
24 Marzo 2023
Si amplia l'intervento del Garante per la protezione dei dati personali a tutela dei minori sui social: dopo aver imposto un blocco a TikTok in seguito alla morte di una bambina di 10 anni forse dovuta a una sfida social, l'Autorità ha aperto ieri un fascicolo anche su Facebook e Instagram.
Nei giorni scorsi, alcuni articoli di stampa hanno riportato la notizia che la minore avrebbe diversi profili aperti anche su questi due social network. Quindi, il motivo delle indagini del Garante è il medesimo che ha mosso le azioni contro TikTok, ovvero una possibile leggerezza nell'accertamento dell'età degli utenti, con un conseguente danno per i minori, considerato che l'età minima per prestare il consenso al trattamento dei dati personali è 14 anni.
L'Autorità dunque ha chiesto a Facebook, che controlla anche Instagram, di fornire una serie di informazioni, a partire da quanti e quali profili avesse la minore e, qualora la circostanza venisse confermata, su come sia stato possibile, per una minore di 10 anni, iscriversi alle due piattaforme.
Soprattutto, ha chiesto di fornire precise indicazioni sulle modalità di iscrizione ai due social e sulle verifiche dell'età dell'utente per controllare il rispetto dell'età minima di iscrizione. Facebook dovrà dare riscontro al Garante entro 15 giorni e la verifica sarà estesa anche agli altri social, in particolare riguardo alle modalità di accesso alle piattaforme da parte dei minori.
La vicenda ha portato la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa a proporre di stabilire un'età minima necessaria per possedere e utilizzare uno smartphone e a usare lo SPID per consentire l'accesso ad alcune app.
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Commenti
io cerco di guardarne 2 o 3 al giorno diversi...
quello di mitraglietta resta il mio preferito ma ammetto che il tg5 è il secondo o il terzo della mia lista di gradimento...
Esattamente, infatti l'ho scritto pure:
Vi prego chiudete tutto
Sull'onda dell'emotività e della spinta dei media, due giorni e si dimenticherà tutto.
La colpa è dei genitori, perchè come si vede in giro un bambino di 9-10-11-12 anni non può vivere a pane e Instagram. Alcuni bambini già a 8-9 anni solo completamente drogati di Instagram, non si rendono neanche conto del pericolo.
ma chi è che guarda quell'oscenità di tg5? quello non è un tg è un rotocalco di porcheria, dopo 10 minuti parlano già di calcio
l'unico tg vedibile è la7
Secondo me certa gente non capisce neanche quale possano essere le conseguenze dell'imporre una qualsiasi certificazione come SPID per accedere ad un social. Il bello è che questa cavolata è ciclica, ogni tot mesi arriva un politico, che capisce veramente poco del web (nel 2019 ci fu Marattin) che fa la medesima proposta del cavolo
Bhe già è una gran cosa, visto che ho spesso letto di persone che volevano l'identificazione.
Non capisco l'impuntarsi sulla questione tecnica ma la risposta è qui
https://www.cartaidentita.interno.gov.it/identificazione-digitale/entra-con-cie/
Sulla prima parte non sono d'accordo perchè i ragazzi hanno sempre ca**eggato, non è che quelli cresciuti con la tv guardassero tutto il tempo lo speciale economia, ca**eggiavano anche loro guardando cartoni o simili, i ragazzi di oggi lo fanno in modo diverso e non credo che vadano demonizzati per questo, anche se a me, personalmente, tiktok e tutto quello che c'è sopra fa ca*re in una maniera incommensurabile e bombarderei col fosforo bianco i loro server.
L'hai detto. E' brutto da dire ma secondo me è il punto centrale. Pensare che chiunque veda una cosa del genere (che tra l'altro non hanno trovato video simili tra gli hashtag) sia portato a farlo è francamente da imbec*lli.
Amen. E' chiaro che il 90% dei ragazzini non va a fare cose pericolose su internet, lo dico perchè ho visto crescere cugini & co. e sapevo cosa ci facevano.
Come qualcuno ha tentato di dare la colpa ai social per quei ragazzini idi*ti che si insultano e poi si ritrovano in piazza per menarsi. Sarà mica colpa del fatto che sono degli imbec*lli loro o è colpa del mezzo?
Poi credo che dipenda ANCHE da chi è il ragazzino. Io (non lo dico per vantarmi, è per fare un esempio concreto) sono sempre stato appassionato di tecnologia fin da piccolo e sapevo che ci si poteva trovare di tutto, ho usato sempre liberamente internet come pareva a me e non ci ho mai fatto ca**ate. Ma è chiaro che non tutti sono così.
Poi quello di quella ragazzina è un caso davvero particolare, perchè quel tipo di pratica provoca la morte in maniera molto subdola, dopo un po' provoca euforia ma quando inizia a mancarti l'ossigeno ti mancano anche le forze per la prolungata assenza di ossigeno e non riesci più a liberarti anche se normalmente sarebbe facilissimo farlo. Quindi probabilmente è stata tratta in inganno da questo fattore che probabilmente quasi nessuno fa. Ci muore gente molto più grande proprio perchè non sa queste cose, ergo qui i social c'entrano fino a un certo punto.
Non è stata istigata a buttarsi sotto un treno, che chiunque capisce sia pericolosissimo.
Ma nemmeno... sarà più facile.
Sono sicuro che , il genitore accondiscendente darà le proprie credenziali al figlio che non riesce a regolamentare e si genererà la stessa reazione a catena negli altri.
Navigheranno tutti con l'account dei genitori.
Per me i social li potrebbero chiudere domani, potrebbero vietarli totalmente ai minori onestamente, visto che mi sembra che le persone si siano totalmente distaccate dalla l'uso sociale o comunicativo e si siano fatte soggiogare dalla logica dell'intrattenimento e della continua esposizione pur di apparire, traducendo l'esserci come il valere.
Quello che non comprendo, da qui il mio esempio, è che mi fa specie che nessuno rifletta sul fatto che questa (povera, davvero povera) bambina sia stata così assuefatta da ritenere NON pericoloso legarsi un cappio al collo per vedere quanto resisteva all'asfissia.
Come può, il mezzo, essere così importante da non far riflettere su un profondo disagio se vogliamo totale mancanza di logica di sopravvivenza?
Se avesse dato fuoco ad un barbone (altra tendenza emulata) avremmo vietato i parchi?
Si vuole risolvere un problema senza affrontare il problema, ma solo mettendolo sotto il tappeto.
Colpa del peccato originale...
Ecco, sull'ultima parte si che sono d'accordo, perchè è l'unica soluzione che davvero può funzionare e di lungo termine.
Il problema delle soluzioni tipo spid o simili è che, anche se ritenute giuste (non per me, ma tralasciamo), sono sostanzialmente troppo facili da aggirare perchè basta farsi l'account da un proxy in un altro paese (ci vogliono letteralmente due minuti) e vanifichi tutto il bellissimo sistema ingegnato per verificare l'età. Oppure basterebbe che il genitore facesse un altro account e lo desse al figlio. Chiaramente inutile.
Magari potrebbe essere utile obbligare i produttori a fare delle linee guida su come impostare un account minori in maniera chiara e semplice oppure permettere di scaricare app con profili già impostati e sicuri da poter usare in due secondi. Senza contare che occorrerebbe per i bambini spiegargli come funziona internet, in maniera anche basilare, e cosa dovrebbero o non dovrebbero fare.
"IMPORTANTE è: siamo in accordo che ciò che deve essere prelevato è il check dell'età e basta, o no?"
Certo, ma il problema risiede nel metodo di check. Per me, la questione è tutta qui.
La norma che citi tu serve per ottenere la CIE.
Ma, la CIE va probabilmente normata affinché possa essere utilizzata per l'accesso ai social e come lo fai? Di fatto, è necessaria quindi l'identificazione del minore da parte del soggetto terzo per accertarne l'età. Ma può essere un soggetto non accreditato a farlo? Io credo che debba essere un soggetto accreditato. Per cui, si rientra in una sorta di "SPID esteso ai minori".
Visto che ciò è estremamente difficile da normare, allora, è preferibile l'uso dello SPID tradizionale. Almeno come soluzione a corto raggio, finché il problema non iene eventualmente approfondito.
Ma che non lo sapevi che tutto il male del mondo è iniziato ad esserci solo negli ultimi 30 anni?
Non parliamo poi dei giovani che fanno ca**ate o cose pericolose, quello soltanto da quando esistono i social, prima il mondo era un paradiso.
io ragionavo sul piano tecnico/burocratico.
Sul piano tecnico si può mandare la sola informativa dell'età ( "età > X" oppure "età <= X", dove X è chiesto dal server in fase di registrazione).
Dal punto di vista burocratico SPID è un sistema forte e nessun si sognerebbe di accusare i social che non serve perchè "basta prendere lo smartphone o lo SPID di un altro"
Dal punto di vista di soluzione ideale per me si deve puntare tutto sui genitori e dargli strumenti semplicissimi per monitorare un dispositivo per minori dal loro (cosa che già c'è, ma va diffusa su tutti i dispositivi e resa a prova di fesso).
I sassi dal cavalcavia furono lanciati ed emulati senza ausilio dei social.
L'educazione è ciò che ti permette di differenziare il razionale dall'irrazionale.
Su queste basi l'intervento del Garante comincia ad avere senso, purtroppo siamo in ritardo minimo di dieci anni
È tutto il contrario, sotto, poco sotto, ho postato il riferimento di legge che permettegià ai minori di ottenere la CIE. (DL 70/2011).
Con la SPID no.
Perché ti piace così tanto la SPID, e soprattutto NON è il metodo tecnico importante.
Sembra che siamo in un ampasse dialettico.
IMPORTANTE è: siamo in accordo che ciò che deve essere prelevato è il check dell'età e basta, o no?
Non buttarla in caciara.
Personalmente trovo queste inutili ingerenze di questo ridicolo stato italiano molto fastidiose, ma tolto questo parere personale, tecnicamente sarà pure fattibile ma è totalmente inutile perchè basta una ricerca su google per aggirarlo, ergo è una discussione inutile.
Certo, ma io sono d'accordo che ci siano le soluzioni. Però bisognerebbe creare apposita burocrazia e normativa.
Mentre, la proposta di utilizzare lo SPID, potrebbe essere sensata al fine di usare uno strumento già in essere. Questo sarebbe l'unico vantaggio
Ormai se cadi con la bicicletta è colpa di tiktok perchè tuo cugggino una volta ha messo un like a una pagina che parla di biciclette.
Guarda che il punto di tutto ciò non è fare un sistema che garantisca al 100% gli utenti, ma un sistema che giri correttamente dal punto di vista burocratico e lo SPID lo farebbe eccome.
O sei uno di quelli che dice che mascherine e distanziamento NON SERVONO A NIENTE perché non ti danno una garanzia?
"Si potrebbe fare con la CIE nuova"
Già qui ci sono diversi scogli, burocraticamente parlando.
Lo SPID non è la soluzione, è ovvio, però, forse è il metodo più rapido (e con meno "burocrazia" per gli utenti finali) senza scomodare mille altre cose che dovrebbero essere sviluppate e normate.
Io son d'accordissimo che non sia il modo migliore, ma è il modo più rapido. Altre soluzioni, richiederebbero nuove infrastrutture sw e potenzialmente legislative/burocratiche.
Con lo SPID "bypassi" tanti aspetti
Comunque della blackout challenge non ne ho mai sentito parlare e su tiktok non sembra essercene traccia. Nel frattempo un bimbo di 9 anni si suicida a bari e pare avesse parlato con la famiglia della vicenda di pochi giorni prima (ipotesi di emulazione), vicenda amplificata da media. Però il pericolo più grande rimangono i social
pensala come vuoi: per me (come per altri, vedo) la differenza tra un social e disqus è di una limpidezza cristallina ;)
Beh in realtà no. Le leggi sono davvero delle leggi se c'è qualcuno o qualcosa che le fa rispettare, altrimenti sono soltanto fogliacci.
In questo caso sarebbe così semplice aggirare questi inutili blocchi che è come se non esistessero.
falsissimo.
Storia reale: avevo un account Gmail usato per le sole registrazioni ai vari siti forum di poco conto.
Un giorno mi arriva l'email di Google che dice:
"hey, tu hai meno di 13 anni e quindi o ci dimostri il contrario o ti chiudiamo l'account".
L'account aveva 9 anni.
Quindi, secondo loro, lo avevo aperto a 4 o meno.
HAHAHAHAHA
Ma la complessità a livello normativo la introduci proprio così.
Però pare sia necessaria questa regolamentazione a sentire i "pro".
Si potrebbe fare con la CIE nuova, ma ripeto, non è importante il livello tecnico (aggirabile o meno che sia) ma che si prelevi solo il check anagrafico.
Come esempio avviene introducendo un CF nel distributore di sigarette.
Deve ricevere: SI/NO
Questo è un argomento importante.
Più del fattore tecnico.
L'altro argomento importante è la poca educazione dei "genitori" ma sorvoliamo, altrimenti la polemica sarebbe lunga ed anche fuorviante se vogliamo.
Mi accontenterò allora
C'entra eccome, se il metodo è aggirabile in un attimo è come se non esistesse.
Certo, così se c'è un furto di dati non ti fregano soltanto email e simili (che al limite chi se ne frega) ma un documento. Ottimo.
non c'entra un piffero.
la struttura di SPID stesso funzionerebbe: già oggi il sito che deve verificare chiede al gestore SPID quali dati verificati vuole ottenere.
Basta che SPID venga modificato pochissimo (ad aperto ai minori) per ottenere un'API che garantisce la veridicità della sola l'età.
Poi vabbè, il minore può trovare mille escamotage, ma le piattaforme così sarebbero in grado di funzionare senza avere dati particolari e non avrebbe più scuse quando salva dati di una persone senza saper l'età.
Ripeterei gran parte delle criticità che l'evolversi della discussione con altri utenti ha messo in luce.
Continuiamo sotto.
Se io e te parliamo e commentando stiamo socializzando, non come su FB che gia' fa schifo dal logo, si insultano a vicenda li sopra.
Si può aggirare in due nanosecondi
Li evito altrimenti mi arrabbio troppo.
Mi è bastato leggere l'intervista al presidente del garante per la privacy, che sostiene come non siano loro a dover dare pareri tecnici su come impostare il blocco per l'età (e alla fine ci può anche stare), ma suggerisce di usare i big deita (parolina magica) e l'artifiscial intelligens per capire l'età dell'utente secondo quello che fa.
Tralasciando che è proprio illogico, perchè se sulla piattaforma non ci possono essere minori di 14 anni, evidentemente non ci saranno neanche contenuti da/per under-14, ergo come fai a capire l'età dai contenuti che guarda, ma poi, lui dice "se non sappiamo l'età esatta almeno avere un range". Certo, uno magari ha 16 anni ma viene sbattuto fuori perchè un algoritmo che sicuramente sarebbe abbastanza malfunzionante, pensa che tu ne hai 10.
Delirio totale.
Il fatto di potere non è assolutamente abbastanza
Deve essere lo standard per la maggioranza di utenti registrati ed attivi, così come avviene in tutti i social.
Su Facebook se non aggiungi amici non fai nulla a meno che non fai una banale vetrina (nel qual caso avrai i follower).
Tutto ciò su discus non si fa, perchè è una piattaforma per commentare puntualmente delle notizie, non per creare socialità
*complesso anche a livello normativo
Vero, ma sarebbe necessaria una infrastruttura, che adesso non c'è.
Probabilmente mi sono espresso male, ma con "in maniera semplice" mi riferivo al fatto di utilizzare strumenti esistenti, poiché, l'introduzione di altri strumenti potrebbe essere davvero complesso.
Hai visto B0n0 qui su hdblog?
Grazie della spiegazione beddo.
"Il check dell'età non è fattibile in maniera semplice"
si può fare tranquillamente usando un sistema simile a quello di SPID, in cui il server certificatore, valida la tua età al server che vuole verificare se hai le carte in regola senza comunicare null'altro di te.
Su disqus puoi seguire l'account, e crearti amici o gente che segui, e' lo stesso.
Certo, se ti va, elencami quali sono le imprecisioni tecniche.
Il check dell'età non è fattibile in maniera semplice, infatti, io ho ipotizzato tale impossibilità (purtroppo l'ho scritto solo nell'altro commento).
La modalità potrebbe essere la richiesta della Carta di Identità, ma qui l'argomento si complica ancora di più
mi piacerebbe sapere a che livello di perle di saggezza arrivano i vari programmi TV qualunquisti e populisti, tipo quelli del pomeriggio
un social, per chiamarsi tale, *come minimo* deve obbligare l'utente a creare una rete sociale (amici/gente che segui/... ).
Discus non lo fa.
Tra l’altro ormai quotidianamente si parla di tutto quello che succede su tiktok. Viene scoperta una falla (cosa normalissima) e ne parlano addirittura a metà tg. Di solarwind che probabilmente è l’attacco informatico peggiore del decennio forse ne parla qualche sito online a pagina 17.
Ridicola stampa da pattumiera
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