
06 Dicembre 2022
Meta fa sapere di avere a cuore la privacy della sua utenza più giovane e a partire da ieri ha iniziato ad applicare impostazioni maggiormente restrittive per i nuovi minorenni che si iscrivono a Facebook, incoraggiandoli nel contempo ad una maggiore attenzione a tutti i crescenti fenomeni di sopruso che potrebbero potenzialmente subire.
Con un post sul blog ufficiale (in FONTE) si ricorda che già lo scorso anno sono state adottate misure di protezione per gli adolescenti dall'interazione con adulti potenzialmente sospetti. Ad esempio, è stato impedito agli adulti di inviare messaggi a minorenni con cui non sono connessi, inoltre quest'ultimi non appaiono più nei consigli su potenziali contatti che potremmo conoscere.
Ma Meta non vuole limitarsi a questi interventi e a quanto pare starebbe anche testando la rimozione del pulsante d' invio dei messaggi sugli account Instagram degli adolescenti, quando vengono visualizzati da adulti considerati sospetti, ossia bloccati di recente da qualche altro minorenne. Nel frattempo Facebook sta facendo largo uso delle notifiche per spronare a una maggior attenzione e a un uso degli strumenti a disposizione, ad esempio chiedendo di segnalare gli account dopo aver bloccato qualcuno.
Oltre ad applicare parametri maggiormente protettivi ai profili, Facebook ricorda ai minorenni iscritti a Facebook che bisognerebbe prestare maggior attenzione a impostazioni come.
Infine Facebook ha voluto spiegare la direzione presa in relazione alla necessità di fermare la diffusione di immagini a sfondo sessuale di minorenni, in particolare quando queste immagini vengono utilizzate per sfruttarli, pratica nota negli USA come "sextortion".
La condivisione non consensuale di immagini intime può essere estremamente traumatica e Meta vuole fare tutto il possibile per scoraggiare gli adolescenti dal condividere questi contenuti sui propri social. È stata pertanto avviata una collaborazione con il National Center for Missing and Exploited Children (NCMEC) per costruire una piattaforma globale per minorenni preoccupati dalla condivisione di foto personali senza il loro consenso. L'obiettivo sarà dunque quello di impedire che questo fenomeno continui a proliferare. Per arrivare al risultato Facebook ha lavorato a stretto contatto con NCMEC, esperti, accademici, genitori e sostenitori delle vittime a livello globale per aiutare a sviluppare la piattaforma e garantire che risponda alle esigenze degli adolescenti in modo che possano riprendere il controllo dei loro contenuti in queste situazioni orribili.
Infine, Meta sta collaborando anche con Thorn e il marchio NoFiltr, con l'obiettivo di creare materiali educativi che riducano la vergogna che circonda fenomeni di questo tipo, spronando così gli adolescenti a cercare aiuto e non subire silentemente estorsioni traumatiche.
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Commenti
Teoricamente un minorenne, almeno in Italia, non dovrebbe poter essere iscritto a Facebook...sia a causa del numero di telefono che della mail che in teoria non potrebbero essere sottoscritti prima di una certa età.
Poi, lo sappiamo tutti, la realtà è un'altra.
Considerata l'età media di chi usa facebook, per minorenni si intendono tutti quelli sotto i 50 anni?