
Articolo 28 Gen
Sin dalla loro scoperta i Fast Radio Burst continuano a confondere gli astronomi, e proprio quando pensiamo di iniziare a capirci qualcosa vengono scoperte fonti "anomale", che ci costringono a rivedere quanto appreso finora. I FRB altro non sono che segnali radio transitori sui quali si è molto speculato, e come spesso capita, a fianco di teorie scientifiche sull'origine naturale ci sono state interpretazioni legate alla loro possibile artificialità che tutt'ora sono oggetto di discussione.
Eppure negli ultimi 15 anni sono stati identificati centinaia di Fast Radio Burst che per la maggior parte sono risultati unici, tuttavia alcuni di essi hanno mostrato una ripetitività, che per fortuna ci ha permesso di identificarne l'origine, o perlomeno la direzione d'arrivo. Abbiamo così capito che in circa 20 casi analizzati, loro origine coincide con le magnetar, ossia stelle di neutroni caratterizzate da un potente campo magnetico, le cui emissioni possono arrivare anche da noi sotto forma di radiofrequenze.
Ma poi è arrivato FRB 20200120E, un fenomeno che si è ripetuto permettendoci di scoprire la sua probabile origine. A questo punto le cose hanno preso una piega inaspettata, poiché il segnale radio sembra arrivare da un ammasso globulare posizionato nella Galassia di Bode, nella costellazione dell'Orsa Maggiore.
A quel che ne sappiamo, le magnetar non dovrebbero esistere all'interno di vecchi ammassi stellari come quello della galassia di cui sopra, pertanto si sta cercando di capire meglio il significato di questi dati. Se l'origine fosse ancora una volta una magnetar, allora dovremmo rivedere le nostre conoscenze riguarda la formazione di questi corpi celesti, oppure potremmo trovarci di fronte a un fenomeno unico e insolito.
Franz Kirsten della Chalmers University of Technology, uno degli autori dello studio pubblicato su Nature, ritiene che "FRB 20200120E abbia origine da una stella di neutroni altamente magnetizzata formata dal collasso indotto dall'accrescimento di una nana bianca o dalla fusione di stelle compatte in un sistema binario". Se la teoria si dimostrasse corretta, ci troveremmo di fronte al primo caso di stella nana bianca che, dopo aver inglobato una stella compagna, o solamente inghiottito enormi quantità di gas da una stella, sarebbe collassata in una magnetar.
Al momento non ci sono certezze ma solamente teorie, e ancora una volta lo spazio profondo ci insegna che la nostra comprensione dell'universo è solamente parziale. La particolarità di FRB 20200120E sarà ovviamente oggetto di altri studi e non mancheranno nuove teorie sulla sua origine, ma ne riparleremo non appena saranno condivise nuove teorie. Chi avesse piacere di consultare la ricerca completa, pubblicata lo scorso 23 febbraio sulla rivista Nature, potrà trovarla in FONTE.
Commenti
Mi fa piacere che qualcuno mi riconosca come troll. Molti miei commenti sono seri, e spesso discuto seriamente con altri utenti, altre volte, come questa, scrivo messaggi troll ma soprattutto nonsense. Ma si capisce, poi ho pure scritto astrolomi... le persone dovrebbero avere più capacità analitiche, era chiaramente nonsense, non ci ho provato nemmeno a trollare.
il tuo commento non ha alcun senso: ne dal lato scientifico che da quello dettato dalla situazione.Se c'e' la guerra fermiamo tutto? tutti fermi e tutti zitti? altre minkiate ne hai?
Hai detto una cosa ignorant3
Ma non hanno niente fa fare questi, andassero a fare un lavoro serio, invece di fare gli "astolomi". In tempi di guerra poi. Gioventù bruciata...