
Curiosità 15 Dic
20 Dicembre 2022 10
Qualche giorno fa vi abbiamo raccontato della problematica relativa alla navicella russa Soyuz attraccata al modulo Nauka, che ha quasi paralizzato la Stazione Spaziale Internazionale. Come primo effetto, la passeggiata spaziale prevista nelle ore seguenti è stata bloccata, ma poi non abbiamo più ricevuto aggiornamenti sostanziali sugli sviluppi.
Almeno fino a lunedì, quando è arrivato un aggiornamento da parte di Roscosmos, l'agenzia spaziale russa, che in una pubblicazione sul suo sito ufficiale ha dato la sua versione sui fatti in seguito alle analisi svolte nel fine settimana. A quanto pare il responsabile della perdita di refrigerante potrebbe essere stato un minuscolo frammento di spazzatura spaziale, che avrebbe rotto uno dei circuiti di raffreddamento esterno, ossia quel componente che irradia calore dall'interno della Soyuz nello spazio.
Lavorando a stretto contatto con gli astronauti della NASA, i cosmonauti russi hanno fatto affidamento sul braccio Canadarm2 per ispezionare l'area danneggiata, scoprendo così che l'area del foro misura circa 0,8 mm di diametro. Davvero un'inezia a pensarci, ma sufficiente a scaricare tutto il refrigerante nel circuito esterno. Dopo un'accurata ispezione visiva l'agenzia spaziale russa non ha rilevato altri danni degni di nota al veicolo Soyuz, almeno per il momento.
Ma i lavori di controllo non si sono conclusi e, come riportato dal direttore di Rosmosmos, la prossima settimana si procederà a ulteriori verifiche e solo in seguito si prenderà una decisione sul futuro della navicella Soyuz in questione. Secondo Yuri Borosov la decisione finale verrà presa il 27 dicembre e non potrà che finire in due maniere: o si deciderà di riportare sulla Terra tre membri dell'equipaggio all'interno della Soyuz MS-22 danneggiata, oppure si potrebbe valutare l'opzione più sicura, ossia far volare autonomamente la successiva Soyuz, la MS-23, fino alla stazione e poi procedere con il volo di ritorno. Nel caso in cui si decida per la seconda soluzione, la navicella a Terra potrebbe essere pronta per il volo dal prossimo 19 febbraio.
La situazione appare in ogni caso, piuttosto complessa, e senza un radiatore esterno funzionale si correrebbe il rischio di un surriscaldamento dell'interno della navicella. Come conseguenza i computer di volo potrebbero danneggiarsi, costringendo gli astronauti a un ritorno con guida manuale attraverso l'atmosfera terrestre. Quasi certamente i test dei prossimi giorni valuteranno gli eventuali cambiamenti interni della temperatura, per capire con certezza cosa potrebbe accadere una volta una volta che la navicella dovesse partire dalla stazione spaziale.
Inviare una navicella a vuoto rappresenterebbe un notevole costo finanziario e Roscosmos vorrebbe evitarlo, se possibile. Si diceva che c'è grande collaborazione tra le due agenzie spaziali e il perch+ è presto detto: non solo ne va della sicurezza di tutti i residenti nella ISS, ma l'astronauta Rubio è uno dei tre membri dell'equipaggio arrivati con la Soyuz e dovrebbe ripartire assieme ai due russi con la Soyuz danneggiata.
Al momento, non è certo che la Soyuz MS-22 sia ancora una soluzione valida per il ritorno con umani a bordo, dunque bisognerà attendere ancora un po' per averne certezza.
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Commenti
La base è una, ed è la ISS
azz!!! :(
però i detriti di chi erano?
su ragazzi facciamo un pò di polemica per alzare gli ascolti!!!
Le basi delle basi
E sbagliano pure a scrivere il titolo, se venissero a saperlo...
Eccerto
aveva dimenticato: "le basi".
E' importante!
brutto sapere che se le ispezioni daranno esito negativo si dovrà aspettare Febbraio per avere un mezzo di trasporto per il rientro...isolati nel nulla senza scialuppa di salvataggio
Vuoi scriverlo ancora?
se "è" non se "sarà"... mamma mia... le basi...
se "è" non se "sarà"... mamma mia...