
21 Gennaio 2021
Il calo delle vendite di smartphone c'è stato, ma non in misura tale da parlare di una grande crisi del settore, anche considerato il momento particolare che l'economia mondiale sta attraversando a causa della pandemia. È questo in estrema sintesi il bilancio del mercato smartphone nel terzo trimestre dell'anno, così come delineato dall'ultimo rapporto di Gartner.
Nei mesi di luglio, agosto e settembre sono stati venduti 366 milioni di smartphone, ovvero il 5,7% in meno su base annua. Leggendo il dato su base trimestrale invece emerge come la contrazione delle vendite si sia progressivamente ridimensionata: dal 20% registrato nel primo e nel secondo trimestre ad un più incoraggiante -5,7%. Una percentuale simile a quella che anche Digitimes aveva previsto alla fine del mese scorso.
Si riconferma il podio composto da Samsung, seguita da Huawei e Xiaomi, mentre Apple è in quarta posizione e Oppo in quinta. Xiaomi è l'azienda che è riuscita a registrare un importante passo in avanti rispetto allo scorso anno (+34,9%) mentre Huawei (-21,3%) ha continuato a subire gli effetti del ban USA. Per quanto riguarda la casa di Cupertino bisogna tenere conto che la leggera flessione su base annua (-0,6%) è legata alle tempistiche di lancio della nuova linea iPhone 12 (standard, mini, Pro e Pro Max) che quest'anno è stata presentata e venduta con alcune settimane di ritardo rispetto al solito; questo ha inciso sui risultati del Q3, ma darà ad Apple la possibilità di chiudere positivamente l'ultimo trimestre.
Dal rapporto emerge inoltre un altro dato che permette di constatare ancora una volta quanto sia ramificata l'offerta: la categoria residuale "others" - racchiude tutti gli altri marchi di smartphone diversi dai primi cinque - rappresenta quasi un terzo del mercato. Questi marchi hanno venduto complessivamente poco meno di 120 milioni di unità.
È ancora prematuro fare bilanci definitivi sull'andamento del settore, visto che la minor contrazione delle vendite si è registrata nel corso dell'estate, ovvero in un periodo in cui la pandemia ha rallentato e sono diminuite anche le misure restrittive. C'è poi sempre da ricordare che il segmento era in flessione anche prima dell'emergenza sanitaria - soprattutto nei mercati maturi - e che al momento i segnali di ripresa più marcati vengono dai mercati dell'area Asia / Pacifico e dell'America Latina (in particolare per la prima volta nel corso del 2020 le vendite di smartphone sono aumentate in India, Indonesia e Brasile rispettivamente del 9,3%, dell'8,5% e del 3,3%). Mentre la produzione di smartphone nell'area asiatica migliora e torna a livelli pre-pandemia, per una più marcata ripresa delle vendite anche nei mercati occidentali molti continuano a guardare al ruolo che avrà la diffusione delle reti e dei terminali 5G; è un processo che potrebbe richiedere molti mesi se non anni.
Commenti
Speriamo che il calo AUMENTI.
Peggio, un dispositivo è vecchio solo perchè c'è l'obsolescenza programmata, in verità non esiste più innovazione, per quello hanno stancato. A meno che non ci devi giocare, per gestione email, calendario, chiamate e servizi di chat, navigazione in internet, homebanking, già tra la fascia sopra i 200 hai una gestione comparabile a quelli di fascia alta. Certo, non hai dettagli come schermo OLED e buone fotocamere, ma basta salire un po', fascia 300 - 400€ hanno anche quello.
Scusa ma sinceramente non capisco le critiche ai "troppi modelli" che escono continuamente.
Se mi serve un telefono, ne comprerò uno e userò quello fin quando funzionerà, se nel frattempo sono usciti dieci nuovi modelli o diecimila, sinceramente poco mi importa.
Nessuno ci obbliga a cambiare telefono appena ne esce uno più nuovo.
devi far girare l'economia
Boh ci hanno riempito di smartphone, io stesso comincio ad essere nauseato da tutti sti modelli che si succedono ogni mese e delle rispettive mirabolanti promesse tecnologiche, tanto tempo sei mesi e il device che si ha in mano secondo i produttori è già vecchio. Ormai la macchina gira a ritmi insostenibili