
Sicurezza 24 Gen
I sistemi di videosorveglianza sono un importante strumento per garantire la sicurezza di cittadini ed aziende pubbliche e private, ma possono anche trasformarsi in un'arma che malintenzionati con le necessarie competenze informatiche usano per violare la privacy delle vittime e diffondere in rete frammenti di vita privata.
Lo dimostra la recente indagine condotta dalla Polizia Postale di Milano in collaborazione con il Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, e il coordinamento della Procura della Repubblica di Milano. Gli inquirenti sono riusciti a neutralizzare due gruppi criminali che sullo spionaggio di ignari cittadini avevano costruito un florido business. Per uno dei due gruppi si prospetta anche il reato di associazione a delinquere.
Gli investigatori spiegano che i due gruppi criminali si erano dotati di una solida organizzazione in cui i vari partecipanti avevano mansioni ben definite e utili per raggiungere lo scopo che era quello di acquisire i filmati e rivenderli in rete.
Si trattava di immagini che ritraevano le vittime durante la consumazione di rapporti sessuali o atti di autoerotismo, si legge nella nota ufficiale. Le videocamera violate erano quelle dei sistemi di sorveglianza installati prevalentemente in abitazioni private, ma in alcuni casi sono state prese di mira anche quelli di alberghi, studi medici e spogliatoi di palestre e piscine. L'organigramma dei gruppi criminali può essere così schematizzato:
I gruppi portavano avanti le loro attività illecite utilizzando il social network VKontakte (una sorta di versione russa di Facebook) e Telegram, sperando di rimanere nell'anonimato.
L'operazione si è conclusa con 10 perquisizioni al termine delle quali i nuclei di Polizia postale di Milano, Catania e Napoli hanno sequestrato:
La Polizia Postale coglie l'occasione per ricordare ai cittadini che i moderni sistemi di videosorveglianza vanno considerati come veri e propri impianti informatici connessi alla Rete e che come tali sono esposti ad attacchi. L'installazione e la configurazione dovrebbe quindi essere effettuata da utenti esperti o rivolgendosi a professionisti qualificati. E poi valgono sempre i suggerimenti base per tutelare i dati personali custoditi in un sistema informatico: dall'utilizzo di password di accesso non banali, alla piena consapevolezza del funzionamento di un sistema che può archiviare in cloud i flussi video. Per eliminare a monte il rischio evidenziato dalla recente operazione di polizia bisognerebbe infine riflettere bene sull'opportunità di piazzare videocamere di sorveglianza in ambienti "sensibili" come le già citate camere da letto.
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Commenti
Infatti le violazioni hanno riguardato proprio impianti casalinghi di videosorveglianza realizzati con sistemi economici o comunque installati in modo artigianale senza modificare le password e le porte di accesso della rete
Prezzo forfettario di accesso a vita venti euro e filmati venduti su Telegram e altri social, che animali
La solita fake news, hanno semplicemente inquisito i produttori di materiale pornografico che lo spacciano come riprese dal vero clandestine per giustificare la scarsa qualità delle immagini e attirare la curiosità dei guardoni.
Esatto.
E' chiaro che non c'è alcun motivo per installare telecamere nei bagni e nelle stanze da letto, quindi i primi ad essere arrestati dovrebbero essere proprio quelli che le hanno montate.
Se scopro una cosa del genere su un albergo dove ho soggiornato denuncio l'albergo, altro che gli hacker, telecamere in stanza? Ma scherziamo spero?
L'installazione e la configurazione dovrebbe quindi essere effettuata da
utenti esperti o rivolgendosi a professionisti qualificati.
Eh chiaro perchè l'installatore delle cam provvede anche a firewall, reverse proxy e tutto il necessario per evitare avvenimenti simili, sisi.
BRUTTI PORCI!!!
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Dove si può trovare il materiale??
Magari becco la mia vicina :-)))
No dove si possono vedere i filmati
trovato quello che si mette la telecamera in bagno per guardare mentre gli altri stanno tranquilli a defecare?
Ce la notizia ovunque, Arezzo credo
Azz...dove?
Su cam4 la gente sa benissimo quello che fa, si fanno pagare per scopare live...
https://uploads.disquscdn.c...
Ma chi fa i turni di 24 ore? Negli USA è comune sia per i medici sia per gli infermieri, addirittura li fanno anche di 36. Ma in Italia non ho mai sentito di turni del genere, anche perché in teoria è illegale (per legge dovrebbero esserci almeno 11 ore di riposo ogni 24).
Purtoppo succede. Nell'ospedale pubblico della mia città hanno beccato due dipendenti nel mezzo di un rapporto sessuale durante il turno di notte. Nessun provvedimento è stato preso. Se fossero stati in un'azienda privata li avrebbero licenziati in tronco.
Il nero sfina!
Cioè? Cosa mostrano di più? Molte sono pure scure e non funzionano!
Nastro isolante nero però, esiste anche quello trasparente, o di altri colori.
La cosa più "intelligente" sarebbe scaricare tutto il materiale su HD per le indagini e intimare la cancellazione dei vari account ai vari gestori, ma, come dicevi giustamente tu, essendo gran parte di essi al di fuori della giurisdizione italiana nonchè spesso restii a seguire ordini internazionali, è più facile che - LOL - abbiano giusto cambiato le PSW ... :D :D :D :D
Tornando seri, boh, non saprei... c'è anche il comando (di solito) "cancella account"... magari, una volta avuti gli accessi e scaricato il materiale, hanno davvero "chiuso l'account" come farebbe il proprietario... misteri italici... ^_^
se non ti fidi del partner, lasci e ti rifai una vita. comunque credo resti illegale nascondere telecamere all'insaputa di chi verrà ripreso
Anche CAM4.
Siti come insecam a volte mostrano un po troppo :V
24 ore di turno sono troppe ...
Ah quello lo avevo visto anch’io… Finché è la doccia okay (anche se me la farei a casa comunque) ma rapporti sessuali dai…
son sempre gli altri gli imbecilli eh!
e certo hai capito tutto tu
in un ospedale pubblico hanno scoperto una telecamera nelle docce delle infermiere...che non c'entra niente con questi dell'articolo,quindi il marcio c'e ovunque
“ Si trattava di immagini che ritraevano le vittime durante la consumazione di rapporti sessuali o atti di autoerotismo”
“ studi medici e spogliatoi di palestre e piscine”
Scusa? Non entrerò mai più in palestre e piscine… E le infermiere le guarderò in modo diverso d’ora in poi…
"in ambito domestico solo un imbec1lle metterebbe telecamere in camera da letto"
Sarà la gente che vuol beccare il partner con l'amante
la cosa scandalosa è la non menzione di accertamenti o provvedimenti vs le varie attività commerciali che hanno piazzato telecamere in luoghi non previsti dalla legge e se esse erano indicate con appositi cartelli nel caso potessero farlo
del tipo la legge a metà
praticamente pizzicavano i soliti geni con
username: admin
password: admin
oppure quelli in cloud che come password mettono "P@ssw0rd" o qualcosa del genere.
detto questo, in ambito domestico solo un imbec1lle metterebbe telecamere in camera da letto o bagno (personalmente ritengo che debbano inquadrare il perimetro tipo balconi, giardini etc...), mentre in aziende pubbliche e private poi credo sia vietato mettere telecamere in bagni e spogliatoi
forse hanno cambiato i dati di accesso ai servizi cloud.
la prossima volta oltre ai preservativi, comprate anche il nastro isolante per oscurare le telecamere!
mi risulta che in luoghi pubblici come negozi, piscine, palestre, ecc sia vietato mettere telecamere per videosorveglianza, proprio per la tutela della privacy ... e nelle case private di solito la videosorveglianza raramente si mette nelle camere , ma di certo mi piacerebbe capire chi sarebbe il genio che lo mette in bagno ... in conclusione, chi ha fatto questo l'ha fatto sulla base di un reato precedente commesso dalle strutture pubbliche e di qualche povero "genio" che in casa ha messo la videosorveglianza in bagno
Gravissima na cosa del genere.
Videocamere di sorveglianza in studi medici e spogliatoi di palestre e piscine?
"svariati spazi cloud per una capacità totale di oltre 50 Terabyte"
Come si sequestra una cosa nell'etere? Lol, hanno sequestrato il nulla, dei dati probabilmente al di fuori della giurisdizione italiana.