
Curiosità 15 Dic
Ci sono sviluppi riguardanti la decisione della Russia per la sua navicella Soyuz in orbita assieme alla Stazione Spaziale Internazionale, che sul finire dello scorso anno è stata oggetto di una pericolosa perdita di gas refrigerante. Ve lo avevamo raccontato mostrandovi anche una incredibile clip, che mostrava il flusso di particelle allontanarsi nello spazio.
Successive analisi hanno dimostrato che il problema riguardava il sistema di raffreddamento, ma poi si è deciso di dare il via a ulteriori valutazioni al fine di capire se fosse ancora sicura per ospitare astronauti a bordo, o se la sua integrità fosse stata immediatamente compromessa dalla falla. Analisi effettuate con il braccio robotico Canadarm della ISS hanno poi evidenziato che il problema era stato causato da un detrito spaziale, o forse un piccolo pezzo di meteorite (ipotesi meno accreditata al momento), poiché era presente un foro che passava il radiatore della Soyuz e il tubo che fornisce il refrigerante. È chiaro che senza refrigerante nel sistema di raffreddamento sarebbe pericolosissimo volare, poiché le temperature all'interno rischierebbero di diventare insopportabili per un essere umano.
Uno dei problemi principali riguardava il ritorno sulla Terra di due astronauti russi e uno statunitense, che proprio sulla Soyuz MS-22, la protagonista della falla, avrebbero dovuto affrontare il viaggio verso casa. C'è da dire che in quest'occasione, ma anche in altre nel segmento aerospaziale in passato, la collaborazione tra NASA e Roscosmos (la controparte russa) è stata massima e proprio in queste ore sono arrivati aggiornamenti che chiariscono definitivamente il modus operandi nelle prossime settimane.
Le due agenzie hanno annunciato che invieranno un veicolo spaziale sostitutivo per riportare sulla Terra l'astronauta della NASA, Frank Rubio e i cosmonauti di Roscosmos, Sergey Prokopyev e Dmitry Petelin. Si è quindi valutata come "non sicura" la Soyuz attualmente attraccata al modulo Nauka, che sarà sostituita dalla Soyuz MS-23 in partenza il prossimo 20 febbraio.
Ma ci sarà anche un'opzione d'emergenza e qui entra in gioco la collaborazione con i partner d'oltreoceano. Una Crew Dragon di SpaceX sarà messa a disposizione come opzione di backup qualora fosse necessario. Quando la nuova Soyuz arriverà alla stazione spaziale, l'equipaggiamento caricato sulla precedente verrà spostato al suo interno e successivamente si procederà con il viaggio di ritorno degli astronauti in data da stabilire. Anche la vecchia Soyuz verrà fatta atterrare nuovamente sulla Terra, ma senza equipaggio a bordo. L'occasione sarà perfetta per eseguire alcune misurazioni durante il viaggio, utili nel caso in cui si dovessero nuovamente verificare episodi simili.
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Commenti
Corda? Quale Corda?
EEeeeh?!?
Mono lingua capita
Hai usato lo stesso numero di parole, però sbagliate.
Hai presente i processori RISC con un set di istruzioni ridotte? Io cerco di ridurre le parole per concentrarmi maggiormente sui concetti e sulla logica che reputo di molto più importanti.
Praticamente gli mandano la "navicella di cortesia".
azz!!!
si, pero ti pagano in rublo
Ed ecco che si comincia a mostrare la corda.
Che usassero.
Pensavo che usavano anche i razzi civili per colpire gli ucraini ...
saranno assicurati?