
Articolo 18 Gen
Il mistero della scomparsa dell'acqua da Marte continua ad essere dibattuto dalla comunità scientifica e la sua soluzione sembra sempre più lontana, specialmente ora che una nuova scoperta ha messo in discussione un fatto che sino ad ora era stato accreditato come un punto fermo della questione: la datazione dell'evaporazione dell'acqua dal pianeta rosso.
Lo studio si basa sui dati raccolti dalla sonda NASA Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), dai quali sono emerse delle tracce che suggeriscono che la superficie di Marte abbia ospitato delle masse d'acqua tra 2,5 e 2 miliardi di anni fa, mentre in precedenza si credeva che l'evaporazione completa fosse avvenuta circa 3 miliardi di anni fa.
Si tratta quindi di una discrepanza temporale notevole che mette in discussione quanto ipotizzato sino ad ora. Il tema è fondamentale per capire se e come si possa essere formata vita - anche a livello microscopico - in passato su Marte e come questa abbia potuto sopravvivere all'eventuale mancanza di acqua. La presenza del prezioso liquido, infatti, è un tassello fondamentale della vita sulla Terra e ci si aspetta che questo possa valere anche su altri pianeti, almeno su quelli vicini a noi come nel caso di Marte.
I dati rilevati dal MRO hanno permesso di analizzare le tracce residue della presenza di acqua, spesso caratterizzate dalla formazione di sali nei crateri che un tempo ospitavano laghi e mari. La stima della nuova datazione si basa sull'analisi dei crateri da impatto presenti nelle zone in cui sono stati rilevati i sali: minore è la presenza di crateri, più è recente la sparizione dell'acqua dall'area interessata. Da questi dati si è quindi risaliti alla nuova stima dei 2,5/2 miliardi di anni.
Gli strumenti di MRO permettono alla sonda di raccogliere dati di diversa natura, andando a sfruttare il suo CRISM (Compact Reconnaissance Imaging Spectrometer for Mars) - ad esempio - per identificare tracce minerali residue che possono essere collegate alla presenza passata di acqua. Insomma, lo studio di Marte continua e la nostra conoscenza del pianeta rosso è ancora davvero limitata.
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Commenti
Grazie di aver dimostrato empiricamente il concetto di analfabetismo funzionale
Eccoh:
https://uploads.disquscdn.c...
O se la sono bevuta tutta.
dipende dalla tua definizione di abitabile.
ovviamente la tua fede ti dice immediatamente tutto quello che c'e' da sapere, senza la possibilita' che nuove tecnologie o tecniche di analisi ti diano modo di fare una seconda analisi piu' accurata del problema.
fortunato che sei a sapere tutto subito.
semplificando molto, in assenza di un campo magnetico come quello terrestre a proteggere marte il vento solare ha funzionato in modo simile ad una sabbiatrice, raschiando l'atmosfera particella dopo particella e poi l'acqua in zone non protette via via che questa e' sublimata per la bassa pressione.
e' un processo molto lento ma estremamente potente, in orbita ad altre stelle sono stati scoperti pianeti originariamente tipo giove che hanno perso l'intera atmosfera lasciandosi dietro soltanto il nucleo roccioso.
Bei tempi quelli!! tutti i pianeti erano abitabili
venere, terra, marte...
L'acqua liquida rimarrebbe per via della gravità (per quanto più bassa rispetto alla nostra), però le temperature di Marte non lo permettono. Congelerebbe direttamente, se non fosse che manca un'atmosfera decente, pertanto evapora nello spazio ancora prima di congelare
Sulla Bibbia invece le cose non cambiano da oltre 2000 anni ...
l'altro giorno praticamente
magari evapora per l'aumento delle temperature
Non ho mai capito come l'acqua possa "fuggire" da un pianeta. La gravità non dovrebbe trattenerla saldamente?
Visto gente, la scienza cambia il risultato man mano che si scopre qualcosa, per questo dire "prima non si poteva uscire, poi la mascherina si, poi la mascherina no, poi 7 giorni, poi 15 giorni" è da stu***di...
Se è come quella allora è meglio lasciarla dove sta.
colpa dell'uomo, sono sicuro.
Sarò sotto come in "The Silent Sea".