
Articolo 20 Lug
Un getto di materia galattica di forma a doppia elica espulso da un buco nero supermassiccio 6,5 miliardi di volte la massa del Sole lungo 8.800 anni luce. L'immagine ottenuta con il Karl G. Jansky Very Large Array (VLA) della National Science Foundation nel New Mexico è straordinaria da diversi punti di vista: innanzitutto è spettacolare, permettendoci di osservare un fenomeno a 55 milioni di anni luce dal nostro pianeta all'interno della galassia ellittica Messier 87. E poi è importante dal punto di vista scientifico, in quanto consente ai ricercatori di approfondire la conoscenza sui buchi neri e sui campi magnetici da questi generati.
Il materiale lanciato dal nucleo della una galassia prende la forma a cavatappi in quanto incanalato dal campo magnetico generato, il più lungo mai registrato sino ad oggi in un getto galattico con i suoi 3.300 anni luce (distanza misurata partendo dal buco nero centrale della galassia, mentre gli 8.800 anni luce sono la distanza dell'intero getto). Come spiega Alice Pasetto della National Autonomous University of Mexico, "il materiale in questo getto traccia una doppia elica simile alla struttura del DNA". La struttura tridimensionale del campo magnetico nel getto è stata ricostruita "creando immagini VLA di alta qualità a diverse lunghezze d'onda radio della galassia M87".
Il buco nero supermassiccio è al centro della galassia M87, è enorme - 6,5 miliardi più massiccio del Sole, si diceva in apertura - ed è stato il "primo in assoluto ad essere stato ripreso in un'immagine" nel 2019 grazie alla collaborazione con l'Event Horizon Telescope, rete di telescopi ubicati in tutto il mondo già utilizzati in passato per fotografare l'orizzonte degli eventi non solo del nucleo galattico attivo M87, ma anche di Sagitarius A*.
Pasetto e i suoi colleghi hanno utilizzato il VLA per rivelare i dettagli del campo magnetico tracciando la polarizzazione, o allineamento, delle onde radio emesse e misurando la forza del campo attraverso diverse parti del getto. Le loro osservazioni [...] hanno prodotto immagini molto dettagliate del getto della galassia.
Che i campi magnetici elicoidali potessero manifestarsi in prossimità del buco nero e assumessero un ruolo fondamentale nel convogliare il materiale fino ad ottenere un getto stretto lo si sapeva, ma che il campo elicoidale potesse essere così forte ed esteso è stata una scoperta sensazionale. Nel getto convivono campo magnetico e instabilità del flusso, e proprio questo sembra generare regioni di pressione più elevata e, di conseguenza, la struttura ad elica che vediamo chiaramente nelle immagini.
M87 è relativamente vicina a noi e il suo getto è molto potente, il che la rende un ottimo oggetto di studio. Gli indizi che ci fornisce possono aiutarci a comprendere questo fenomeno molto importante e onnipresente nell'Universo.
Commenti
naaaaa, solo gli interisti rivangano il passato di anni a caso
Ovvio perché te l'ho reso lampante genio ;)
era ovvio che fossi interista. comunque mi spiace ma non sono mai stato juventino, tra l'altro non seguo piu il calcio da piu di 10 anni quindi non mi frega una pippa di nessuna squadra
Hawking non sarebbe molto d'accordo, dà un'ampia spiegazione della ragione nei suoi libri.
L'orizzonte degli eventi non si può fotografare, primo perchè non emette luce e poi perchè il tempo lì è congelato per un osservatore esterno.
Colpa delle macchine a benzina! viva l'elettrico!!!
scoregge di unicorni
Si vede ancora Vale che supera Stoner
Si, ma una scorreggia spaziale però ...
In sostanza un buco nero ha scorreggiato