
Articolo 22 Mar
Lo scorso venerdì pomeriggio il nostro Sole si è fatto sentire, ricordandoci quanto la sua attività possa influenzare ciò che avviene sul nostro pianeta. La nostra stella madre ha prodotto un brillamento solare molto potente e l'evento è stato immortalato dalla sonda SDO della NASA, che ha documentato il tutto. L'evento è avvenuto quando da noi erano le 18.52 di venerdì 3 marzo.
Si è trattata di un'intensa esplosione di radiazioni ad alta energia classificata come X2.1, ossia tra quelle più alte nella metrica utilizzata. La potenza del brillamento non è sfuggita al Solar Dynamics Observatory (SDO) che la NASA ha posizionato in orbita terrestre nel lontano 2010 proprio per studiare l'attività solare. La NASA ha quindi recuperato i dati inviati dall'SDO e ha realizzato una splendida GIF sull'evento di venerdì 3 marzo, che vi proponiamo a seguire.
Sappiamo che l'esplosione di radiazioni emesse proviene da una macchia solare chiamata AR 3234, che stando a quanto riportato dal sito SpaceWeather.com, ha causato effetti anomali e alcuni brevi blackout dei segnali radio a onde corte nel Nord e nel Sud America.
"Gli aviatori e gli operatori radioamatori potrebbero aver notato la perdita di segnale e altri effetti di propagazione insoliti a frequenze inferiori a 30 MHz per un'ora dopo il bagliore".
Un brillamento solare è un'intensa eruzione localizzata di radiazione elettromagnetica nell'atmosfera del Sole ed eventi di questo genere si verificano principalmente nelle regioni attive. Si pensa che i brillamenti solari si creino quando l'energia magnetica immagazzinata nell'atmosfera del Sole accelera le particelle cariche nel plasma circostante. Normalmente la radiazione elettromagnetica ad alta energia dei brillamenti solari viene assorbita dalla parte alta dell'atmosfera terrestre esposta, quella diurna e in particolare la ionosfera, e non raggiunge la superficie.
Tuttavia, questo assorbimento può aumentare temporaneamente la ionizzazione della ionosfera che può interferire con le comunicazioni radio a onde corte, come successo in effetti lo scorso venerdì' in alcune aree degli Stati Uniti. La classificazione dei brillamenti solare avviene per lettere, a partire dalla più deboli, di classe A, per proseguire con B, C, M e X, come quella in oggetto, alla quale segue anche una progressione numerica per meglio descrivere la potenza.
I brillamenti sono a volte accompagnati da espulsioni di massa coronale (CME), che inviano enormi nubi di plasma solare nello spazio a milioni di chilometri orari. Queste nuvole possono generare tempeste geomagnetiche qui sulla Terra, che a loro volta possono influenzare le reti elettriche e i veicoli spaziali in orbita, oltre ad amplificare le attività aurorali del nostro pianeta.
Per ora non siamo in grado di prevederle in modo accurato ma si tratta di un obiettivo a lungo termine che le principali agenzie spaziali si sono poste. Al momento non è chiaro se una CME sia esplosa in concerto con il bagliore X2.1 di venerdì e c'è da dire che molto spesso queste nuvole di plasma mancano il nostro pianeta.
Il recente brillamento solare si aggiunge ad altri eventi di intensa attività solare, che già negli ultimi giorni di febbraio ha causato forti tempeste geomagnetiche. Queste tempeste hanno intensificato le aurore, che incredibilmente sono state osservate anche lontano dai poli, a esempio nella Death Valley in California e persino a Perth, la capitale dell'Australia occidentale.
Non possiamo prevederle come si diceva poco sopra, ma è noto che l'attività solare aumenta e diminuisce come un'onda sinusoidale in cicli di 11 anni. Guarda caso il Sole in questo momento si trova in una fase attiva del ciclo, dunque fenomeni simili potranno verificarsi ancora.
Recensione Dyson Gen5detect, è di nuovo il punto di riferimento (ma che prezzo!)
Netflix: tutti i film e le serie TV in arrivo a giugno 2023
Recensione Ecovacs Deebot T20 Omni: come lui nessuno | Video
Recensione ROG Ally: tanta potenza, ma non è adatta a tutti | Video
Commenti
Ok, ma statisticamente è altamente improbabile che capiti in tempi relativamente brevi. Il sole ha un potenziale estremamente distruttivo, ma è anche una stella piuttosto stabile.
Le dichiarazioni si sprecano su tutti i fronti...
Alto che forza questo evento ci può spegnere tutte le centrali elettriche e riportarci all'era della pietra se sono superbrillamenti. Un pericolo realmente e potenzialmente distruttivo da non sottovalutare!
Ovvio. Secondo te a cosa serve la sonda Parker Solar Probe se non a pilotare i brillamenti verso specifiche aree della terra? Questo era solo un test
vero! :)
almeno vista da qui... :)
https://media1.giphy.com/me...
che fig4ta l'astronomia!
I ruzzi sostengono che il brillantamento è colpa degli americani e della Nato