
16 Novembre 2022
Google ha annunciato di aver esteso agli utenti iOS la sua "VPN di Google One", il servizio che consente di avere una maggiore sicurezza e tutela dei propri dati quando accediamo a reti pubbliche, mantenendo sempre una connessione a internet veloce per tutti i servizi e le app. Da oggi, inoltre, la VPN di Google arriva anche in altri 10 Paesi europei.
Annunciata e lanciata da Google in USA nell'ottobre del 2020 e disponibile in Italia da agosto dello scorso anno, questo servizio offre esclusivamente una maggiore sicurezza durante la navigazione assegnando un indirizzo IP basato sul proprio Paese in modo che i siti web possano comunque mostrare contenuti corretti per la propria area geografica, ma non di conoscere la posizione esatta. Non è possibile, quindi, cambiare indirizzo IP impostando un Paese estero, cosa che di solito torna utile per accedere a contenuti per i quali insistono delle restrizioni geografiche.
La VPN è inclusa nei piani in abbonamento di Google One da 2 TB e successivi che, ricordiamo, partono da 9,99 euro al mese oppure 99,99 euro l'anno. Il piano e la VPN possono essere condivisi con un massimo di cinque membri della famiglia senza costi aggiuntivi. Per poter attivare la VPN è necessario scaricare ed installare l'app Google One, disponibile per Android e per iOS.
Nella versione per Android, si legge nel post pubblicato sul blog ufficiale, Google ha anche implementato delle nuove funzionalità che ne faciliteranno l'utilizzo: Safe Disconnect consente di usare internet solo quando la VPN è attivata; Bypass app consente ad app specifiche di utilizzare una connessione standard invece della VPN; Snooze: disattiva temporaneamente la VPN.
Google sottolinea la massima privacy e la sicurezza della sua VPN grazie a sistemi che utilizzano tecnologie avanzate per garantire che nessuno utilizzi la VPN per associare le attività degli utenti alla loro identità. Inoltre, le librerie client sono open source e i sistemi end-to-end sono stati controllati in modo indipendente. La VPN di Google ha ottenuto la certificazione completa dell'Internet of Secure Things Alliance (ioXt) e ha superato tutti e otto i principi di sicurezza di ioXt.
Commenti
Esiste un ente che da la caccia a chi naviga in anonimato al 100%. Si chiama FBI
la VPN senza la P
Fidarsi e bene non fidarsi é meglio, tieni conto però che son cose dichiarate nero su bianco, non credo google mandi a ramengo la reputazione a tal punto per qualche dato in più dai quattro gatti che la usano (considerato che serve il tier massimo di One per accedervi)
Prendi con le pinze perché l'ho comunque letto un anno fa, ma a memoria si, l'identificativo di accesso é slegato da quello a cui si rifà il traffico generato, e non ci sono log se non roba tecnica aggregata
Si ed ho letto che non si possono limitare gli utenti con quote predefinite. Peccato, altrimenti sarei passato a Google One.
Dovevi specificare che se paga come amico non ha commissioni ;)
Siccome sono pigro anche io e non mi fido molto di cose dette da Google circa la privacy, mi associo.
Sei l'uomo che aspettavo allora! Se mi mandi i soldi su PayPal ti mando il link!
Giustamente Google vuole avere tutti i vostri dati, anche quelli di quando navigate sotto VPN. Ci sta!
Ma il piano famiglia di Google One funziona come quello di Office365? Perché ho fatto quest'ultimo ma non sono particolarmente soddisfatto.
Preferirei utilizzare una VPN comprata sul dark web che una di Google.
Sto dicendo che se usi DNSoT neanche il provider della VPN può sapere che stai andando su "amazon punto it", perché non intercetta la richiesta DNS in chiaro. Certo, sa verso che indirizzo IP stai andando, questo è ovvio, quindi qualcosa può comunque capire sulle tue abitudini. Però nell'era delle cloud farm e dei server virtuali l'associazione indirizzo ip -> sito è sempre più incerta, in molti casi non ti dice di più di "l'utente ha visitato un sito ospitato sui cloud Azure"
VGN, Virtual Google Network…
E a cosa serve crittografare la comunicazione verso il DNS quando il problema è di privacy (non sicurezza) ed è proprio il DNS che usi?
Te la spiego in un altro modo;
Usando la VPN di google, la società viene a conoscenza di ogni singola attività che fai su internet.
Vedranno che vai spesso su amazon, ma non sanno cosa compri (per quello però ci sono i cookie), ma vedranno anche vai su Tinder; a fare cosa a loro non interessa, ma tanto basta per profilarti come favorevole al dating online.
E la cosa come avrai capito non si limita al browsing, ma può raccogliere informazioni sostanzialmente riguardo a ogni app (online) che hai installato sul tuo telefono.
Spero sia chiaro quanto valga come dato. Secondo te per quale motivo google ha creato un servizio di DNS pubblico e gratuito?
Ma al giorno d'oggi c'è il DNSoT (DNS over TLS) che cripta anche le chiamate al resolver DNS, quindi anche senza VPN si può avere privacy per quanto riguarda i domini visitati. A mio avviso l'unica cosa che aggiunge la VPN è l'anonimato, inteso come "il sito che visito non conosce il mio IP". Ma quello a Google mica interessa... se su quel sito ci sono suoi banner adsense ti riconosce comunque, gli frega poco del tuo IP (anche perché quello con le connessioni mobili di oggi cambia spesso)
credo tu abbia ragione.
Per capirci, mi stai dicendo che l'accesso alla VPN è fatta con una autenticazione "random", non associata alla persona, di cui poi non si tiene traccia alcuna delle attività svolte? (intendo siti web visitati).
Chiedo per pigrizia
Ironia non tua, della frase che ho riportato.
Ad ogni modo, se proprio vogliamo discutere dell'aspetto tecnico, una VPN fornisce dati paralleli che un cookie non può.
E' possibile avere traccia di ogni singolo URL visitato o servizio a cui si è avuto accesso. Non è possibile invece verificare le attività all'interno di essi (qui invece arrivano i cookie).
Non è mica cosa da poco.
Google, società che di mestiere profila e vende pubblicità targettizzata, fornisce già un OS, un browser, un servizio DNS e ora anche una VPN per eliminare proprio l'ultimo "ostacolo" alla raccolta dati; il provider internet del client.
Quello te lo garantisce già il protocollo HTTPS usato ormai da ogni servizio web. Lo scopo della VPN è proprio l'anonimato, o al limite l'aggiramento di restrizioni geografiche. Ma la tua comunicazione sul 99.9% dei siti è già protetta.
Quello che sto dicendo è che con cookie ecc. possono "associare le attività all'utente" che ci sia dietro una VPN o no.
No, nemmeno a loro, dai un'occhiata al white paper se hai tempo... É stato anche confermato da un audit fatta da terzi sul sistema.
Sicuramente, ma l'idea non è avere l'anonimato. Semplicemente avere la sicurezza che i tuoi dati non vengano intercettati da terzi (non voluti).
Grazie della lezione ma ti sfugge proprio l'ironia della frase.
Google, che di mestiere associa attività degli utenti, offre un servizio per garantire che nessuno possa associare le attività degli utenti.
Le VPN a "zero log" non penso esistano, anche quelle che lo dichiarano a mio avviso mentono spudoratamente, altrimenti verrebbero chiuse seduta stante in qualsiasi paese. Rimane solo da scegliere se vuoi affidarti a Davide o a Golia. Pro e contro in entrambi i casi, sicuramente il colosso è più amico delle forze dell'ordine e dei governi, ma d'altro canto il piccoletto è più probabile che di nascosto venda i tuoi dati a malintenzionati.... è da scegliere di che morte morire.
Le VPN mica bloccano i cookie o l'id pubblicitario dei dispositivi eh... nascondono solo il tuo IP.
Sicuramente google e vpn insieme non suonano bene, però preferirei affidarmi a loro per navigare in sicurezza all'estero o con i wifi pubblici.
google e vpn è un ossimoro.