App di riconoscimento facciale metterà fine alla privacy: l'FBI la usa già

21 Gennaio 2020 92

Un'applicazione rivoluzionaria, in grado di risalire, a partire da una singola foto, a tutte le immagini pubbliche di una persona, inclusi i link dove trovarle. Uno strumento - come afferma il New York Times che per primo ha diffuso la notizia - che "va al di là di quanto mai creato dal governo americano o dai giganti della Silicon Valley, e che può mettere fine alla privacy così come la conosciamo".

L'app, la cui esistenza era finora sconosciuta ai più ed è stata portata alla luce dall'inchiesta del NYT, è stata creata da una piccola start-up, la Clearview AI, fondata da Hoan Ton-That e Richard Schwartz, uno dei consiglieri di Rudolph Giuliani quando era sindaco di New York. Fra i finanziatori anche Peter Thiel, il miliardario dietro a Facebook e Palantir, società che, in perfetto stile Minority Report, usa l'AI per prevedere il crimine.

Usarla è molto semplice: basta scattare o caricare una foto di una persona per avviare una ricerca di tutte le immagini pubbliche del soggetto in questione, insieme ai relativi link. A differenza di altri sistemi simili che fanno affidamento sulle foto segnaletiche o sulle immagini della motorizzazione civile, l'app attinge a un database di oltre tre miliardi di immagini prese da Facebook, YouTube, Venmo e milioni di altri siti e social network su cui le persone hanno caricato le proprie foto.

Hoan Ton-That. Sotto, una ricerca sull'app Clearview AI basata sul suo viso. Fonte: NYT

Il tutto violando la policy di molti dei social in questione, che si sono riservati di agire per vie legali. Twitter, ad esempio, specifica che le immagini dei propri utenti non possono essere utilizzate per il riconoscimento facciale.

Secondo le indagini del NYT inoltre, il codice dell'app è predisposto per associarla a visori AR, per un utilizzo in mobilità. Uno strumento, insomma, con un raggio d'azione incredibile e dai risvolti non sempre positivi: motivo per cui finora le grandi aziende del mondo tech si erano perlopiù rifiutate di metterne a disposizione uno simile, che cercasse tra le immagini dei social, pur avendone le possibilità.

I numeri dell'app di Clearview AI. Fonte: NYT

E mentre l'Unione Europea sta valutando di vietare il riconoscimento facciale nei luoghi pubblici fino a cinque anni, in attesa dell'approvazione di una legge apposita per evitare abusi, emerge che le forze dell'ordine statunitensi - dalla polizia all'FBI, senza dimenticare la NSA - utilizzano l'app di Clearview AI già da un anno.

E non è finita: Clearview AI tiene traccia delle query effettuate dagli agenti, e può anche manipolarne i risultati. Per ora l'app è disponibile solo per alcuni soggetti come le forze dell'ordine, ma in futuro l'uso potrebbe essere esteso anche al pubblico.

Pubblicità dell'app diretta alle forze dell'ordine. Fonte: NYT

In un mondo sempre più connesso, che fa un affidamento sempre maggiore sui dati biometrici per garantire l'accesso ai dispositivi e identificare le persone, il tema del riconoscimento facciale si fa di giorno in giorno più cogente. Le modalità del suo utilizzo infatti finiranno per delineare i contorni della libertà personale di ognuno, soprattutto da parte degli organismi governativi; e anzi, in alcuni Paesi sta già accadendo.

Si pensi ad esempio che in Cina, da poco più di un mese, il riconoscimento facciale è divenuto obbligatorio per acquistare una SIM, ma anche per navigare semplicemente sul web. Formalmente, il provvedimento è stato adottato per far fronte all'anonimato online, in ottemperanza alle leggi sull'antiterrorismo e sulla sicurezza informatica: di fatto però, le attività online di ogni cittadino vengono schedate e associate in maniera univoca alle sue fattezze.

Allo stesso modo, la carta d'identità viaggia su WeChat, e la polizia cinese utilizza occhiali smart che integrano sistemi di riconoscimento facciale: una soluzione che funziona egregiamente, non fosse per la totale assenza di tutela nei confronti della privacy dei passanti perlopiù incolpevoli.


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Commenti

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SteDS

Ma io non voglio imporre proprio niente, tieniti la tua idea, per te giusta per me sbagliata... rispondere ad un commento vuol dire nella maggior parte dei casi prendere uno spunto per dire la propria, non è un fatto personale anche e soprattutto perchè non si conosce personalmente l'interlocutore.

Flyer

ahimè siamo solo all'antipasto.

M3r71n0

Hai vinto. E' per gente come te che ho ridotto di motlissimo l'uso di disqus su HDblog.
Cosa ca__o ribatti il mio commento se poi non hai voglia o non sei in grado di sostenere una discussione seria e di livello.
Scriviti i tuoi commenti e lascia vivere gli altri in santa pace.
... anzi no, torno ad andarmene io.
Addio.

Frazzngarth

Ma se lo usa la polizia chi se ne frega... anzi, ben venga.

Un Megalol a chi vuole vietare il riconoscimento facciale nei luoghi pubblici.

Alexv

Sì, e andrebbe in default nel giro di qualche anno.

Alexv

Quando vai in bagno chiudi la porta per paura di essere ucciso?

Bellerofonte

Concordo ma, quanti sono gli "adulti" che non comprendono ciò che fanno? Ti rispondo io, sono la maggioranza. Risultato? Le Big Internet e non solo ci sguazzano...

Giorgio

bisogna o no spiegare a tutti coloro che lasciano informazioni private o sensibili che il loro comportamento è pericoloso?

Ad un adulto no, se non ci arriva e non lo capisce è un poverino che si merita quello che sono il frutto delle proprie azioni .
Ad un ragazzino/a si, ma se sono progenie dei suddetti è tempo perso.

Silvano

Si a sto punto anche le impronte digitali hanno.

Gio Artificiale

Qui puoi avere ragione, ma già ora i datori di lavoro cercano sul web per vedere che trovano.
Per dirti, io sul web ho verificato di aver tolto tutto ciò di cui dovrei vergognarmi.
Sinceramente chi non è così sveglio da farlo, o viceversa conduce una vita deprecabile (sempre ubriaco, post razzisti, post sessisti, violenza online, etc) è giusto venga in qualche modo discriminato da datori di lavoro informati.
Ma già ora viene fatto.
Nella precedente azienda mi hanno proprio detto che un candidato era stato scartato per le informazioni trovate online.

Marco Ferrari

Non sto parlando di reati. Sto parlando di situazioni che al di fuori di certi contesti potrebbero risultare imbarazzanti o degradanti. Una foto un po' alticcio postata a 20 anni, post con commenti stupidi fatti tra amici ecc...Ovvio che se si parla di reati si spera siano puniti. Io sto parlando di gente comune.

Gio Artificiale

Si ma parliamo sempre di immagini pubbliche, cioè io che vado a fare la spesa.
Boh ti dirò io non entro in centri massaggio con le prostitute, non entro in bische clandestine, non vado a prostitute, non picchio nessuno.
Se uno mi filma per 10 anni si annoierà pure.

Gio Artificiale

mah ti dirò penso che il mio ultimo reato sia stato il taccheggio a 19anni.
Sarebbe invece bello che tutti quelli che su internet e magari in giro agiscono da Violenti, Razzisti, Discriminanti in genere vengano beccati.
Solo se essi commettono reati.
Ovviamente

Bellerofonte

Il problema è un altro; bisogna o no spiegare a tutti coloro che lasciano informazioni private o sensibili che il loro comportamento è pericoloso? Ciò che oggi sembra un informazione non sensibile o non monetizzabile, potrà quasi sicuramente esserlo domani. Quindi, poiché ciò che finisce su Internet resta si Internet - o in qualche database - per sempre, bisogna fare una corretta informazione per evitare che il comportamento permissivo e ingenuo di tutti quelli che seminano informazioni personali, non diventi un ulteriore alibi, sfruttato dalle imprese, per rallentare la nascita una regolamentazione più lungimirante.

Marco

Sono cose completamente diverse; gli esempi che hai fatto non c'entrano nulla con il discorso del riconoscimento facciale di cui si parla nell'articolo.

SteDS

E' proprio l'oggetto del GDPR e delle ultime disposizioni europee in tema di privacy, ti consiglio la lettura. Per la cronaca, Google o chiunque altro, è obbligata a comunicare qualsiasi pratica sull'utilizzo dei dati compreso aziende terze che tratteranno i dati, anch'esse dovranno implicitamente (attraverso le condizioni dell'azienda da cui ricevono i dati) o esplicitamente dovranno ottenere il consenso al trattamento dei dati. Dunque vediamo, qui abbiamo un'app di terzi che non ha chiesto alcun consenso all'utenza, che viene utilizzata per pratiche al limite del legale (se non già illegali, spiare e tracciare tutti gli spostamenti di una persona è giusto quello che farebbe uno stalker), dici che non mina la mia privacy?
Ma per favore!

M3r71n0

Senza offesa, hai un concetto di privacy sbagliato.
Quando rendi una tua immagine pubblica, concedi a chiunque il permesso di vederla, anche a quest'app.

Cit. articolo: "Un'applicazione rivoluzionaria, in grado di risalire, a partire da una singola foto, a tutte le immagini pubbliche di una persona, inclusi i link dove trovarle."


Quando google indicizza un tuo sito pubblico, mina la tua privacy?
Quando yandex restituisce le foto collegate a te partendo da una ricerca per nome, mina la tua privacy?
Ma per favore!

SteDS

"Questa paura che il vostro Datore di lavoro possa, servendosi di un hacker, accedere ai server dello stato rubando i vostri dati....ahahahahahahahah ma chi c@22o sei per avere una vita tanto interessante? ahahaha"

Forse ti è sfuggito, l'app di cui si parla nell'articolo potrebbe essere utilizzata da chiunque. L'esempio che ti ho fatto era stupido, volutamente, se vuoi però generalizziamo a cose più serie, le stesse istituzioni possono usare il potere illimitato che concedi loro contro di te.

Qual'è la prerogativa di una dittatura? Controllo capillare e azzeramento della privacy. Perché? perché il controllo è potere, e sapere tutto di una persona vuol dire averla in pugno.
Sul serio vuoi ridurti alla condizione di burattino per tua scelta?

Raphael DeLaghetto

hai centrato proprio il punto...fin quando pensiamo che la realta sia una cosa e il virtuale un altra, allora LORO possono fare quello che vogliono!
c è una puntata di un telefilm che parla di morte digitale! è molto interessante!

SteDS

Proprio per questo è necessario tutelare la privacy anche quando si tratta di immagini o dati "pubblicati". Qualcuno sotto diceva, se li pubblichi vuol dire che possono farne ciò che vogliono, sbagliatissimo, se ciò che pubblico viene usato per uno scopo diverso e per il quale io non ho dato consenso (addirittura da soggetti terzi che non c'entrano nulla come in questo caso) stanno chiaramente facendo un uso illecito dei miei dati.

Andee Kcapp

Nulla da nascondere non vuol dire ritrovarsi estranei in casa che rubano le tue proprietà.
Nulla da nascondere vuol dire :
Male non fare , paura non avere !!

antoniolion94

ci sono regole sul non dare aiuti di stato alle aziende per avere la possibilità di prendere merci ovunque dal mondo senza che ci siano dazi enormi, la cina riesce a mascherare gli aiuti di stato dato il tipo di regime , gli altri un po' meno

Raphael DeLaghetto

Certo, ma potrebbe fare un cloud europeo, un social europeo, una chat europea, un sistema operativo europeo ecc.
È poi si dice che l Europa perde posti di lavoro..

Raphael DeLaghetto

Non ho parlato solo di fb e co.. ma tutto ciò che si trova su internet..potrebbe essere linkedin, un associazione sportiva, un evento mondano, ecc
Ci sono certe aziende che assumo solo se hai tanti follower sui social.
Dipende dall azienda e dal profilo richiesto..

Seiya

Ecco perché il faceid non è sicuro, le nostre foto le hanno tutti

Raphael DeLaghetto

Devono solo renderlo palese

Raphael DeLaghetto
Marco Ferrari

Lei sarebbe la prima persona che sento che viene assunto grazie alle foto del profilo facebook/instagram. I social network professionali sono altri (es LinkedIn) e lì non c'è nessun problema ad avere un account da cui dare dati a terzi. Il problema è quando per assumerti possono controllare la tua vita PRIVATA senza il tuo consenso. Non vedo alcun rovescio della medaglia in tal senso.

Nessuno

Attualmente le forze dell’ordine possono invadere la tua privacy (perquisizione a casa ad esempio), pero prima c’e un processo da seguire, bisogna richiedere il mandato al giudice, che valuta le ragioni e decreta... ora se le forze dell’ordine potessero “perquisirti” senza dover richiedere il mandato, senza informarti e senza neanche che tu lo sappia... sceglieranno sempre l’opzione più conveniente.

I membri delle forze dell’ordine sono umani, sono persone, commettono errori, reati... ogni tanto escono notizie (sia in italia che all’estero) che te lo fanno capire... daresti mai a loro il completo accesso alla tua vita digitale

Gia che ci siamo, saresti disposto a darmi la password della tua mail, non scriverò niente, non inviterò niente, voglio solo farmi i fatti tuoi... sono SICURO che non proverò niente di illegale... però sei disposto a darmela?

Infine credo sia sbagliato perché fa quasi pensare che chi tiene alla sua privacy allora é un criminale

Raphael DeLaghetto

Una legge europea deve valere per stati uniti e Cina?

Raphael DeLaghetto

C è anche il rovescio della medaglia....Non pubblichi nulla, non ti conosco., non ti assumo..

Raphael DeLaghetto

Ma se questi non hanno nulla da nascondere, perché non lasciano la porta di casa sempre aperta, anche la notte, così come la propria auto, username e password dei propri conti correnti, divulgare le proprie analisi del sangue...
Visto che non hanno proprio nulla da nascondere..

Aniene

Ma l'europa non può impedirti di caricare i tuoi dati e le tue foto in un server negli states. Da quel momento in poi le foto vengono requisite dalle loro agenzie per la sicurezza.

Raphael DeLaghetto

Da quando c è Facebook molte persone non hanno più freni a dare il proprio nome e cognome , mettere la propria faccia.... tutto perché? Guadagno, vanità, popolarità, ecc..

Raphael DeLaghetto

Che app è?

Raphael DeLaghetto

È l Europa dorme..

Raphael DeLaghetto

È parlando con alcuni è la normalità..quindi tutto va bene.
Non credevo che " l abitudine" fosse un valore..

ReArciù

furto d'identità

Marco

Che non c'entra niente con "sono private" o "sono pubbliche".

La questione è: "se imposto un'immagine come privata, visibile solo dai miei amici, il software la vede lo stesso?"

Giorgio
TLC 2.0

"Agli aeroporti non è consentito altro documento se non la carta di identità".
E il passaporto, ovviamente

Ansem The Seeker Of Darkness

Pensala così: se esiste il reato di stalking, perchè dovrebbe essere legale stalkerarti solo perchè a farlo sono centinaia di computer invece che una persona?
Per il resto hanno già risposto in molti. Sono mille le cose che puoi aver fatto che messe in una ottica diversa possono essere usate contro di te.

Ansem The Seeker Of Darkness

"Il tutto violando la privacy di molti dei social in questione, che si sono riservati di agire per vie legali., ad esempio, specifica che le immagini dei propri utenti non possono essere utilizzate per il riconoscimento facciale."

Aniene

Ahem vi do una notizia: L'NSA ha già le foto di tutti quelli che hanno proprie foto caricate sui social network o sui cloud che sono tutti di aziende con sede negli usa: Google Foto (Alphabet), One drive (MS), iCloud (Apple inc.).
La privacy non è mai esistita.

Andrej Peribar

Io non chiamo minorato nessuno ma vi manca sempre un pezzo di ragionamento, la premessa di base.

In uno Stato di Diritto lo Stato non può controllare in massa i cittadini, pedinarli, tracciarli o vietargli di agire liberamente come se fossero dei colpevoli.

Il diritto alla privacy, come il diritto di parola per fare un altro esempio sono quei diritti che aiutano a mantenere lo Stato di Diritto da dittature più o meno definite.

Questa assenza di premessa ti fa confondere il non aver nulla da temere (vivendo in uno stato di diritto) dal non aver nulla da nascondere.

Ma minare i diritti di base ti porterà a nascondere anche quello che oggi non temi di mostrare

Marco Ferrari

Ad esempio se qualcuno volesse screditarti sul lavoro e potesse aver accesso a tutte le tue foto caricate fin da quando eri giovane, iscrizioni a siti/abbonamenti che potrebbero essere non ritenuti consoni da qualcuno sopra di te, le tue relazioni ecc...forse non ti rendi veramente conto di quante cose potrebbero essere usate contro di te in svariati modi. E se tu non pubblichi nulla, ci sono persone che invece scrivono e postano immagini da mattina a sera. La privacy è un problema gigantesco.

Marco

Ma nell'articolo si parla di immagini pubbliche, non di foto private; dov'è che si dice che il sistema bypassa le protezioni e si prende quelle private?

SteDS

Di fatto consegni un potere grandissimo nelle mani di altri (non necessariamente lo stato) che potranno, a loro discrezione, usarlo contro di te.
Esempio banale, il signor X, che ti odia (perché ama tua moglie / sei il suo capo / è un esattore delle tasse che deve fare numeri / uno fra i milioni di motivi che puoi trovare) ti vuole screditare:
X: "Signor Gio lei è un puttani*re"
G: "Non è vero"
X: "Questa foto la ritrae mentre esce dal centro massaggi cinese"
Magari il signor Giò ci stava solo passando davanti, tant'è che da quel giorno per tutti fu: "il puttani*re"

E' un esempio stupido ma capisci che se rinunci alla tua privacy, oltre al fastidio simile a quello che puoi avere quando i ladri ti frugano in casa, ti esponi anche alla mercè di chiunque voglia danneggiarti per i motivi più disparati.

Marco Ferrari

E se ad un certo punto ci fosse qualcuno al potere che non ti ritenesse regolare e legale e potesse sapere ogni singola cosa di te in tempo reale? Se qualcuno per qualsivoglia motivo volesse screditarti per cose passate che tu non ritieni gravi ma che altri potrebbero per differenti punti di vista, cultura o cambio di situazione?

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