
17 Gen
Spesso parliamo di altri pianeti del sistema solare, Marte in primis, ma l'attenzione si sta focalizzando anche su alcune lune, le cui caratteristiche non smettono di intrigare gli scienziati per diversi motivi. Sono soprattutto quelle gioviane e saturniane a dimostrarsi molto promettenti per studi approfonditi in loco e nei prossimi anni prenderanno vita alcune missioni decisamente avveniristiche.
Se parliamo delle lune saturniane non possiamo non citare la misssione Dragonfly, attualmente in fase di progettazione e che dovrebbe partire attorno al 2027 per raggiungere Titano nel 2035.
E parliamo proprio della luna rocciosa saturniana, uno dei prossimi e ambiziosi obiettivi della NASA, che è stata di recente oggetto di uno studio molto interessante sull'evoluzione dei suoi paesaggi, che come sappiamo risultano incredibilmente simili a quelli terrestri.
L'immagine in testata è puramente artistica ma non si discosta molto dalla realtà, poiché sappiamo grazie alle osservazioni della sonda Cassini Huygens che Titano presenta catene montuose, laghi, fiumi e non mancano nemmeno i cicli stagionali, anche se ci sono alcune differenze sostanziali rispetto alla Terra. L'atmosfera è composta da azoto al 95%, la temperatura media si aggira attorno ai -180° C e al posto del ciclo idrologico terrestre ne troviamo uno basato sul metano.
Uno dei dubbi della comunità scientifica riguarda la capacità degli idrocarburi presenti su Titano (gli stessi che troviamo anche sulla Terra) di resistere alla presenza del metano liquido superficiale e soprattutto alle intense correnti di azoto, il gas che caratterizza la sua atmosfera come abbiamo visto poco sopra. I paesaggi di Titano sembrano aver resistito per centinaia di migliaia di anni all'azione di questi componenti, ma il motivo non era chiaro fino ad oggi.
Una possibile risposta ci viene fornita da un nuovo studio redatto da Mathieu Lapôtre, assistente professore di scienze geologiche a Stanford, assieme a un gruppo di ricercatori, che ha concentrato le sue attenzioni su dei sedimenti noti anche sul nostro pianeta e chiamati ooidi. Parliamo di quella tipologia di sedimenti che si trovano anche sulla Terra e che su Titano non dovrebbero teoricamente differire nella composizione chimica.
Non potendo effettuare rilevazioni sul posto il team di ricerca ha preso in considerazione il processo di crescita ed erosione osservato sulla Terra, secondo il quale gli ooidi mantengono un delicato equilibrio tra erosione e crescita che li porta a mantenersi dimensionalmente simili nonostante il passare del tempo. Gli ooidi subiscono da un lato l'erosione da parte di agenti atmosferici e superficiali, ma nel contempo aumentano le loro dimensioni accumulando materiale grazie a un processo noto come precipitazione chimica.
Gli stessi processi potrebbero avvenire anche su Titano, coadiuvati similmente a quanto avviene sulla Terra, anche dai cicli stagionali.
"Stiamo dimostrando che su Titano, proprio come sulla Terra e come avveniva su Marte, abbiamo un ciclo sedimentario attivo che può spiegare la distribuzione latitudinale dei paesaggi attraverso l'abrasione episodica e la sinterizzazione guidata dalle stagioni di Titano"
Queste le parole di Lapôtre riguardo allo studio, che prendono in considerazione la possibilità che un processo chimico simile si sia verificato in passato anche su Marte. Si tratta naturalmente di ipotesi e solo l'analisi in loco potrà fornire risposte definitive, ma viste le distanze tra la Terra e Titano e le difficoltà ingegneristiche nello sviluppo di un drone-robot per la sua esplorazione, l'attesa non sarà breve e le date ipotizzate per la missione Dragonfly potrebbero subire notevoli ritardi. Nel frattempo dovremo accontentarci della teoria e per maggiori dettagli sulla ricerca vi rimandiamo alla sua consultazione diretta (in FONTE)
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Commenti
ma cosa stracazzo me ne frega di questo?! ma occupatevi di recensire a dovere i device..
Domanda: basterebbe una scintilla per... la risposta è NO. Ci vorrebbe una mix differente di gas e probabilmente un esplosione più grande di una scintilla.
Io ti consiglio di ripassare invece la comprensione del testo del tuo libro delle elementari, perché i dati che tu hai esposto sono di tua pura fantasia
Ma questo andrebbe detto a tutti coloro che fanno le guerre. Ma non sono i soldi il problema. Il problema è che tanti non hanno interesse a risolvere i veri problemi del Mondo. Il problema è che il capitalismo, ovvero l'economia di mercato, non può più funzionare a lungo. Le lobby non vogliono che si cambi nulla. E purtroppo i più ricchi della Terra sono anche quelli che hanno il potere, direttamente o indirettamente. Oggi tutto gira intorno ai soldi, e i soldi sono la cosa più importante da possedere. Salute, ambiente? Meglio i soldi. È difficile riuscire a comprendere che il futuro della Terra, da qualsiasi punto di vista, passa nel valore del benessere e nel superamento del capitalismo. Si parla tanto di co2, ma non è l'unico problema, è uno dei tanti.
No Frank, tranquillo zio, sempre a dare la colpa a ciò che non si comprende invece di avere il coraggio di informarsi un minimo.
Budget della NASA nel 2021: 23 miliardi di dollari.
Spesa mondiale in armamenti nel 2021 (te lo scrivo a parole che non credo a numeri tu riesca a comprendere la cifra): duemila miliardi di dollari!!!!!!!
L'1.15%!!! Mandare sonde su altri pianeti rappresenta l'1% scarso di quanto invece l'essere umano spende per farsi guerra!!!
Eh, ma la colpa è delle sonde che mandiamo sugli altri pianeti: e i bambini in Africa?
Ti rendi conto che con 2000 miliardi di dollari non solo risolveremmo di botto il problema della fame nel mondo ma faremmo passi enormi nella ricerca della cura di malattie attualmente incurabili, razionalizzeremmo l'acqua dolce distribuendola in modo adeguato, concluderemmo finalmente la ricerca di fonti energetiche alternative, contrasteremmo efficacemente l'inquinamento e, guarda, avanzerebbero pure i soldi per continuare a mandare sonde su altri pianeti e consentire di progredire con le tecnologie aerospaziali che consentono anche ai boomer e agli analfabeti funzionali di dire la loro su Faccialibro e compagnia bella.
E invece no, la colpa è della Scienza che spreca denaro pubblico con le stron€ate. Non delle interminabili, inutili guerre che sconquassano, inquinano, distruggono e uccidono il pianeta e chi ci abita.
ah, ti attacchi alla grammatica quando potresti stare ad interessarti della terra? MALCALZONE!
DEVI PASSARE TUTTO IL TUO TEMPO AD INTERESSARTI DELLA TERRA! NIENTE LAVORO, INTERESSATI DELLA TERRA! NIENTE SONNO, INTERESSATI DELLA TERRA!
VAI ORSU', INTERESSATI DELLA TERRA!
Purtroppo per te, grammaticalmente è corretto come ho scritto io.
se ci sono le condizioni per l'ossidazione questa accade finche' non ci sono piu'.
e tu perche' perdi tempo qui a scrivere invece di interessarti della terra?
su, vai ad interessarti della terra, corri!
Cmq la risposta è NO! e poi se già sai cose un "comburente" cosa chiedi?
O si può guardare in alto.
Eh beh allora...
Mi basta guardare in giro.
Vivi sicuro in un'altra realtà, vatti a vedere i budget che ha la ricerca spaziale e confrontali con le altre spese.
No, una cosa non esclude l'altra, ma la realtà pare essere questa.
Credi SERIAMENTE che una cosa escluda l'altra? Senza contare quante cose userai giornalmente che vengono proprio dalla ricerca spaziale.
Io infatti non mi riferisco a titano, ma ad un pianeta che abbia un atmosfera prevalentemente fatta di metano
Titano non ha un atmosfera prevalentemente fatta di Metano
E tu si vede che non hai studiato Titano (a parte che io non l'ho mai nominato), che ha solo il 5% di Metano nella sua atmosfera
Io ho scritto senza comburente? Non mi pare
Certo, fuoco e fiamme senza ossigeno. Sì sì.
E interessarsi prima della Terra no?
Basta che ci sia il ... Conbustibile fossile.
Infatti con un gas a liquido.
Quello e' un monte Vecino a te.
Si vede che su Titano non hanno studiato chimica e quindi continuano indefessi così da miliardi di anni
Evidentemente no.
Viceversa Titano avrebbe avuto vita davvero breve.
con la n.
Si ma con un rigassificatore si può mantenerlo liquido.
Io di Titano conosco solo il monte qua vicino.
Serve anche un conburente e condizioni di temperatura e pressione adeguate
In un atmosfera planetaria composta prevalentemente da metano gassoso non basterebbe una sfintilla per incendiare l'intero pianeta?