
02 Novembre 2023
La NASA ha annunciato l'estensione della collaborazione con JAXA, CSA ed ESA per proseguire le operazioni congiunte sulla Stazione Spaziale Internazionale fino al 2030. La partnership con Roscosmos è stata invece prorogata fino al 2028. Grande soddisfazione dunque da parte delle agenzie spaziali di Stati Uniti, Giappone, Canada, Europa e Russia che continueranno a lavorare insieme garantendo anche per gli anni a venire quella "presenza ininterrotta" nell'orbita bassa terrestre in atto da oltre 22 anni.
La Stazione Spaziale Internazionale è una collaborazione incredibile con un obiettivo comune per far progredire scienza ed esplorazione. L'estensione del nostro tempo a bordo di questa straordinaria piattaforma ci consente di raccogliere i frutti di oltre due decenni di esperimenti e dimostrazioni tecnologiche, oltre a continuare a materializzare scoperte ancora più grandi a venire - Robyn Gatens, direttore della ISS presso il quartier generale della NASA a Washington
Ciò che può essere interpretato come punto di debolezza rappresenta invece la forza della ISS: nessuno dei partner coinvolti ha la possibilità di farla funzionare da solo. La rinuncia di un partner ne avrebbe dunque compromesso il futuro. La preoccupazione più grande era legata alle decisioni della Russia, che più volte nel recente passato ha minacciato di abbandonare la stazione orbitante.
A maggio dello scorso anno l'allora direttore generale di Roscosmos Dmitry Rogozin aveva persino annunciato ufficialmente l'uscita dell'agenzia spaziale russa dal progetto: "In ottemperanza ai nostri impegni, informeremo i nostri partner riguardo la fine del nostro lavoro sulla ISS con un anticipo di un anno", aveva detto. Un paio di mesi dopo il nuovo direttore Yuri Borisov ha ritrattato rivelando che Roscosmos avrebbe garantito il suo impegno sulla stazione spaziale fino al 2028. E così avverrà, salvo ulteriori sviluppi che dipendono dall'andamento del conflitto in Ucraina.
Il primo pezzo della ISS è stato lanciato in orbita il 20 novembre 1998 a bordo di un razzo Proton decollato dal Baikonur Cosmodrome in Kazakistan: si trattava di un blocco FCB (Zarya Functional Cargo Block) di costruzione russa che aveva il compito di fungere da modulo temporaneo di controllo. Il secondo modulo - Unity Node 1 - è stato inviato nello spazio a dicembre 1998. Dal 2 novembre 2000 la stazione orbitante è sempre stata abitata.
Ad oggi sono 266 gli astronauti che hanno vissuto all'interno della ISS, provenienti da 20 diversi Paesi. Sono stati svolti più di 3.300 esperimenti scientifici in microgravità ed ora, "nel suo terzo decennio di operazioni, la stazione è nel decennio dei risultati in cui la piattaforma può massimizzare il suo ritorno scientifico. I risultati si stanno sommando, nuovi benefici si stanno concretizzando e la ricerca innovativa e le dimostrazioni tecnologiche si stanno basando sul lavoro fatto in passato".
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Commenti
Bravi i russi per aver confermato la collaborazione,
lentamente e a pezzettini si sganciano dal futuro perdente delle elezioni politiche russe e dalle sue follie.
Loro non perderanno la poltrona.
vero, ma sono i politici a prendere le decisioni.
e romanticamente si evidenzia il fatto che la scienza è un qualcosa di trasversale che unisce tutti
questa era la classica situazione dove ci avrebbero perso tutti quanti. Felice nel sapere che la collaborazione è stata ribadita da TUTTI.