
29 Marzo 2023
Era il 3 aprile del 1973 quando l'ingegnere americano Martin Cooper eseguì la prima telefonata da un apparecchio mobile, quello che per i successivi quarant'anni avremmo chiamato telefono cellulare. Negli ultimi dieci e più anni il cellulare si è evoluto in smartphone, un passaggio che ha finito per cambiare ulteriormente e in maniera radicale le nostre vite. Perché oggi, con il figlio o forse il nipote del cellulare, si possono anche fare le chiamate, mentre cinquant'anni fa la storia era nettamente diversa.
L'oggetto che consegnò Cooper alla storia pesava oltre 1 kg e necessitava di circa 10 ore di carica per garantire poi un'autonomia di appena mezz'ora. Eppure per l'epoca passeggiare nella Sixth Avenue di New York come fece l'ingegnere americano provando a chiacchierando con qualcuno che era da tutt'altra parte, sia pure con un mattone da un chilo all'orecchio, era avanguardia pura. Oggi e a dire il vero da qualche anno le chiamate sono passate in secondo piano rispetto alle diverse altre forme di comunicazione che ci consentono gli smartphone.
Tanta era l'emozione, ci racconta la storia, che l'ingegnere "steccò" il primo tentativo, sbagliando a comporre il numero. Il secondo tentativo fu quello buono, e Cooper riuscì a contattare il collega e rivale John Engel dicendogli che lo stava contattando dalla strada, da un apparecchio mobile, da un "cellulare" per l'appunto. Da quel momento trascorsero poi dieci anni affinché Motorola portasse sul mercato il primo telefono cellulare per tutti, o meglio per tutti coloro che potevano permetterselo.
Il Motorola DynaTac 8000X - ne abbiamo parlato all'inizio del mese scorso - fu subito soprannominato the brick, il mattone: pesava 800 grammi, parecchi ma comunque circa 400 in meno rispetto al cellulare che utilizzò Cooper per la prima telefonata a New York. Comunque in dieci anni di passi avanti non ne erano stati fatti parecchi: si trattava di un dispositivo da 25 cm di altezza e con una batteria da 40 minuti in conversazione, appena 10 in più rispetto all'antesignano di Cooper. Non fu un successo commerciale, ma per fortuna Motorola e l'industria assorbirono bene il colpo. Altrimenti non saremmo qui.
Foto di tommyzwartjes da Pixabay.
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Commenti
ancora non ho chiaro se sia stata una tragedia o meno questo avvenimento!
mancava solo l'infrastruttura per la gestione dei segnali, poca roba...
vero
Hai omesso di dire:
- oggi come oggi
Il mercato potenziale c'era, basta pensare che a quel tempo imperversava il CB sulle auto, il problema era costituito solo dai costi proibitivi per l'epoca.
anche per i display pieghevoli oled ne sono passati di anni dai primi prototipi del 2007-2010, prima di vederli su prodotti commerciali
Pronto, dove sei?
Probabilmente c'era da costruire tutta la filiera e studiare migliorie per renderlo vendibile, che come visto dopo 10 anni non era poi così estreme.
Oggi sul settore ci sono miliardi di investimento, decine di migliaia di aziende che studiano ed investono (parlo delle varie componenti) mentre al tempo non c'era nemmeno il mercato se non in ipotesi.
insomma un mercato "diesel"
Magari può non sembrare molto tempo, ma dal punto di vista tecnologico è un eternità
più che altro mi stupiscono i 10 anni tra primo test riuscito e primo prodotto commerciale!
Solo 50 anni fa assurdo