
18 Aprile 2023
23 Settembre 2022 28
Milioni di dollari sottratti ad altrettante vittime in tre anni. È il bottino di una truffa smascherata dal team di ReasonLabs che coinvolge siti di incontri e di assistenza clienti fittizi passando per il dark web, dove i truffatori si sono riforniti delle carte di credito a cui spillare denaro. Si pensa che i truffatori abbiano base in Russia, e anche se i ricercatori non sono riusciti a stabilirlo con certezza in fondo poco importa, perché le cronache tecnologiche traboccano di operazioni simili gestite da ogni parte del pianeta (vedi quella, recente, sui Bitcoin che sarà protagonista di una docuserie di Netflix).
La truffa che hanno messo è in piedi da circa tre anni a questa parte è diversa da molte altre in cui siti web e applicazioni hanno un ruolo da protagonisti nell'ingannare il malcapitato per indurlo a pagare un servizio che in realtà non esiste. Dai circa 270 siti creati non è passato denaro se non per iniziativa dei truffatori stessi, che in questo modo hanno potuto giustificare le transazioni.
È un meccanismo abbastanza intricato che potete approfondire nell'ampio e dettagliatissimo resoconto di ReasonLabs tramite il link in FONTE, ma volendo essere brevi si può riassumere la vicenda inquadrandola come una sorta di riciclaggio. I truffatori spillavano denaro dalle carte di credito acquistate sul dark web, la parte sommersa della rete da cui si può acquistare ogni genere di bene, dai numeri di carte di credito alle armi a contenuti ancor peggiori come se si entrasse al supermercato dietro casa. Piccoli da un bacino composto da milioni di clienti importi così da essere trasparenti ai sistemi antifrode e non destare sospetti.
Le centinaia di siti web online erano sono nulla più di una copertura: creati probabilmente da un software e con informazioni limpidamente fittizie, come siti "genitori" inesistenti o indirizzi di posta elettronica assurdi come mail@example.com, generavano pochissimo traffico, in qualche caso persino non indicizzati sui motori di ricerca. Un controsenso visto da fuori, ma i truffatori non avevano certo bisogno di cercare su Google il loro sito, che comunque disponeva di un servizio di assistenza impeccabile, attivo a qualsiasi ora o giorno dell'anno con tanto di numero per l'assistenza telefonica funzionante e persino uno da contattare per annullare un pagamento, sempre nel tentativo di far passare la transazione come legittima.
Una storia che a raccontarla sembra assurdo sia potuta rimanere in piedi per tre anni. Ma pensate, avremmo voluto parlarne al passato - come facciamo quasi sempre, beninteso - e invece molti dei siti pubblicati nel report di ReasonLabs sono ancora online, nonostante i ricercatori abbiano girato tutto agli organi competenti. Speriamo di poterlo fare presto. Nel frattempo occhi sempre bene attenti durante la lettura degli estratti conto.
Credits immagine in apertura: fizkes.
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Commenti
È già possibile, non serve nessuna legge.
Se non vuoi che il tuo sito (tutto o una parte) venga indicizzato dal google, microsoft, o altri, basta che lo dichiari nel file robots.txt.
Google e Microsoft rispettano le dichiarazioni presenti nel file robots.txt.
Altre centinaia di bot invece no.
Il più grande Hacker del mondo, Google, è stato ackerato?
Chiedo: esiste una legge che mi permette di non far indicizzare il mio sito a google?
E' semplicemente il principe nigeriano che vole regalare prodotti a tutti ma nessuno li accetta... poverino
Ma non esiste nessun caso di un hacker che ne ha fregato un altro?
Nel senso che, per esempio, si potrebbe riuscire a mandare offline un loro sito e metterne su uno identico, con la differenza che i soldi che provano a riciclare finirebbero sul tuo conticino.
Da quel che mi sembra di capire...
CompravanoComprano carte di credito rubate sul dark web per poi effettuare finte transazioni su finti siti (di loro proprietà) in modo da rendere quei soldi legittimi.In pratica riciclaggio di denaro 2.0
Idem, BRT ha dovuto affittare un magazzino solo per me credo
è scritto male ed è estremamente approssimativo. Probabilmente anche chi lo ha scritto non ha capito fino in fondo di cosa stesse parlando
Siamo in tre...
Se conoscevi già la vicenda ok, l’hai sintetizzata bene. Se hai invece capito il tutto leggendo l’articolo in questione sei un grandissimo genio e dovresti candidarti alla carica di presidente dell’universo, perché l’articolo è scritto così male che se fosse stato scritto in sanscrito sarebbe stato più comprensibile
uno dei pochi articoli di cui posso dire: non ci ho capito una beata mazza
non so se dovuto al sottoscritto, se a come è stato redatto... vabbé, passo e continuo con altri articoli
Allora siamo in due .. anzi penso in molti più di due.. :)
io non c'ho capito ncazzo
ah
assolutamente d'accordo. ho capito solo che nel 2022 c'è gente che mette le carte di credito su siti sconosciuti random. (alcuni meritano di essere truffati)
Ed è la cosa che si capisce meglio!
Se ho capito bene la "truffa" non esiste.
Si trattava di siti per riciclare denaro. Per destare meno sospetti i malfattori hanno comprato delle cc nel darkweb per fare tante transazioni piccole ma continue. Così da fuori il servizio sembrava attivo e funzionante. Solo che gli iscritti erano fasulli ma pagavano davvero con cc rubate. Immagino che ogni tanto i malfattori facessero passare anche cifre considerevoli di denaro proveniente da altre attività illecite. Poi sui proventi di queste società di servizi fittizie pagavano le tasse ( forse) e si ritrovano con i soldi "puliti".
L'articolista dice che si tratta di riciclaggio. Forse andrebbe spiegato meglio il meccanismo soldi sporchi -> siti "fasulli" -> soldi puliti
pure io...
Ha stato pooteen!
...tanto ormai la narrazione è sempre quella.
Ma avete tagliato anche sul personale che fa revisione degli articoli?
Io non ho capito che sono i truffati: chi ha il bancomat è truffato? Postepay (via e Mastercard) è truffato? Carte di credito e debito (V&M) sono truffati? Satispay sono truffati?
Piccoli importi di tanto in tanto: sempre una truffa è. Si intende sotto i 25 euro dove non occorre il pin?
Articolo scritto con i piedi, complimenti non era facile
Quel tagliato totalmente senza senso, un po' come questo messaggio.Il tagliato o il messaggio? Chissà.
Mentre
leggoleggevo questo articolomi sono reso contomi rendo conto cheè megliosarebbe stato meglio utilizzare un solo tempo verbale per rendere più facile la lettura.Ma tutto sto articolo coi verbi al passato barrato? Non fate altro che rendere più scomoda la lettura, il tutto per far passare il messaggio che la truffa è ancora in essere. Scrivetelo chiaramente senza tutti sti fronzoli inutili e fastidiosi...