Anche al Google Pixel 6 Pro tocca sottoporsi ai famigerati test di resistenza di Zack "JerryRigEverything" Nelson: al solito, lo YouTuber verifica la capacità dell'ultimo smartphone top di gamma di Mountain View di sopportare graffi, calore e pieghe con forza considerevole. Alcuni dettagli interessanti emergono già subito allo "scratch test": e cioè che l'intero bordo superiore è realizzato in plastica. È facile immaginare che serva a garantire il passaggio del segnale delle antenne, ma la soluzione di Google non è molto comune nel settore. Il vetro si graffia esattamente come tutti gli altri sul mercato, e questo non stupisce.

Anomalo anche il test dell'accendino, con la parte sottoposta alla fiamma viva che prende rapidamente una tonalità arancione/gialla e rimane permanentemente danneggiata. Il danno è uno standard nei dispositivi con display OLED, la colorazione è invece piuttosto particolare - di solito la macchia è nera o bianca.

Passando al bend test, che in passato ha mietuto delle vittime anche piuttosto illustri (tra cui il Nexus 6P, l'ultimo della stirpe Nexus prima del passaggio al brand Pixel). Questa lo smartphone di Google se la cava più che egregiamente: c'è un po' di flessione ma nessun danno né rumore sinistro, e tutto funziona esattamente come nuovo. Aspettiamo il tradizionale video teardown, che come sempre dovrebbe arrivare entro qualche giorno (ma un assaggio con il "fratellino" Pixel 6 l'abbiamo già avuto).

Pixel 6 Pro è stato presentato qualche settimana fa, insieme al Pixel 6 regolare, e almeno in questa fase iniziale non è ufficialmente venduto in Italia. Si recupera facilmente da altri Paesi europei limitrofi, come la Francia e la Germania, oppure è sufficiente aspettare la disponibilità ufficiale all'inizio dell'anno prossimo - forse la soluzione più saggia, perché in queste primissime fasi pare che ci sia ancora qualcosa da sistemare, soprattutto dal punto di vista dell'autonomia, della gestione del refresh variabile del display e delle fotocamere.