
18 Agosto 2021
La fotocamera ad apertura variabile non è una novità per Samsung, si è già vista sul sensore principale di Galaxy Note 9 prima e sui Galaxy S10 poi. Adesso l'azienda di Seul sarebbe pronta a compiere un passaggio ulteriore, a giudicare dal brevetto depositato da Samsung Electro Mechanics nell'ottobre 2020 all'USPTO (l'Ufficio Brevetti USA).
La documentazione allegata illustra il funzionamento di un gruppo fotocamere a struttura mobile, con un sensore grandangolare, uno ultra grandangolare e un teleobiettivo capaci di muoversi l'uno rispetto all'altro. Il brevetto è incentrato su questi tre sensori, ma può essere adattato ad un numero diverso di fotocamere, anche maggiore.
La descrizione ottenuta dai colleghi di letsgodigital e l'elaborazione grafica illustrano in modo sufficientemente accurato il funzionamento del brevetto di Samsung. Vale la pena di precisare che l'esistenza del brevetto non è di per sé garanzia che possa trovare applicazione: Samsung lo ha depositato, e avendo ottenuto l'approvazione dall'USPTO e pure dell'OMPI (ente mondiale per la proprietà intellettuale) può utilizzarlo quando meglio crede, ma non è detto che lo faccia.
Ciò detto, nel brevetto di Samsung ci sono tre fotocamere (la grandangolare al centro, il teleobiettivo e la ultra wide ai lati) che nella configurazione di base sono allineate, come sui Galaxy S10 per intenderci. A seconda però delle circostanze le tre possono formare un triangolo grazie al fatto che la grandangolare nel suo movimento verso il basso determina lo scorrimento verso il centro delle altre due. Al variare della distanza tra i tre sensori cambia anche l'apertura, che può assumere così il valore più conveniente per ottenere una foto migliore.
Nel caso ad esempio di un primo piano, del cosiddetto "ritratto", è conveniente un valore basso (diciamo, per avere un'idea, un f/2.0 o inferiore) per far sì che grazie all'ampia apertura lo sfondo risulti sfocato, mentre al contrario, volendo immortalare un paesaggio, è desiderabile lo scenario opposto (f/3.0, f/4.0 e così via) per accrescere definizione e nitidezza. Il gruppo fotocamere mobile brevettato da Samsung può ottenere così un'apertura ed un campo visivo variabili, accrescendo di netto la flessibilità su dispositivi quali gli smartphone che si pongono flessibili per definizione.
Così facendo Samsung otterrebbe il set di fotocamere idealmente perfetto, sia negli scatti in condizioni di illuminazione difficili - tipicamente la notte - che richiedono un'ampia apertura e valori di "f" bassi, sia nelle condizioni diametralmente opposte. Con le macchine fotografiche una tale flessibilità non esiste: bisogna cambiare obbiettivo di volta in volta, e montare quello più adatto alle condizioni o all'effetto che si intende ottenere.
La qualità di scatto di uno smartphone probabilmente non sarà mai paragonabile a quella di una fotocamera "vera" con un obbiettivo appropriato, ma è pur vero che, nonostante negli ultimi anni siano stati compiuti passi da gigante in termini di qualità su quelli che una volta erano dei semplici telefoni cellulari, il principale focus di uno smartphone rimane e rimarrà l'immediatezza, declinata in disponibilità dello strumento - lo abbiamo sempre in tasca - e capacità di adattarsi in un amen alla condizione specifica. La soluzione di Samsung, in tal senso, è potenzialmente rivoluzionaria.
Ci auguriamo di vederla passare dalla carta ai fatti, ma prima bisognerà abbattere una serie di argini come ad esempio le problematiche in termini di possibili malfunzionamenti sottesi dal la presenza di un meccanismo mobile.
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Commenti
L articolo è scritto male, nel brevetto si parla di field of view, in pratica l angolo di visuale, l'unica cosa che mi viene in mente è che magari i 3 sensori vengano usati contemporaneamente per generare poi un immagine unica, però non so quanto possa avere senso
Nemmeno uno.
Dall’articolo non si capisce
Neanche io, infatti ho chiesto in un altro commento come sia possibile
O.T:
Che telefoni ci stanno intorno ai 150€ che non siano una padella?
Non ho capito il nesso tra l'allineamento delle fotocamere e l'apertura che è un valore intrinseco dell'ottica.
ma quante minkxxxe avete scritto ?
Nel brevetto non si parla di apertura variabile, che non si ottiene certo come dai disegni... Ma competenze fotografiche ne abbiamo qui? :)
Eh? Non si capisce come muovere le fotocamere dovrebbe farne cambiare l'apertura. Anche nelle immagini del brevetto si parla di angolo di visuale, non di apertura. E anche lì, non si capisce perché muovere le fotocamere dovrebbe farne cambiare l'angolo di visuale. Non ha proprio senso.
Interessante