La Luna è tanto vicina quanto ancora sconosciuta: del nostro satellite naturale abbiamo dati, informazioni e campioni che ci hanno permesso di definirne l'età, la composizione e - forse - l'origine (ma in questo caso le teorie sono ancora contrastanti). Restano tuttavia ancora moltissimi aspetti che richiedono approfondimenti, e con l'imminente missione Artemis il mondo scientifico è tornato in massa a studiarne i misteri ancora irrisolti.

Come ad esempio quello della sua attività vulcanica: sino ad oggi la certezza era che gli ultimi episodi fossero avvenuti 3 miliardi di anni fa. Sino ad oggi, sì, perché grazie ai campioni prelevati e riportati sulla Terra dalla capsula Chang'e 5 sono state fatte scoperte scientificamente importantissime. Risulta infatti come la lava basaltica più recente raccolta nell'Oceanus Procellarum risalga a circa 2 miliardi di anni fa, dunque un miliardo più "giovane" rispetto a quanto in precedenza supposto.

"La nostra esperienza ci dice che la Luna doveva essere fredda e morta 2 miliardi di anni fa, e invece non lo era, perché?", si chiede in un paper pubblicato su Science il prof. Alexander Nemchin della Curtin University (Australia). "Dobbiamo scavare più a fondo, stiamo evidenziando che le nostre idee attuali necessitano di modifiche".

I frammenti raccolti dalla sonda cinese sono estremamente preziosi per diversi motivi: innanzitutto perché si ha nuovo materiale su cui fare ricerca, visto che le rocce portate sulla Terra dalle missioni degli anni '70 ormai sono state analizzate nei minimi dettagli (e tuttora lo sono!). E poi perché provengono da una zona della Luna fino a poco tempo fa inesplorata - l'Oceanus Procellarum, ricco di silice, sali e vetri vulcanici.

Il team guidato da Nemchin si è soffermato in modo particolare sui frammenti basaltici e sulla loro composizione chimica, perché sono indicatori (e conseguenza) delle eruzioni vulcaniche avvenute in quella zona del satellite. L'età di 2 eoni (circa 2 miliardi di anni) è stata così confermata, e dunque è stato confermato anche il fatto che la Luna fosse attiva ben dopo i 3 miliardi di anni in precedenza teorizzati.

Dentro le rocce sono state trovate pure alte concentrazioni di ferro, ulteriore elemento su cui il team di ricercatori è chiamato a lavorare e ad esprimersi per darne una motivazione scientifica.