Curiosità 01 Mar
C'è stato un tempo in cui conoscevamo con certezza solo i pianeti che facevano parte del nostro sistema solare, poi negli ultimi tre decenni i progressi in ambito tecnologico ci hanno permesso di realizzare telescopi sempre più raffinati e utilizzare metodi di identificazione incredibilmente precisi, anche a distanze dell'ordine di svariati anni luce. Ci si affida alla spettrofotometria, al metodo del transito e ad altre tecniche analitiche per carpire composizione, presenza e dimensioni di questi oggetti cosmici, e tra i tanti identificati non sono poi così rari gli esopianeti rocciosi, ossia quelli più simili alla nostra Terra.
Proprio di recente, il 21 marzo per la precisione, il contatore degli esopianeti ha raggiunto e superato quota 5.000. L'obiettivo è stato centrato grazie alla scoperta di un nuovo lotto di 65 corpi celesti, e la NASA ha deciso di festeggiarlo dedicando un video all'evento.
L'obiettivo è importantissimo e non si tratta solo di una mera questione numerica, sappiamo infatti che tale conteggio rappresenta solo una minima parte della realtà e la sola nostra galassia potrebbe contenere centinaia di miliardi di esopianeti. Alcuni potrebbero essere molto simili alla Terra, altri sono gassosi come il nostro gigante Giove, così come cambiano anche le tipologie di stelle madri. Una delle più grandi conquiste arrivò nel 1992, quando furono identificati i primi tre pianeti attorno a una stella di neutroni, un segno che corpi celesti simili potrebbero essere presenti praticamente ovunque nell'universo.
La ricerca è continuata negli anni a venire e un grande impulso è arrivato nel 2018 con l'invio in orbita di TESS (Transiting Exoplanet Survey Satellite), grazie al quale nei soli primi due anni di attività sono stati scoperti oltre 2.200 corpi celesti di questo tipo. Anche il recentissimo telescopio spaziale James Webb sarà in grado di arricchire la lista e non solo, ci si aspetta rilevazioni spettrali ancora più precise in grado di fornire un quadro sulla composizione atmosferica degli esopianeti, identificando così quelli con maggiori possibilità di essere abitabili.
E poi ci sono i progetti futuri, come Il Nancy Grace Roman Space Telescope, il cui lancio è previsto nel 2027 e che si affiderà a diversi metodi idi identificazione per ampliare ulteriormente la lista di esopianeti riconosciuti. Due anni più tardi prenderà vita la missione ARIEL dell'ESA, che grazie a una tecnologia sviluppata dalla NASA e chiamato CASE, sarà in grado di studiare ancora meglio la composizione atmosferica di mondi lontani. Sempre più scienziati e ricercatori ritengono che la scoperta di pianeti in grado di ospitare forme di vita extraterrestri sia ormai solo una questione di tempo.
Nell'attesa che ciò si concretizzi, vi lasciamo a una romantica animazione realizzata associando le note musicali agli esopianeti scoperti negli ultimi 3 decenni, a partire dal primo identificato nel 1992. I cerchi che vedrete illuminarsi attorno ai pianeti mostrano la posizione e la dimensione dell'orbita, mentre il loro colore li differenzia a seconda del metodo di rilevamento utilizzato. Infine le note più basse indicano orbite più lunghe, le note più alte orbite più brevi.
Commenti
Ma anche lì c'é un folle di nome Putin? No chiedo eh
Molti sono nella fascia abitabile... tirati per le orecchie, nel senso che li considerano tali anche se sono molto vicini alla stella ma questa è "freddina", solo che poi sono investiti da radiazioni tali, che non è immaginabile ci sia davvero vita.
Di quelli scoperti finora, si contano in poche decine quelli minimamente credibili come "abitabili" (ovviamente al netto di satelliti ecc).
Non è per sminuire, ovviamente, chiaro che pure tutto questo elenco fornisce informazioni utili e statistiche, seppure grossolane, proprio perché è un campione poco rappresentativo, ma il record è molto simbolico e solo adesso stiamo per arrivare a poter trovare qualcosa di "entusiasmante" (al pari del primo pianeta extrasolare)
La velocità stimata è di 1/5 di quella della luce, proxima centauri sarebbe raggiungibile in circa 20 anni e i dati tornerebbero indietro nei 4 anni (luce) circa di distanza.
Ma per ora è teoria, anche se ci sarebbero quasi le tecnologia per farlo
Più che quello che si è scoperto in assoluto, comunque ci sono diversi candidati tra i pianeti nella fascia abitabile, conta quello che ne consegue.
Per ora riusciamo ad osservare meglio pianeti con condizioni estreme per tanti motivi diversi, però si è giunti al punto che dove osservarvato la media dei pianeti per stella è superiore a 1, quindi molto probabilmente ogni stella ha la sua serie di pianeti di numero variabile e più affiniamo le tecniche di osservazione e più se ne scoprono.
Ad un certo punto potrebbe passare in secondo piano la teoria di unicità del sistema solare, con i numeri dell'universo significa tantissime probabilità di ogni tipo di casistica.
E quanto ci metteranno per arrivare?
E quanto per comunicare un qualsiasi dato da la?
Raggiungibile da esseri umani no ma da sonde non è impossibile.
Ci sono già studi sulla fattibilità di missioni con minisonde spinte/trainate da vele solari
Probabilmente non esisterà mai una tecnologia che ci permetterà di andare da altre parti, figuriamoci colonizzarle ma visitarle è tutt'altro paio di maniche, nel medio termine potremmo inviare minisonde con le vele solari e scoprire qualcosa di più, almeno per le stelle vicine.
Ovviamente al netto della non più scontata probabilità che ci arriviamo come specie tecnologica al medio termine.
5.000 esopianeti per me
Posson bastare
5.000 esopianeti per me
Voglio dimenticare
5.000 esopianeti per me
Solo per me
[semi cit.]
Ma certo, ciò non toglie che sapere che ci sono pianeti con buone possibilità di vita "indigena" sia comunque interessante e quello possiamo scoprirlo/immaginarlo pure da qui.
Ritengo che "raggiungibile" sia la pietra tombale un po' per tutti i sogni di mettere piede su uno di questi pianeti
5000 esopianeti e non sappiamo tenerci il nostro... meno male che sono irraggiungibili!
"abitabile" e "colonizzabile" non sono la stessa cosa
Al di la del legittimo lavoro degli scienziati, è assurdo come il pensiero comune sia quello di poter colonizzare pianeti abitabili, dimenticandoci del nostro pianeta natale che diventerà una baraccopoli per poveri. Ammesso che tra 200 anni avremo la tecnologia per raggiungerli e colonizzarli, altrettanto l'industria sarà così evoluta da puntare subito alle sue risorse, creando così un ciclo infinito che lascerà alle generazioni future un pianeta morente, con risorse naturali ormai finite, acqua compresa.
Consiglio di vedere Timelapse del futuro: un viaggio alla fine del tempo, su YouTube.
L'avevo già letto, ma "mister 5000" con tanto di stelle....filanti e targhetta d'onore non mi sembra sia stato dichiarato per ora e cambia nell'ordine tra le liste che trovo in rete. Anche perché non è che hanno puntato il telescopio e fatto ..1, 2...3... ma conta il numero di studi che confermino questo o quel pianeta, quindi dipende dalla loro pubblicazione. Presumo comunque con il tempo ci sia una lista "ufficiale" cronologica.
A dispetto dei numeri comunque per ora, o sono piccoli e vicini alla stella o sono grossi e possono stare anche più lontano, ma a parte alcune estremizzazioni di ottimismo, ben poco di davvero "abitabile". Le cose dovrebbero cambiare a breve con Webb (ed anche i numeri salire rapidamente. Presumo che Mister 10 mila lo avremo tra un paio di anni)
Ora bisogna solo arrivarci.