Il telescopio Hubble è più in forma che mai, e la foto di NGC 6530 ne è la prova

12 Dicembre 2022 4

Se qualcuno pensava che con l'avvento del James Webb il vecchio Hubble sarebbe entrato in disuso, si sbagliava di grosso poiché il prezioso telescopio spaziale degli anni '90 continua a regalare dati e immagini non solo utili alla ricerca scientifica, ma spettacolari alla vista.

Hubble è stato sviluppato per studiare la luce soprattutto nelle parti ultraviolette e visibili dello spettro, ossia da 0,1 a 0,8 micron, ma è anche in grado di scrutare una parte dell'infrarosso molto piccola, da 0,8 a 2,5 micron. La regione catturata nell'immagine fa parte dell'ammasso sparso NGC 6530. Si trova a una distanza di 4.350 anni luce dalla Terra in direzione della costellazione del Sagittario e fa parte della più grande nebulosa Laguna. Prima la guardiamo, poi ulteriori dettagli.


L'aspetto decisamente fumoso dell'immagine è dovuto proprio alla nebulosa sopra menzionata, la quale è formata da una gigantesca nube di gas e polvere interstellare. Ci sono diverse migliaia di stelle in NGC 6530, il che lo rende uno dei più grandi ammassi aperti. Gli ammassi aperti in genere presentano centinaia o migliaia di stelle accomunate dallo stesso periodo di nascita, che si presentano all'interno di in un agglomerato debolmente legato e che tendono ad allontanarsi e disperdersi nella galassia nel tempo. Gli ammassi globulari, invece, mantengono una forma approssimativamente sferica per miliardi di anni e possono contenere fino a un milione di stelle, con densità crescente man mano che ci si avvicina al suo centro. Il telescopio spaziale Hubble ha rivoluzionato lo studio degli ammassi stellari, poiché i telescopi terrestri non sono in grado di distinguere le singole stelle al loro interno.

Lo studio dell'età e della luminosità delle stelle negli ammassi stellari aiuta gli astronomi a comprendere meglio la storia e l'evoluzione di una galassia, così Hubble era alla ricerca di una classe di oggetti astronomici noti come dischi protoplanetari illuminati, che circondano le stelle appena nate. La maggior parte di quelli noti sono stati trovati nella Nebulosa di Orione, il che rende difficile capire come si formano ed evolvono in altri ambienti.

A questo punto le migliori capacità nella visione all'infrarosso del James Webb Space Telescope dovrebbero integrare le osservazioni di Hubble, poiché il telescopio più recente è in grado di scrutare meglio attraverso la polvere e il gas che circondano le stelle appena nate.


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Commenti

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gioboni

Più in forma che mai ni: dei 6 giroscopi di cui è dotato, 3 sono già andati e il numero minimo per il corretto funzionamento è 3 quindi al prossimo che salta sono dolori e non "abbiamo" più lo shuttle per interventi di manutenzione.

LucaS888

Se ha la forma di un cannone.....

Sig. Stroboscopico

Non c'è fumo senza arrosto XD

mister x

non poteva inquadrare qualcosa di meno fumoso? :)

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