
01 Aprile 2022
Quelli che vedete nell'immagine di apertura sono i pantaloni più vecchi del mondo (quantomeno tra quelli ritrovati finora): sono stati scoperti in un antico cimitero cinese già qualche anno fa, e nel 2014 la datazione al carbonio ha stabilito che risalgono a un periodo variabile tra il tredicesimo e il decimo secolo prima di Cristo, e quindi hanno circa 3.000-3.300 anni di età. Già il fatto che siano rimasti integri, peraltro in condizioni relativamente buone, così tanto a lungo, è un dettaglio straordinario, ma con l'aiuto di un esperto tessitore è emerso che sono anche una meraviglia costruttiva, soprattutto per l'epoca.
I pantaloni appartennero probabilmente a un guerriero d'élite, a giudicare dal resto degli oggetti ritrovati nella tomba. Oltre ai pantaloni, in lana, il cosiddetto "Turfan Man" (dall'area geografica in cui proviene) indossava un poncho stretto in vita, stivali alti fino alla caviglia e una fascia in lana per il capo decorata con dischi in bronzo e conchiglie. C'erano poi delle briglie, un morso e un'ascia da battaglia, il che suggerisce che l'uomo abbia passato una vita a combattere, prevalentemente in sella a un cavallo.
Oggi diamo questo tipo di indumento per scontato, ma ai tempi furono una sorta di rivoluzione tecnologica: i guerrieri a cavallo necessitavano di una copertura per le gambe flessibile abbastanza da permettere di muoversi (e attaccare, se necessario) liberamente e senza che il tessuto si strappasse; al tempo stesso, serviva quanto più rinforzo possibile nei punti deboli, per esempio le ginocchia. La soluzione elaborata dai tessitori dei pantaloni in oggetto è stata di incorporare tecniche diverse, in totale quattro (tre di tessitura e una di intreccio del filo per le cuciture) in un unico prodotto.
Per la maggior parte dei pantaloni i tessitori cinesi usarono l'armatura (nel settore tessile l'armatura è il modo in cui i fili dell'ordito si intrecciano con quelli della trama) a saia, di cui alcune varianti sono estremamente diffuse ancora oggi per il confezionamento di molteplici tessuti, tra cui il denim, il tweed, il fustagno e il tartan. Le prime tracce di impiego dell'armatura a saia risalgono addirittura a circa 300 anni prima della loro comparsa nei pantaloni del Turfan Man. Questa armatura è nota per essere molto resistente ma anche ragionevolmente flessibile (pensate appunto ai jeans) - una buona via di mezzo per la base del pantalone; i tessitori hanno tra l'altro previsto un cavallo di dimensioni più ampie per garantire la massima libertà di movimento.
Tuttavia, all'altezza delle ginocchia è stata impiegata un'altra tecnica, quella dell'arazzo usata generalmente nei tappeti, molto più resistente ma anche più rigida. All'altezza della vita, inoltre, una terza tecnica è stata sfruttata per realizzare un elastico piuttosto spesso che aiutasse i pantaloni a rimanere saldi in posizione. A metà stinco, probabilmente in corrispondenza della fine degli stivali, c'è un ulteriore motivo decorativo a zig-zag. Infine, il dettaglio più sorprendente: il pantalone è tessuto come un pezzo singolo. Non ci sono segni evidenti di cuciture tra un pezzo e l'altro.
La moltitudine di tecniche suggerisce che la civiltà del Turfan Man sia entrata in contatto con un numero considerevole di diverse culture, anche molto distanti. Si ritiene al momento che la tecnica dell'arazzo sia nata nel sud-ovest asiatico, mentre quella della saia arrivi dal nord-ovest asiatico. La forma delle decorazioni sul ginocchio e sulle caviglie ricorda quello delle ziggurat, il che porta i ricercatori a speculare interazioni addirittura con i popoli della Mesopotamia. Regioni che distano migliaia di km l'una dall'altra, e che suggeriscono una popolazione nomade, che si guadagnava da vivere spostando greggi di bestiame tra le steppe eurasiatiche. A quanto pare la regione di Yanghai, dove è stato rinvenuto il cimitero, era uno snodo chiave per queste popolazioni.
Diversi studi scientifici sui "pantaloni più vecchi del mondo" sono stati pubblicati negli ultimi anni: l'ultimo risale a qualche giorno fa appena ed è stato pubblicato nel volume 29 di Archaeological Research in Asia. È stato curato dalla professoressa Mayke Wagner e dal suo team presso il DAI, ovvero l'Istituto archeologico germanico, è disponibile al download, a pagamento, su Science Direct (link in FONTE). La ricerca stessa anticipa che non sarà l'ultimo: in particolare bisognerà cercare di ricostruire meglio gli spostamenti della popolazione del Turfan Man e verificare le possibili connessioni con altre civiltà.
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Commenti
No infatti non serve a niente per i virus. Se hai sintomi e tamponi negativi vuol probabilmente dire che è qualcos'altro, forse un'altra influenza...
https://uploads.disquscdn.c...
Ecco dove avevo lasciato il pigiama
https://media1.giphy.com/me...
Senza offendere nessuno, ma al posto di scrivere cavolate se non vi interessa l'articolo in questione fate a meno di leggerlo, gia' dal titolo dell'articolo si puo' intendere se interessa o no o sbaglio?poi se avete tempo da perdere questo e' altro discorso.
Veramente sono proprio gli stivali quelle calzature che coprono la caviglia a differenza della scarpa che copre solo il piede. È una delle differenze fra scarpa e stivale.
Al limite è una ripetizione inutile dire "alti fino alle caviglie", dato che la parola stivale sottintende proprio quello.
Ma questo è fare la punta al c....
Direi che sono abbastanza vecchi quindi meglio andare in giro in mutande.
Ah, ok. Ora ha un senso il concetto che intendevi comunicare.
Ed io più o meno mi sento di poter concordare. Chiamala fortuna o la natura stessa, difatti non sempre i bambini contraggono le forme influenzali più gravi. Non sempre. Ma le probabilità, però, ci sono. Esistono. Questa è la realtà. Accade così che un paranoico senza possibilità di redenzione, come il sottoscritto, non può fare a meno di preoccuparsi. Cerco solo di mascherare il più possibile le mie preoccupazioni, per evitare di trasmettere negatività. Spesso ci riesco, soprattutto grazie alla mia innata tendenza a prendere con ironia e sarcasmo le vicende della vita (soprattutto quando queste riguardano la mia persona), ma non è sempre così facile. Dipende anche dalle situazioni e dagli stati d'animo. Se è mio figlio a soffrire, è tutto più difficile. Non ho ancora raggiunto (e non so se lo farò mai) le più alte vette della filosofia applicata alle sventure più serie, soprattutto quelle che riguardano da vicino gli affetti a me più cari.
La mia personale filosofia sui bambini, tutti i bambini della Terra, dice che loro non dovrebbero MAI soffrire. Fosse anche per un banale mal di testa.
I bambini li vorrei vedere sempre allegri, felici e spensierati. La loro gioia nutre qualcosa che è dentro di me (non sono credente, quindi non saprei come poterlo definire). Mi dà forza e coraggio. Mi spiega cos'è la gioia di vivere. Un tempo credevo che solo l'amore per una donna potesse attivare a darmi tanto.
Mi sbagliavo. E di molto, anche.
Colpa mia, intendevo dire in forma grave, nel senso grave da preoccuparsi. A livello probabilistico quantomeno. Se proprio, ha più senso preoccuparti per te stesso.
No, non ci conosciamo, sono nuovo. Ero ibernato e sto cercando di capire adesso come funziona il mondo. Mi sto creando la mia identità digitale senza pantaloni.
Non riesco, invero, a trovare un senso logico nelle tue affermazioni, sempre che possano definirsi tali. O siamo già passati alle supercazzole? Mi stai dicendo che i bambini non soffrono le malattie influenzali? Questo non ha davvero senso, perdonami.
Quindi un tempo i cinesi facevano roba che durava a lungo
Le risposte, ahimè, sono tutte sullo stesso piano.
Smetterò di leggere i commenti, siete patetici tutti
Se ti urta così tanto passa oltre! :)
I bambini non soffrono le malattie influenzali (covid incluso). Non ha senso preoccuparsi per tuo figlio.
Quella dei medici sì.
C'è scritto nell'articolo, se la faceva coi cavalli.
Si diventava vecchi anche a 70/80.
La pressione ospedaliera da covid è minima sin da maggio scorso (ovvia conseguenza della campagna vaccinale). Non pensavo fosse così difficile leggere dei numeri sui bollettini ufficiali.
Capirai, io ce li ho attualmente lunghi, con la mascherina mi si vedono praticamente solo gli occhi e nei bagni pubblici le reazioni sono due "oddio mi scusi tanto signora, ho sbagliato bagno" con relativa fuga prima che possa dire qualsiasi cosa oppure "guarda che questo è il bagno degli uomini". A sentire certi cùli brucianti su internet dovrei COME MINIMO aprire qualche petizione + blog, in seguito richiedere l'inserimento di un supereroe marvel con simili problematiche nell'mcu.
The Removal Paradox
https://uploads.disquscdn.c...
E ti pareva, il commento da def per far ridere qualche poveretto
si, la vita media era più bassa, ma va considerata la mortalità infantile e dei bambini, le malattie e le guerre.
penso si superassero i 70
Se per i Romani potevi fare il militare fino a 50 anni tanto decrepito non eri
che stile
Io un altro pensierino l'avevo già fatto.
Io ho fatto. Sono risultato NEGATIVO e ne sono felice. Non tanto per me, perché non sto malaccio, quanto appunto per mia moglie e (soprattutto) per mio figlio. Da quando sono diventato padre, tutto è in funzione di lui. Anche la mia salute, Covid o non Covid.
Ti riprenderai bene, ormai ti trovi nella fase calante. Buona fortuna a te ed alla tua famiglia.
Anch'io mi sento più sicuro ad aver fatto le tre dosi di vaccino, soprattutto perché ho uno stato di salute che si potrebbe definire serio, per le patologie che affronto ormai da anni. Ma mio figlio mi dà una forza di andare avanti che non si può letteralmente spiegare.
Alcuni definiscono magia tutto ciò che risulta essere inspiegabile. Ed io su questo mi trovo assolutamente d'accordo.
Estiqatsi!
Colpo Grasso.
stivali alti fino alla caviglia ..... cioè delle scarpe??
sto ancora aspettando https://uploads.disquscdn.c...
Pensa ai furbissimi che senza vaccino andavano apposta ai Covid Party per farsi infettare per il Green Pass.
Ecco perchè le terapie intensive non hanno ancora subito un rapido calo di presenze.
Fa impressione pensare a che tecnica e che soluzioni avessero adottato così tanto tempo fa. Quando gli indumenti del genere erano un lusso e soprattutto dovevano essere resistenti e funzionali, pena la sopravvivenza.
Positivo da una settimana, ora sto bene ma ho avuto febbre tra 38 e 39 per due gg, poi molta tosse e raffreddore, oltre a mal di gola feroce. La mia compagna e mio figlio oggi sono negativi, quindi domani potrei esserlo anche io visto che si sono positivizzati qualche giorno prima di me.
Tre dosi di vaccino. Penso sempre a quanto peggio sarei stato se non mi fossi vaccinato.
https://uploads.disquscdn.c...
Io aspetto il tampone che eseguirò più tardi. È da venerdì scorso che mi sento così... Tipici segni dell'influenza. Non ho paura, ho tre dosi di vaccino, ma stare male non è mai piacevole, come dice spesso anche la Dott.ssa Grazia Alcaxxo.
Forse anche meno, ma la sostanza non cambia. Siamo noi ad essere cambiati così tanto, nel corso dei secoli, che se ogni tanto non saltassero fuori queste testimonianze (es. articolo odierno), taluni fatti accaduti nel nostro più remoto passato verrebbero considerati alla stregua dei racconti fantastici.
Non è ora di lavarli?
Aspettiamo l'autunno prima di cantare vittoria