
Accessori 10 Mag
Non mancano le controversie nel segmento dei tracker, dispositivi che per natura si prestano a utilizzi impropri. Chi li ha in gamma ha l'onere di predisporre dei sistemi adeguati a prevenirli, e Tile (che nel mercato dei tracker opera dalla fondazione) sembra aver preso spunto dagli sforzi profusi recentemente da Apple per impedire il tracciamento indesiderato.
L'uso di un Tile per tracciare la posizione di qualcuno a sua insaputa non è contrario solamente ai nostri termini, è anche contro la legge in molte regioni e non perdoniamo l'uso delle nostre tecnologie per questi scopi.
Sono (giustamente) dure le parole utilizzate dall'azienda nel comunicato in cui annuncia Scan and Secure, il pacchetto di funzionalità in rollout sull'app Tile che consentiranno, pure a chi non possiede un Tile, un account o non fa parte del network, di appurare se nelle vicinanze ci sono dei tracker di Tile o altri dispositivi che, potendo essere inseriti nel network, svolgono una funzione analoga.
La pagina in cui viene spiegato più a fondo il funzionamento di Scan and Secure però lascia qualche dubbio sulla spendibilità (allo stato attuale) della funzione. Tile ad esempio spiega che per completare una scansione alla ricerca di dispositivi non autorizzati nelle vicinanze è necessario camminare (o guidare, se si è in auto o in bici) allontanandosi dalla posizione di partenza, precisando che la scansione "non funziona correttamente se si rimane nei pressi di un determinato luogo, ad esempio passeggiando dentro casa".
Procedendo con la lettura i dubbi crescono. Tile specifica che "la scansione richiede fino a 10 minuti affinché i risultati siano abbastanza accurati, quindi non è consigliabile eseguirla mentre si viaggia sui mezzi pubblici perché potrebbero essere rilevati dei Tile o altri dispositivi dei passeggeri". Insomma, ci sono molti distinguo che rendono il tutto poco immediato, almeno in determinate circostanze.
Apple offre sugli AirTag un iter più intuitivo e in genere anche più fine. Bene quindi che Tile si sia mossa nella stessa direzione - non può che far piacere - ma attualmente Scan and Secure sembra essere una funzionalità ancora acerba, che necessita di essere affinata e migliorata. L'augurio è che l'azienda abbia intenzione di lavorarci su, di migliorare: la privacy deve esser sempre una priorità (vero, Tile?) e se le aziende sono stimolate a far bene dalla concorrenza a beneficiarne sono i consumatori.
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Commenti
Gente che si preoccupa e poi ha Alexa dentro casa che li ascolta 24h al giorno.
Beh Tile non ha la mela sopra, per loro basta quella per dire che sia il bene contro il male, poi il cervello possono lasciarlo spento.
ah su quell'articolo ce n'erano 2 o 3 a menarcela, oramai ho capito che si fa prima a dargli ragione.
Non ricordo più il nome del tizio che qui sul blog me l'ha menata fino alla morte su quanto Tile fosse immune ad un utilizzo "stalker" rispetto ad AirTag.
Se mi leggi, palesati e fustigati!