Dati personali condivisi per fini pubblicitari: studio accusa il Real Time Bidding

18 Maggio 2022 6

Ogni giorno informazioni personali viaggiano in rete a ritmi forsennati: a veicolarli è il Real Time Bidding, una tecnica di gestione della pubblicità online con un giro d'affari di 117 miliardi di dollari che opera dietro le quinte di siti web e app.

A fare luce sul fenomeno è il rapporto pubblicato dall'ICCL (Irish Council for Civil Liberties) che si apre presentano un biglietto da visita dell'RTB non certo rassicurante:

tiene traccia di tutto ciò che stai guardando, non importa quanto privato o sensibile, e registra dove vai. Ogni giorno trasmette continuamente questi dati su di te a una miriade di aziende, consentendo loro di profilarti.

Il giudizio sintetico è ancora più netto: l'RTB viene definito come la più grande violazione dei dati mai compiuta.

Vale la pena ricordare in estrema sintesi alcuni concetti di base: il Real Time Bidding è l'acquisto o la vendita delle impression di annunci online tramite aste in tempo reale automatizzate che si svolgono nell'intervallo di tempo necessario al caricamento di una pagina web. Le impression sono invece il numero di volte in cui un qualsiasi contenuto web è stato visualizzato dagli utenti. Il Real Time Bidding viene utilizzato dalle aziende per pianificare campagne pubblicitarie mirate.
DATI CITTADINO EUROPEO ESPOSTI 376 VOLTE AL GIORNO

Dal rapporto dell'ICCL emerge che il sistema RTB negli Stati Uniti ed in Europa tiene traccia e condivide quello che gli utenti vedono online e la loro posizione geografica 178.000 miliardi di volte all'anno. In media un cittadino statunitense vede esposti in rete i sopraccitati dati personali 747 volte al giorno, un cittadino europeo 376 volte al giorno. Altri dati degni di nota emersi dallo studio:

  • Google concede a 4.698 aziende il permesso di ricevere tali dati personali dei cittadini statunitensi;
  • Google, ogni minuto, effettua 19,6 milioni di trasmissioni di dati relativi al comportamento online degli utenti Internet tedeschi mentre sono online;
  • I dati privati degli utenti Internet europei e statunitensi sono inviati ad aziende di tutto il mondo, comprese quelle russe e cinesi, senza possibilità di controllare come vengano utilizzati queste informazioni.

Non manca un riferimento al nostro Paese in cui, secondo i calcoli dell'ICCC, tramite il sistema RTB vengono effettuate mediamente, ogni giorno, dai 17 ai 26 miliardi di trasmissioni di dati personali dei cittadini italiani.


Aver citato Google non è causale: il sistema RTB è nato nel 2007 quando Google, Yahoo e Microsoft acquistarono le tre principali piattaforme ad exchange dell'epoca (DoubleClick, RightMedia e AdECN). Ci fu quindi l'esigenza di creare un sistema più efficiente per migliorare il flusso di lavoro delle varie agenzie pubblicitarie. Ora è l'intero settore a finire sotto la lente d'osservazione dell'ICCC, che da un lato sensibilizza l'opinione pubblica sulla gestione dei dati per fini pubblicitari e dall'altro porta avanti battaglie giudiziarie per contrastare l'RTB. Lo studio può essere approfondito aprendo il documento in FONTE.


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Commenti

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PuckBeastOfTheEnd

Da quello che ho capito non sono dello stesso gruppo.

PuckBeastOfTheEnd

Se hanno così tanto da fare allora non passerebbero troppo tempo su internet e social da avere molti dati tracciati.

Liam McPoyle

Correggi: https://www.privacyguides.org/

Undertaker

Il bitcoin a questi fa il solletico...

Dario Perotti

L'Irish Council for Civil Liberties!
Oddio.

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