
26 Agosto 2021
Uno degli obiettivi di Spotify è sicuramente quello di diventare il servizio di riferimento per tutto ciò che riguarda l'audio, e non solo limitatamente alla musica in streaming. Durante l'evento "Stream On", lo scorso mese, sono stati annunciati nuovi strumenti per i creatori, Spotify for Artists, per gestire le pagine degli artisti, e sono stati promessi una sempre maggiore interattività e nuovi investimenti.
Proprio in tal senso, Spotify ha annunciato di aver ha acquisito Betty Labs, la startup che ha realizzato Locker Room, un'app basata sull'interazione vocale dedicata in modo particolare agli appassionati di sport. Una mossa decisamente strategica visto anche l'avanzare di Clubhouse, Spaces di Twitter e delle intenzioni di Facebook. Spotify non ha rivelato il valore dell'acquisizione.
Quest'acquisizione, si legge in una nota, è frutto dell'impegno preso da Spotify per sviluppare i "futuri formati audio" e accelererà "l'ingresso nello spazio dell'audio live". Spotify ha affermato di vedere l'interazione vocale dal vivo come lo strumento ideale per i creator che vogliono entrare in contatto diretto con il loro pubblico, ad esempio, per presentare un brano, rispondere ai fan o esibirsi.
Nei prossimi mesi, Spotify trasformerà Locker Room "in un'esperienza audio dal vivo migliorata per una più ampia varietà di creatori e fan" con un focus sulle conversazioni su musica, sport e cultura. In poche parole, proprio come avviene oggi su Clubhouse, si potrà parlare di tutto.
"Daremo ad atleti professionisti, scrittori, musicisti, cantautori, podcaster e altre voci nel mondo l'opportunità di ospitare discussioni, dibattiti, sessioni di domande e risposte (AMA) e altro ancora"
Spotify testerà anche funzionalità di monetizzazione, tra cui la possibilità di ospitare delle stanze a pagamento. Probabile che ci possa essere anche la possibilità di registrare le stanze per convertirle successivamente in podcast.
Spotify lascerà ancora disponibile Locker Room su App Store ma inizierà subito a lavorare per rinnovarlo, renderlo disponibile anche per Android e probabilmente, per dargli un nuovo nome. L'app rimarrà comunque separata dall'app Spotify principale.
Commenti
Che palle, appena trovano qualcosa di originale subito tutti a copiare come cretini