
17 Maggio 2021
24 Maggio 2021 192
Il 24 maggio del 2018 Xiaomi faceva il suo ingresso ufficiale in Italia, un debutto attesissimo da tutti gli utenti della prima ora – quelli che magari già seguivano le vicende del marchio quando ancora veniva distribuito dagli importatori – ma divenuto importante anche per il resto del mercato. I dati di Canalys parlano chiaro: con una crescita su base annua del 91% e una quota di mercato pari al 25%, Xiaomi è il secondo brand del mercato tricolore degli smartphone, dietro Samsung, come dire che un nuovo telefonino su quattro, oggi, è del marchio cinese.
A sugellare il percorso di Xiaomi nel nostro Paese non ci sono solo i telefoni. In questi tre anni, la società di Pechino si è fatta largo anche in tanti altri settori dell’elettronica di consumo: dagli indossabili - con i vari Mi Band e le cuffie true wireless - ai prodotti per la smart home, dai monopattini elettrici ai televisori.
"Se guardiamo ai risultati", spiega ad HDblog Davide Lunardelli, Head of Marketing di Xiaomi Italia, "siamo il Paese che sta performando meglio in termini di market share. In Europa siamo secondi solo alla Spagna che però è partita leggermente prima e con una base di installato proveniente dalla Cina davvero imponente. In Italia non c’erano queste premesse, avevamo sì uno zoccolo duro di fan, ma si può dire che siamo partiti quasi da zero confrontandoci con competitor straordinari, soprattutto per livello di investimenti".
Col senno di poi si può dire che molti dei prodotti commercializzati da Xiaomi in questi tre anni abbiano incontrato i favori del pubblico italiano, sia a livello di funzionalità che di prezzo. Dal primo smartphone distribuito ufficialmente, il Mi Mix 2S, al recentissimo Mi 11 Ultra, sono davvero molti i best seller sfornati dalla casa, su tutti il Mi A2 Lite e il Redmi Note 7.
In altre categorie di prodotto ci sono state invece delle scelte lungimiranti, è il caso dei monopattini. La scelta di debuttare portando da subito in Italia il Mi Electric Scooter M365 si è dimostrata in questo senso davvero opportuna, visto l’evolversi del fenomeno micromobilità anche nel nostro Paese.
Più difficile, forse, pronosticare il credito ottenuto da subito nel segmento TV, “un settore completamente diverso, con regole commerciali a sé e nelle quali è difficile entrare visto il livello di competitività, senza contare le criticità a livello di produzione dovute alla crisi dei chipset". "Su questo fronte" - sottolinea Lunardelli - "Xiaomi è riuscita a suscitare l’interesse dell’utente medio, quello che magari fa meno attenzione ai benchmark ma vuole magari un prodotto sicuro. Ora si tratta di consolidare, ampliare la gamma con una strategia simile a quella già adottata sugli smartphone: ampliare l’offerta il più possibile per essere un player di riferimento significa portare prodotti equilibrati per qualità e prezzo su tutte le fasce di prezzo, anche sui flagship".
Se l’affermazione commerciale è indiscutibile, molto resta ancora da fare a livello di posizionamento e percezione del brand. "Nonostante i segnali positivi, soprattutto in ambito lifestyle, c'è un grosso margine di miglioramento", ammette Lunardelli: "L’obiettivo è trasferire quel concetto di equilibrio fra qualità e prezzo sull’innovazione e sui prodotti di fascia alta. È un aspetto che fa parte del nostro DNA ma che è ancora poco visibile, soprattutto dall’utente medio".
Difficile dire ora se la scelta di splittare la proposta smartphone in tre sottobrand – Mi, Redmi e Poco – sia la chiave vincente per far passare certi messaggi. "Di sicuro", commenta Lunardelli, "ci semplifica la vita, anche a livello di comunicazione: rende più facile far percepire all’utente cos'ha di fronte. Abbiamo l’obbligo di dare al mercato qualcosa di diverso, sorprendente, e vogliamo farlo affidando il brand a persone diverse, capaci di sviluppare differenti accordi commerciali e farsi persino un pizzico di competizione interna, se necessario. Non dobbiamo dimenticarci che l’utente finale ha quasi sempre lo stesso problema: acquistare uno smartphone nuovo a un determinato prezzo. Se la soluzione arriva Redmi o da Mi poco conta, l’importante è che le persone percepiscano le differenze fra questi brand, che arrivino prima e meglio al prodotto desiderato".
L’obiettivo, in ogni caso, non è quello di creare tre isole distinte. "Che si tratti di un prodotto Mi, Redmi o Poco, l’utente sa di avere a che fare con un prodotto Xiaomi, con tutti gli aspetti tipici della filosofia del marchio. Ci interessa più che altro marcare le differenze a livello di specificità. Significa portare la gamma Mi a diventare il riferimento per chi cerca l’innovazione e lo stile, Redmi a guidare le scelte di un target giovane e ben informato, Poco a mettersi al servizio dei geek vincolati dal budget, utenti che sanno esattamente cosa vogliono ma non hanno un portafogli illimitato".
Volgendo lo sguardo un po’ più in là, al futuro o quantomeno al prossimo triennio, si può senz’altro dire che Xiaomi non stravolgerà gli aspetti chiave dell’attuale strategia. A cominciare dall’attenzione verso la fascia medio-bassa del mercato. "Dobbiamo assecondare il mercato" - spiega Lunardelli - avere un’offerta che ci permetta di portare l’innovazione su tutte le fasce di prezzo. In questo senso, il segmento sotto i 300 euro è ancora dominante in Italia".
Parallelamente si cercherà di ampliare il raggio d’azione: "Vogliamo fare di tutto, dal telefono alla friggitrice ad aria, portare il concetto di smartlife a tutti i livelli, soprattutto fra le mura domestiche. Quello che abbiamo vissuto in questi ultimi mesi ci porta a dire che la casa sarà più che mai il fulcro della nostra vita, ma dobbiamo e possiamo viverla meglio".
Giocare a tutto campo significa anche guardare ai differenti canali di distribuzione, mantenere un giusto equilibrio fra presenza nei negozi e sul canale online. "Non possiamo negare che gli eventi pandemici abbiano stravolto le abitudini d’acquisto, portando molti italiani a sperimentare per la prima volta un pagamento digitale e, di conseguenza, gli acquisti online. Ciò ci porterà a essere sempre di più un player online ma al tempo stesso non possiamo prescindere dalla presenza offline. Vogliamo essere ovunque: chi vuole un prodotto Xiaomi non deve chiedersi dove trovarlo, deve andare nel posto più comodo, che sia Internet, la grande distribuzione o il negozio sotto casa. E poi ci saranno i Mi Store, ii negozi ufficiali del brand, luoghi pensati per creare un contatto diverso e più appassionato con gli utenti; siamo arrivati a quota 16 in tutta Italia, il 17esimo lo inaugureremo il 28 maggio alle porte di Roma, molti altri ne verranno".
Infine c'è il dialogo con gli utenti, da sempre uno dei valori fondanti dell’azienda. Mi Community, il forum ufficiale di Xiaomi, è arrivato a radunare oltre 400mila utenti in tre anni, mentre su tutti i social network della casa i fan ammontano a circa un milione. Canali che raccolgono un po' tutte le istanze degli aficionados del marchio: "C’è l’utente generico che chiede consigli e informazioni, il super-esperto, lo sviluppatore che crea le ROM alternative o le UI", conclude Lunardelli. "Ma più di ogni cosa c’è una dinamica di comunicazione davvero unica: in un momento in cui il marketing sta andando in direzioni forzatissime, il concetto di community può diventare anche piuttosto noioso, se non addirittura inutile, se calato dall’alto. Dal canto nostro possiamo dire di aver raggiunto un livello di ascolto eccellente, in fondo nasciamo proprio dalla community, la viviamo in maniera naturale, e questo si riverbera nelle azioni che intraprendiamo. Nello sviluppo e nella distribuzione dei prodotti, ad esempio, ma anche nelle scelte strategiche a livello di personale. Basti pensare che ben due persone dell'attuale staff di Xiaomi Italia sono state reclutate proprio fra gli iscritti della Mi Community".
Commenti
Vuol dire che sono prodotti che vendono perché costano poco. E anche, sì.
vuoi dire che mediamente, gli italiani sono morti di fame ????
L’umico ciaomi che ho comprato è quello che misura la temperatura umidità
ho fatto astrazeneca!!! sono un SuperBoomer e OverAnta ahajahah e fra non molto sarò pagato dallo stato, il tridico sarà il "mio padrone" ahahajajh non ho più bisogno di altro, ahhhh sì che tutti voi continuate a lavorare e pagare i contributi INPS ahahahah
Io non tifo per nessuno. Solo che nel 2021 fa strano sentire in Europa, patria della rivoluzione francese e della democrazia, sentire gente come te chiamare altri popoli definendoli “primitivi”. Oltretutto un popolo che ormai stiamo facendo tutto il possibile per fermarli, pensavo che i primitivi avessero solo archi e frecce. E ti ridomando, visto che non hai risposto: come mai i cinesi primitivi sono riusciti ad avere orbiter, lander e rover su Marte in un colpo solo, mentre tutta l’Europa insieme non ci è riuscita? Bastano solo i soldi come dici tu? Eppure l Europa è più ricca della Cina, sia in termini assoluti che pro capite. E come hai detto tu, hanno da soli anche un sistema gps funzionante e commercialmente usato (al contrario di Galileo), una propria stazione (il razzo è tornato senza controllo, ma non pensare che siano solo i cinesi ad averlo fatto, gli americani e i russi pure lo hanno fatto), due rover lunari, hanno depositato il maggior numero di brevetti wipo riconosciuti a partire dal 2019, nel 2020 hanno fatto laureare 9 milioni di studenti…quest anno cresceranno del 8%, cioè di quasi due trilioni di dollari, vale a dire quasi l’intero pil italiano. In anno solo. Hanno i loro problemi come tutti i paesi, ma tutto sommato non mi sembrano un paese “primitivo”
Ma cosa c’è da rosicare… poi ti faccio presente che sei europeo, non cinese.
Non capirò perché trasformate tutto in tifoseria da stadio.
Sarà perché è in questo che sfocia l’ign0ranza.
dicono che rosichi poco ahahah nemmeno l’Europa è riuscita a mandare rover su marte bello mio, ma comunque è grazie a noi occidentali? Volevi forse dire americani? Gli stessi americani che nonostante tutto si sono congratulati con i cinesi per il grande risultato? Quindi noi europei siamo più primitivi dei cinesi, giusto? Ahahah rosicaaaa
Ahahaha quindi stanno mandando rover su Marte, cosa che nemmeno l’Europa è riuscita a fare, ed è solo grazie ai soldi e all’occidente? L’Europa è in Occidente o sbaglio? Quindi sono riusciti a fare una cosa di cui nemmeno noi siamo capaci, ma è comunque grazie a noi? Io non saprò parlare italiano, ma tu non conosci nemmeno il semplice concetto del sillogismo aristotelico ;)
Lei_si nota_è 'un fan',e, forse, anche 'propagandista pagato', quindi 'ha in-teressi pragmatici',comunque la sua 'è un'opinione','una interpretazione',e si fonda su esperienze personali tutte positive e quindi è un entusiasta. Io non sono lei,come di converso:lei non è me.Benissimo.E' libero di sotto-scrivere 'i titoli in Borsa':affari suoi.Le auspico il successo.Siamo diversi ,mi spiace,ma non è un problema.Ci sono tanti che siamo diversi:a ciasuno il suo!Ognuno resta del suo parere.Amen.
Cosa devo argomentare con un soggetto che non sa neanche parlare la sua lingua madre?
Si hanno tre rover e stanno anche costruendo la loro stazione, con razzi di dimensioni enormi che vengono fatti rientrare nell'atmosfera in maniera incontrollata.
Sono primitivi. Hanno solo i soldi. Grazie all'Occidente.
chiedo venia, ma a quanto pare non riesci ad argomentare ;) rispondimi, come fa un popolo primitivo ad avere due rover lunari e uno su Marte. Nemmeno gli europei Messi insieme ci sono riusciti, vuol dire che siamo più primitivi dei cinesi? Non sia mai ahaha
Grazie.
Personalmente mi sento di dire che un popolo non è etichettabile. Certamente ognuno ha culturalmente e storicamente più attinenze a questo o a quello, ma ogni individuo è a se.
L'italia è un paese di artisti? Certo ne ha avuti molti, ma vorrei vedere quanti qui sono in grado di disegnare un quadro interessante, comporre una poesia toccante o disegnare un ponte solido ed elegante...
Lascialo stare, le sue affermazione non sono al limite del razzismo, ma puntano proprio ad incitare all’odio razziale. Chi glielo dice che ogni giorno usa le banconote inventate dai cinesi secoli fa e che l’Occidente ha avuto la “fortuna” di colonizzare mezzo mondo grazie a due invenzioni cinesi, la polvere da sparo e la bussola. In realtà persone suprematiste in Occidente come lui sono un grande vantaggio per la Cina: anche gli americani pensavano che i cinesi fossero inferiori, contadini e primitivo. Poi l’anno scorso si son svegliati quando i cinesi gli hanno superato nella classifica dei brevetti wipo
ahaha il popolo primitivo ha un rover su Marte e due sulla luna. Gli americani hanno dovuto addirittura sopprimere con tutta la loro forza politica per buttare le aziende del popolo primitivo. Chissà se erano un popolo normodotati come te che avrebbero potuto fare ahahah e tu genio evoluti cosa hai combinato nella tua misera vita? Mi piacerebbe saperlo ahahha
Io sento sempre i soliti problemi della UI Xiaomi... sensore prossimità, uscita video!.... Ho avuto Poco F1... ottimo ma poi scopri i bugs...,!!!
allora tutto ok! bene...Il PCC è d'accordo con te!
eccerto....
Non mi convince,finora,il Mi 10T Pro 5G!Ha una UI mediocre(io posseggo come 2° telefono un Samsung S10 Plus,che ha una ottima UI,e sta per ricevere Android 12,ch'è tutto dire!Quindi). Gli manca al Samsung il 5G,ma finora non fun- zona!E' solo una promessa da verificare,e sto sperimentando già con Vodafone il 4,5 G o 5G, ma vi assicuro che 'la latenza' tanto osannata, non di nota,la geolocalizzazione satellitare lo dimostra!Per ora boccio Xiaomi e non com- prerò nessun suo dispositivo,mi spiace! Solo pubblicità!!!Ossia parole,parole vuote di riscon- tri.
Mi9T ottimo!!! da Agosto 2019 (per mio utilizzo) S U P E R!!!!!
Stavolta ti meriti un like.
Allora deve durare poco il Dyson :D
Fai finta che consideri intelligente questa tua replica.
Fai finta che abbia letto.
Mi stai trollando o cosa?
Inizi il tuo paragone con "xiaomi ha iniziato con..." e se io dico che Samsung ha iniziato con.. vado a tuo avviso fuori tema? Bho? davvero resto basito, come si fa a discutere su queste basi?
Oltretutto rileggi il discorso: la PRIMA volta che si parla esplicitamente da parte tua di smartphone è il messaggio sopra a questo!!
Posso solo dirti che siamo a posto così, ma se non hai voglia di fare un discorso in maniera seria ignorami pure, ma per cortesia non provare a prendermi per i fondelli.
La cultura differente è una cosa condivisibile, dire che tutti i cinesi copiano è e resta stupido.
La parola cultura la hai tirata fuori per la prima volta nel post sopra questo.
Ti rammento quello che hai scritto:
I cinesi non sanno fare niente di originale. Sono ricchi, e credono che basti buttare manciate di soldi su qualcosa per renderla di successo, è questo che intendo con "modello di business", ma la verità è che sono un popolo primitivo, arricchito, niente di più.
Non mi pare si parli di cultura ma tu dici proprio che i cinesi non sanno fare niente con i propri mezzi.Ma va bene così, non credo replicherò oltre se da come ho intuito di volta in volta tenterai sempre di cambiere senso alle tue affermazioni per cercare di aver ragione, a questo "gioco" personalmente non ci sto.
Sono probabilmente più vecchio di te, ma non è questo il punto.
Non c’entra niente com’è sbarcata Samsung. Qui si sta parlando di smartphone, quindi è OVVIO che mi riferissi a Samsung Mobile, stai andando fuori tema.
Te lo ripeto ancora una volta, non si tratta di razzismo, si tratta di cultura diversa, che quella asiatica sia diversa da quella occidentale è un dato di fatto. Se tu pensi che siamo uguali, l’ignoranza è la tua.
Non sto mica dicendo che i cinesi sono tutti ladri e assassini, sto parlando di cultura e modo di pensare, che sono un’altra cosa.
Tu probabilmente sei molto giovane Nebula... Samsung sbarcata in Italia faceva dei prodotti veramente di basso livello ma venduti a prezzi a volte irrisori rispetto alla concorrenza.
Io non sono confuso, magari potevo esprimermi pure meglio, ma tu non hai afferrato: se io oggi producessi una vettura elettrica con 2 posti a sedere, una autonomia di 180Km, senza bagagliaio, senza tergicristalli, con vetri manuali, con radio analogica luci con illuminazione stile panda anni '80 e la vendessi a 1500€ il rapporto prezzo/prestazioni sarebbe ottimo, ma resterebbe di un livello infimo.
Oltretutto io parlo di prodotti e tu continui a riferirti solo a smartphone, ma qui ritorniamo al punto iniziale: sei (beato te) giovane e non puoi avere memoria di lungo corso. Samsung non è sbarcata con smartphone, non c'erano proprio!! Al tempo c'era Nokia in vetta ed erano ancora telefoni.
E credimi: Samsung all'inizio aveva una qualità davvero davvero bassa ma prezzi estremamente aggressivi.
Sul discorso razzismo, mi dispiace ma continui ad esprimerti così: etichetti un popolo e non un individuo, quindi discrimini in base al semplice luogo di nascita e non per un motivo reale.
Esistono cinesi copioni, ladri, premi nobel, innovatori, mentecatti, mafiosi, lavoratori, svogliati, affaccendati... come tutti gli altri esseri del mondo.
Ed è un discorso che oltre al razzismo denota grande ignoranza.
Quante inesattezze. Il discorso non è razzista, lì dall’altra parte del mondo, funziona così. Tu puoi reputarla una cosa sana, giusta e buona, io non la reputo tale.
Non ho detto che non sono capaci di fare niente, purtroppo nella loro cultura manca totalmente l’originalità, e pensano che per fare un prodotto di successo vada copiato quello che già ha successo.
Samsung ha sempre fatto top gamma, che ovviamente una volta non avevano i prezzi e la qualità attuale.
Poi sei un po’ confuso, o anni fa faceva “prodotti rapporti prezzo prestazioni ottimi” o “semi spazzatura venduta a peso”.
Il punto è semplicemente che i medio/base gamma di una volta, non erano quelli di oggi. Erano prodotti di basso livello, che stonavano a qualsiasi prezzo. Perfino i top Android di una volta, andavano peggio dei mediogamma di oggi.
Infatti
Abituato a qualità ho fatto un errore
Appena si torna ad uscire ogni sera come prima della pandemia torno a un telefono valido
Son d'accordo, MIUI full sui top, MIUI lite sui media/base e Android stock sulla linea Poco
La MIUI 7 è stata la migliore a mani basse
Nzomma
dal redmi 4 che la xiaomi fa telefoni economici validi ,poi il redmi 5,6,7 tutti validi e con batteria che durava,un best seller per me era il mi note 2 (non redmi) ,con i lati edge e retro in vetro elegante,le fotocamere a filo non sporgenti e fotocamera di tutto rispetto
può avere un senso se si utilizza qualcosa tipo il magsafe
Certamente! ...no
Ancora presente. Per loro non è un bug, il “sensore” viene gestito in quel modo e basta
Riposi in pace il mio Redmi 4x, batteria infinita in un form facotor compatto
Uno dei principali motivi per il quale sono stato costretto a vendere Redmi note 7.
Spero abbiano risolto la situazione con gli ultimi modelli di redmi
Felice possessore di redmi note 7, rapporto prezzo/prestazioni imbattibile.
Gli manca solo l'nfc ma pazienza.
Vedo ottima conoscenza dell'ecosistema Xiaomi.
Solo se posso portare alcuni appunti per approfondire:
I prodotti Roborock (ad esempio ma vale per tanti di quelli da te citati, tutti non li conosco) si sono effettivamente sganciati da questo ecosistema?
In realtà non mi pare.
Il modo in cui li puoi gestire e controllare è ancora l'ecosistema Mija, infatti si interfacciano con l'app Xiaomi home, ma questo vale anche per i prodotti Yeelight, Aqara, Viomi, Hoto, Qingping, Dreame, Soocas, Huami, Chungmi ecc...
Secondo me hanno optato per investire in aziende che si concentrano su una sola tipologia di prodotto ed hanno conoscenze e competenze per produrla al loro meglio.
Questo secondo il loro modello di business porta ad avere mediamente prodotti migliori rispetto ad una unica grande entità che fa di tutto (come qui si percepisce Xiaomi).
Poi Xiaomi riunisce tutte queste entità sparse sotto il suo software in modo da dare non solo un marchio condiviso, ma una "casa" comune a tutti questi prodotti condividendone la propria conoscenza in ambito software e lasciando appunto fare l'hardware ha chi ha esperienza in quel campo.
Posizione al limite del razzismo...
Che sia un modello di business come da te descritto ovvio.
Che secondo te non sia un buon modello accettabile.
Che tutti i cinesi non sappiano fare nulla sciocco e senza il bencheminimo senso.
Un po' come quando descrivono gli italiani come mafiosi. Immagino che se te lo senti dire non ne sei propriamente felice e fiero, ma senza accorgertene fai lo stesso.
La parte del discorso in cui dici: "Ha iniziato offrendo base gamma a prezzi stracciati, per diffondersi, farsi conoscere, e ora vende (non significa che ci sia chi li compra) top gamma fatti semplicemente di scheda tecnica pompata" a me ha ricordato tantissimo la Samsung di 15/20 anni fa, prodotti con rapporti prezzo prestazioni ottimi, ma che signficava spesso semispazzatura venduta a peso...
Mai capita l'utilità, cio5hai un coso che comunque ha un filo chr penzola.....tanto vale attacare direttamente lo smartphone al cavo, tra l'altro non corri il rischio che ad ogni buca onterrompa la carica...più che utile fa figo diciamo....
Magari gli piace averne uno per stanza...
Mah non ha più risposto, mi sa che l'ho avvertito troppo tardi
Si, sugli ciaomi da 200€ con gli lcd, qui si parla di Oled.
Le aziende vere hanno personalità, programmi e quant'altro.
Xiaomi ha solo una marea di soldi a disposizione. Ha iniziato offrendo base gamma a prezzi stracciati, per diffondersi, farsi conoscere, e ora vende (non significa che ci sia chi li compra) top gamma fatti semplicemente di scheda tecnica pompata, con sw che scimmiotta altri più conosciuti. Minima spesa, massima resa (pensano loro).
Se vogliamo entrare più nel profondo poi, Xiaomi è "un'entità", un'azienda fantoccio, che finanzia un po' cani e p0rci in Cina, e spesso permette loro di usare il suo logo. Basta girare un po' per store cinesi e vedere quanti prodotti marchiati Xiaomi, o Mi qualcosa, vendono anche sotto diversi nomi, totalmente identici. L'idea che Xiaomi faccia di tutto è sbagliata, sono prodotti terzi, venduti col loro nome, è questo che intendo con "modello di business".
I cinesi non sanno fare niente di originale. Sono ricchi, e credono che basti buttare manciate di soldi su qualcosa per renderla di successo, ma la verità è che sono un popolo primitivo, arricchito, niente di più.