
Economia e mercato 16 Gen
Apple si prepara a fare sempre più affidamento sulla sua filiera indiana - come emerso anche di recente - e a darne conferma è niente meno che Piyush Goyal, il ministro del Commercio e dell'Industria indiano che ha espresso un dato molto interessante nel corso di una recente conferenza stampa.
Secondo quanto riferito da Goyal, la casa di Cupertino sta già producendo il 5-7% degli iPhone in India, ma questa percentuale dovrebbe salire al 25%. Ovviamente non è stata citata direttamente la nuova generazione di smartphone che arriveranno a settembre, ma è probabile che sarà proprio la filiera produttiva degli iPhone 15 a dare il via alla transizione, anche perché i recenti rumor guardano proprio in questa direzione, con le fabbriche di Foxconn che stanno già cominciando i primi preparativi per la realizzazione in India dei modelli di prossima generazione.
Il rapporto del ministro Goyal è anche in linea con quanto emerso anche da altri report che suggeriscono come entro il 2027 Apple produrrà la metà degli iPhone in India, quindi il target del 25% - che viene definito come un'altra grande storia di successo per l'India - entro i prossimi tempi appare decisamente realistico e coerente con le previsioni. Al momento non è chiaro quando verrà raggiunta la quota del 25% - report dello scorso anno sostenevano entro il 2025 -, ma è probabile che ciò possa avvenire molto prima del previsto.
D'altronde il desiderio di Apple di abbandonare la Cina - o comunque di ridimensionarne pesantemente il ruolo nella sua filiera - è ormai sempre più evidente e anche i recenti problemi causati dalla politica Zero COVID - come tutta la questione relativa all'impianto di Zhengzhou - hanno reso ancora più necessario un distanziamento da quello che ormai diventa sempre più palesemente un alleato scomodo.
Apple non è intervenuta per confermare o smentire le dichiarazioni del ministro Goyal, ma è abbastanza plausibile che il processo di trasferimento in India di quote sempre più rilevanti della filiera produttiva è ormai solo questione di tempo e che sarà proprio con il lancio degli iPhone 15 che questo fenomeno dovrebbe assumere maggiore rilevanza.
Commenti
Io onestamente non concordo sul fatto che vi sia una verità.
Tutto il resto viene poi con differenze coneguenti all'assunto di partenza.
è proprio lì il problema, nel mondo in cui viviamo tutti, che piaccia o meno, c'è UNA verità, l'unico nostro problema è che non sappiamo quale sia. in questo sistema sociale non incentiviamo la scoperta di quale sia, ma pretendiamo di imporle tutte come verità in egual misura, ed è una differenza sostanziale. addirittura c'è chi pretende di poter sostenere qualcosa solo perchè sa che è una delle possibili verità, ed in un certo senso questo comportamento è persino socialmente incentivato, oltre che accettato.
No, è possibile, ma se io ora offendessi te o tu me non ci sarebbe l'assenza.
E' l'eventualità riferita prettamente (ma non esclusivamente) a chi faq giornalismo di professione e se ne parla anche qui:
https://temi.camera.it/leg17/post/OCD25-280.html?tema=temi/nuovi_reati_d
sul sito della camera dei deputati.o se vuoi approfondire (ne dubito) qui:
https://www.diffamazioni.it/diffamazione-a-mezzo-stampa-tutto-quello-che-devi-sapere/#sottotitolo2
no, ma è implicito che la persona sia assente dal momento che pubblichi l'offesa on line
vero, il sistema è ancora punitivo e non preventivo.
A mio avviso il problema è che la tua ipotesi prenderebbe in considerazione un unico pensiero "giusto".
Non esiste, se non in un mondo utopico, una cosa del genere.
E' giusto mangiare carne?
E' giusto dare uno scappellotto ad un figlio?
E' giusto fumare?
Si puo andare avanti all'infinito ma ci sono risposte per cui il "giusto" è un "semplice" punto di vista che non puo (e spero non sia mai) condiviso a livello universale. Ma neppure locale.
Quello di cui hai parlato mi ricorda Minority Report...
ma è innegabile che il reato esista al di là della manifestazione dello stesso. in un caso lo si vuole tollerare, nell'altro no. a me pare evidente la scelta. come ho scritto nell'altro messaggio poco sotto, la sfida dovrebbe essere quella di ottenere un sistema sociale nel quale si possa in qualche modo far cadere la società in una condizione di virtuosismi che determini il sostentamento della stessa. solo che chiunque voglia provare a concepire tale sistema sociale si va a scontrare con l'impossibilità di evoluzione di quello in essere, per definizione, vede come nemico qualunque tentativo di cambiamento.
ma semplicemente è perchè si è definito un sistema sociale di diritti basati sul "buon senso" su "cio che è giusto", riconosciamo diritti che non siamo in grado di difendere, solo di far pesare delle scelte a posteriori. se è reato esternare il pensiero allora lo è al di là dell'atto, il reato diventa quello del "cambiare l'opinione altrui", non va a ledere il singolo, va a ledere la comunità. solo che una volta che è stato fatto, beh, è stato fatto e nessuno lo va a far pesare, quindi a posteriori si interviene su un singolo ma non cambiando nulla. questo qui non è un sistema sociale per la difesa del diritto, è un sistema sociale per far pagare le colpe, i cui fondamenti non sono molto diversi dal sentore comune della "giusta pena" o perfino della "giustizia divina". su questo aspetto (come su tutto il sistema sociale, e in parte anche economico) non sono stati fatti grossi passi in avanti ricercando definizioni più funzionali. ci sono solo tante tristi contraddizioni.
Nell'articolo postato si parla di diffamazione a mezzo stampa.
Ma ovviamente non lo ritieni pertinente perchè non conferma la tua visione. Mi dispiace ma è molto più attendibile di te o me.
Inotre hai chiesto tu link a sentenze e ovviamente li hai ignorati quelli che parlavano di sentenze su diffamazione tramite social network.
Dici che si puo essere querelati come se fosse una conferma alle tue tesi... Guarda che si puo anche essere assolti XD
Diritto di satira è uno tra le motivazioni per cui un comportamento che rientra all'interno dell'articolo 595 c.p. puo non venir sanzionato, assieme al diritto di cronaca e al diritto di critica quello che ti ho più volte indicato.
Ma tu, in maniera direi molto fanciullesca, tiri fuori ciò che ovviamente non sarebbe inerente al singolo caso omettendo quello che invece lo è.
A questo punto il comico lo stai impersonando tu!
Cosa vorresti che cambiassi le frasi o ne omettessi delle parti sul quote di un articolo scritto da altri?!?
E poi cosa per accusarmi di prendere frasi fuori dal loro contesto?!?
Io chiedevo serietà, questa non lo è minimamente.
Fino a prova contraria non abbiamo neppure una visione differente sul diritto di cronaca, IO NEPPURE NE HO PARLATO, E' SOLO INDICATO ALL'INTERNO DI UN ARTICOLO LINKATO E A FIANCO AL DIRITTO DI CRITICA CHE HO CITATO SVARIATE VOLTE poi sarei io a non capire o buttare le cose in caciara?
Se non hai voglia di leggere quello che ti viene detto sei libero di farlo, ma replicare così tante volte fuori contesto è assurdo!
Io non ho mai detto che l'utente da cui è scaturita la conversazione avesse ragione nei temi espressi. Torna a leggere quello che ho scritto santiddio!!
Quello che stanca è vedere che vuoi trascinare avanti una discussione per non si sa qualemotivo poichè non sei disposto a nessun confronto nè a leggere quello che ti scrivo o ti linko!
Saluti.
Quindi in quello che hai postato sarebbero inserite tutte le eccezioni in relazione al reato di diffamazione commesso a mezzo stampa?
Precisiamo subito visto che vuoi correttezza:
dal momento che tu hai risposto a me sulla mia osservazione sul modo in cui un altro utente ha esposto una sua opinione molto discutibile...
No perchè non possiamo travisare la realtà Mastro.
Quindi tu continui a fare una "battaglia" sulle sue idee a proposito del popolo indiano perdendo di vista il fatto che io stia disquisendo sui modi con cui esprimersi e che evitano il configurarsi di reati penali.
I link riportati se neppure li guardi cosa dovrei precisarti?
Io non ho riportato estratti di frasi togliendole dal loro contesto. Lo hai affermato all'inizio buttandolo a caso forse perchè ti sei accorto come non fosse vero.
Poi mi accusi di caciara ma la realtà è che ho sempre e solo parlato dei modi con cui esprimersi, tu che hai replicato a me, continui a farne una "battaglia" sugli usi degli indiani.
Almeno coerenza, non puoi accusarmi di cose che non faccio!
Hai postato un qualcosa che se volessimo prendere alla lettera per reale non tiene neppure in considerazione che la persona diffamata deve essere assente al momento del fatto, altrimenti non puo proprio essere diffamazione ma ingiuria.
Questo riguarda la diffamazione, e a mezzo stampa non c'è per definizione chi più rispondere!
Non si parla di censura, quando mai l'ho fatto? cosa c'entra la libertà di stampa! tu puoi dire tutto quello che vuoi, ma dal momento che lo fai te ne prendi la responsabilità e nel caso puoi essere querelato e condannato se il giudice lo ritiene. Cosa c'entra la satira per la miseria, hai risposto a un comico nel primo post? mi stai dicendo che faceva satira nel dare agli indiani delle persone che non si lavano?
Guarda che la domanda è da dove è nato tutto, tu hai risposto a uno che sosteneva pubblicamente che non gli piacciono. gli indiani perchè non si lavano.
Di tutto il resto che hai detto ho capito che non hai capito nulla, sai benissimo di aver detto una cavolata ed è un giorno che ti arrampichi sugli specchi , cambiando argomento , arrivando pure a citare la satira è il diritto di cronaca! che cronaca è dire che gli indiani non si lavano? Abbiamo davvero una visione molto diversa di cronaca.
Dai ai stancato stammi bene, libero pensatore
Se ti fermi a 4 parole (diffamazione a mezzo stampa) e ritieni di conoscere tutto sull'argomento sei in difetto.
https://avvocato360.it/news/diffamazione-a-mezzo-stampa-quando-avviene#:~:text=Il%20reato%20di%20diffamazione,-La%20diffamazione%20%C3%A8&text=Se%20l'offesa%20%C3%A8%20recata,non%20inferiore%20a%20cinquecentosedici%20euro.
Cito una parte e se vuoi approfondire e parlare di altri spunti...
Inoltre ho ben specificato a proposito dei modi con cui fare le proprie esternazioni.
Se mi poni la domanda in quei termini dove si fa una affermazione certa non hai capito assolutamente nulla di quello che ho detto.
Qui non ci sono le eccezioni, c'è una parte di un articolo che va interpretato anche in funzione del resto del codice penale e civile.
Hai postato un qualcosa che se volessimo prendere alla lettera per reale non tiene neppure in considerazione che la persona diffamata deve essere assente al momento del fatto, altrimenti non puo proprio essere diffamazione ma ingiuria.
Cosa vuoi che ti dica? Dovrei "imparare" in che modo?
Se non interpreti i passaggi che sarebbero attinenti a quello che sostieni dove sta il confronto? Lo hai detto tu stesso che la legge va interpretata, ora cosa fai mi posti un articolo e pretendi che lo accetti?
Ma perchè continuare così?
Ritieni forse che io sia talmente sciocco da non essere in grado di capire la tua interpretazione della legge? O forse credi che non sia in grado di trovare l'articolo di legge di cui parliamo?
Comunque se hai voglia di portare avanti seriamente il discorso sopra ti ho messo riferimenti a sentenze e alla interpretazione giuridica della legge. Ti chiedo di continuare eventualmente lì per non dover entrambi scrivere dei doppioni.
Quindi tu ancora sostieni che dichiarare pubblicamente , tramite mezzo stampa (ci rientra anche il web), che il popolo indiano non si lava e tutte le altre cose che ha detto il tizio è il normale poter dire il proprio pensiero e non è offensivo?
molto poco corretto citare singole frasi è lo sai.
Partiamo con ordine e poi mi hai stufato
- "state insultando una intera nazione"
Dal momento che rispondevamo a uno ha dichiaro che gli indiano non si lavano mi pare una affermazione corretto dire che fare certe affermazioni è insultare un intero popolo.
- "è chi dice che siete razzisti, ma non è vero, non lo siete, ma siete classisti"
chiaramente qui mi metti alla stregua dell'utente pur io non avendone condiviso i contenuti dell'intervento.
"chi offende, a prescindere dal contesto, va sanzionato",
Esatto è ci sono i tribunali a stabilirlo, se la vittima ne l'accusato, non mi pare difficile capirlo.
tua frase
"le proprie opinioni se esse non sono volutamente offensive"
Quindi sostenere che il popolo indiano non si lava non è volutamente offensivo ahahah ahahah ahha
https : / / www.diffamazioni . it / sentenze-sulla-diffamazione-la-giurisprudenza-della-cassazione/#sottotitolo8
qua dove ci sarebbe un caso che se uno dice penso non sta offendendo ?
È doveroso, a tal punto, rammentare che la critica, per definizione, si concretizza nell’espressione di un giudizio e, più in generale, di un’opinione che, come tale, non può che essere fondata su un’interpretazione soggettiva dei fatti, manifestata anche con toni forti e, talvolta, polemici.
Appunto posso criticare il fatto che non ti lavi, ma è diffamatorio dire in pubblico che non ti lavi o ancora peggio se non è neppure vero.
Quindi tu ancora sostieni che dichiarare pubblicamente , tramite mezzo stampa (ci rientra anche il web), che il popolo indiano non si lava e tutte le altre cose che ha detto il tizio è il normale poter dire il proprio pensiero e non è offensivo?
Giusto per capire, perchè da qua che si è partiti e poi ti sei infilato in mille discorsi solo per fare cacciara, lo ripeto
Quindi tu ancora sostieni che dichiarare pubblicamente , tramite mezzo stampa (ci rientra anche il web), che il popolo indiano non si lava e tutte le altre cose che ha detto il tizio è il normale poter dire il proprio pensiero e non è offensivo?
- "state insultando una intera nazione"
Mai sostenuto ciò, sei tu che lo hai affermato. Ho sostenuto che i modi usati per dirlo non lo qualificano a mio avviso come una brutta persona. Hai detto una cosa sbagliata e poi l'hai difesa con una cosa falsa!
- "è chi dice che siete razzisti, ma non è vero, non lo siete, ma siete classisti"
chiaramente qui mi metti alla stregua dell'utente pur io non avendone condiviso i contenuti dell'intervento
- "non puoi insultare un intero popolo solo perchè la pensi così"
Il tuo esempio sull'uccisione scorda quel grassetto: io non la penso così e quando lo affermi stai dicendo il falso a proposito della mia persona alludendo alle parole dell'utente sopra.
Inoltre se non ti fossi voluto riferire direttamente a me avresti dovuto dire: "non si puo insultare... perchè la si pensa..." siccome non sono pensieri miei ma per come lo hai detto a me li hai attribuiti è una frase dal tenore diffamatorio.
Ma la cosa più bella è che senza neppure accorgertene la tua difesa mi da in parte ragione.
Se seguo il tuo ragionamento: "chi offende, a prescindere dal contesto, va sanzionato",
saresti da sanzionare visto che stai usando espressioni che sono volte a mettere la mia persona in cattiva luce.
Ora, nel tuo caso, ritieni che il modo di esprimere i concetti abbia un valore oltre che il concetto stesso, quindi vuoi precisare che quella frase significava quello o quell'altro pur a fronte di frasi che sono in seconda persona singolare, quindi chiaramente rivolte a me e a miei presunti comportamenti o esternazioni.
Ovviamente non c'è diffamazione, pur trovandole sbagliate riconosco che non vi sia il dolo nelle tue frasi (e ad onor del vero neppure sono rivolte a una persona assente, chiaro che al massimo si parlerebbe di ingiuria).
E quindi non sussista proprio il reato di diffamazione mancandone un capostipite.
Ma lo dico perchè è appunto una questione anche del modo di esprimersi che va interpretato.
Altrimenti sarebbe la vittima a decidere quando è diffamata: basterebbe indicare di sentirsi diffamati per far scattare la sanzione.
E il modo usato farà si che un giudice consideri diversamente anche esternazioni dai concetti simili.
Te lo ricordo ancora: io ho sostenuto che il modo di esprimere una propria opinione, anche deplorevole, abbia un significato su eventuali riflessi legali, e che vi sia diritto ad esprimere le proprie opinioni se esse non sono volutamente offensive (ed è quello che dice pure la legge e le interpretazioni che facilmente si trovano).
Vuoi qualcosa in più?
A proposito del diritto di critica qui:
https://studiolegaleramelli.it/2022/02/25/la-cassazione-ritiene-non-punibile-il-commento-oggettivamente-offensivo-inserito-nel-forum-se-le-espressioni-utilizzate-dal-suo-autore-rientrano-nel-perimetro-del-diritto-di-critica/
trovi sentenza di assoluzione.
Tra le motivazioni sottolineo:
A questo indirizzo invece:
https://www.diffamazioni.it/sentenze-sulla-diffamazione-la-giurisprudenza-della-cassazione/#sottotitolo8
trovi delle cause giustificative e sentenze di assoluzione o colpevolezza.
Non la vedi perchè la non vuoi vedere, l'articolo dice
Chiunque, fuori dei casi indicati nell'articolo precedente(1), comunicando con più persone(2), offende l'altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a milletrentadue euro.
Se l'offesa consiste nell'attribuzione di un fatto determinato(3), la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a duemilasessantacinque euro.
Se l'offesa è recata col mezzo della stampa [57-58bis] o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità(4), ovvero in atto pubblico [2699], la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore a cinquecentosedici euro.
Se l'offesa è recata a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, o ad una sua rappresentanza, o ad una Autorità costituita in collegio [342], le pene sono aumentate(5)(6).
E nelle eccezioni non dice in alcun modo che se scrivo "penso" non è un offesa!
non c'è nessuna allusione, non ho sostenuto che hai fatto qualcosa , ma ti ho detto che non puoi farlo,
Se ti dico che non puoi uccidere, non sto dicendo che hai ucciso, questo è italiano.
"ma pensare che sia corretto farlo e che sia policatly correct farmi presente che state insultato un intera popolazione è assurdo"
anche qui non ho alluso a nulla, ma ho risposto al tuo commento in cui sostenevi tu , non io che fosse corretto farlo e ti ho scritto, più volte con tanto di articoli e norme, che no, non puoi insultare un intero popolo solo perchè sei libero di pensare quello che vuoi.
Comunque stai cercando di sviare il discoro , ti ho postato la norma e non la capisci.
Dire "non puoi insultare un intero popolo" è alquanto allusivo al mio comportamento, e pure falso perchè non lo ho fatto.
Ma più sopra hai anche detto
E continuando hai scritto:
Quindi sì, lo hai scritto, ripetuto e infine ribadito.
Inoltre siccome sei tu stesso a dire che il sistema giudiziario italiano è a interpretazione è scioccamente assurdo non capire che quando indico "secondo me" sto appunto interpretando un articolo o un passaggio della legge.
A me sembra che tu invece ritieni di infondere certezze assolute ed essere colui che indica la verità che va accettata.
Ma più sotto pare che tu abbia condiviso l'idea di un utente secondo cui andrebbe legiferato anche a proposito del semplice pensiero delle persone, quindi non mi stupisco più di tanto.
dove ho scritto che tu hai insultato un popolo? l'ha fatto l'utente a cui hai scritto che condividi il fatto che lui dice il suo pensiero. Infatti ho scritto che non puoi e non che l'hai fatto. Almeno capisci quello che ti viene scritto.
La norma è li e puoi leggerla, ti avevo già portato estratti, ora l'hai completa con anche tutte le eccezioni, buona giornata.
Buona giornata.
P.s. solo per amor della verità: è il primo link che posti, ti ho chiesto invece quali erano i riferimenti della norma che ritenevi darti ragione. Quello non lo hai indicato.
P.p.s secondo la tua interpretazione mi stai diffamando con quello che hai appena scritto che è oltretutto falso: io non ho insultato nessun popolo. Trovo tu non abbia affatto il senso di quello di cui parliamo ed esterni evidente livore.
Buona giornata.
https : / / www.brocardi . it/codice-pena...
Hai tutta la norma qua!
Mi citi wikipedia per la misera! cosa vuol dire alludere lo so benissimo! e l'articolo usa il termine alludere proprio per dire che non è necessario che l'offesa sia diretta, ma è reato anche solo fare allusioni!
Primo il sistema giudiziario italiano è a interpretazione , per cui o mi trovi una sentenza in cui l'imputato ha vinto perché a esternalizzato un pensiero o con i tuoi " io penso che" non si va da nessuna parte, ti posto la norma , con tutte le sue eccezioni e non si fa mai riferimento al "io penso", se si verifica il fatto di offesa alla reputazione, puoi scrivere o dire come ti pare, è reato! Mi dispiace svegliarti dal tuo mondo immaginario, non puoi dire quello che ti pare, solo perchè sei libero di pensare quello che vuoi! Sono 7 post che dici che non vale la pena continuare ma continui..se vuoi avere ragione prendila, ma io al contrario tuo, ti ho portato articoli, link alla norma ecc, tu solo "ma secondo me" che non vale nulla! e per fortuna che è così, la libertà non vuol dire che ognuno può dire quello che vuole impunemente! ma non mi dispiace che non sai la norma, mi dispiace che pensi che sia corretto poter dire quello che si vuole impunemente! Non puoi insultare un intero popolo solo perchè la pensi così per la misera!!!! raccapricciante che tu possa solo pensarlo
Non capisco cosa centri "alludere" con la soggettività di una propria idea, nè con l'attinenza alla realtà o altro di cui stiamo parlando.
Nel testo di legge che hai riportato "alludere" è usato per indicare che nuna diffamazione per essere tale non necessita che vi sia indicato chiaramente il nome e cognome del soggetto diffamato.
Basta che il soggetto sia chiaramente identificabile.
L'allusione infatti (tratto da wikipedia) è una figura retorica e consiste nell'uso di un sostantivo, spesso derivato da un fatto storico o comunemente noto, che abbia un rapporto di somiglianza con l'oggetto in questione.
Ma scusami davvero, personalmente trovo sia inutile continuare.
Davvero ti auguro una buona giornata.
e poi scusami ma credi davvero che sto sostenendo qualcosa tipo: " guarda che esiste una norma che dice che se usi la parola "penso" puoi dire quello che vuoi?"
Ovvio che si parla di interpretazioni delle norme.
Volevo parlare seriamente perchè a me piace confrontarmi e se possibile imparare. E trovo che sia più facile farlo da chi vede le cose in modo differente da me.
Ma se si tenta di essere seri da ambo le parti.
Ma se non trovo dei riscontri a ciò che sostieni e se non intendi portarne perchè hai deciso a priori che comunque hai ragione tu diventa difficilmente utile un confronto e temo solo una perdita di tempo per entrambi.
ti ho postato la norma! che cita precisamente "alludere" , se tu pubblicamente dichiari di pensare che io sia un ladro, ledendo la mia reputazione , commetti eccome un reato di diffamazione!
Aspetta...
Se io dico: "penso che tu sia un ladro" (esempio che abbiamo tirato fuori prima e che tu hai detto di considerare diffamazione) ritieni quindi che ci sia certamente una affermazione falsa?
Ritengo sia proprio un punto importante: il mio pensiero non puo essere falso, è una esternazione che tu puoi cotestare coi fatti nella realtà (e sarà soggetta ad altri articoli del codice civile o penale), ma non puoi dimostrare sia falsa: sto esprimendo una mia idea infatti che è soggettiva e quindi vera. Casomai sbagliata ma vera.
Manca a mio avviso proprio uno dei principi della diffamazione: il dolo.
Inoltre non ho posto qualcosa totalmente a caso: la diffamazione è giustificata (quindi non è reato) quando si esercita il diritto di critica o di cronaca, ovviamente dentro ai paletti delimitati dalla normativa.
ma come posso dimostrare qualcosa che non esiste? non può essere una norma che dice "vale anche se dici penso", al massimo nella norma ci sono le eccezioni e non ne ho trovo che dicono quello che sostieni. Sei tu che affermi l'esistenza.
La tua citazione non ha alcuna connessione con la diffamazione, non capire la differenza tra criticare al offendere e diffamare e grave! Posso criticare il tuo stile di vita, ma non posso dire il falso dicendo che hai uno stile di vita che non è vero o che possa compromettere la tua reputazione.
Bhè vorrei vedere come sia possibile ritenere in qualunque modo in cui si possa esercitare il potere di correggere il pensiero altrui, una forma corretta di società.
Trovo ovvio che ognuno possa avere a riguardo di qualunque fatto il proprio pensiero e trovo ovvio che non gli si possa imporre un cambiamento.
Qui si stava parlando di cosa - e con che forma - si possa dire senza incappare in un comportamento illecito.
Va bene, diciamo che ti credo perchè sei certo di quello che dici e va accettato: mentre io dovrei dimostrare ciò che dico, tu non ne hai necessità.
Purtroppo temo già di conoscere questo modo di "confrontarsi" e quindi, non essendone interessato, ti saluto ed auguro una buona giornata.
Ti lascio solo uno spunto, se vorrai approfondire per tuo semplice diletto la questione, a proposito del diritto di critica si concretizza nella manifestazione di opinioni nel rispetto della verità: la critica, essendo soggettiva, non è mirata alla pura e semplice informazione, l'oggetto critica può essere molto più vario, potendo anche riferirsi a un comportamento, a una tendenza e non a un fatto determinato.
il tuo pensiero va molto oltre la mia competenza in materia, ma per il discorso "in merito a quello, l'individuo che "pensa", lo ha pensato, lo pensa e continuerà a pensarlo,"vero, non ci si può fare nulla , ma dal momento che lo esternalizza pubblicamente il suo pensiero si rende responsabile delle conseguenze del suo pensiero.
Non sono la tua segretaria e non capisco dove vuoi andare a parare.
Tu hai dichiarato che ognuno può pensare quello che vuole. Vero , ma dal momento che lo esternalizzi pubblicamente sei responsabile di quello che dici e come dalle mie citazioni si è accusati di diffamazione quando direttamente o per allusione (come da articolo che tu ho postato) si offesa la persona o la reputazione. Non ci sono eccezioni se si offendono più persone insieme (ma sarebbe pure assurdo) o se nella frase si dice “penso” . Poi se tu hai sentenze in cui il reato non c era perché imputato ha detto “penso” giramelo pure.
Facciamo così, io ora ti dico che credo che l'articolo che hai postato confermi quanto ho sostenuto precedentemente.
Mi puoi quotare i passaggi che a tuo parere invece danno ragione a quanto hai sostenuto tu così possiamo confrontarci su qualcosa di riscontrabile?
In ogni caso nella fattispecie il discorso fatto da Piervittorio non essendo riferito ad una persona credo non possa già di per se rientrare nell'articolo che hai citato, poichè si parla di diffamazione della persona, non ad un insieme di individui.
purtroppo si presenta il problema di fondo per cui alla società non interessa definire l'esistenza del reato, ma la manifestazione di quel reato. abbiamo costruito un sistema sociale per cui se "non ti beccano" allora automaticamente "la fai franca", ma se "ti beccano" sei perseguito per legge al di la delle possibilità "di beccare" gli altri. come facciano milioni di giuristi a non accorgersi di questo semplice fatto e a conviverci giornalmente pensando di fare qualcosa di "giusto" (in senso etimologico) non riesco proprio a concepirlo.
in merito a quello, l'individuo che "pensa", lo ha pensato, lo pensa e continuerà a pensarlo, sia che la società sia in grado di condannarlo sia che non ne sia in grado. fine. questo però il giurista non lo comtempla quando va legiferare. anche perchè in caso contrario ci sarebbe da prendere tutti i libri di diritto e dagli fuoco.
Non c'entra nulla la povertà.
Di popolazioni povere ne ho incontrate in tutto il mondo, dall'africa al sud america passando per russia, cina e sud est asiatico.
C'entra proprio la forma mentis, che peraltro ha precise motivazioni (e forse anche giustificazioni) storiche e culturali.
infatti ti ho postato più articoli dove parlano del reato di diffamazione.
Se devo essere onesto non vedo quale passaggio indichi quello che sostieni, il problema non era trovare gli articoli di legge che ho già io riportato, ma capire dove stesse maggiormente la ragione.
Ho detto "penso" perchè negli articoli di legge non ho trovato dove si dice che sia reato, ed al contempo non ho la certezza di conoscere così bene il codice civile.
Ed è il motivo per cui ho chiesto a te dove leggere.
Siccome tu lo hai sostenuto con assoluta certezza mi aspettavo che sapessi con altrettanta certezza cosa indicarmi.
Auguri, sia per loro che per i clienti.
Io chiedo sempre fattura.
Generalizzare è sempre sbagliato, vero, però se sei stato in India è davvero impossibile non notare certe cose. L'igiene è mediamente scarsa, purtroppo è vero, il classismo è dominante proprio nella società indiana, in particolare il disprezzo verso i più poveri ai quali si nega ogni possibilità (anche in virtù della divisione in caste), la visione arcaica della donna e il maschilismo sono radicati... credo non si tatti di povertà ma in larga parte di aspetti culturali (che, comuque, sono convinto cambieranno col tempo)
Frena la... fantasia!
Anche, sono quelli che nel dopolavoro fanno gli idraulici e gli elettricisti a casa tua per arrotondare il magro stipendio statale.
i bidelli!
"nei servizi" è bellissimo...
I pochi indigeni che trovi in Sicilia lavorano nei servizi, gli altri sono in Lombardia a fare i magistrati, i docenti e i dirigenti di traffici leciti ed illeciti.
lavorano gli indigeni mica i turisti!
La Sicilia assolutamente no, costa troppo, è roba per turisti, non per lavoratori!