
02 Marzo 2023
Un gruppo di ricercatori dell'Università di Oxford ha sperimentato la crescita di cellule umane sullo scheletro di un robot umanoide. É la prima volta che si svolge una sperimentazione del genere, visto che la medicina rigenerativa sino ad ora si era affidata ad ambienti statici in laboratorio per lo sviluppo dei tessuti, al limite aveva affidato la crescita a bioreattori (ambienti in cui avviene la crescita) come cerniere, che tuttavia mostrano evidenti limiti. C'è addirittura il caso della stampa di tessuto umano avvenuta per la prima volta nella storia nello spazio, a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.
Tutto sta nel far crescere le cellule in un ambiente dinamico, con "stimolazione meccanica fisiologicamente stimolante", dove possano muoversi naturalmente. Strutture mobili come le cerniere permettono allungamenti e piegamenti monodirezionali, mentre giunture come la spalla di un robot imitano alla perfezione la naturalezza dei movimenti del corpo umano. Ciò risulta particolarmente importante nel caso in cui l'intenzione sia quella di far crescere in laboratorio cellule per la ricostruzione di tendini e muscoli.
I risultati dello studio sono stati pubblicati su Communications Engineering, e mostrano come un bioreattore possa essere applicato ad un robot umanoide muscolo-scheletrico modificato per far crescere le cellule di fibroblasti nel modo più naturale possibile. In questo caso il bioreattore è stato realizzato con filamenti biodegradabili tesi tra due punti di ancoraggio e racchiusi in una membrana.
Le cellule umane inserite nei filamenti sono state nutrite regolarmente attraverso un liquido realizzato per facilitarne la crescita. Per due settimane e 30 minuti al giorno, il bioreattore è stato inserito nella spalla robotica affinché le cellule potessero svilupparsi in un contesto di movimento naturale "di adduzione-abduzione fisiologica". Il risultato è stato evidente: la crescita di queste cellule è stata diversa da quella delle cellule cresciute in ambiente statico.
La domanda sorge spontanea: le cellule coltivate in movimento sono migliori di quelle cresciute in ambiente statico? Qui la ricerca si blocca, perché sì, la differenza c'è ed è evidente, ma ancora va capito se ci sia un tangibile progresso. Per il momento, spiega il team di ricerca, l'importante era capirne la fattibilità.
Credits immagine d'apertura: Pixabay
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Commenti
Furbetto! Posso vedere il gomito?
"Tessuto vivente su endoscheletro robotico"
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ah però! :)