro: la gente fa sempre più schifo.
I disordini? Sono facinorosi che andavano arrestati subito. Un conto è una protesta, un conto sono episodi del genere.
IG pericoloso per gli adolescenti? Che educazione hanno ricevuto se per loro un social è pericoloso? I problemi degli adolescenti son sempre quelli da secoli (meno le guerre, il lavoro e le malattie, a seconda di dove ti trovi nel mondo), e per ogni momento della storia c'è sempre stato un qualcosa, a volte serio, penso al problema dell'eroina, a volte meno, come le ribellioni culturali con capelli, minigonne e altro.
Continuiamo a non voler trovare i veri colpevoli dei nostri problemi, e questo vale per tutto.
Riassumendo:
I facinorosi e violenti che si organizzano online (e potevano farlo benissimo su altre piattaforme, ma per comodità, usanze e altro hanno usato FB) e causano rivolte: dei c0glioni.
Giovani che si deprimono e si creano problemi: adolescenza.
Genitori che non stanno dietro ai giovani e che si son evidentemente scordati cosa vuol dire essere adolescenti: dei c0glioni.
Personaggi che diffondono fake news: dei c0glioni.
Politici che fomentano e....: dei c0glioni.
Morale, sono sempre le persone ed il loro assieme (società) il problema. Il resto è un contorno. I problemi si risolvono alla base, sempre.
6 ore dopo la fine del disservizio, ho cominciato a ricevere mail spam. Sono a quota 7 nelle ultime 24 ore, guarda caso indirizzate alla mail (privata) associata all'account Facebook. Coincidenza?
https://uploads.disquscdn.c...
Che uomo brutto...
ci feediamo
ma stai zitto
Non ti crediamo
E perchè dovrebbero pubblicarle su una testata di tecnologia?
Vai su facebook se vuoi parlare del più e del meno
Cmq project veritas ha pubblicato in questi giorni 2 interviste sottocopertura a scienziati della jhonson&jhonson e della pfizer. Qui non li pubblicheranno mai per paura, ma qualcuno li ha visti? Niente da dire?
"secondo le ragazzine intervistate l'uso di Instagram contribuisse a farle sentire meglio"
Definire la parola "meglio"
Perchè farle diventare delle ign0ranti e superficiali sosie di Kim Kardashian con una malata sindrome da piedistallo non sembra tutto questo meglio.
Anzi potrei giurare che se a queste gli venisse tolto il telefono per 24h rischiamo di portarle al suicidio.
Quindi mio carissimo Non interessato al denaro o i dati utente: non hai portato alcun beneficio nella società, l'hai solo fatta progredire.
A me sembra sincero.
Io gli credo.
Ah ma si è dato al cabaret vedo.
Una delle società più capitalistiche al mondo mette il profitto al secondo posto.
Chi l'avrebbe mai detto.
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ahahahahah cos'è il 1° aprile oggi?