
17 Novembre 2020
La maggior parte delle aziende di smartphone propongono i propri prodotti in molteplici varianti, differenziate per tagli di memoria e dotazione di serie. Lava (marchio indiano) porta questo concetto all'estremo e traccia una strada che potrebbe rappresentare un buon modo per rendere sempre più modellata sull'effettiva esigenza dell'utente la configurazione hardware di uno smartphone. L'idea è semplice: offrire la possibilità di scegliere un buon numero di specifiche in fase di acquisto, e di modificarne alcune anche a posteriori.
A scanso di equivoci MyZ non è uno smartphone modulare, come Project Ara di Google (qui in video), quindi i componenti non sono progettati per essere smontati e sostituiti dall'utente, deve essere invece considerato come un dispositivo altamente configurabile: in tutto ci sono 5 parametri tra cui scegliere per un totale di 66 combinazioni.
L'acquirente può selezionare la composizione dei moduli fotocamera anteriore (8 o 16GB) e posteriore (13+2 o 13+5+2MP), il quantitativo di memoria RAM (2/3/4/6GB) e di archiviazione (32/64/128GB) e il colore (rosso/blu). Quante volte capita di trovarsi di fronte ad uno smartphone con una terza fotocamera posteriore che di fatto resta inutilizzata ma che contribuisce a far crescere il prezzo? Una modalità di vendita come quella di Lava potrebbe risultare utile per ridurre gli sprechi e contenere l'esborso.
E se dopo un certo periodo di tempo ci si rende conto che la configurazione scelta non è più adatta alle proprie esigenze? Anche in questo caso l'idea di Lava non è malvagia: gli acquirenti del MyZ possono decidere di aggiornare la configurazione entro il primo anno dall'acquisto pagando un extra. Ad esempio si può raddoppiare il quantitativo di memoria della versione con 2GB di RAM e 32GB di storage passando ad un modello dotato di 4GB di RAM e 64GB di storage (l'operazione viene gestita dall'azienda perché come detto non è uno smartphone modulare).
La parte degna di nota del MyZ di Lava è principalmente legata alla modalità di vendita che potrebbe essere di ispirazione per altre aziende. Per il resto si tratta di un dispositivo di fascia bassa, basato sul SoC Mediatek G35 ed equipaggiato con schermo HD+ IPS da 6,5". La batteria è da 5.000 mA e il sistema operativo è Android 10 sui modelli con più di 2GB di RAM (Android 10 Go edition nel modello da 2GB). Il prezzo della versione base è di 6.999 rupie (circa 77 euro), mentre la versione più accessoriata arriva a 10.699 rupie (poco meno di 120 euro).
Commenti
"potrebbe risultare utile per ridurre gli sprechi e contenere l'esborso"
Ne dubito molto. La riduzione del costo di produzione la si fa' standardizzando il processo. Troppe variabili fanno aumentare il costo.
Basta vedere la Tesla, che aveva un modello in due versioni: uno con batteria base e l'altro con maggiore autonomia. Poi si e' scoperto che avevano esattamente le stesse batterie, ma il modello base veniva limitato via software.
Se conviene fare cosi' su roba da 40mila euro, figuriamosi su uno smartphone da 100.
Project Ara era davvero fantastico.. un’idea davvero eccezionale anche se per certi versi complicata. Però forse avrebbe ucciso il mercato. Si andava solo di ricambi e upgrade.
Che non è fallito
Sarebbe bello se questo fosse il futuro, magari con smartphone modulari che è possibile modificare da sé.
Altro che pieghevoli, robe saldate e cose simili.
Idea interessante, se fosse qualche altro produttore a proporla si griderebbe al miracolo...
Non ha proprio niente di niente da spartire con Fairphone.
È molto se riceverà una singola patch di sicurezza
Altra idea pronta a fallire insieme ai fairphone
Pensavo fosse qualcosa più in stile Fairphone, invece è un semplice telefono cinese che offre più tagli di memoria e RAM.
In poche parole inutile.
Idee fallimentari visto che non interessano ad alcuno...
Idea carina ma nel concreto parliamo di spazzatura elettronica
Poi quando dopo 8 mesi lo mandi all'azienda per far "aggiungere" RAM e storage, vedi che quando ti torna ha un IMEI diverso :D
Praticamente con tutto il pattume che viene prodotto in Cina, con tutte quelle combinazioni, in qualche modo beccano comunque quello che ti interessa e te lo vendono col loro marchio.